Family Tree
(This is not
your legacy)
I have a dream for you
It's better than where you've been
It's bigger than your imagination
You're gonna find real love
And you're gonna hold your kids
You'll change the course of generations.
Family
Tree. Matthew West
“Aiuto
aiuto!”
Un bimbetto
con i capelli scuri – non avrebbe potuto avere più di sei anni - fece irruzione
nella stanza, agitando le braccia.
“I
vampiri ci sono i vampiri!”
“Jeremy
smettila.” La piccola Elena sollevò irritata lo sguardo dal libro di testo e freddò
il fratellino con un’occhiataccia.
“Io e
papà stiamo facendo i compiti!” Tirò un lembo della camicia del padre che le
accarezzò amorevolmente i capelli, mentre la bimba riprendeva a recitare ad
alta voce la poesia che doveva imparare a memoria. Jeremy ignorò l’ammonimento
della sorella maggiore e fece roteare la sua mazza da baseball,prima di gettarsi all’inseguimento di vampiri invisibili.
“All’attacco!”
Esclamò scaraventandosi contro un mobile che vibrò pericolosamente.
“Jeremy!” L’esclamazione inorridta
fuoriuscì in sincrono dalle bocche di Elena e Miranda Gilbert, mentre il padre
si lasciava sfuggire un sorriso divertito. Jeremy non
si lasciò intimidire; continuò a fare a botte con nemici immaginari, rotolando
sul pavimento.
“Papà
fallo smettere!” piagnucolò Elena abbandonando la matita sul tavolo. Il padre
annuì, decidendosi finalmente a raggiungere il figlioletto.
“Vieni qui, terremoto.” Lo chiamò recuperandolo
da terra. Jeremy si dimenò per qualche minuto prima di lasciarsi accogliere
sfinito tra le braccia del padre .
“Papà
ti deve dire un segreto.” annunciò l'uomo prendendolo in braccio e
allontanandosi dal salotto. Dopo aver recuperato una coperta, si avviò in
direzione del laghetto.
“Un
segreto sui vampiri, papà?”
Jeremy,
ormai stanco, si lasciò avvolgere del plaid che il padre gli aveva adagiato con
premura sulle sue spalle e abbandonò il capo sulla suo
petto. Grayson sorrise debolmente; tuttavia vi era una leggera punta di amarezza
nel suo sguardo.
Nonostante
né Jeremy, né Elena fossero a conoscenza del consiglio
dei Fondatori, né tanto meno delle vicende soprannaturali legate a Mystic
Falls, il piccolo Gilbert era sempre stato affascinato dalle creature mistiche,
e non era inusuale che il padre si trovasse a svegliarsi nel cuore della notte,
perché il figlio spaventato si era precipitato nel suo letto, dopo aver sognato
di lottare con un vampiro.
Le lunghe
conversazioni con la madre e i tentativi di distrarlo di Grayson non erano
riusciti a far dimenticare a Jeremy la fissazione per quelle creature;
tuttavia, mentre Miranda era convinta che quella per il bimbo fosse solo una
fase passeggera, il padre sapeva perfettamente che c’era qualcosa di ben più
complesso in quell’attrazione insolita.
Perché
Jeremy era un Gilbert. L’interesse
morboso per i vampiri era trascritto nei suoi geni.
E così
anche il desiderio di distruggerli.
Are you gonna
be like your father was and his father was?
Do you have to carry what
they've handed down?
“Non
esattamente.” Grayson strinse il corpo di Jeremy a sé e prese a costeggiare il
laghetto, ammirando il gioco di luci e ombre che stava prendendo forma sulla
superficie dell’ acqua.
“La
vedi quella, Jeremy?” L’uomo
indicò luna che si stava arrampicando a fatica in un cielo ancora striato di
rosso. Il bimbo annuì con aria stanca, stropicciandosi un occhio.
“Quella
è la luna.” Dichiarò serio, mettendo in evidenza la
finestrella che spiccava al posto di uno dei suoi denti. Jeremy ne aveva persi
parecchi in seguito alla sua iperattività e l’ultimo se ne era andato proprio
durante l’ultimo week-end al lago.
“Sai
disegnare la luna, campione?” Domandò a quel punto Grayson, adagiando il mento
sui capelli spettinati del bambino. Il piccolo annuì, incominciando a tracciare
con il dito il profilo della luna.
“La luna e
le stelle.” Dichiarò con aria d’importanza continuando a tratteggiare con le
dita ghirigori immaginari. Grayson sorrise, individuando nel figlioletto un’espressione
più rilassata. Sapeva bene che una delle poche cose che era in grado di calmare
Jeremy, era la sua passione per il disegno.
“E
cos’altro sai disegnare?” Domandò riprendendo a camminare. Il bimbo ci
pensò su per un attimo.
“So
disegnare le facce e le case.” Annunciò infine annuendo deciso.
“E i
dinosauri e le montagne. E il lago. So disegnare quasi tutto
sai?” Esclamò orgoglioso
“Ma c’è una cosa che non sai disegnare.” Gli fece notare il
padre, appoggiando la propria fronte a quella del figlio. Il bambino incominciò
a giocherellare con il colletto della camicia di Grayson.
“Non
so disegnare i vampiri.” Ammise infine con aria quasi turbata, come se
quell’impedimento si potesse considerare una tremenda macchia nera sul suo
impeccabile curriculum da disegnatore.
Grayson
quasi scoppiò a ridere notando l’aria imbronciata del suo secondogenito. Lo
osservò a lungo, sorridendogli: era bello,il suo
piccolo Jeremy.
La
mente di Grayson vagò in direzione di un interrogativo che da anni aveva preso a
rodergli le viscere e a tormentarlo durante le riunioni del Consiglio: Elena,
Jeremy. L’interrogativo aveva preso a sussurrargli di continuo quei due nomi.
It's your sad reality
It's your messed up family tree
And all your
left with all these questions
Sapeva che occuparsi
dei vampiri, era qualcosa che andava fatto, soprattutto per loro. Era un modo
come un altro per dare una sistemata a un mondo già troppo ostile: le creature
della notte non facevano altro che minacciare ulteriormente il
domani dei bambini di Mystic Falls. Ma era davvero quello il modo in cui
avrebbe garantito loro la sicurezza e una vita felice?
Tramandando loro un’eredità che avrebbe comportato segreti e omicidi?
“Sai
perché non sai disegnare i vampiri, Jeremy?” Domandò
improvvisamente, mentre il bambino si arrendeva infine alla stanchezza, abbandonando
il capo sul suo petto. Il piccolo sbadigliò, riprendendo a tracciare con
i polpastrelli lineamenti invisibili contro il cielo che gli faceva da foglio.
“Perché non
sono poi così tanto importanti?” Mormorò infine socchiudendo
gli occhi, lasciandosi cullare dal padre.
“Esatto.”
Gli mormorò in un orecchio Grayson,
prima di posargli un bacio sui capelli. Improvvisamente avvertì la
consapevolezza di quanto fosse prezioso quell’istante.
In quel momento
realizzò quanta fortuna contenesse la sua vita, il suo passato, il suo
presente.
Evocò con un
sorriso le corse con l’aquilone dell’estate precedente, quando lui e Jeremy
avevano sfidato il vento e le rondini, alla luce tiepida del sole.
No, this is not your legacy
This is not your destiny
Yesterday does not define you
Ripensò ai
pomeriggi trascorsi a insegnare a Elena a pescare. Quei fine-settimana
trascorsi con loro – con i suoi bambini - erano i momenti più significativi, per Greyson. Quelli più attesi e quelli più
amati.
Erano
gli unici giorni in cui le sue responsabilità da membro del Consiglio non
avrebbero potuto sfiorarlo per nessun motivo al mondo. E in quel momento, stringendo
il figlioletto a sé, Grayson realizzò che , sì, era così che gli sarebbe piaciuto tratteggiare
il futuro dei suoi bambini.
Voleva
per loro una vita serena; una vita normale.
No, this is not your legacy
This is not your destiny
I can break the chains that
bind you
“Mi prometti
che li dimenticherai, Jeremy?” L’uomo accarezzò con tenerezza il capo del
bambino, osservando la luna che ormai si ergeva vivida sopra le loro teste,
vegliandoli in silenzio.
“I vampiri non sono importanti. Io e te: Elena e la mamma; noi lo siamo di più.”
“Te lo
prometto papà.” Il lieve sussurrò di Jeremy oscillò nel vento prima che il
sonno catturasse il piccolo. Grayson sorrise, osservando il bimbo serenamente addormentato
fra le sue braccia.
I have a dream for you
It's better than where you've
been
It's bigger than your
imagination
“Ti voglio bene, Jer.” Mormorò con affetto prima di dare le spalle alla
luna, per tornare dentro; era consapevole che non appena avrebbe messo piede in
casa, Elena gli sarebbe saltata in braccio con aria imbronciata, rischiando di
svegliare il fratellino.
Ma Jeremy avrebbe continuato a dormire. E Grayson, allora,
li avrebbe stretti entrambi, sotto lo sguardo intenerito della moglie.
Era quello
il tipo di eredità che avrebbe voluto trasmettere ai suoi figli.
Era quello
il futuro che sognava per loro: il domani per cui sarebbe valsa la pena di
combattere.
Grayson finalmente
aveva capito.
Cause you're my child
You're my chosen
You are loved
And I will restore
All that was broken
You are loved.
Family Tree. Matthew West
Nota dell’autrice.
Premetto che
da quanto ho visto la puntata 2x14, ascoltando le parole di Elena, sui suoi
ricordi di quando lei e Jeremy erano piccoli, che sognavo di scrivere un
flashback ambientato alla casa sul lago. Aggiungiamoci il
fatto che trovavo questa canzone azzeccatissima
a descrivere la situazione di Jeremy, in quanto discende da una famiglia di membri
del Consiglio (e cacciatori). Nel telefilm ci hanno mostrato a più riprese il
suo rapporto complicato con questa sua eredità. Ed ecco, perché è nata questa one-shot. Ho voluto provare
a immaginare quali potrebbero essere stati i pensieri di Grayson: un padre, che
come tutti i papà, vorrebbe solo il meglio per i suoi piccoli.
Un
abbraccio
Laura.