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Autore: khika liz    11/03/2011    5 recensioni
“Facciam che ti amo”
“ripeti.”
“Ti amo”
Isobel, Mario e lei, Isobel e Mario, poi lei. Anzi, prima lei. Per dimenticare una lei ci vuole tempo, lo sa bene uno di loro due, ma per dimenticare una lei ci vuole solo un po’ d’amore, e allora? Allora “facciam che ti amo”.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'fa troppo male..'
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Facciamo finta che mi ami? 

La ragazza rideva. Non che non ci fosse qualcosa da ridere: Mario faceva lo scemo davanti a lei, così, senza un motivo, forse solo per farla ridere. E lei, beh lei rideva come una bambina che sotto l’albero di Natale apre milioni di regali.

Mario era così bello. Un sorriso angelico, due occhi neri, neri come la pece e furbi e sorridenti. Delle labbra che avevi voglia di baciarle all’istante, così perfette. Un corpo che solo la ragazza, Isobel, aveva visto in una fortunata domenica pomeriggio, durante una nuotata in piscina. Un corpo perfetto, le vien da pensare.

Ride ancora lei, Mario intanto le si è seduto accanto.

<< Come stai? >> le chiede.

<< Ora bene. >> risponde la giovane, stringendosi nell’abbraccio dell’amico. << Mi farà dannare. >> sussurra, riferendosi a solo loro due sanno chi.

<< No piccola, non pensare più, lascia perdere tutto, non ti merita. >> dice lui, cercando di consolare la ragazza.

<< Ma il bene che voglio ad una persona non posso deciderlo io. >> sussurra, timorosa.

<< Lo so, ma non se lo merita il tuo bene, lo sai tu questo? >>

<< Si, lo so. Ma glielo voglio questo bene, come posso cambiare? >> chiede, quasi alla disperata ricerca di una risposta, alla disperata ricerca di un appiglio per sfuggire all’amore che provava per quella ragazza tanto simile, eppur diversa, da lei.

<< Pensa ad altro, esci, sballati, vivi! >>

<< Come se non lo stessi già facendo, come se ogni sabato sera non mi scolassi una bottiglia di vodka alla menta. >>

<< Sballarsi non vuol dire bere, vuol dire divertirsi. >> puntualizza Mario, accarezzando il visino della giovane amica.

<< Non posso divertirmi senza lei. >> sussurra Isobel, alludendo alla ragazza che le aveva rapito il cuore.

<< Si che puoi, sei una ragazza, tu puoi divertirti, e sei dannatamente bella, puoi avere tutto ciò che vuoi. >> la rassicura Mario.

<< Ma non posso avere lei, e fidati, è ciò che più mi distrugge. >>

<< Perchè la vuoi così tanto? >> chiede Mario, forse confuso, forse curioso o semplicemente interessato.

<< Perchè quando ti affezioni ad una persona non riesci a dimenticarla più, quando capisci che con quella persona stavi bene, quando sai di aver perso quella persona, beh, ti accorgi che per te non è solo un amica. >>

<< Cos’è per te? >> chiede, di nuovo, Mario.

<< La persona che amo. >> sussurra Isobel, senza vergogna.

<< Ed io non posso fartela dimenticare, almeno per un po’? Oggi è il tuo compleanno, compi 17 anni, io sono in dovere di farti scordare la donna che ti ha rapito il cuore. Com’è che mi dicesti tempo fa? “tutto possiamo dimenticare, anche chi ci ha rapito il cuore, basta chiudere gli occhi e lasciarsi andare.” Ricordi? >>

<< Ricordo, ma come farò a dimenticarla? >> chiede Isobel, speranzosa di trovare un metodo serio per dimenticare la giovane.

<< Prova ad amare me. >> sussurra Mario, fissandole gli occhi, castano ramati.

<< Come? >>

<< Potremmo cominciare da un bacio.. >> sussurra il ragazzo, prima di posare delicatamente le proprie labbra su quelle della ragazza. All’inizio è titubante lei, ma poi la passione la stravolge, e ricambia il bacio, forse più di quanto dovrebbe. Si esplorano a vicenda e sembrano due fidanzati, dall’esterno. Isobel sta piangendo, se ne accorge Mario quando le accarezza una guancia.

<< Non piangere piccola mia.. >> le dice all’orecchio, piano.

<< Vorrei essere in grado di accontentarti.. >> dice lei, posando la testa sulla spalla dell’amico e prosciugandosi da ogni liquido.

<< Allora prova. >> sussurra Mario, posandole un bacio tra i capelli e assaporando l’odore di mirtilli, tipico shampoo della ragazza.

<< I mirtilli sono il frutto della passione, mi hanno detto. Ricordi quella del nostro bacio? >> chiede Mario.

<< Si, ricordo che era perfetto. >>

<< Forse è perchè noi siamo perfetti, insieme? >> butta lì il ragazzo, sperando di non aver parlato troppo.

<< Noi? Mario, io desidero lei, ma.. >>

<< Ma? >>

<< Hai ragione, era perfetto. >> conclude la ragazza, dovendo ammettere anche a se stessa che essere bisessuale voleva dire amare il doppio, e forse anche soffrire il doppio.

<< E se provassimo ad amarci allora? >> chiede ancora Mario, un po’ più sicuro di se stesso.

<< E lei? Lei dove la metto? >>

<< Amore, lei non è come te, lei non ti potrà mai vedere come la vedi tu.. Devi solo dimenticarla, ma se non collabori con me.. >> sussurra Mario, un bacio posato sulle labbra di Isobel.

<< Va bene, la voglio dimenticare. Facciam che ti amo. >> sussurra, baciandogli il collo.

<< Ripeti.. Ripeti quelle due parole. >> dice Mario, baciandole le labbra.

<< Ti amo >> dice lei, sapendo che in quelle parole un fondo di verità c’è.

Mario la prende per mano e la trascina sulla moto.

<< Tieniti stretta a me >> le dice.

<< Dove andiamo? >> chiede Isobel confusa.

<< A vivere amore mio, a vivere il nostro amore. >> sorride lui, sorride al cielo che li guarda sorridente e alla gente che passa regala occhi lucenti

È felice Mario, è felice Isobel.

 

Angolo Autrice.

Salve a tutti. Breve One-shot che non so neanche da dove mi è uscita.

È un po’ autobiografica, ma solo un po’.

Che ne dite? Questi attimi di ispirazione improvvisa son buoni a qualcosa? O faccio prima a cestinarla questa storia?

Ditemi voi, aspetto le vostre parole,

with love,

Khika liz

   
 
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