E' primavera, e giù nella valle risuona ovattato il dolce suono di un pianoforte, proveniente dalla casa di Austria. Quella che sta componendo adesso è un'amabile, piacevole e delicata canzone, con note acute e un ritmo lento.
Italia chiude lentamente gli occhi, alzando un po' il mento. Il dolce venticello primaverile gli scompiglia i capelli rossicci, insinuandosi dentro il suo colletto.
Sente un piacevole frescolino sulla pelle delle spalle, e rabbrividisce, curvando le labbra rosee in un sorriso rilassato.
Niente lavoro per lui quel giorno.
Intreccia le paffute manine sul proprio grembo, accarezzando distrattamente il tessuto morbido del vestito che indossa. E' un abito a sbuffo, semplice, e verde, come l'erba su cui è seduto.
 Il sole tenero gli accarezza il volto, inducendolo ad ampliare il suo sorriso.
E' così perso nel godersi quei piccoli piaceri che non sente i passi lenti e incerti dietro di sè.
Si accorge solo della presenza di Sacro Romano Impero quando il bambino gli è davanti, e gli proietta un'onda scura addosso.
Italia sobbalza, temendo all'inizio che sia Austria venuto a sgridarlo e rimandarlo al lavoro.
Apre gli occhi di scatto, e il suo cuore manca un colpo.
Non è Roderich. Un bambino imbarazzato gli è davanti.
Ha le mani incrociate dietro la schiena, forse nasconde qualcosa. Italia gli rivolge uno dei suoi più bei sorrisi, e si alza veloce, passandosi le mani sul vestito, scuotendola dai fili d'erba.
Il bambino biondo schiude le labbra, e sussurra qualcosa di incompresibile, diventando rossissimo in volto e rivelando ciò che nasconde dietro la schiena.
Fiori, fiori colorati. Raccolti con cura lungo la valle, che in quella stagione è un tripudio in fiore.
Li porge ad Italia, accennando un lieve sorriso. Italia amplia il suo sorriso, e ride di contentezza, prendendo tra le piccole mani quei fiorellini rosa e portandoseli al petto. Ringrazia, e fa un piccolo passo avanti, compiendo un timido ed impacciato inchino.
Sacro Romano Impero ricambia l'inchino ed il ringraziamento con un cenno del capo, e corre via, arraccando tra l'erba alta, inciampando più volte. Italia torna a sedersi sul morbido prato, stringendo forte quel mazzolino profumato. Dentro di sè sente quella strana sensazione e quell'emozione che porta con sè il primo amore.