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Nell’immensità del buio della notte, seduta sul tetto della casa che mi ha vista crescere e divenire da bambina donna, guardo la volta celeste alla ricerca di qualcosa che non so nemmeno io cosa sia di preciso.

Prima di morire mi hai detto che il tuo potere principale derivava dal legame con le stelle che, con i loro moti infiniti, governano la vita degli esseri umani e di qualsiasi cosa viva su questo piccolo pianeta sperduto nell’universo.

Nel momento in cui hai esalato l’ultimo respiro, il tuo corpo possente e virile si è dissolto in una magica nuvola luminosa, io ho tentato invano di tenerti con me ma quelle che nei miei ricordi somigliano a lucciole che vagano sperdute nell’aria ti hanno portato via.

Ho osservato disperata il loro volo fatale e ho visto che molte di loro tendevano verso l’alto in un’ascesa profetica verso quell’universo che tante volte avevi scrutato,verso quel cielo che era stato l’unico e solo testimone muto di un amore troppo fragile per sopravvivere.

Nell’ingenuità dei sogni di una ragazza innamorata ho pensato che tu tornassi alle stelle, cui tanto eri affezionato per vegliare sempre su di me, su quella bambina fragile e indifesa che si era innamorata di te.

Sono passati anni da quella tragica notte che segnò la mia esistenza per sempre,come un marchio sulla pelle mi legò a te per l’eternità,potresti osservare il mio corpo per ore, con la meticolosità di un artista che controlla la sua opera migliore eppure non troveresti alcun segno di ciò che è stato e continua ad essere.

Nulla di visibile all’occhio umano lascia immaginare cosa tu sia stato per me ed io per te, eppure se passo la mano sul mio petto sento perfettamente la voragine che il ramo succhia energia provocò nel tuo petto quell’orribile notte.

Se chiudo gli occhi insieme al mio respiro sento pure il tuo che pian piano si affievolisce e come un rantolo cieco scompare, segno tangibile che ti hanno portato via da me.

Sono anni ormai che mi siedo sul tetto ad osservare le stelle senza in realtà aver nulla da osservare perché lo sai che io non le conosco.

Ho provato a contarle ma non ci sono mai riuscita, chissà poi perché ci ho provato… ormai a certe mie azioni rinuncio perfino a cercare di dare un significato.

D'altronde quando incontri l’anima gemella ed essa ti viene strappata con la forza cosa ha ancora senso?

Forse che il volo delle farfalle o il cinguettare degli uccelli in primavera potrebbe rendermi felice?

Forse che la corte strenua ed assidua di qualche bel giovane dovrebbe farmi piacere?

Forse che il pensiero della morte dovrebbe farmi paura?

No, ti sbagli mio caro cielo stellato, a me nulla fa più paura perché non ho più nulla da perdere, ciò che avevo di più caro tu te lo sei portato via tempo fa.

Ditemi voi o stelle tanto amate da colui che io amai, cosa mai potrei fare io misera creatura innamorata della vostra immensità?

Io sono sempre seduta qui ad osservarvi mute e caste,di quel bianco bagliore e aspetto sempre un vostro suggerimento, vorrei sapere cosa fare di questa vita che ormai di vita non ha più nulla.

Sapete cosa significa respirare e sentire i polmoni vuoti?

Sapete cosa significa bere e aver sempre sete?

Sapete cosa significa amare?

Quella maledetta notte lui si parò davanti a me perché convinto che senza di me nulla avrebbe più avuto senso però peccò di egoismo perché doveva portarmi con sé, io senza lui non sono più nulla.