Serie TV > Castle
Ricorda la storia  |      
Autore: Cara_Sconosciuta    07/03/2011    5 recensioni
Missing moment di "In altre parole... ti amo".
Il contatto con la mia pelle ti sveglia e i tuoi occhi azzurri si aprono lentamente, il loro colore così limpido un poco appannato dai residui di sonno.
È la prima volta che mi sveglio con te... ma prego Dio con tutti i nomi che ha al mondo perché me ne doni almeno altre mille, di mattine come questa.
“Buongiorno...” Sussurro, scivolando sul materasso fino all’altezza del tuo viso per posarti un minuscolo bacio sulla punta del naso.
“Ciao, detective...” Mi saluti con quel tuo sorriso che farebbe sciogliere le ginocchia persino ad un sasso. “Ti ho sognato, sai?”
“Ah davvero? È stato un bel sogno?”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Buonasera!!!

Allora, direi che vi devo una spiegazione J

Vedete, quando creo una coppia, poi mi ci appassiono in maniera malsana e sforno shot una dopo l’altra... per cui temo che dovrete abituarvi!!!

Questa in particolare è dal punto di vista di Ryan ed è basata su “Donna al buio, bambina al sole” dei miei Pooh <3 Anche a questo mi sa che dovrete fare l’abitudine xD

Bene bene, vi lascio alla lettura, anche se non è uscita esattamente come avrei voluto. Sono un po’fuori allenamento!

Temperance

 

Donna al buio

Bambina al sole

Donna al buio, bambina al sole

Far l’amore non ti basta mai

Ma il segreto resti qui tra noi

 

La tua mano, pallida e sottile, si allunga sul mio petto e si apre e si chiude un paio di volte, cercando un tessuto a cui aggrapparsi.

Un tessuto che non copre più il mio corpo da un bel pezzo, ormai.

Sorriso, assonnato, stringendo piano quella piccola mano con la mia.

Non sono mai state grandi, le mie mani, ma vicino alle tue sembrano quelle di un gigante.

Sei talmente eterea, meravigliosa e apparentemente fragile che sembra impossibile abbracciarti senza romperti.

Il contatto con la mia pelle ti sveglia e i tuoi occhi azzurri si aprono lentamente, il loro colore così limpido un poco appannato dai residui di sonno.

È la prima volta che mi sveglio con te... ma prego Dio con tutti i nomi che ha al mondo perché me ne doni almeno altre mille, di mattine come questa.

“Buongiorno...” Sussurro, scivolando sul materasso fino all’altezza del tuo viso per posarti un minuscolo bacio sulla punta del naso.

“Ciao, detective...” Mi saluti con quel tuo sorriso che farebbe sciogliere le ginocchia persino ad un sasso. “Ti ho sognato, sai?”

“Ah davvero? È stato un bel sogno?”

Ti mette a sedere con l’irriverente innocenza della tua età: qualsiasi donna più vecchia si sarebbe tirata le coperte fin sopra al seno, sperando di fare leva sulla sensualità del vedo-non-vedo.

Nessuna di loro sarà mai più sensuale di te, che ti mostri così, con semplicità, per poi arrossire non appena ti rendi conto di non avere nulla addosso.

Esattamente come ora.

“Non mi guardare!” Esclami, tornando a nasconderti sotto alle coperte.

Io ridacchio, prendendoti la mano.

“Allora, questo sogno?”

“Non me lo ricordo bene...”

Mi stringo nelle spalle.

“E allora dimmi quel che ricordi. Il resto vedremo di riempirlo, in qualche modo.” E così, dicendo, ti tiro delicatamente per il braccio. Ti volti su un fianco e ti avvicini a me.

“C’ero io e c’eri tu... ed eravamo qui, proprio come ora, solo in un’altra posizione.”

E io lo so, sono perfettamente cosciente che darti corda vuol dire cadere nella tua trappola, ma è una trappola talmente allettante che non so dire di no.

“Ah sì? Fammela un po’vedere, questa posizione...”

In silenzio, il viso tondo ancora rosso di un po’di quell’adorabile vergogna, mi spingi di lato e sali sopra di me, ogni singolo angolo del tuo corpo a contatto con il mio.

E sei bellissima, mia piccola fata...

“Voglio fare l’amore con te...” Mi mormori all’orecchio, ed entrambi sappiamo che questo con il sogno non c’entra proprio nulla.

Sorridendo, strofino piano il naso contro al tuo.

“Di nuovo?”

Il tuo imbarazzo è quasi tangibile, caldo sulle lenzuola fredde.

“No... cioè... sì, è che...”

“...che è bellissimo...” Quasi soffio sulle tue labbra, stringendoti forte.

Erano anni, forse dai tempi del liceo, che non lo facevo così spesso con una donna... chissà, forse è vero che stare con una ragazza più giovane fa tornare ragazzi.

È bellissimo, bellissimo, penso, baciandoti. È stupendo sapere di essere stanchi, ma amarti talmente tanto da trovare un’energia che nemmeno si pensava di avere.

Scivolandomi addosso, mi baci il collo ad occhi chiusi, quasi come se guardarmi fosse un crimine, o qualcosa di profondamente immorale.

Di notte, quando non c’è la luce del sole ad illuminare i nostri corpi, questo problema non esiste.

Il buio rende tutto più facile, ma non sarà di certo un po’di timidezza ad impedirti di stare con me che, per qualche strana e magnanima legge del cielo, ti piaccio così tanto, piccola mia.

Non ti preoccupare, dolce Alexis, non ti deve far sentire strana il fatto che ti piace star con me... è un segreto che saprò mantenere, perché è il più importante che abbia mai avuto.

 

Padre e madre che non sanno niente

L’innocenza messa in faccia alla gente,

al mondo.

In silenzio nel tuo silenzio

Donna al buio, bambina al sole tu sei.

 

Quando baci quel punto, piccola Alexis, quando mi baci proprio lì, dietro all’orecchio, non sono in grado di resistere e, forse con un po’troppa irruenza, ti stringo a me e, insieme, rotoliamo su questo materasso che ha visto giorni migliori, fino a quando io non sono sopra di te.

E guardandoti, mio piccolo fiore, capisco cosa intende tuo padre quando parla di Beckett come della sua musa.

“Sei bello, lo sai?” Sussurri, cingendomi il collo con le braccia, e a me viene da ridere.

“Che direbbe tuo padre se ti sentisse?”

La tua risata è argentina e gioiosa: la vita ancora non è riuscita a rovinarla.

“Probabilmente, tenterebbe di ucciderti. Mia madre, invece, farebbe una scenata per fargli piacere, perché sa che è un papà geloso... e poi, in segreto, mi direbbe che è fiera di me, perché sei stupendo e coraggioso e...”

“Guarda che arrossisco, signorina!”

Sorridi, accarezzandomi i capelli... e tu non sa, Dio mio, tu non hai idea del subbuglio che quel semplice gesto scatena nel mio corpo.

“Nemmeno mia madre, comunque, immagina che io abbia... sia...beh che io...”

“Che noi abbiamo fatto l’amore?” ti aiuto, mentre il tuo viso di nuovo si colora.

“Sì... insomma, l’ultima volta che siamo uscite mi ha chiesto se avevo già dato il mio primo bacio.”

Ora è il mio turno di ridere, davanti a quel broncio un po’serio e un po’giocoso.

“Che c’entra: per mia madre anche io sono vergine!”

E ridiamo, abbracciati, e di quello che pensa il mondo non ci interessa.

Qui io non sono un poliziotto stakanovista che non dovrebbe nemmeno pensare a una relazione come la nostra, con una ragazza appena maggiorenne, e tu non sei l’ottima studentessa che, in quanto tale, non deve avere fortuna né iniziativa in amore.

Qui io sono Kevin e tu sei Alexis.

Io amo te e tu ami me.

Non ci serve niente, niente di più.

Non c’è un via da sorpassare, non una bandiera a scacchi che si abbassa... semplicemente, a poco a poco i nostri baci diventano più intensi, meno innocenti, e l’età diventa solo un numero, come è giusto che sia.

Resta con me, dolce donna ancora bambina...

 

Resta così: dici “non voglio”, ma dici di sì

E quando il mondo è chiuso fuori di qui

Vivi l’orgoglio del tuo amore un po’più di così.

Non c’è peccato dentro i grandi occhi tuoi

Ti hanno mentito e tu lo sai.

 

“Guardami...” Ti mormoro all’orecchio, sistemandomi meglio tra le tue gambe sottili, che stringi intorno a me, serrando ancora di più gli occhi.

“Ti faccio male?”

Scuoti piano il capo, lasciando che i lunghi capelli rossi si sparpaglino sul cuscino.

“No... solo che... ho un po’paura...” Ti accarezzo, paziente... è strano... è strana la tua timidezza... fa venire voglia di proteggerti da qualsiasi cosa.

“Ti ha fatto male, le altre volte?”

“Sì... un poco... ma non è questo... è che... e se mi lasci, Kevin? E se qualcuno ti porta via da me?”

Mi vengono quasi le lacrime, guardandoti lì, distesa sul mio letto, bellissima ed indifesa. Mi viene quasi da piangere perché entrambi sappiamo che quello che tu ipotizzi è perfettamente possibile. Sono un poliziotto, la mia vita è sempre, perennemente a rischio... quello che non sai, piccola donna, è che mi batterò anima e corpo perché nessuno mi porti via da te.

“Alexis, guardami...”

I tuoi occhi azzurri si aprono, incerti, bevendo tutto l’amore che trovano i miei, variante più intensa dello stesso colore.

Il tuo corpo si tende, mentre scivolo in te, nel leggero dolore delle prime volte d’amore, ma lo sguardo resta saldo, la piccola mano ben stretta nella mia.

“Non me ne vado...” Mormoro nel suo orecchio. Mi interrompe un sospiro impossibile da trattenere. “Te lo prometto.”

“Come... come può una cosa tanto giusta essere sbagliata, per gli altri?”

Con un sorriso, ti accarezzo una guancia. Vorrei davvero essere tanto saggio da saperti dare una risposta...

“Forse è così perché loro non vedono quello che vedo io.”

“E che cosa vedi tu?”

“Che il nostro amore non è diverso da qualsiasi altro e che il fatto che tu sia più giovane di me non conta un bel niente.”

E vorrei dire tanto altro... vorrei dire che siamo perfetti come mai avrei osato sognare, vorrei dire che tutti quelli che ci criticano, che hanno paura di una storia come la nostra, dovrebbero vedere i tuoi occhi, adesso. Occhi puri e puliti, perché l’amore e l’innocenza non si escludono a vicenda. Occhi fieri di quello che provi, dei tuoi sentimenti sinceri.

Vorrei dirti di essere orgogliosa di noi, Alexis, e un altro milione di cose... e poi vorrei semplicemente stare zitto e ascoltare il tuo respiro, che è la musica più bella del mondo.

Non stare a sentire le bugie degli altri: se davvero ti vogliono bene saranno capaci di capire, di ammettere il loro errore.

Ascolta soltanto il mio cuore che batte per te.

 

Dopo l’amore sei più bella che mai

Dillo al mondo, di noi

Far l’amore non ci basterà

Presto o tardi ci si stancherà

Uomo e donna da soli son niente

Devi vincere davanti alla gente,

al mondo!

 

I tuoi occhi sono di nuovo chiusi, il tuo capo è abbandonato sul mio petto, ma io so che non stai dormendo: il tuo respiro è troppo veloce, il tuo cuore batte ancora troppo forte.

“Piccola peste, fai finta di dormire?” Tu alzi il viso, gli occhi nei miei... e ancora così, rossa d’amore, togli il fiato, piccola stella.

“Non mi hai chiesto se ero sveglia o no.” Rispondi, con una linguaccia, e io ti scompiglio i capelli.

“Sai, penso che mio padre dovrebbe essere felice per noi.”

“E come mai?”

Sorridi, più bimba che mai.

“Il mio ragazzo ha pistola e distintivo: sono al sicuro come se vivessi in una cassaforte.”

Ridi, ma questa volta io non mi unisco a te.

“Diglielo, allora...”

“Come? Kevin io scherzavo...”

“Io no... Voglio dire... non possiamo tenere il segreto in eterno.”

“Ma è tutto perfetto.”

“Lo so, amore mio...” Replico, portandoti una ciocca di capelli dietro all’orecchio. È tanto difficile dire queste cose... “Io non potrei mai chiedere più di quello che mi dai... ma per quanto basterà questo? Una relazione non è solo fatta di incontri segreti. L’amore non è stare sempre in due, di nascosto dal mondo, capisci?”

Annuisci piano, controvoglia.

Lo sai anche tu che ho ragione... solo ammetterlo costa fatica.

“Non voglio che ci separino.”

“Signorina, se pensi che possano farlo, non hai abbastanza fiducia in noi!” Esclamo, e il mio broncio giocoso spezza la tensione. “E non dimenticarti che ho una pistola.”

“Mio eroe!” Mormori, solleticandomi piano la pancia.

E io rido come un bambino, felice, come te, di questo nostro gioco, lontano da tutti.

“Il mondo ci accetterà?” Domandi, tra un bacio e l’altro.

“Dovrà farlo: non gli daremo scelta.”

 

Non sfiorire nel tuo silenzio

Donna al buio, bambina al sole non più

Tempo non c’è, bacia i miei occhi, cammina con me

 

Non lasciare che vinca il silenzio, Alexis, combatti con me.

Questa storia è pericolosa, può rubare la vita, se non la si tratta come si deve, e da un giorno all’altro c’è il rischio di ritrovarsi soli e amareggiati, ormai lontani dall’età della gioia.

Parla, racconta, grida di noi, come anche io voglio fare.

Resta bambina, resta bambina con me e non lasciare che altri ci strappino quella vita che proprio tu mi hai ridato quando la credevo perduta.

Dammi la mano, combatti al mio fianco.

 

Dopo l’amore sei più bella che mai

Dillo al mondo, di noi

 

Il telefono squilla, sul comodino, e il mondo entra dalla finestra, prepotente, quasi a conferma che non siamo su una nuvola, che tutto continua ad esistere e non possiamo fermarci, se non vogliamo cadere da questa vita in corsa.

La suoneria è quella del dipartimento: lavoro in arrivo... e io nemmeno oggi posso stare con te.

Tasto pausa: la favola continuerà un altro giorno.

Sto per rispondere e tornare nel mondo dei grandi, quando un braccio pallido e veloce scatta verso il mio comodino.

Non so che hai intenzione di fare, ma dai tuoi occhi la bambina è sparita.

C’è una donna, ora, nel letto con me?

“Sono Alexis, chi parla?”

Avrò parecchie spiegazioni da dare, tra poco, a Beckett, al mio partner... e a tuo padre, fanciulla coraggiosa, ma non mi interessa.

Sei stata forte, il primo passo lo hai fatto tu e a me non resta che essere fiero, innamorato, ed irrimediabilmente tuo, bambina mia.

 

 

 

uQui

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: Cara_Sconosciuta