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Autore: Fluxx    08/03/2011    7 recensioni
Adha, era il suo nome... I Templari me l'hanno portata via. Non dimenticherò mai il suo viso dolce e candido, la sua pelle liscia, i suoi sorrisi ed i suoi sguardi pieni d'amore.
A Malik devo la mia vita.
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Altro personaggio, Malik Al-Sayf
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La morte tra le braccia dell'Assassino



L'assassino era in sella al suo cavallo che galoppava veloce, diretto ad Acri. Si teneva basso, con le mani stringeva con forza le redini e teneva le gambe strette, la presa salda ai fianchi dell'animale per evitare di cadere per via della velocità.
Le sue iridi castane con delle pagliuzze distintamente gialle scrutavano l'orizzonte. La sua pelle era liscia, ambrata. I suoi lineamenti decisi e virili, le labbra carnose spezzate sul lato destro da una cicatrice verticale.
La tunica bianca svolazzava a seconda del vento. L'assassino poteva sentire il respiro affannoso del cavallo, oramai probabilmente stanco. Volse lievemente il capo e notò con piacere che aveva seminato le guardie dietro di lui. Era già qualcosa...
“Vai!” Comandò al cavallo, calciandogli i fianchi. Doveva sbrigarsi: un terribile presentimento lo stava assalendo.
Tornò a guardare dritto di fronte a sé, vedeva avvicinarsi sempre di più la città di Acri. Era ormai arrivato e quasi si sentì sollevato fin quando non notò il fumo nero che si alzava dalle tende alle porte della città e da Acri stessa. Cominciò a temere il peggio.
“Vai, vai!” Sempre più vicino. La puzza di bruciato cominciava a diventare insopportabile e davanti a sé c'era uno stuolo di persone morte. Arrivò con il cavallo fino alle porte della città, apparentemente disabitata. Smontò dal cavallo e cominciò a guardarsi intorno, tra i cadaveri a terra... Sperava di non trovarla tra quei corpi privi di vita. Lo sperava con tutto se stesso.
Appoggiò una mano all'impugnatura della spada, pronto a qualsiasi evenienza. Superò l'entrata della città, la situazione non faceva che peggiorare: morti. Morti ovunque. Acri sembrava una città fantasma, il fuoco aveva cominciato a bruciare i banchi di legno dei mercati, i cumuli di paglia... E di lei non c'era ombra.
“Adha??!” Chiamò lui a gran voce, guardandosi intorno. “ADHA?!?!” Tentò, nuovamente. Era pericoloso esporsi così, se qualche guardia avesse sentito sicuramente lo avrebbe raggiunto.
L'assassino tentò di tenere i nervi saldi, camminava praticamente sui corpi morti delle persone... Se l'avesse ritrovata morta non se lo sarebbe perdonato mai. Mai e poi mai. Glielo aveva promesso. Le aveva promesso che l'avrebbe salvata dai Templari.
Passarono circa dieci minuti nei quali il giovane assassino non si diede pace, girando per la città e cercando la ragazza fin quando quello che fin'ora era stato il suo incubo peggiore se lo ritrovò davanti, trasformato in realtà: la vide da lontano, il suo corpo era fasciato da una veste bianca. Era sporca, ferita... Priva di sensi. I suoi capelli neri ricadevano dolcemente sul terreno, i suoi occhioni verdi erano chiusi. Lui sentì una stretta al cuore, rallentò il passo. Era morta..?
Furono solo delle voci confuse e lontane a distoglierlo da quell'orribile visione. Voci che si avvicinavano. Voci di nemici.
“ASSASSINO!” Si sentì gridare contro alle spalle.
Le sue labbra appena schiuse si serrarono facendo assumere al viso un aspetto più che determinato. Rimase fermo sentendo i passi delle guardie alle sue spalle, non si voltò fino all'ultimo istante, fin quando non tirò fuori la lunga spada e si voltò, facendola roteare e squarciando la pancia di una delle guardie. Ve n'erano ancora due.
L'assassino balzò indietro. Doveva sbrigarsi e raggiungere la sua Adha. Forse non tutto era perduto, forse era ancora in tempo.
“Getta le armi!” Lo intimò una delle guardie, lui non sembrò nemmeno sentirlo che gli si fiondò addosso, accecato dall'ira. Cercò di colpirlo subito, tentando un affondo ma quello davanti a lui deviò il colpo. L'altra guardià attaccò l'assassino, riuscendo a ferirlo ad una spalla.
Dolore. Sentì dolore, fisico. Non era equiparabile a quello morale che stava provando, ma fu abbastanza forte da farlo ragionare: non poteva continuare ad agire guidato dall'ira; lo avrebbe portato ad una morte certa.
Prese tempo e spazio, facendo un altro salto indietro, preparandosi ad un eventuale attacco da uno dei due. Non ci volle molto prima che una delle due guardie gli corse incontro, tentando un attacco. L'abile assassino riuscì a schivarlo, scansandosi di lato, poi caricò la spada con entrambe le mani, infilzando la guardia mentre dava il colpo a vuoto.
Soddisfazione. Sì. Pura soddisfazione... Nel vedere la faccia di quel cane bastardo contorcersi dal dolore, sentendo sopraggiungere la morte. Rimase fermo, con la spada che passava da parte a parte dello stomaco di quell'uomo, lui con una gamba più avanti dell'altra, leggermente piegato. Il capo era chino, il tempo sembrava essersi fermato. Il lieve vento gli spostava la veste bianca da assassino. Ne mancava uno.
Alzò il capo con uno scatto, concentrandosi sulla sua prossima ed ultima preda. Sfilò la lunga lama della spada dallo stomaco della guardia, ormai morta. Cadde a terra mentre l'assassino si lanciò contro l'ultimo uomo rimasto. Tentò un nuovo affondo che venne deviato dalla guardia ma gli basto per aprire le sue difese e procedere con un fendente, aprendogli il petto di sbieco, di netto.
Silenzio. Il rumore di una lama cadere a terra. Un tonfo sordo.
Lenti passi che si facevano sempre più veloci per raggiungere il corpo inerme della donna. Della sua amata. Si inginocchiò accanto a lei, portandole una mano sotto il capo, tirandola su, più vicino a sé. Respirava. “Adha??” La scosse appena.
Respirava, sì... Ma il suo vestito bianco era macchiato di sangue. Molto sangue. Troppo sangue.
“... M-mhh....” La ragazza sembrava stesse acquisendo nuovamente i sensi.
“Adha..? Adha, apri gli occhi...” Mormorò lui. Sentiva il cuore stretto in una morsa.
“....” Lei aprì lentamente gli occhi, ci vide sfocato... Il cappuccio calato sul volto, quella pelle, quel profumo, quelle labbra... “... A... Altair...” Sussurrò, cercando di abbozzare un sorriso.
Il ragazzo cercò di ricambiarlo anche se il viso suggeriva il suo stato d'animo distrutto.
“Adha... Come... Come stai?” Che idiota. Come doveva stare? Lo vedeva come stava. Male.
“... Non... Non ce la farò...” Rispose lei a bassa voce, poi però gliela rivolse come domanda. “... Vero..?” Aggiunse appena.
“Ti.. Ti porto via. Ti porto a Masyaf.. Lì ti cureranno!” Disse Altair, facendo per alzarsi e per tirarla su.
“N-no!” Tossì. Sangue. “... No... E'.. Troppo tardi...”
“No Adha, no! Non dirlo. Non te ne puoi andare...”
“... Temo sia giunta.. La mia ora...” Mormorò lievemente, con le poche forze che le rimanevano. “... In... In realtà.. Credo di essere già.. Morta... Ma quando ti ho sentito arrivare.. Il tuo passo.. Il tuo profumo... Mi ha riportata qui... Per poterti vedere un'ultima... Volta... Per salutarti Altair...” Adha allungò lentamente una mano, tremando, raggiungendo la guancia dell'assassino.
Gli occhi di Altair si riempirono inevitabilmente di lacrime. Non aveva mai versato una lacrima per nessuno... “Adha... Non te ne andare..” La pregò.
“.. E'... Tardi... Altair... Avrei v-voluto solo.. Avere più.. Più tempo...” Deglutì, prendendo forza e cercando di andare avanti. “.. Ma... Morire tra le tue braccia... E' la morte migliore.. Che un umano p-possa.. Desiderare...” Sussurrò. Il suo sguardo cominciava a tremare. La mano sulla guancia di Altair era fredda, terribilmente fredda. L'assassino la afferrò, stringendola.
“Adha, no! Ti amo! Resta con me! Ti prego! Resta con me...!” Disse prima di chinarsi ulteriormente su di lei e appoggiare le labbra su quelle della donna.... Ormai fredde. Quando socchiuse gli occhi per baciarla, due lacrime gli solcarono le guance, raggiungendo le loro labbra unite.
Sembrò infinito quel tempo in cui le sue labbra erano delicatamente poggiate sopra quelle di lei.
Altair si tirò lentamente su, tenendola ancora tra le braccia. Aveva le guance umide, le labbra salate. Le serrò, assaporando quell'ultimo bacio, il sapore delle labbra della sua amata, mischiato a quello delle sue stesse lacrime. Perché il destino gliel'aveva portata via? Perché il destino aveva portato via una creatura così bella e dolce, angelica? Così candida e pura? Non era giusto...
La guardò, in silenzio, tenendola tra le braccia. Non voleva lasciarla. Di certo non la avrebbe lasciata lì, le avrebbe riservato una degna sepoltura in un luogo nel quale sarebbe sempre potuto tornare a trovarla. Un posto solo per loro due.
Cercò di deglutire ma gli venne difficile, segno che l'impulso di piangere ancora non era passato del tutto. La adagiò un istante a terra, facendole una carezza e spostandole una ciocca di capelli dal viso. Non notò nemmeno che qualcuno si era avvicinato alle sue spalle.
“No, Altair!!!” Sentì una voce, gridare alle sue spalle. Gli ricordò molto quella di Malik. Che ci faceva lì Malik? Così allarmato poi... D'istinto si alzò di scatto, voltandosi. Si ritrovò un uomo davanti che senza pensarci due volte lo pugnalò con violenza allo stomaco. Sentì un bruciore. Un bruciore terribile, più di quello che dovrebbe portare un semplice pugnale... Che forse era avvelenato?
L'assassino sgranò gli occhi, portando entrambe le mani sul polso dell'uomo che lo aveva appena pugnalato. Sentì i passi svelti di Malik, raggiungere i due.
Che questa forse era anche la sua fine? Tra breve avrebbe forse rivisto Adha? Magari... Non gli importava più di vivere, oramai.
L'uomo ritirò il pugnale dallo stomaco di Altair, probabilmente per lottare contro Malik, ormai dietro di lui.
L'assassino cadde all'indietro, non tentò nemmeno di reggersi in piedi. Sentì un tonfo, il suo stesso tonfo... E un forte dolore al capo che sbatté violentemente per terra. Vedeva il cielo, sopra di lui, grigio... Si sfocò, fino a divenire nero.


Silenzio. Alcuni passi. Sentì un panno umido strofinato contro la sua fronte.
“... U-uhh....” Altair era a casa, finalmente, a Masyaf. Malik si era preso cura di lui, era riuscito ad evitargli la morte.
L'assassino era sdraiato sul letto, aveva addosso solo i pantaloni. Una benda sporca di sangue gli fasciava l'addome. Aveva la fronte imperlata di sudore, la febbre, per via del veleno.
Altair aprì gli occhi, vedendo il viso sfocato di Malik, sopra di lui. Gli teneva il panno fresco sulla fronte.
“... C... Come...”
“Shh. Non parlare.” Sussurrò Malik.
“... Io... Devo.. Parlare... T-tutti noi... Siamo programmati per.. Rilasciare le nostre informazioni.. In caso stiamo per morire...” Rispose Altair, a fatica. La febbre era alta, il dolore all'addome forte.
“Non stai per morire.” Lo rassicurò Malik.
“... Magari... Non lo puoi sapere..”
“Non stai per morire.” Ripeté Malik. “Ti ho bendato le ferite, ora hai solamente un po' di febbre.”
“Ma il.. Veleno..”
“Non ti ha ancora infettato, starai bene.”
“... Ma lo farà....” Sussurrò Altair, chiudendo gli occhi.
Malik sospirò, “Farò un antidoto non appena smetterai di sanguinare."
Altair rise, appena, triste.. Venne però smorzata da un colpo di tosse. “C'è qualche cosa... Che non puoi curare..?” Chiese l'assassino.
“La tua voglia di morire. Ecco cosa non posso curare.” Disse Malik, guardando Altair negli occhi.
Il giovane assassino non rispose, si limitò a contraccambiare il suo sguardo, in silenzio. Adha... Era morta. Lui si sentiva distrutto, sia fisicamente che moralmente. Che sciocco. Aveva ragione. L'unico che poteva lottare contro la sua 'voglia di morire' era lui stesso.
“Ora riposa, Altair..” Gli suggerì Malik, ritirando il panno e sciacquandolo in una bacinella, ripiegandoglielo e riposandolo sulla fronte dell'assassino. “Starai bene, vedrai.” Disse prima di uscire dalla stanza.
Ora non stava bene Altair.. E probabilmente non voleva nemmeno. Voleva crogiolarsi nel suo dolore. Adha... Sarebbe stata l'unica donna che avrebbe amato. L'unica donna nel suo cuore.


***
Evviva le mie FF deprimentiii, yuppieee!!! Hahahah, prima o poi riuscirò a scriverne una happy? Si spera!
Intanto vi lascio con questa one-shot che volevo scrivere da un po', sperando vi piaccia *-*
Se vi va lasciate pure una recensione, bella o brutta che sia mi fa sempre piacere :)
Dedicata alla mia Merlina e a Vesa290 che mi seguono sempre <3
Grazie anche a tutti voi che leggerete :D
Bacioni, Tchusssss!!!

   
 
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