Anime & Manga > BeyBlade
Segui la storia  |      
Autore: BenHuznestova    10/03/2011    5 recensioni
1. Bon anniversaire - " E dire che è iniziato tutto con la neve. "Versione totalmente revisionata di " Comincia tutto con la neve... " , anche se penso ve ne sareste comunque accorti da soli; la neve, la lettera ebbene, ci sono ancora... ma l'atmosfera è certamente più pesante e la vicenda più ingarbugliata che nella prima versione. Mi auguro abbiate la pazienza infinita di seguirmi... e un briciolo del vostro tempo da donarmi per un parere. Costruttivo, magari. Buona lettura.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Boris, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Yuri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mosca, 19 Dicembre 2010.


Neve.
Discende lentamente su questa assurda città, avvolge silenziosamente la dolce Signora di Russia corteggiandola con la sua sciocca danza... attorno a me i bambini si rincorrono, i visi arrossati, le sciarpe tirate su fino al naso e i berretti ben calcati sul capo.
Neve... nient'altro che molecole di H2O ghiacciate, questo lo so persino io... davvero basta questo a renderli così esasperatamente felici?!
...
Ma sì, dopotutto, non c'è un solo bambino al mondo che non abbia mai amato la neve... o forse no, forse uno c'è stato.
Un moccioso ridicolamente scontroso, un campione esemplare di stupidità e cocciutaggine... oh, ma sicuramente te lo ricordi!
No, non ero un soggetto facile con cui trattare.
Eppure già da allora mi perdevo nei miei vaneggiamenti, nelle mie capricciose fantasie... e di quella bianca prostituta, quella maledetta neve, ne avevo già fatto l'oggetto di una mia ostile e bislacca filosofia.

Odiavo che mi cadesse addosso, odiavo che si posasse sui miei abiti sudici, che vi si sciogliesse in macchie scure ed umidicce tutt'altro che gradite... odiavo la sua imparzialità, la sua sfuggevolezza, la sua totale impossibilità ad essere assoggettata...

Poi ti scorgevo venirmi incontro sotto il chiostro.
E capivo.

L'ennesimo spettro che non sarei mai riuscito ad afferrare.

Mi metteva terribilmente di malumore il ché, vivendo in Russia, significava tenere il broncio per buona parte dell'anno. Come ho già accennato, me ne sarei stato beatamente immobile a marcire sotto quegli archi per tutta la durata delle nostre pause, ma puntualmente e metodicamente c'era qualcun altro pronto a mandare bellamente all'aria i miei piani.
Anche questo lo conosci, quel magnifico testa di cazzo.
Oh sì, credo che lo odiamo entrambi... ciascuno a modo suo.

... " magnifico testa di cazzo " .

No, non credo potresti essere descritto più egregiamente, mio caro.
Un estraneo potrebbe dire il contrario, non io... e so che anche tu intimamente concorderai con me.

Non mi chiamavi con voce festante, neanche tu eri uno di quei ragazzini gioiosi e petulanti e probabilmente non lo saremmo stati neanche in una condizione differente. Ti avvicinavi pacatamente, scalavi senza guardarmi il balconcino di pietra e vi sedevi a cavalcioni, le punte dei piedi a sfiorare delicatamente nel vuoto le mie. E poi iniziavi a fissarmi.
Sapevo perfettamente quando cominciavi, lo avvertivo pur continuando a osservare con astio il candido fioccheggiare nel cortile... e non facevi nient'altro, maledetto, non una parola, un movimento, una variazione del respiro...
Resistevo poco, infastidito ed urtato dalla pesantezza di tutto quel tuo inutile ed ostinato scandagliare ( il fattore irascibilità, quanto hai sempre giocato su questo? ) : mi voltavo di scatto, pronto a darti una rispostaccia non richiesta ma sicuramente meritata, che puntualmente si risolveva in un semplice sbuffo dalle narici e in un viso paonazzo dal fastidio che soltanto quel tuo finto sguardo interessato sapeva suscitare.
Ricordo ancora l'espressione studiatamente buffa con la quale mi guardavi a quel punto: inclinavi il capo di lato, arricciavi le labbra verso destra, sbattevi una volta le palpebre su quelle tue stupefacenti iridi, dopodichè mi puntavi un indice contro.
Ed io come un idiota spostavo di volta in volta l'attenzione dalla tua bocca ai tuoi occhi e infine alla tua mano, e come al solito quell' infinitesimale attimo di mistica e stupita contemplazione ti era sufficiente a far comparire una manciata di neve nell'altro palmo e a scagliarmela in faccia ridestandomi del tutto.
Così passavo il rimanente dell'intervallo a rincorrerti per il cortile anziché a deprimermi sotto il chiostro.
Ti ringrazio.
Ma è solo un ricordo e a nulla vale se ora non riesce ad allontanare l'opprimente frustrazione che mi spinge a vagare come uno spettro sotto il cielo di Mosca... e come potrebbe, del resto?!

Sei tu la causa.


Neve... ou " neige ", comme tu l'appellera maintenant...
Sì, è con malinconia e scherno che lo dico. Scherno più per me che per te... come potrei deriderti? Sei la mia ossessione, potrei mai deridere la mia ossessione?! Sciocco è l'ossesso semmai, il folle che agogna cogliere fiocchi dal cielo.
... che disgusto.

Mi hai sopravvalutato pensando che oramai fossi cresciuto, che fossi divenuto in grado di reggermi sulle mie gambe da solo, senza i tuoi pungoli e la tua discreta insistenza. Hai sbagliato per la prima volta... e a causa mia.
... perdonami, ma quel seme malsano è cresciuto con me, quel cordone che ci legava e ci piegava a prenderci cura l'uno dell'altro non si è allentato neanche con la tua partenza... e no, non si troncherà con la distanza, non per quanto mi riguarda.

Davvero, vorrei non doverti condannare a prenderti ancora una volta cura della mia penosa esistenza... in realtà a volte vorrei solo poterti stringere un attimo, afferrarti per poi vederti sparire, magari per qualche anno ancora... basterebbe. Ce l'ho fatta per tanto tempo, ce l'ho fatta a lasciarti andare, ad abbandonarmi e a farmi abbandonare... eppure alle volte mi sembra di impazzire.
Altre invece mi sembra quasi di morire, come ora.

... ancor più spesso mi chiedo dove sei adesso, come sei diventato... particolari minimi come se ti sei tagliato i capelli o se mangi ancora tanto cioccolato fino a sentirti male come un bambino... se ripeti ancora con qualcuno il giochetto della neve, se quel qualcuno come me si incanta ancora a guardarti. Se ogni tanto pensi ancora a questo povero scemo, alle paure tutt'altro che infantili, ai rari sorrisi, ai lunghi silenzi. A quando ti rimboccavo le coperte leggere se ti svegliavi nel cuore nella notte, a quando me le rimboccavi a tua volta sussurrando quell'assurdo motivetto che ho ormai dimenticato... la tua voce no, quella non l'ho dimenticata, quella voce irritante e saccente, autoritaria quando serviva o dolce da spezzarti il cuore quando meno te l'immaginavi...

... sì, sono un idiota, cos'altro ti aspettavi?! Altrimenti non starei qui a scriverti una lettera che sicuramente sbaglierà domicilio, con la neve che inizia ad infittirsi ed il culo gelato da una vecchia, stortissima panchina di ferro.
Una lettera, finalmente... dopo mesi... anni.
Ma tanto non la leggerai, ed io avrò passato il tempo... che ottuso passatempo!
Eppure una sua logica ce l'aveva all'inizio... considerando le poste russe arriverà con molta fortuna per il tuo compleanno, con ancora più fortuna per quello successivo. Con un'estrema ed insperata botta di culo si perderà direttamente.
Dunque era un pretesto per farti gli auguri di buon compleanno, pur sapendo che non te ne importi granché.

... no, non sorridere, stupido idiota. Ed è inutile che ti dica di non piangere... non perché tu non ne sia capace o lo sia eccessivamente, è solo che infradiceresti di lacrime questa stupida pagina per il puro piacere di indispettirmi... e se al contrario ti pregassi di versarne qualcuna almeno per pietà, scommetto preferiresti di gran lunga cavarti gli occhi con un cucchiaio.
E allora limitati a leggermi, a dimenticarmi... a deridermi o incolparmi.
Dammi una ragione in più per odiarti.

Eh no, questa lettera con i miei " auguri " e i miei sproloqui non erano il banale pretesto del pretesto per dirti " ti amo " ... magari servisse scrivertelo, sono a momenti sedici anni che ti diletti a umiliarmi col mio stesso sentimento... e tu sai, infamissimo demone, sai quanto questo sia profondo, quanto non abbia mai avuto bisogno di essere espresso a parole. Ma forse è proprio qui che ho sbagliato. Forse avresti voluto sentirtelo dire.
... ma l'avresti accettato? Avresti permesso a quel tuo corpo da puttana di dimenticare tutti gli oltraggi ricevuti in virtù di un sentimento puro? Avresti accettato di spogliarti ancora - stavolta ben più profondamente - per l'unica persona che davvero poteva dire di conoscere tutto di te? Ti avrebbe spaventato, umiliato fino all'inverosimile? Ma se proprio il sottoscritto si era invaghito del baratro, del Dedalo impenetrabile e bellissimo che eri e che continui a essere?!

Stupida bestiaccia.
Ti amo.

Leggilo ancora una volta, leggilo finché vuoi, con questa lettera in un modo o nell'altro ho superato quella linea sottile e proibita che sanciva il nostro equilibrio.
Un equilibrio malato, ma comunque confortante.

Ti amo.

Leggilo poiché farò come chiedi. Non c'è possibilità che tu me lo senta dire, non un'occasione per poter udire ancora la mia voce.

Les jeux sont faits, rien ne va plus.

E dire che forse avrei potuto afferrarne uno... uno di quei candidi fiocchi di neve, intendo.
L'avrei sollevato delicatamente sul mio palmo di bambino e forse avrei imparato a non odiare quell'algida e semplice bellezza... e, no, non si sarebbe mai sciolto, non nelle mie mani: chi avrebbe mai avuto bisogno di vedere al suo interno, di sciuparne i delicati contorni quando ad un semplice sguardo sarei riuscito da solo a carpire la meraviglia e la contraddizione intrappolate nel cristallo?


...

Una minuscola possibilità... un'utopia; dopotutto, a chi non piacciono simili frivolezze?
Ma la neve cade incurante e inflessibile, tuttavia non può raggiungermi... e il vento non fa che soffiare lontano quei gelidi petali.

... oh, Yuriy.

E dire che è iniziato tutto con la neve.


Ti amo.



... vedi? Dopo un pò non fa neanche più tanto effetto.
Buon compleanno, amore mio.
Nonostante tutto, nonostante noi... un augurio di fiele.
Dilettiamoci a star soli.

Tragicamente tuo.

Boris



Photobucket


... continua.

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > BeyBlade / Vai alla pagina dell'autore: BenHuznestova