Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: SundayBloodySunday    07/03/2011    1 recensioni
Ciel Phantomhive e Sebastian Michaelis erano andati via senza che nessuno ne avesse tenuto conto; erano tutti impegnati a curare quel bamboccio di Trancy. Si, Ciel provava disprezzo per lui; ma poteva essere sempre una pedina della sua scacchiera umana. Alexandra, invece, la considerava del tutto inutile. Una bambina con la sindrome del Santo. Ipocrita ed inutile, cercava di tener saldo il legame tra la sua famiglia e i Trancy passando molto tempo con il giovane conte. Gli era bastato osservare alcuni suoi atteggiamenti per capire che la ragazzina si fingeva tanto sciocca, mentre magari stava nascondendo qualcosa. Qualcosa di grosso.
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alois Trancy, Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Introduzione ~


"Non penso che dovremmo avventurarci nella foresta a quest'ora, Billy...torniamo indietro, per favore"

"Paura, Lucie?" Il ragazzino sorrise dolcemente alla sua amica. "Come vuoi, andrò da solo e ti riporterò il coniglio."
Fece per andarsene, ma Lucie lo trattenne per la manica della camicia. "Ti prego, torniamo indietro e andiamo da mio padre. Lo troverà lui..." Il ragazzino aggrottò le sopracciglia. "No, Lucie. Adesso andrò lì e tornerò presto. Questione di minuti. Aspettami..." Si liberò dalla presa e si addentrò nella foresta.
La bambina si sedette su un grosso masso, appoggiando i gomiti sulle ginocchia. Aveva paura per Billy; adorava il suo coniglio, ma era contraria all'idea di entrare nel bel mezzo della foresta nella sera. Si trovava lì, aspettava, ascoltando il fruscio del vento che scuoteva gli alberi.
- Come sono alti... - pensò.

Billy voleva bene a Lucie; era la sua migliore amica, e ormai era come una sorella per lui. Essendo figlio unico, quando conosceva un coetaneo gli si affezionava subito e difficilmente lo lasciava andare.
- Trovare un coniglietto bianco nella sera dev'essere abbastanza facile - , pensava mentre guardava dentro ogni cespuglio e ogni albero. - Non posso deluderla. -
Era lì dentro da 5 minuti, ma non provava paura. Per guardare meglio la zona, si arrampicò su un albero abbastanza agibile, per un bambino piccolo come lui; iniziò a guardare in ogni direzione, in cerca del batuffolo bianco che Lucie tanto amava. Avrebbe dovuto prenderne uno anche lui, alla fiera...erano così carini.
Ed eccolo lì, il bianco dell'animaletto, spuntava dentro ad un solco poco distante da lui, coperto per metà da qualcosa di rosso.
- Ed è sempre stato così poco distante da me...- pensava il bambino, nel profondo compiaciuto per la riuscita della sua "impresa". - Sembra che stia aspettando proprio me, non si muove da lì - Sceso dall'albero, corse verso il coniglio.
Ebbe un conato di vomito. L'animale era coperto di sangue e sembrava esser fatto a brandelli dai denti di...- Un cane? - si chiese il bambino, ora spaventatissimo, nell'udire il ringhio di un cane esattamente dietro di lui.

Lucie udiva le grida del suo amico pietrificata dalla paura; tremava tutta. Gridò a sua volta, attirando l'attenzione di una ragazza vestita in modo strano, che aveva già notato tempo prima. Ma quella ragazza non le piaceva...pensò di chiedere aiuto agli abitanti della Grande Villa, come la chiamava lei. Ma quelli dovevano essere persone troppo impegnate ed insensibili per accorrere...la bambina cominciò a piangere. - E' colpa mia... -
La ragazza le si avvicinò, chinandosi verso di lei. "Cosa succede, piccolina?" domandò in tono gentile. Lucie indietreggiò di qualche passo; era strana, quella ragazza. Aveva i capelli per metà rossi, per metà neri, e si vestiva in modo strano. "Hai paura di me?" continuò persuasiva, porgendole la mano. Lucie la guardò negli occhi...erano dorati, e questo rendeva la sua visione di lei ancora più negativa. Sua madre le raccomandava sempre di stare lontana dalla gente strana come quella ragazza.
Lei ritrasse la mano, cambiando espressione. "Sei stata una bambina cattiva, Lucie White" sussurrò, prendendole con forza il viso tra le mani. Lucie poteva vedere i suoi occhi illuminarsi e il suo sorriso allargarsi, rendendola più inquietante. Aveva troppa paura per reagire. La ragazza inarcò un sopracciglio, sprezzante. "Sei stata egoista. Ti va bene così, piccoletta?" sbuffò tornando in piedi. Lucie, liberatasi dalla sua presa, iniziò a correre verso le case più vicine; la ragazza estrasse immediatamente un fucile, sparando alla piccola. Un colpo, dritto al cuore, e il Cinematic Record di quest'ultima le apparve.
"Fuori due", mormorò annoiata, spuntando la seconda casella della serata dalla sua agenda. "Non mi pagano mai abbastanza..."
  
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