Non ho avuto paura di te fino a quando non ho saputo il tuo nome, quello vero.

Per anni ti ho creduta amica, compagna delle mie passioni.

Per il tempo della giovinezza ti ho avuta nel cuore.

Un laccio di cuoio che stringeva sempre forte, tenendo uniti i pezzi. Un dolore che si impara a sopportare perché necessario.

Credevo di avere bisogno di te.

Ti pensavo l’ unica capace di rispettare la mia voglia di sapere senza pretendere il mio tempo in cambio della tua presenza.

Cara perché la sola a non condannarmi, e a gioire del mio sguardo ritirato.

Sempre al mio fianco in mezzo alla gente.

La prima ad arrivare quando chiudevo la porta della mia stanza.

Tu, sempre tu… come un dubbio che ti sveglia nella notte. Invadente.

Tu, solo tu e la tua presenza che ora temo più che la fine di questa vita.

Eri il tutto e ora sei il niente.

Eri il bisogno di trovare me stessa e oggi sei la necessità di incontrare il mondo.

Eri, da questo istante non sarai più.

Con questo ultimo momento ti dico addio, Solitudine, e ti chiamo per nome per la prima e ultima volta.

Ciao a tutti! rieccomi in un nuovo velocissimo ( e alquanto inaspettato) capitolo della mia serie "Le (mancate) parole".
Queste sono le parole che, per me, la nostra Ami chan ha usato per chiudere il capitolo della sua adolescenza solitaria, dopo aver conosciuto Usagi e aver scoperto di essere una guerriera Sailor.
Spero tanto vi piaccia...a me è piaciuto scrivere di questo momento. Ho rivisto un'istante della mia adolescenza (quello in cui mi sono trasformata da "ragazza tappezzeria" a "prezzemolo sempre presente" ).

Un abbraccio a tutti.

Ps. approfitto per ringraziare quelli che hanno segnalato "Ninna Nanna" come storia da inserire tra le scelte. Avete realizzato un sogno e non vi ringrazierò mai abbastanza!

Chichilina