Cap. 1
Io, lui ed un pesce
rosso.
Lui era seduto sul letto e
suonava degli accordi con la chitarra. Lo guardo beata, è bellissimo, in canottiera e
jeans, mentre i capelli mori gli ricadono sulla faccia e le iridi azzurre si
concentraano solo sulle corde. Io semi-sepolta in un
puff gigantesco lo osservo mentre tra se e se
canticchia le note di una canzone che mia aveva dedicato e gli era venuta
particolarmente bene. Lentamente
voltai lo sguardo verso la camera devastata dal disordine, in cerca di qualcosa
da mangiare, anche se dovevo stare attenta alla mia
linea. Non che fossi grassa, eh, intendiamoci, ma
neanche magra. Trovai il più vicino possibile una matita e la usai per fermarmi i ribelli capelli castani mossi, visto che
con quel caldo si moriva davvero, e c’era un’afa soffocante. Il pesce rosso che
gli avevo regalato era incuriosito e mi guardava
attraverso il piccolo acquario. Cosa voleva quell’esserino rosso, grasso e con gli ochhi sporgenti? Forse come me
reclamava del cibo. Decisa a fare una buona azione gli
diedi un po’ del suo mangime puzzolente per pesci, una cosa davvero schifosa che non ho idea di
come possa mangiarsi.
Tutto ciò avviene in completo
silenzio, tranne per le poche note che suona e il
rumore del pesce rosso che vuole ancora da mangiare. Ma quanto mangiano sti’
cosi?
Il nostro rapporto è fatto
anche di momenti così, silenziosi, di calma e che ognuno dei due sfrutta come
vuole. E funziona. Ci amiamo molto, penso che lui mi asmi alla follia…no, scherzo, ma abbiamo un rapporto molto
intenso e cerchiamo di capirci a vicenda. Ma cos’è
questo rumore? Quel pesce idiota ha ancora fame?!!!
Lei è praticamente sbragata sul mio puff preferito, e mi ascolta attentamente mente suono un po’
per rilassarmi. E’ davvero bella. Con quei lineamenti delicati ma precisi, con i
capelli castani raccolti nel più disparato disordine con una matita gli si intrecciano dietro alle orecchie, e la salopette di jeans
stile “maschiaccio”, un po’ larga gli ricade sulla magliettina azzurra
Oggi ci siamo incontrati per
parlare un po’, e questa sera lei purtroppo ripartirà, per tornare in italia. E’ solo un settimana e
mezzo che si trova qui in Inghilterra e non mi è bastata per stare con lei. La
amo troppo. Purtroppo il problema è che Emma non sa di questa nostra relazione,
che si porta avnti da più di tre mesi oramai, e a dirla tutta ci siamo conosciuti quasi per caso, su di un’ aereo in prima
classe, mentre lei viaggiava per andare in Normandia e io a Parigi. Non ancora
avuto il coraggio di dichiarare ad Emma che non la amo più
,anzi a dire la verità non l’ho mai amata, l’ho fatto solo per fare
contento il mio manger e perché in fondo è
carina.
Si è alzata lentamente e si è
rimessa le scarpe.
-
Dan. Devo
andare, mi dispiace, ma devo ancora rifare la valigia e ho tutte le mie coseni giro per la
stanza.-
-
Ok, vai , ma ti ci accompagno io domani mattina all’aeroporto. Fammi
uno squillo quando sei pronta… va bene?-
-
Va bene…ciao
amore!-
Qui mi si avvicinò di più e le
sue labbra che sapevano di vaniglia si fusero alle mie per un lunghissimo
bacio.
-Ti amo-
-Anche io
dan ti mao…-
E se ne
andò laciando socchiusa la
porta.
La stanza rimase per un po’ nel
silenzio, ma mentre proprio mi stavo rimettendo a studiare sentii un rumore
strano. Ma quel pesce rosso aveva ancora voglia di
mangiare?!
Fine primo cap. e spero vi sia
piaciuto. I prossimi saranno più lunghi, si accettano
moooolto volentieri recensioni.
Tanks a
lot