Tornare nel fandom dopo, uhm, cinque anni è qualcosa di quasi traumatico.
Ma è colpa di nacchan che mi travia, e
mi fa vedere le brotherhood – che è
traumatica peggio che rientrare nel fandom – e quindi mi son detta ok, proviamoci quatti quatti,
con qualcosa di piccolo. Ma poiché anche se
piccolo è comunque ancora colpa tua, te la dedico (non per motivi
diabetici, ma perché è su Roy, e tu odi Roy. E questa è
vendetta, sì.)
Odore di corpi bruciati
Ci sono
cose che un soldato deve sempre portare con sé.
L'orgoglio
di appartenere al tuo paese e di difenderlo, ad esempio, oppure il coraggio.
Come tanti suoi
colleghi si è arruolato giovane: credeva in
ideali perfetti per un Paese destinato a diventare altrettanto perfetto e
proteggere la gente - la sua gente – sarebbe stato un modo sensato
di morire in fondo.
Ma alla fine, Roy Mustang in questa
guerra è un soldato fra tanti soldati e nient'altro.
Il sole non dà
tregua e sembra bruciare quel poco che lui con le sue fiamme ha risparmiato.
Calpesta un suolo che
non è quello “di casa”; polvere e sabbia sono le uniche cose
che lo avvolgono – vorrebbe poter dire che sostituiscono un caldo
abbraccio, ma la verità è che è solo terra secca e sa di
morte e di cadaveri che marciranno in quel calore infernale.
L'odore nauseante di
carne bruciata gli arriva al naso ogni istante.
Il Colonnello Mustang
ha portato con sé tutto – l'orgoglio, il coraggio, e anche la
colpa.
«Conosco bene
l'odore dei corpi bruciati» lo pronuncia e sembra un vanto; ma è
solo un requiem.
Se lo sussurra, anche oggi gli sembra quasi di sentire ancora terra, sangue e morte.