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Autore: Contenebratio    05/03/2011    8 recensioni
"...e il film?" sussurrò Fran, perplesso, ascoltando per l'ennesima volta la musica ripetitiva del menù del dvd: la nona sinfonia di Beethoven si ripeteva oramai per la trentesima volta e iniziava a dargli un leggero fastidio.
"Il Boss decide quando inizia il film." disse Xanxus, dando un calcio alla testa di Fran, che, protetta dal cappello, rimbalzò a terra come una palla da basket.
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"...Guardate che se non arrivate inizio senza di voi." disse apatico Fran, seduto sul divano con le gambe incrociate, fissando lo schermo fermo al menù e tenendo in mano il telecomando del televisore.
"I principi si fanno aspettare." disse Belphegor, giungendo in soggiorno con fare altezzoso, la coperta sulle spalle tenuta a mo' di mantello. "...quindi fammi spazio, villico." asserì poi, facendo un gesto con la mano come per spazzare via delle briciole.
"Mh." disse Fran, osservandolo poco interessato "...ok, sempai." aggiunse, spostandosi leggermente a lato.
Belphegor si buttò sul divano, sdraiandosi per tentare di occupare più spazio possibile.
"Bel-Sempai." disse Fran, mentre il biondo gli punzecchiava la coscia coi piedi  per infastidirlo.
"Sì?" chiese l'altro, con aria innocente.
"Mi dà fastidio. Potrebbe smetterla?" domandò, spostandosi leggermente più a sinistra.
"Ushishishishi." ridacchiò l'altro, allungandosi per raggiungerlo nuovamente "No."
"Perchè?" domandò l'altro, un po' a Dio, un po' al ragazzo stravaccato sul divano.
"Perchè sono un  Principe." rispose l'altro sghignazzando e iniziando a prenderci gusto.
Circa dieci minuti dopo, quando arrivò Squalo, il primo ragazzo se ne stava seduto per terra su di un cuscino ostentando noncuranza, mentre il secondo si allungava sornione sul divano, come un gatto che si stiracchia facendo finta di aver dormito fino a poco prima, nonostante la sua ultima vittima giaccia in bella mostra ai suoi piedi.
"VOOOOOOOOOOOOOI!" esclamò Squalo per annunciare la sua comparsa, nonostante i capelli legati in una treccia morbida intaccassero non poco il suo potenziale aggressivo.
"Sì?" esclamarono in coro i due, voltandosi verso di lui.
"FAMMI SPAZIO! IO STO A DESTRA." esclamò con fervore, spingendo Belphegor a lato e costringendolo a mettersi seduto.
"Umpf." sbuffò quello, incrociando le braccia al petto e poggiando i piedi scalzi sul tavolinetto di fronte al divano. Poi girò il volto verso il guardiano della pioggia, che nel frattempo si era messo comodo e stava sbadigliando con aria assonnata, senza degnarsi in alcun modo di coprirsi la bocca.
"Ushishishi" ridacchiò, osservandolo con l'aria di chi aveva voglia di attaccar briga.
"Che vuoi, principe dei miei stivali?" chiese Squalo, terminando l'ennesimo sbadiglio.
"Rapunzel, sciogli i tuoi capelli!" esclamò quello con tono enfatico, afferrando la lunga treccia di Squalo e appendendocisi, tirandola con forza verso di sé.
"VOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOI! MI FAI MALE, DANNATO! MOLLALA! MOLLALA!" esclamò Squalo agitando la testa e strattonando i capelli per tentare di fargli mollare la presa, mentre alcune ciocche si sfilavano ricadendogli sul volto e la treccia andava a farsi benedire.
"Ushishishishishishishishishishi" continuò a ridere l'altro, dondolandosi facendo leva sul divano "Non temere principessa, the Prince verrà a salvarti!" asserì poi con aria teatrale, mollando di colpo la presa e mandando Squalo a sbattere la testa contro il tavolino.
TONC.
Fran osservò Squalo, il volto ancora chino sul tavolo, i capelli ormai sciolti a coprirgli il volto.
"Mh? Squalo-sempai ha la testa dura." asserì con calma, piegando la testa per tentare di controllarne lo stato.
"VRRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAI!" esclamò quello, alzandosi di scatto e puntando il dito contro Belphegor  mentre Fran cadeva all'indietro per le onde sonore che avevano violentemente sbattuto contro di lui.
"IDIOTA! E ORA CHI ME LA RIFA' LA TRECCIA?!?"  
"...Lussuria?" disse il ragazzo, sistemandosi meglio la coroncina in testa e ghignando beffardo.
"NO! NO! NO!" Urlò ancora Squalo, tornando a sedersi con un tonfo al centro del divano.
"E allora il Bo..." iniziò Belphegor, per interrompersi a metà frase.
"Kasu ga." salutò allegro Xanxus, entrando nella stanza.
...no, non scherziamo. Xanxus entrò nella stanza sbattendo la porta con un calcio, per poi osservare con sguardo assassino il divano e dirigercisi con passo pesante e deciso,  bofonchiando altri insulti per motivi che voi umani non potete neanche immaginare. Il tutto con il suo pigiamino da Vero Boss. Per "Pigiamino da Vero Boss", intendiamo un pigiama completamente nero, che recava sul petto la scritta "Sono il Boss, inchinati ai miei piedi o ti spacco una bottiglia in testa, lurida feccia.", tanto per essere chiari. Ora, qualcuno si starà chiedendo dove l'avesse trovato, un pigiama di tal fattura, e la risposta è chiara: sappiamo che i Varia ci tengono, al look. E per mantenere un certo stile non si danno alla parsimonia, spendendo soldi su soldi in nuove divise sempre più fescion, per la gioia di Lussuria. Ora, come per la divisa da giorno, non potevano non pensare anche alla "divisa da notte": così ogni membro dell'allegra combriccola era costretto, a rischio di pena capitale, ad indossare il suo personale pigiama.
E chi aveva deciso cosa scriverci sopra, per la gioia del gruppo intero? Ma il Boss, ovviamente.
Così, belphegor portava un pigiama rosso con la scritta a caratteri cubitali "Non sono un Principe", e Fran aveva un completino viola con le maniche un po' troppo lunghe con su scritto "Rana inutile e schifosa".
"Fatti in là, il Boss sta al centro", disse Xanxus, buttandosi senza aspettare un secondo di peso sul divano, andando a schiacciare come una sogliola il povero Squalo che non aveva fatto in tempo a spostarsi.
"VOOOoooooh!" Squalo tentò un'urlo, ma non riuscì a concluderlo per mancanza d'aria. Stava agonizzando sotto il peso del ragazzo dai capelli scuri e spettinati, che aveva evidentemente deciso di usarlo come cuscino.
"...e sta zitto!" brontolò Xanxus imbronciato, dandogli una gomitata in faccia e sistemandosi con i piedi sul tavolino.
Un rantolio disperato uscì dalla bocca di Squalo, mentre tentava disperatamente di divincolarsi e rotolare a lato, aggrappandosi con tutte le sue forze alla stoffa del divano.
Alla fine, con grande sforzo, rotolò per terra di culo, gambe all'aria, battendo nuovamente la testa sul tavolino.
"ARGH." esclamò, massaggiandosi il deretano con espressione addolorata.
"A Squalo fa male il cuuloo, a Squalo fa male il cuulo!" cantilenò Belphegor, indicandolo e ridacchiando con fare ambiguo.
Squalo si irrigidì e spalancò gli occhi, voltandosi ad osservarlo e diventando rosso fuoco.
"V-VOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOI! COSA CAZZO INTENDI DIRE!?!?" esclamò quello, alzandosi di botto e agitandosi alquanto.
Xanxus lo guardò, inarcando un sopracciglio.
"Kasu" disse, fissandolo con espressione infastidita "dov'è il tuo pigiama?"
Squalo sussultò, un brivido freddo percorse la sua schiena mentre una goccia di sudore gli scendeva lentamente dalla fronte.
"N-non..." iniziò a rispondere, per essere immediatamente interrotto da Xanxus.
"Vai. A. Metterlo." sillabò lentamente quello, incrociando le braccia al petto.
"VRAAAAAAAAAAAAAHRG!" esclamò Squalo, rinunciando a ribattere, abbassando il volto e avviandosi battendo i piedi verso la sua camera, facendo tremare l'intera casa.
"...e il film?" sussurrò Fran, perplesso, ascoltando per l'ennesima volta la musica ripetitiva del menù del dvd: la nona sinfonia di Beethoven si ripeteva oramai per la trentesima volta e iniziava a dargli un leggero fastidio.
"Il Boss decide quando inizia il film." disse Xanxus, dando un calcio alla testa di Fran, che, protetta dal cappello, rimbalzò a terra come una palla da basket.
"Ook, Boss." disse quello, appoggiando la testa sulle mani con fare assonnato.
"Arrivo, tesorini miei! <3" esclamò una voce proveniente dalla cucina, mentre all'improvviso la stanza veniva invasa dall'odore di popcorn caldi.
Lussuria arrivò con un enorme cesto di popcorn, ondeggiando lungo il corridoio. Indossava un pigiama arcobaleno che recava la scritta "Sono un fottuto Transessuale."
"Oh, ma dove sono Squaluccio e Levi?" domandò, posandosi l'indice sul mento con fare effeminato.
"Dai a me! Dai a me! Sono un principe!" disse Belphegor, allungando le braccia verso i popcorn e saltellando sul posto.
Lussuria glieli diede, e lui, gongolando, se ne ficcò in bocca un pugno intero.
"FONO IL PHINCIHE HEI HOPCOFN!" esclamò, masticando, mentre Fran ne prendeva loffio una manciata e la nascondeva nel cappello con ancor più calma.
Belphegor si voltò verso di lui.
"Mh?" domandò Fran, voltandosi a guardarlo.
"Hai preso qualcosa, rana?" chiese Belphegor, la bocca ancora mezza piena.
"Io, sempai?" disse quello, indicandosi con aria innocente.
"Mmmh." disse Belphegor, stringendo le palpebre e voltandosi nuovamente dall'altro lato.
Nello stesso istante, Fran prese un'altra manciata di popcorn e se li ficcò nuovamente nel cappello, fischiettando sonoramente. Stava facendo scorta per l'inverno, era oramai palese a tutti. Sarebbe presto caduto in letargo.
Xanxus si voltò verso Belphegor, osservando con insistenza prima lui che si ingozzava, poi la ciotola di popcorn, poi nuovamente la sua faccia.
"DAMMELO." disse infine con voce grave, fissandolo come un'animaletto che aspetta la cena.
Belphegor, che era nel frattempo intento ad ingurgitare cibo a velocità imperiale, colto alla sprovvista da tale richiesta, spalancò gli occhi, mentre l'ultimo boccone gli andava di traverso e lo portava molto vicino alla morte per soffocamento.
"C-cosa diamine...?!?" domandò voltandosi a guardare il Boss con sguardo preoccupato,  mentre gli occhi gli lacrimavano ancora copiosamente.
"...dammelo." disse Xanxus, indicando con insistenza il cesto dei popcorn.
Il ragazzo dai capelli biondi restò immobile con la bocca aperta in uno sguardo imbecille mentre il suo cervello tentava di rielaborare la frase per darle un senso.
Dopo alcuni secondi il suo sguardo, pur nascosto dalla folta frangia, si illuminò in un lampo di comprensione.
"NO!" esclamò all'improvviso, appolpandosi al cesto.
"Forse non ci siamo capiti, feccia. DA. MME. LO." sillabò Xanxus, muovendo lentamente le labbra.
Belphegor deglutì, osservando incerto prima i suoi amati sudditi, poi il ragazzo spettinato, che lo fissava sempre più nervoso, delle leggere occhiaie sotto gli occhi.
...nel frattempo Fran, il cui cappello risultava sempre più gonfio, continuava in tutta calma  la sua raccolta di provviste, con gesti veloci e decisi come quelli di un prestigiatore.
Belphegor tirò su col naso, e con estrema tristezza decise di abbandonare i suoi piccoli per salvarsi.
"Addio." Mormorò, porgendo il cesto a Xanxus, che glielo strappò dalle mani,  interrompendo senza alcun tatto quel commovente momento d'addio.
Xanxus immerse la mano nel cesto, tentando di prendere un popcorn, ma la sua mano ricadde nel vuoto. Xanxus restò alcuni secondi immobile.
Un sopracciglio si mosse in maniera quasi impercettibile, in un lieve tic nervoso.
"QUALCUNO MORIRA'." esclamò, con aria di condanna.
"Su, su! Vado subito a farne degli altri!" Disse Lussuria preoccupato per la situazione, correndo verso la cucina ancheggiando alquanto.
Belphegor e Xanxus si voltarono verso Fran, in simultanea, con sguardo assassino.
Ma il giovane fanciullo era oramai andato in letargo, o, se si vuole, in modalità stand-by, e fissava di fronte a sé con espressione ebete e vuota senza rendersi affatto conto di cosa si svolgesse attorno alla di lui persona.
Il cappello di Fran fece un sonoro POP, mentre Belphegor, avvicinatosi indisturbato, glielo sfilava a forza per controllarne il contenuto. I capelli verdi del giuovine erano spettinati come non mai, segno che quella mattina aveva deciso di non pettinarsi, ma non se ne dette preoccupazione alcuna, nonostante molti ciuffi puntassero al soffitto, formando un piccolo ananasso proprio sopra la sua dolce testolina.
Belphegor sgarfò dentro il cappello con foga, ed estrasse la mano con convinzione.
"Cosa diavolo...?!?" esclamò, ritrovandosi tra le mani un'attaccapanni.
Xanxus si sporse incuriosito per osservare l'interno del cappello. Il buio siderale. Forse era quello che c'era veramente nella testa del ragazzo.
Il ragazzo col pigiama rosso, mosso da morbosa curiosità e stupore, tentò nuovamente la fortuna, inserendo ancora e ancora la mano nel cappello.
Un ombrello rotto.
Un tostapane.
Uno scivolo ad elefante.
Gattini.
Un aereo di linea.
Delle mutande.
"ASPETTA." disse Belphegor, osservando meglio l'indumento intimo che teneva tra pollice ed indice.
Mutande a righe, viola e nere. Una piccola coroncina stampata sul retro, sotto la scritta "Kiss my prince's ass."
"Queste sono mie!" esclamò dopo un'attento esame. "...Ecco dove erano finite." continuò, alzando le spalle e ficcandosele con noncuranza in tasca.
"Dicevamo?" disse, per poi immergere nuovamente il braccio nel cappello.
Rullo di tamburi. Belphegor estrasse di nuovo la mano.
Popcorns.
Belphegor alzò le mani al cielo, con l'espressione di chi ha appena portato in salvo un'antico vaso, mentre un coro di trombe angeliche lo circondava e un fascio di luce divina lo illuminava.
In quel mentre, le sensibili orecchie di Xanxus percepirono dei passi pesanti provenienti dal corridoio.
Quanto ci aveva messo?
"VOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOI! SE AVETE INIZIATO SENZA DI ME VI UCCIDO!" urlò, stringendo un cuscino sul petto per nascondere la maglia.
"...zitto, feccia. E posa quel cuscino." disse Xanxus, freddo e crudele.
"NO! NO! NO! NO! MI RIFIUTO!" esclamò Squalo, stringendolo ancora di più.
"Subito."
Squalo lo osservò con lo sguardo di un bimbo che sta per scoppiare a piangere dall'imbarazzo e implora di non essere costretto a mettersi il costume da albero per la recitina di fine anno.
Restò in silenzio per alcuni secondi, incerto.
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!" urlò poi, agitando la testa con fermezza.
TUNC.
Ah, il dolce suono dell'ennesimo oggetto che si schiantava contro la testa dura di Squalo.
Xanxus se lo godette appieno, assaporando il piacere fugace del momento e aspettando il dolce risultato del suo operato.
"VVOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOI!" urlò Squalo in faccia al ragazzo dai capelli neri , tentando di mettere tutto il fiato che aveva in corpo in quel misero tentativo di infastidire il suo personale tormento.
Oh, quell'urlo invece lo sconfinferava alquanto. Tutti quei decibel schiaffati in faccia assieme al fiato caldo, quei lunghi capelli argentei che gli sfioravano il viso, e quell'espressione arrabbiata e imbarazzata, contratta nell'impegno di esprimere la sua irata frustrazione.
Xanxus trasse un profondo respiro, e per un momento si lasciò sfuggire un'espressione soddisfatta nel suo sadico intento.
Squalo buttò il cuscino a terra.
"Piccolo Pesce Palla Fastidioso."
Questo era scritto sulla maglia del pigiama azzurro del magro ragazzo dalla pelle pallida come la neve.
"Pppf." Disse Xanxus.
"NON RIDERE! NON RIDERE, BASTARDO!" disse Squalo, tentando di gonfiarsi e farsi forte.
"Io? Ridere?" chiese Xanxus, l'aria perplessa.
"SI'! TUU! TI ODIO! TI ODIO! TI ODIO!" esclamò l'altro, indicandolo con insistenza.
"Io non ridevo. Ho detto pppf." disse Xanxus.
"STAVI PER RIDERE!" esclamò Squalo, sempre più confuso.
"No no. Pppf sta per Piccolo Pesce Palla Fastidioso." disse Xanxus serio.
"..." Squalo non riuscì a rispondere, ma rimase fermo in piedi li dov'era, fissando il vuoto davanti a sé con gli occhi lucidi di frustrazione.
"Pppf..." disse Xanxus.
"S-SMETTILA! SMETTILA! NON SONO UN PICCOLO PESCE PALLA FASTIDIOSO! SONO UNO SQUALO! UNO SQUALO!" urlò Squalo, mentre diventava rosso un po' di rabbia, un po' di imbarazzo.
"No no. Stavo solo per scoppiare a ridere." disse Xanxus, arricciando le labbra in un sorriso sadico.
Squalo era proprio un piccolo pesce palla fastidioso. Ed era nel secchiello di Xanxus, che si divertiva come un bambino a farlo boccheggiare in pochi centimetri di acqua e stuzzicarlo per vederlo gonfiarsi come un palloncino e incastrarsi da solo.
Un piccolo pesciolino che si nascondeva dietro ad un nome più grande di lui.
Squalo trattenne il respiro, diventando rosso fuoco, per poi sbattere ripetutamente la testa contro il tavolino con aria disperata.
"Squalo si sbatte da solo." disse con voce atona Fran, svegliandosi improvvisamente e voltandosi a guardarlo.
Il silenzio avvolse la stanza, mentre Squalo si fermava, restando con la testa poggiata al tavolino con fare sconfitto e disperato.
"Su, su." disse Xanxus, che ormai si era goduto appieno la vittoria "Inizia il film." E premette il tasto play del telecomando, facendo cenno a Squalo di sedersi.
Squalo si buttò a peso morto sul divano accanto a Xanxus, bofonchiando lamentele a bassa voce e rannicchiando le gambe stringendole al petto con le braccia, mantenendo un'espressione manifesto della disperazione.
"Arrivo! Arrivo!" esclamò Lussuria, tornando con tre secchi carichi di popcorns aiutato da Levi.
"Buonasera, Boss." mormorò Levi a denti stretti, vedendo che era arrivato troppo tardi per trovarsi un posto a sedere vicino a Xanxus.
"...feccia." disse Xanxus, mentre Levi si metteva a sedere nell'angolo.
Xanxus sbadigliò stiracchiandosi e allungando le braccia, per poi appoggiarle sullo schienale del divano.
"Zitti, idioti, che inizia."


Nda: E questa doveva essere l'introduzione? :°D E' divenuta una cosa piuttosto lunga, non si volevano decidere a guardare quel benedetto film. Nella prossima puntata, se non l'avete ancora intuito,  scoprirete cosa guardano la sera i Varia! *zan-zan*
Eee beh, spero vi piaccia, insomma. >___<  Non so quante puntate farò, probabilmente finchè mi vengono in mente idiozie da scrivere. èwé
Grazie dal cuore per chi ha letto e mi supporta, sì proprio tu caro/a mio/a. e___e Grazie ancora e alla prossima!
  
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