Can you read my mind?
 

 
POV. JANE
 
È mattina presto e mi sveglio a causa del tenue raggio di sole che filtra dalle tapparelle socchiuse.
Apro a fatica gli occhi per mettere a fuoco la stanza nella quale mi trovo; mi stiracchio e sbadiglio sonoramente.
Ho i capelli tutti scompigliati, sembro appena uscito da una notte di sesso selvaggio.
Mi giro dall’altro lato del letto per evitare che la luce mi accechi e improvvisamente mi accorgo di non essere solo.
Rigsby.
C’è Rigsby di fianco a me che dorme come un bambino.
Un sorriso appare sulle mie labbra.
 
 
*15 ore prima*
 
POV. RIGSBY
 
Guardo l’orologio. Segna già le 6.30 p.m e sono ancora qui con un sacco di scartoffie e pratiche da archiviare. Credo proprio che uscirò tardi stasera.
Ero l’unico rimasto in ufficio, o almeno, credevo di esserlo.
Sul solito divanetto rosso vedo Jane, intento a dormire.
- Jane. -
Gli picchietto un po’ sulla spalla per svegliarlo, ma niente.
- …Jane! -
Piano piano apre i suoi profondi pozzi azzurri e mi fissa, con aria interrogativa.
- Sono quasi le 7 p.m -
- Ciao Rigsby! Che bello vederti! -
- Voglio avvisarti che, a parte me, sei l’unico rimasto in ufficio. Tanto vale andare a casa, no? -
La sua aria interrogativa sparisce, assumendo quasi una personalità seria.
Lentamente si siede, incrociando le mani. Tutto questo continuando a fissarmi.
- Ti manca Van Pelt? -
- Co..?! Jane cosa centra Grace ora! -
Sento che sto arrossendo come un peperone.
- Non l’hai negato, quindi ho ragione io. Come sempre! -
Sul suo viso appare un sorriso compiaciuto.
Non lo trovo divertente. A lui fa ridere? A me no.
Jane ha ragione, mi manca eccome Grace. Possibile che io sia un libro aperto per lui?
- Per favore, non entrare così nella mia mente. Ho diritto a un po’ di privacy! -
- Dai Rigsby, se ti manca corri da lei e diglielo no? Sei un uomo! -
Jane che mi dà consigli? No aspetta, non sono proprio sicuro che sia un consiglio.
Vorrei farlo, ma non posso. Le regole mi dicono che non posso. Lisbon mi dice che non posso. Ma soprattutto, la Hightower mi dice che non posso.
Cosa dovrei fare? Nulla, decisamente. Credimi Jane, l’avrei già fatto altrimenti.
- Le regole sono fatte per essere infrante! - 
E un altro sorriso gli si stampa sulla faccia.
Ha ancora capito quello cui stavo pensando!
- Jane, potrò mai capire io una volta ciò che tu pensi? -
Sarebbe bello, poter leggere la sua mente. Chissà quanti pensieri ha, e cosa nasconde.
Poi, improvvisamente, accade tutto in un brevissimo lasso di tempo.
Una mano di Jane mi cinge la vita, l’altra si sofferma dietro la mia testa.
Lui si avvicina a me, al mio viso. Anzi, è già troppo vicino!
Eppure il mio corpo non reclama, non lo respinge. Riesco a sentire il battito del mio cuore, oddio ma perché?
- Vuoi leggermi, Rigsby? Vuoi davvero leggermi? -
- Io…io… -
Le labbra del biondo consulente si posano dolcemente sul mio collo.
Ansimo. Sto davvero ansimando?! Diamine! Jane è un uomo!
Non riesco nemmeno a parlare, tutte queste emozioni dentro di me cosa sono? Ho sempre amato le donne, sempre.
E ora mi sto eccitando con un uomo! Con una persona del mio stesso sesso!
- Andiamo Rigsby, in fondo lo vuoi anche tu. Lasciati andare. -
Calma Wayne, calma. Che male ci sarebbe dopo tutto?
Forse…forse potrei davvero capire cosa provo per Grace.
E se amo ancora Grace.
Un attimo. Stop stop stop. Ma cosa vado a pensare?!
- Jane, io non so se sia la cosa giusta. -
- Al diavolo le cose giuste. -
Non ho nemmeno il tempo per ribattere, che le sue labbra si posano sulle mie.
Patrick Jane, il nostro consulente, mi sta baciando.
E io sono rimasto impalato come un deficiente, però…
Se dovessi descrivere ciò che sto provando ora, non troverei le parole. È una bella sensazione. Nuova e strana allo stesso momento.
Rispondo al bacio, un po’ titubante. Le sue labbra sanno di the e zucchero.
Sono morbide e carnose.
Jane le schiude appena, per cercare la mia lingua.
Si sfiorano, e un brivido ci percorre entrambi. Sento calore dentro di me, desiderio. Quel desiderio nascosto che sta rinascendo.
Oddio, e se finisco a letto con lui?
- Smettila di tormentarti con queste domande Rigsby. Vada come vada, succeda quel che succeda. Zitto e goditi il momento. -
Basta, ho deciso. Il mio corpo ha deciso. Il mio cuore ha deciso.
Non respingo Jane, dal profondo del mio subconscio so bene cosa voglio.
Lui.
Prendo coraggio, lo sbatto contro il muro e gli afferro i polsi.
Con violenza gli caccio la lingua in bocca, per esplorare meglio la sua cavità.
Lo sento sorridere mentre ricambia; lo stringo a me.
Ti voglio vicino, non abbandonarmi anche tu.
- Non lo farò. - mi dice, sembra essere sincero.
Ogni tanto mi dimentico che è un mentalista.
 
POV. JANE
 
Ho appena ricomposto i pezzi della serata precedente.
Non che li avessi dimenticati, ovvio.
Dopo aver avuto quell’incontro ravvicinato, io e Rigsby siamo andati a casa sua.
Ed è successo proprio quello che mi aspettavo.
Siamo andati a letto. Non sono pentito, né dispiaciuto.
Io lo volevo, Rigsby lo voleva.
Penso che non si ripeterà più un episodio simile, è stato solo per una notte.
L’abbiamo sperimentato entrambi sulla nostra pelle e ci è bastato.
Ora lo sveglio, voglio vedere la sua faccia.
E l’idea mi fa sorridere.
 
POV. RIGSBY
 
Ho fatto uno strano sogno stanotte. Jane mi baciava e io ricambiavo, poi siamo venuti a casa mia e abbiamo fatto sesso.
Un sogno, già. Ogni tanto mi meraviglio dei miei stessi pensieri.
Che bella dormita, ci voleva proprio!
Improvvisamente sento qualcuno che mi disegna segmenti invisibili e vari ghirigori sulla mia schiena.
Grace? No, non ricordo di essere stato con lei di recente.
Momento momento momento momento momento momento!
Mi giro di scatto e trovo il faccione sorridente di Jane a meno di un metro da me.
- Ben svegliato Rigsby! -
- Jane? Ma che…? -
E fu così che ricordai di quanto avvenuto quella sera.
Un solo pensiero mi balenò nella testa.
Ho fatto sesso con Patrick Jane. Ho fatto sesso con Patrick Jane. Ho fatto sesso con Patrick Jane. Ho fatto sesso con Patrick Jane.
- Sì, hai fatto sesso con me! -
Ma sorride sempre?
- Beh…ehm…questo deve rimanere tra te e me, intesi? -
- Oh…cavolo stamattina ho chiamato Lisbon dicendole che sarei arrivato tardi in ufficio perché ho passato una notte infuocata con te. -
Mi sento impallidire.
Come come come? Mi sta prendendo in giro?!
- Ti sei spaventato eh? È logico che sto scherzando! -
- Tu! Brutto figlio di… -
Jane mi bacia. Ancora quel profumo inebriante.
È un bacio passionale e io rispondo, facendo passare una mano fra i suoi ricci disordinati.
- Non vorrai rovinare l’atmosfera, Rigsby. -
- Credo invece che dovremmo andare al lavoro. -
- Mmmh…ancora 5 minuti! -
È impazzito, sembra un bambino!
- Fila in doccia Jane. -
- Vuoi venire con me? -
Arrossisco violentemente e lui lo nota subito.
- Vai, se non vuoi ricevere la sveglia in faccia! -
Non posso cadere in tentazione, non di nuovo!
- Come siamo di cattivo umore! -
È sgattaiolato in doccia; mi tiro a sedere sul bordo del letto.
Sarà il nostro segreto Jane. Il nostro piccolo segreto.
Le mie labbra si increspano, dando vita a un sorriso.
- Riesco a leggerti. -




Spazio dell'autrice:

Non uccidetemi per aver messo insieme questi due!
L'idea mi è venuta guardando un'immagine che ho trovato su Internet e ho pensato "Beh, perché non scriverci una fan fiction?"
E così ho buttato giù le prime righe; questa è la versione decisiva :)
Ed è pure la mia prima FF che posto su EFP!
Spero non sia troppo schifosa, a me piace il risultato che ho ottenuto.
Ora tocca a voi giudicare :)

A presto!
Fede