Siamo in auto di ritorno dall'ippodromo, sono così esausta dalla corsa che ho persino lasciato guidare, per la seconda volta, Jane. A tentoni cerco di cambiare stazione radio. Vorrei solo dormire ma questa musica heavy-metal che passano non mi fa nemmeno riposare gli occhi. Inutile dire che sospetto seriamente che Jane l'abbia scelta di proposito per obbligarmi a fargli compagnia. Non vuole capire che non sono stati tre giorni semplici? Forse perché lui soffre d'insonnia non si è reso conto che abbiamo lavorato anche di notte, ma io, delle mie ore di sonno, ho davvero bisogno o mi riduco ad essere uno zombie. Come quando il mio adorato psicologo era quasi riuscito ad incastrarmi per un omicidio che, ovviamente, non avevo commesso.
Riesco a premere il maledetto pulsante trovando una stazione che trasmette musica jazz ed i miei occhi si chiudono lentamente. Cado in un leggero stato di dormiveglia, aiutata dal ronzio di sottofondo del motore. Inizio a fare uno strano sogno, riguardo me, Jane ed una vasca idromassaggio.
-Sei molto sexy quando corri.
Reclino la testa sulla sua spalla. Sorridendo borbotto un “grazie” inudibile persino alle mie orecchie. La sua voce però è distante, non viene da dietro di me, ma dalla mia sinistra. -Specialmente con quella canottiera fucsia.
Anche questa volta la voce non giunge dal punto giusto. Apro gli occhi, assonnata, realizzando che non è sul petto di Patrick, ma sul sedile, che sono appoggiata.
-È malva.
-Come?
-La mia canottiera. Non è fucsia ma color malva.
Rimane un secondo basito mentre io sorrido, guardando fuori dal finestrino. Ho lasciato Patrick Jane senza parole.


Spazio autrice
Ecco il "Lisbon's time", ragazze!! Faccio una piccola apparizione con questa sciocchezza (ma mi piace quindi non trattatemela male ç__ç) per poi tornare alle mie long. A presto!! **