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Autore: Melodie    11/03/2011    4 recensioni
Ok, ragazze (tanto siamo per la maggior parte donne, no?). Ho cambiato milioni di volte questa robetta che spaccio per introduzione. Devo parlare della storia, no? Bene! Una tipa sconosciuta, di nome Melodie, incontra Michael Jackson sul posto di lavoro. Lei lo odia, lui la ama... E, non chiedetemi come, si fidanzano. Purtroppo .-. un pazzo si innamora di Melodie e la perseguita con un coltello e una macchina fotografica. Non essendo un pazzo normale, ma Andrew Smith, e non essendo lei una ragazza normale, ma Melodie Stewart, la storia ha un alto contenuto comico-demenziale. (Ma ovviamente dipende dal mio sballonzolante umore)
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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u.u
Gonna Kill You.
Melodie, Melodie Stewart. Questo sarebbe il mio nome. Lo so, è bruttissimo ma putroppo non l'ho scelto io. Melodie è un nome che fa pensare ad una brava ragazza, io non lo sono. Per fortuna! Con questo non voglio dire che sono una ragazza facile o quant'altro; sono solo un maschiaccio, come mia madre non finirà mai di ripetermi. Ho vent'anni, ma lavoro già, come cameriera in un piccolo bar. Non che questo sia un lavoro produttivo, ma meglio che essere disoccupati. Ho un carattere abbastanza allegro, ma diciamo che dipende dai giorni. Ed infine sono UFFICIALMENTE SINGLE. Oltre a questo... Beh, penso non ci sia più nulla da dire.

***
Drin!
Il suono della sveglia interruppe il mio sogno sui pasticcini alla crema. Presi in mano la macchinetta interrompi-sogni e la spensi; poi guardai l'ora: le 7.30, mancava mezz'ora all'apertura del bar.
«No! No, no no! Ma perché la vita è così ingiusta!»
In trenta minuti preparai un caffè al volo, mi infilai sotto la doccia e presi a caso dall'armadio una maglia rossa ed un paio di jeans. Scendendo per andare a prendere la macchina inciampai nei lacci delle mie stesse scarpe, sbattendo la testa contro la gabbia di Andy, il mio pappagallo. Rimesso a posto l'animaletto, corsi a prendere la macchina e mi avviai al lavoro.
«Buongiorno Melodie!Come mai quella faccia?» Mi chiese Nicholas, il mio capo. Era l'unico essere di sesso maschile di cui sopportavo la presenza.
«Lascia perdere Nico, lascia perdere...»
Mi misi al lavoro silenziosamente, parlando solo per prendere gli ordini, occupando così la giornata fino ad ora di pranzo. Sapevo che in giorni come quello la sfortuna non è mai troppa. Era l'una circa; mi sedetti su uno sgabello accanto a Nico addentando un panino.
«Brutta giornata?»
«Ti ho detto di lasciar perdere Nico, sai bene che parlarne complica le cose!»
Lui mi guardò con la faccia di chi la sa lunga, continuando a mangiare. Il bar era quasi vuoto, ma sentimmo la porta aprirsi e richiudersi piano. Mi sporsi dallo sgabello per controllare chi fosse: Un tipo coperto dalla testa ai piedi entrò seguito da due scimmioni.
«E questo qui chi è?» Sussurrai a Nico.
«Non ne ho idea...Però mi sembra di conoscerlo.»
Se lo dice lui... Comunque anche a me da una strana impressione.
Il tipo si guardò intorno, poi fece un gesto a uno dei suoi angeli custodi e si avvicinò a noi, seguito a ruota dagli altri due.
«Ehm...Avreste per caso un telefono?»
Ma questo tipo viene in un bar ad ora di PRANZO per chiedere se abbiamo un telefono! Ma chi è! Dove abita! Io lo rovino!
Forse, però, non era un cosa carina da dire. Per un attimo incrociai il suo sguardo, e sembrò anche a me di averlo già visto da qualche parte. Mi sentii arrossire e abbassai lo sguardo.
«Si, c'è un telefono proprio lì, prima del bagno.» Nico gli indicò il posto.
«Grazie.» Sempre seguito dai due bestioni, il Tipo si diresse verso il telefono.
«Mel, non ti sembra di aver già sentito quella voce? O di averlo già visto?» Mi chiese Nico visibilmente agitato.
«Beh, un po' mi ha dato questa impressione, ma non riesco a ricordare chi è...»
«Se i miei calcoli sono esatti, abbiamo appena parlato con Michael Jackson!» Mi sussurrò in un orecchio.
«AHAHAH! NICO CHE ASSURDITÀ VAI DICENDO...AHAHAH! QUESTA È BUONA!» Quel tipo poteva essere chiunque, ma non lui.
All'improvviso mi resi conto di aver urlato, e notai che la poca gente seduta ai tavoli mi fissava. Anche il Tipo, o meglio, il presunto Michael Jackson e i due scimmioni mi osservavano. Feci finta di nulla e guardai Nico, che ricambiava lo sguardo ridendo sotto i baffi.
«Che figura Mel...»
«Grazie, ora sono sicura che sei il mio migliore amico! Grazie mille, davvero.» Non mi piaceva fare la figura della stupida ritardata mentale, soprattutto se le persone mi guardavano.
«Ah, dai Mel! Sei antipatica quando fai così!»
Intanto il tipo, finita la telefonata era tornato davanti a noi e ci guardava divertito.
Che ha da ridere, questo qui!
«Potrei avere un bicchiere d'acqua?» Chiese, sempre sorridendo, con una strana espressione di superiorità, o almeno così mi sembrò.
«Ma certo! Arriva subito Mister Superstar! Ah senta, visto che è così famoso, le piacerebbe che le portassi anche...che so...un the con i pasticcini, una fetta di torta o un gelato a cinque gusti?» Mi accorsi troppo tardi di aver parlato troppo un'altra volta: Inaspettatamente, sorpresa anche da me stessa, scoppiai a ridere. I due scimmioni mi guardavano male e il tipo era a dir poco scioccato. Nico era rimasto immobile con un dito alzato e la bocca aperta.
Non sapendo cosa fare mi scusai e presi un bicchiere, mettendoci il doppio del tempo per riempirlo d'acqua. Dietro di me sentivo dei sussurri, ma non capii il discorso. Portato il bicchiere a quel tipo che mi aveva portato fin troppa sfortuna sparii nel bagno, rimanendoci una buona mezz'ora.
Quando uscii il tipo e i due scimmioni erano andati via. Nico mi consolò, dicendomi che sarebbe potuta andare peggio, ma non lo ascoltai. Poi mi diede un biglietto:

Sai, nessuno mi aveva mai scoperto,
vorrei proprio sapere come hai fatto
Magari potrei tornare un altro
giorno... domani?
                                             Un bacio, M.J.

Lo lessi con gli occhi spalancati.
«Questo è uno scherzo, vero?» Chiesi, rivolgendomi a Nico.
«Assolutamente no. E comunque ringraziami, perché grazie a me avrai un appuntamento con la star del momento!» Mi rispose.
«Senti Nico, star del momento o no, non intendo conoscere qualcuno di così superficiale e antipatico.»
«Mel! Se ti ha guardata tutto il tempo!»
«Oh Nico, smettila! Sembri una ragazzina!»
«Sarà, comunque ho ragione. Ancora una volta...»











  
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