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Autore: Pinca    13/03/2011    4 recensioni
lo so, il titolo fa caga... comunque, è una raccolta di eventi molto romanzati che partono dall'unità d'italia alla fine della seconda guerra mondiale per poi cimentarsi in una costruzione assurda di un futuro prossimo. insomma, se vi va entrate, il prologo è due righe.
Genere: Guerra, Mistero, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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caput mundi 1
                                                                                              
 Ciao! pubblico il nuovo capitolo. è una parte della realtà molto semplificata, diciamo il volto nascosto dell'evento che è l'unità d'italia. ci vediamo alla fine del capitolo. ripeto, l'argomento è molto più complesso, ma resto sul romanzato.
 
 
 
-Li hai letti ultimamente i giornali? Vogliono unificare l’Italia.-
-Quelli? Si, qualche occhiata gliel’ho buttata…-
-Cosa ne pensi?-
-Ma non saprei... visionari! L’idea non mi entusiasma molto....-
-Dici? A me sembra capitare proprio a fagiolo.-
-Come fai a dirlo? Un’Italia unita, proprio sotto di me…. Ma tu cosa ne puoi capire di confini?-
-Ti sbagli mio caro amico, ne capisco e come! E so che sono un dettaglio irrilevante se consideriamo che si tratta di una penisola nel bel mezzo del Mediterraneo. A maggior ragione l’idea mi piace ancora meno se l’Italia partisse dal Sud. Quei Borbone, non mi piacciono affatto. Tutta quella flotta, quelle navi a vapore. Adesso pure un transatlantico…-
-Mi sembri preoccupato!-
-François, ti ricordo che abbiamo dei forti interessi in quel mare. A breve sarà pronto il canale di Suez….-
-Già.-
-Per non parlare dello zolfo in Sicilia. Già una volta Lovino ha provato a frenarmi…-
-Si, mi sembra di ricordare qualcosa come dei cannoni puntati su Napoli….-
-Con la sua maledetta politica dell’indipendenza, chiuso nel suo bel paese!-
-Desideri muovergli guerra?-
-No, non ne ho alcuna intenzione.-
-Comunque io non me ne preoccupo. Che l’Italia rinasca dal basso è una cosa improbabile. Non hanno motivo di soppalcarsi guerre, soprattutto non contro l’Austria, sua alleata, ne minacciare i possedimenti della Chiesa. Sono cattolicissimi.-
Arthur portò la tazza di the alle labbra. I pensieri si mischiavano al vapore caldo e profumato che si alzava pigramente dinnanzi ai suoi occhi.
-Come sta Antonio?- chiese ad un certo punto, tornando a parlare.
-Mah, sinceramente, non lo vedo bene! Problemi di successione, robe di questo tipo…-
Arthur abbassò gli occhi sulla superficie scura del suo the riflettendo a fondo, facendola ondeggiare leggermente con un movimento lento del polso.
-E di quell’ometto, quel Cavour, quello che ha partecipato alla guerra di Crimea, cosa ne pensi?-
-Il piemontese?-
-Si.-
François si fece sfuggire una risatina per poi appoggiarsi al bracciolo della poltrona con aria distratta.
-Ah, che tipetto, ha indebitato il suo paesello per farsi notare da noi!-
-E i sovrani sono mezzi francesi…-
-Oh si, legiferano in francese.- spiegò François. Spostò il suo sguardo ceruleo sul fratello seduto di fronte a lui, scrutandolo intensamente. -Che intenzioni hai Arthur, parla chiaro!-
-Che ne dici di occuparci noi della questione italica, François?-
-Ma come? Hai cambiato idea? Adesso li vorresti aiutare? Non sarà una delle tue stupide scommesse, spero.-
-Affatto, mio caro amico. Per evitare spiacevoli rinascite spontanee, è richiesto un nostro repentino intervento.- 
-Insomma, dobbiamo farla noi questa Italia, prima che si faccia da sola. E dei tedeschi? Di loro non ti preoccupi?-
-Solo se a prendere il controllo della situazione è Austria! Intanto occupiamoci della futura Italia…. Asseconda quell’uomo, aiutalo a liberare il piccolo Veneziano dal perfido Roderich.-
-E poi?- lo incalzò curioso François.
-E poi, saranno i capi stessi della nostra nuova Italia ad occuparsi di Romano. Siamo tutti fratelli, no? Mi raccomando però, Veneziano dovrà restare all’oscuro di ogni cosa. Dobbiamo fargli credere di esserci riuscito da solo, di essere lui stesso l’artefice, che il suo momento è arrivato.-
-E come gli faremo passare per buono la distruzione di suo fratello? Perché è la distruzione di Lovino che vuoi, vero?-
-Che parole grosse, François, oserei dire esagerate. Diciamo che sarebbe più proprio dire… che voglio ridurlo all’impotenza. Faremo ricadere la colpa sui Borbone. Sono buoni amici degli austriaci, no? Sovrani assoluti come quelli ghigliottinati da te. Veneziano è un sempliciotto. Digli che una cosa è cattiva, per lui sarà cattiva. Gli faremo credere che il povero fratello deve essere liberato dalla stessa tirannide che ha oppresso lui. Tutto dovrà assumere connotati epici, eroici… abbiamo bisogno di un uomo all’altezza del compito.-
-Potremmo contattare il fratello Garibaldi.-
Arthur inarcò le sopracciglia impressionato, e rivolse a brindisi la tazzina al suo interlocutore prima di bere.
-Ottima scelta.-
-Sei sicuro che sia una buona idea? Voglio dire, azzoppare un paese alla nascita….-
La tazza tintinnò sul piattino, e alcune gocce del liquido bagnarono le dita di Arthur, scompostosi per un commento tanto ozioso.
-Non vorrai che torni Roma! È un maledetto fantasma, è un pericolo!- fece grave. Sospirò, allarmato al solo pensiero, e si nascose dietro la tazza di the. -Tale deve rimanere, un fantasma. Se tutto va come previsto, anzi, dovrebbe addirittura sparire….-
-Ma anche col nostro supporto, come può il Piemonte far crollare Romano? Ferdinando non lo permetterebbe mai!-
-Ferdinando, tsk! Confidiamo nella sorte, un cambio della guardia sarà propizio, fidati.-
-D’accordo, faremo così. Contatterò i fratelli in Piemonte.-
 
 
 
 
 
Nell’ombra tramava, tesseva e tirava i fili dei suoi burattini con le lunghe e ossute dita bigie, dedite alla conta dei danari.
Presto tutte le monarchie assolute sarebbero crollate sotto il suo soffio e il mondo avrebbe assunto un nuovo volto, nuove sembianze disegnate da Lui.
Una fitta rete invisibile presto avrebbe imprigionato e strangolato le Nazioni nel nome di un Nuovo Ordine Mondiale.
E intanto lui tesseva, anello ad anello, trame fitte e fittizie.
Cadute, le dinastie non avrebbero più potuto difendere le Nazioni dalla sua mano invisibile e rapace.
Napoli, Austria, Russia, Prussia, Impero Ottomano, il mondo intero non avrebbe avuto più difese e ognuno si sarebbe incastonato autonomamente nella maglia ben stretta seguendo il buon esempio rivoluzionario, nel nome della sua Libertà.
E chi avrebbe avuto le redini di tutto sarebbe stato Lui, all’apice della conoscenza, invisibile, inconsistente… inattaccabile. Il Dio del Nuovo Mondo.
 
 
 



Intanto avrete notato che ho usato spesso la parola fratello nel dialogo tra francia e inghilterra. è un appellativo prettamente massonico. garibaldi, cavour e molti altri personaggi che hanno segnato la nostra storia, più o meno alle luci della ribalta, lo erano. poi ho reso più francese il nome di francia, tanto per non smentirmi mai, insomma XD! ho intitolato questo capitolo "il burattinaio" perchè volevo sottolineare appunto il ruolo nella storia. la sua mano sarà invisibile a chi guarda lo spettacolo, ma i fili ci intravedono, ci sono. qui i burattinai sono a loro volta burattini nelle mani di un unico burattinaio fittizio e, appunto, inconsistente, etereo. non è una nazione fisica, è un corpo deterritorializzato. diciamo che abbiamo qui l'antagonista, e spero anche che sia abbastanza inquietante, dato che l'ho scritto quest'ultimo pezzettino in cinque minuti o poco più.
Grazie ancora a tutti coloro che sono arrivati fin qui! ciao da pinca^^
 
 
   
 
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