Buonasera!!!
Allora, direi che vi devo una
spiegazione J
Vedete, quando creo una coppia,
poi mi ci appassiono in maniera malsana e sforno shot una dopo l’altra... per
cui temo che dovrete abituarvi!!!
Questa in particolare è dal
punto di vista di Ryan ed è basata su “Donna al buio, bambina al sole” dei miei
Pooh <3 Anche a questo mi sa che dovrete fare l’abitudine xD
Bene bene,
vi lascio alla lettura, anche se non è uscita esattamente come avrei voluto. Sono
un po’fuori allenamento!
Temperance
Donna al buio
Bambina al sole
Donna
al buio, bambina al sole
Far
l’amore non ti basta mai
Ma
il segreto resti qui tra noi
La tua
mano, pallida e sottile, si allunga sul mio petto e si apre e si chiude un paio
di volte, cercando un tessuto a cui aggrapparsi.
Un
tessuto che non copre più il mio corpo da un bel pezzo, ormai.
Sorriso,
assonnato, stringendo piano quella piccola mano con la mia.
Non
sono mai state grandi, le mie mani, ma vicino alle tue sembrano quelle di un
gigante.
Sei
talmente eterea, meravigliosa e apparentemente fragile che sembra impossibile
abbracciarti senza romperti.
Il
contatto con la mia pelle ti sveglia e i tuoi occhi azzurri si aprono
lentamente, il loro colore così limpido un poco appannato dai residui di sonno.
È la prima
volta che mi sveglio con te... ma prego Dio con tutti i nomi che ha al mondo
perché me ne doni almeno altre mille, di mattine come questa.
“Buongiorno...”
Sussurro, scivolando sul materasso fino all’altezza del tuo viso per posarti un
minuscolo bacio sulla punta del naso.
“Ciao,
detective...” Mi saluti con quel tuo sorriso che farebbe sciogliere le ginocchia
persino ad un sasso. “Ti ho sognato, sai?”
“Ah
davvero? È stato un bel sogno?”
Ti
mette a sedere con l’irriverente innocenza della tua età: qualsiasi donna più
vecchia si sarebbe tirata le coperte fin sopra al seno, sperando di fare leva
sulla sensualità del vedo-non-vedo.
Nessuna
di loro sarà mai più sensuale di te, che ti mostri così, con semplicità, per
poi arrossire non appena ti rendi conto di non avere nulla addosso.
Esattamente
come ora.
“Non
mi guardare!” Esclami, tornando a nasconderti sotto alle coperte.
Io
ridacchio, prendendoti la mano.
“Allora,
questo sogno?”
“Non
me lo ricordo bene...”
Mi
stringo nelle spalle.
“E
allora dimmi quel che ricordi. Il resto vedremo di riempirlo, in qualche modo.”
E così, dicendo, ti tiro delicatamente per il braccio. Ti volti su un fianco e
ti avvicini a me.
“C’ero
io e c’eri tu... ed eravamo qui, proprio come ora, solo in un’altra posizione.”
E io
lo so, sono perfettamente cosciente che darti corda vuol dire cadere nella tua
trappola, ma è una trappola talmente allettante che non so dire di no.
“Ah
sì? Fammela un po’vedere, questa posizione...”
In
silenzio, il viso tondo ancora rosso di un po’di quell’adorabile vergogna, mi
spingi di lato e sali sopra di me, ogni singolo angolo del tuo corpo a contatto
con il mio.
E sei
bellissima, mia piccola fata...
“Voglio
fare l’amore con te...” Mi mormori all’orecchio, ed entrambi sappiamo che
questo con il sogno non c’entra proprio nulla.
Sorridendo,
strofino piano il naso contro al tuo.
“Di
nuovo?”
Il tuo
imbarazzo è quasi tangibile, caldo sulle lenzuola fredde.
“No...
cioè... sì, è che...”
“...che
è bellissimo...” Quasi soffio sulle tue labbra, stringendoti forte.
Erano
anni, forse dai tempi del liceo, che non lo facevo così spesso con una donna...
chissà, forse è vero che stare con una ragazza più giovane fa tornare ragazzi.
È
bellissimo, bellissimo, penso, baciandoti. È stupendo sapere di essere stanchi,
ma amarti talmente tanto da trovare un’energia che nemmeno si pensava di avere.
Scivolandomi
addosso, mi baci il collo ad occhi chiusi, quasi come se guardarmi fosse un
crimine, o qualcosa di profondamente immorale.
Di
notte, quando non c’è la luce del sole ad illuminare i nostri corpi, questo
problema non esiste.
Il
buio rende tutto più facile, ma non sarà di certo un po’di timidezza ad
impedirti di stare con me che, per qualche strana e magnanima legge del cielo,
ti piaccio così tanto, piccola mia.
Non ti
preoccupare, dolce Alexis, non ti deve far sentire strana il fatto che ti piace
star con me... è un segreto che saprò mantenere, perché è il più importante che
abbia mai avuto.
Padre
e madre che non sanno niente
L’innocenza
messa in faccia alla gente,
al
mondo.
In
silenzio nel tuo silenzio
Donna
al buio, bambina al sole tu sei.
Quando
baci quel punto, piccola Alexis, quando mi baci proprio lì, dietro
all’orecchio, non sono in grado di resistere e, forse con un po’troppa
irruenza, ti stringo a me e, insieme, rotoliamo su questo materasso che ha
visto giorni migliori, fino a quando io non sono sopra di te.
E guardandoti,
mio piccolo fiore, capisco cosa intende tuo padre quando parla di Beckett come
della sua musa.
“Sei
bello, lo sai?” Sussurri, cingendomi il collo con le braccia, e a me viene da
ridere.
“Che
direbbe tuo padre se ti sentisse?”
La tua
risata è argentina e gioiosa: la vita ancora non è riuscita a rovinarla.
“Probabilmente,
tenterebbe di ucciderti. Mia madre, invece, farebbe una scenata per fargli
piacere, perché sa che è un papà geloso... e poi, in segreto, mi direbbe che è
fiera di me, perché sei stupendo e coraggioso e...”
“Guarda
che arrossisco, signorina!”
Sorridi,
accarezzandomi i capelli... e tu non sa, Dio mio, tu non hai idea del subbuglio
che quel semplice gesto scatena nel mio corpo.
“Nemmeno
mia madre, comunque, immagina che io abbia... sia...beh che io...”
“Che
noi abbiamo fatto l’amore?” ti aiuto, mentre il tuo viso di nuovo si colora.
“Sì...
insomma, l’ultima volta che siamo uscite mi ha chiesto se avevo già dato il mio
primo bacio.”
Ora è
il mio turno di ridere, davanti a quel broncio un po’serio e un po’giocoso.
“Che
c’entra: per mia madre anche io sono vergine!”
E
ridiamo, abbracciati, e di quello che pensa il mondo non ci interessa.
Qui io
non sono un poliziotto stakanovista che non dovrebbe nemmeno pensare a una
relazione come la nostra, con una ragazza appena maggiorenne, e tu non sei l’ottima
studentessa che, in quanto tale, non deve avere fortuna né iniziativa in amore.
Qui io
sono Kevin e tu sei Alexis.
Io amo
te e tu ami me.
Non ci
serve niente, niente di più.
Non
c’è un via da sorpassare, non una bandiera a scacchi che si abbassa...
semplicemente, a poco a poco i nostri baci diventano più intensi, meno
innocenti, e l’età diventa solo un numero, come è giusto che sia.
Resta
con me, dolce donna ancora bambina...
Resta
così: dici “non voglio”, ma dici di sì
E
quando il mondo è chiuso fuori di qui
Vivi
l’orgoglio del tuo amore un po’più di così.
Non
c’è peccato dentro i grandi occhi tuoi
Ti
hanno mentito e tu lo sai.
“Guardami...”
Ti mormoro all’orecchio, sistemandomi meglio tra le tue gambe sottili, che
stringi intorno a me, serrando ancora di più gli occhi.
“Ti
faccio male?”
Scuoti
piano il capo, lasciando che i lunghi capelli rossi si sparpaglino sul cuscino.
“No...
solo che... ho un po’paura...” Ti accarezzo, paziente... è strano... è strana
la tua timidezza... fa venire voglia di proteggerti da qualsiasi cosa.
“Ti ha
fatto male, le altre volte?”
“Sì...
un poco... ma non è questo... è che... e se mi lasci, Kevin? E se qualcuno ti
porta via da me?”
Mi
vengono quasi le lacrime, guardandoti lì, distesa sul mio letto, bellissima ed
indifesa. Mi viene quasi da piangere perché entrambi sappiamo che quello che tu
ipotizzi è perfettamente possibile. Sono un poliziotto, la mia vita è sempre,
perennemente a rischio... quello che non sai, piccola donna, è che mi batterò
anima e corpo perché nessuno mi porti via da te.
“Alexis,
guardami...”
I tuoi
occhi azzurri si aprono, incerti, bevendo tutto l’amore che trovano i miei,
variante più intensa dello stesso colore.
Il tuo
corpo si tende, mentre scivolo in te, nel leggero dolore delle prime volte
d’amore, ma lo sguardo resta saldo, la piccola mano ben stretta nella mia.
“Non
me ne vado...” Mormoro nel suo orecchio. Mi interrompe un sospiro impossibile
da trattenere. “Te lo prometto.”
“Come...
come può una cosa tanto giusta essere sbagliata, per gli altri?”
Con un
sorriso, ti accarezzo una guancia. Vorrei davvero essere tanto saggio da
saperti dare una risposta...
“Forse
è così perché loro non vedono quello che vedo io.”
“E che
cosa vedi tu?”
“Che
il nostro amore non è diverso da qualsiasi altro e che il fatto che tu sia più
giovane di me non conta un bel niente.”
E
vorrei dire tanto altro... vorrei dire che siamo perfetti come mai avrei osato
sognare, vorrei dire che tutti quelli che ci criticano, che hanno paura di una
storia come la nostra, dovrebbero vedere i tuoi occhi, adesso. Occhi puri e
puliti, perché l’amore e l’innocenza non si escludono a vicenda. Occhi fieri di
quello che provi, dei tuoi sentimenti sinceri.
Vorrei
dirti di essere orgogliosa di noi, Alexis, e un altro milione di cose... e poi
vorrei semplicemente stare zitto e ascoltare il tuo respiro, che è la musica
più bella del mondo.
Non
stare a sentire le bugie degli altri: se davvero ti vogliono bene saranno
capaci di capire, di ammettere il loro errore.
Ascolta
soltanto il mio cuore che batte per te.
Dopo l’amore sei più bella che mai
Dillo al mondo, di noi
Far l’amore non ci basterà
Presto o tardi ci si stancherà
Uomo e donna da soli son niente
Devi vincere davanti alla gente,
al mondo!
I tuoi
occhi sono di nuovo chiusi, il tuo capo è abbandonato sul mio petto, ma io so
che non stai dormendo: il tuo respiro è troppo veloce, il tuo cuore batte
ancora troppo forte.
“Piccola
peste, fai finta di dormire?” Tu alzi il viso, gli occhi nei miei... e ancora
così, rossa d’amore, togli il fiato, piccola stella.
“Non
mi hai chiesto se ero sveglia o no.” Rispondi, con una linguaccia, e io ti
scompiglio i capelli.
“Sai,
penso che mio padre dovrebbe essere felice per noi.”
“E
come mai?”
Sorridi,
più bimba che mai.
“Il
mio ragazzo ha pistola e distintivo: sono al sicuro come se vivessi in una
cassaforte.”
Ridi,
ma questa volta io non mi unisco a te.
“Diglielo,
allora...”
“Come?
Kevin io scherzavo...”
“Io
no... Voglio dire... non possiamo tenere il segreto in eterno.”
“Ma è
tutto perfetto.”
“Lo
so, amore mio...” Replico, portandoti una ciocca di capelli dietro all’orecchio.
È tanto difficile dire queste cose... “Io non potrei mai chiedere più di quello
che mi dai... ma per quanto basterà questo? Una relazione non è solo fatta di
incontri segreti. L’amore non è stare sempre in due, di nascosto dal mondo,
capisci?”
Annuisci
piano, controvoglia.
Lo sai
anche tu che ho ragione... solo ammetterlo costa fatica.
“Non
voglio che ci separino.”
“Signorina,
se pensi che possano farlo, non hai abbastanza fiducia in noi!” Esclamo, e il
mio broncio giocoso spezza la tensione. “E non dimenticarti che ho una pistola.”
“Mio
eroe!” Mormori, solleticandomi piano la pancia.
E io
rido come un bambino, felice, come te, di questo nostro gioco, lontano da
tutti.
“Il
mondo ci accetterà?” Domandi, tra un bacio e l’altro.
“Dovrà
farlo: non gli daremo scelta.”
Non sfiorire nel tuo silenzio
Donna al buio, bambina al sole non più
Tempo non c’è, bacia i miei occhi,
cammina con me
Non lasciare
che vinca il silenzio, Alexis, combatti con me.
Questa
storia è pericolosa, può rubare la vita, se non la si tratta come si deve, e da
un giorno all’altro c’è il rischio di ritrovarsi soli e amareggiati, ormai
lontani dall’età della gioia.
Parla,
racconta, grida di noi, come anche io voglio fare.
Resta
bambina, resta bambina con me e non lasciare che altri ci strappino quella vita
che proprio tu mi hai ridato quando la credevo perduta.
Dammi
la mano, combatti al mio fianco.
Dopo l’amore sei più bella che mai
Dillo al mondo, di noi
Il
telefono squilla, sul comodino, e il mondo entra dalla finestra, prepotente,
quasi a conferma che non siamo su una nuvola, che tutto continua ad esistere e
non possiamo fermarci, se non vogliamo cadere da questa vita in corsa.
La
suoneria è quella del dipartimento: lavoro in arrivo... e io nemmeno oggi posso
stare con te.
Tasto
pausa: la favola continuerà un altro giorno.
Sto per
rispondere e tornare nel mondo dei grandi, quando un braccio pallido e veloce
scatta verso il mio comodino.
Non so
che hai intenzione di fare, ma dai tuoi occhi la bambina è sparita.
C’è
una donna, ora, nel letto con me?
“Sono
Alexis, chi parla?”
Avrò
parecchie spiegazioni da dare, tra poco, a Beckett, al mio partner... e a tuo
padre, fanciulla coraggiosa, ma non mi interessa.
Sei
stata forte, il primo passo lo hai fatto tu e a me non resta che essere fiero,
innamorato, ed irrimediabilmente tuo, bambina mia.