Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Harriet    14/03/2011    5 recensioni
Un finale dopo il finale. Lui, l'altro, l'uovo.
(SPOILER per il finale del manga. L'ho scritta per il lol. E anche per non dare in escandescenze.)
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Spoiler PER IL FINALE!
- Scritta per Fanfic100_ita, tema Rotto.
- No, non mi è piaciuto il finale. Per nulla. L'ho trovato insignificante, capace di rovinare del tutto i personaggi. Non sono d'accordo con i concetti che ne emergono. Mi dà l'idea di essere stato fatto per noia e per dovere, e questo è un atteggiamento davvero poco serio nei confronti dell'opera, oltre che dei lettori.







Frittata

Il giovane Haruka XIV Doumeki, quattrocentosedicesima generazione dei Custodi del Mago, aveva qualche problema.
Prima di tutto, era uguale a suo padre, che era uguale a suo padre, che a sua volta era stato uguale a suo padre e così via, fino a risalire all'antenato, Haruka I, che, in un tempo davvero molto remoto, avrebbe dato il via a quella stirpe di facce clonate.
Il secondo problema di Haruka XIV era che il mestiere di Custode del Mago gli era davvero venuto a noia. Sì, perché la famiglia Doumeki, oltre che occuparsi di un tempio costantemente popolato di fantasmi e gente che chiedeva benedizioni, aveva il Sacro Compito di stare dietro ai capricci e alle trovate di un mago famosissimo e superpotentissimo, un ultracentenario con il corpo e il cervello di un diciottenne, autorecluso in un negozio in attesa di una donna morta qualche millennio prima. Da secoli e secoli e secoli e secoli e secoli i figli maschi della famiglia Doumeki si passavano il Sacro Cimelio, ovvero l'Uovo del Destino, giurando solennemente di fare la spesa (e scroccare il pranzo) al grande Stregone dei Mondi, Kimihiro Watanuki.
Beh, Haruka XIV non ne poteva più.
A parte il fatto che gli argomenti offerti da Kimihiro Watanuki non superavano i tre (la sua bella morta un triliardo di anni prima, il fatto che Haruka XIV somigliasse al suo bis – bis - bis - al cubo – nonno e gli ingredienti per preparare il pranzo.) E poi, quelle rare volte in cui parlava anche di altro, regolarmente lasciava le frasi a metà, si intrecciava nelle sue stesse parole, cominciava a sbagliare i sogni con la realtà e finiva sempre con un attacco di tosse, omaggio del fumo sempiterno che invadeva il suo negozio.
E poi c'era il fatto della spesa... Ora, forse i predecessori di Haruka XIV erano feticisti dei supermercati, o magari, ai loro tempi, fare la spesa era anche divertente. Ma i tempi di Haruka XIV erano piuttosto incasinati: per arrivare al più vicino centro commerciale, dal tempio, ci voleva quasi un'ora, perché la Super Strada Volante era sempre piena di mezzi che sfrecciavano a tutte le ore, e poi nelle aerovie lì vicine non si trovava mai un posto per parcheggiare. E se per caso si riusciva a piazzare il mezzo volante da qualche parte, per uscire dal parcheggio dopo la spesa ci voleva così tanto che spesso, d'estate, i cibi liofilizzati arrivavano a destinazione mezzi decomposti per il caldo.
Per non parlare dell'Uovo del Destino... Haruka XIV moriva dalla curiosità di scoprire cosa c'era dentro! Com'era possibile che nessuno dei suoi predecessori avesse mai ceduto al desiderio di sapere, che nessuno avesse deciso di rompere quel maledettissimo uovo?
- Eh, sai, il tuo bis – bis – bis – al cubo – nonno amava tanto il Mago!- Sospirava sempre la zia Kohane XIX. E Haruka XIV non capiva... Se il suo bis eccetera nonno amava tanto il Mago, perché non lo aveva buttato fuori a calci nel sedere da quel maledetto negozio nel quale si rifugiava in attesa di una morta, quando anche il più piccolo dei microrganismi sapeva che i morti non possono tornare?
Insomma, un giorno il povero Haruka XIV decise di farla finita. No, non in modo definitivo. Ma quasi. Prese l'Uovo del Destino e stabilì che avrebbe sfidato una pletora di antenati inferociti, compiendo un atto sacrilego, ma anche no: avrebbe rotto l'uovo!
Andò al negozio del mago, con il Cimelio stretto in mano, e si appostò alle spalle del Supremo Lagnoso.
- Haruka! Quanto ci hai messo a portarmi la spesa! Il tuo bis – bis – bis – al cubo – nonno Shizuka I avrebbe fatto tutto in un secondo!- Piagnucolò Watanuki, sfumacchiando sul suo portico, tutto involto in un kimono che gli stava quattro volte.
E Haruka XIV sollevò l'Uovo del Destino e, con tutte le sue forze, lo sbatté sulla zucca del mago, disfacendolo in mille pezzi di guscio e una disgustosa frittata di tuorlo e chiara.
Il mago si voltò verso di lui e lo guardò intensamente.
Non c'era rabbia, in quegli occhi spaiati. Né stupore, né paura, né angoscia, né dolore, né stizza, né risentimento, né disappunto, né inimicizia, né opposizione, né dubbio, né grossa incazzatura.
C'era solo un immenso, devastante e stupidissimo vuoto.
- Uhm.- Disse il mago, osservando con curiosità la sua stessa veranda, la pipa e il kimono. - Ma... Io... Che ci faccio qui, scusa?
E il giovane Haruka XIV si batté all'unisono con la pletora di antenati inferociti una mano sulla fronte.

   
 
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