Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
Ricorda la storia  |      
Autore: Milli Milk    15/03/2011    4 recensioni
La notte era ancora lunga.
I sogni a volte portano consiglio, a volte invece portano solo dubbi ed incertezze.
[XS/??S]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altro Personaggio, Superbi Squalo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
XSD2 Night

Le grandi mani di Xanxus toccavano con bramosia ogni parte del corpo di Squalo.
Lo spadaccino gemeva sommessamente sotto quei tocchi, respirava pesantemente e portava la testa indietro, stringendo le lenzuola bianche fra le dita, godendo di quelle calde mani che gli stavano infuocando il corpo, arrivando fino alle membra, scuotendogli l'intero essere e desiderando che continuassero in eterno quella loro tracciata.
«Che cosa vuoi?» Il sussurro era caldo, la voce era roca vicino all'orecchio che venne morso e seguito dalla lingua lungo tutto il padiglione.
La bocca scendeva sempre più in basso, le mani spostavano gli argentei fili per poter saggiare la bianca carne, per assaporarla fino a fondo. La baciò, la leccò e la morse, godendo di ogni sospiro e ogni lieve lamento che gli uscivano dalla bocca, mentre lasciava le lenzuola ed andava ad afferrargli le spalle, aggrappandosi come se stesse per sprofondare.
«Dimmelo» gli occhi rosso fuoco accesi dalla passione, andavano a scontrarsi con le sfere argentee liquide di piacere.
Non riusciva a tirar fuori una parola, Squalo, non riusciva ad esprimere tutta la voglia che aveva di sentirlo di più, di sentire il suo corpo caldo entrargli all'interno, di farlo sentire pieno di lui, pieno del suo calore e della sua passione.
La bocca di Xanxus andò ad indugiare sulla clavicola, la leccò in punta, dalla spalla fino all'inizio dello sterno, morse leggermente in più punti e poi più forte al centro. Squalo gridò tra il piacere e il dolore, il suo corpo cercò sempre più contatto con il compagno rovente, le mani si stringevano sulle larghe e possenti spalle.
«Dimmelo, cosa vuoi?» Lo spadaccino cercò nuovamente di parlare, ma di nuovo non uscì alcun suono.
Si sentì strozzare, come se all'interno qualcosa gli stesse bloccando le vie respiratorie.
Xanxus lo vedeva che non riusciva a parlare, lo vedeva boccheggiare, eppure non faceva nulla, continuava a puntargli lo sguardo infuocato contro, continuava a toccarlo lussurioso.
A Squalo mancava l'aria, più tentava di respirare, più sembrava che gli si chiudesse la gola: lasciò le spalle del suo boss per andare ad afferrarsi il collo.
Cercò di gridare, Xanxus lo guardava e sorrideva sbiego e malizioso. Gli carezzò una guacia, la sua mano era troppo dolce, il tocco era delicato, le dita danzavano in punta fino ad andare ad afferrare i lunghi capelli, stringendoli per poi respirare a fondo il loro odore.
«Avresti dovuto dirmelo» non capiva, Squalo, continuava a tenersi stretto il collo e a boccheggiare, sentiva man mano il corpo irrigidirsi, i suoi occhi guardavano l'uomo sopra di sé in preda al panico. Lo vide abbassarsi su di lui, sentì il suo respiro andargli ad invadere la bocca, caldo ed intenso. Ne cercò ancora, volle avvicinarsi, volle unire le labbra per prendersi il respiro che gli mancava, ma Xanxus si allontanava sempre di più.

Si allontanava sempre di più.

«Xanxus!» Saltò sul letto ed allungò una mano nel buio della stanza. Gli occhi erano sbarrati, il respiro affannoso e il suo corpo tremava di terrore. Sentì un improvviso vuoto allo stomaco.
"Un incubo" pensò a mente lucida abbassando la testa e prendendosela fra le mani "solo uno stupido incubo".
«Che succede?» Una mano gentile andò a posarsi sulla sua spalla. Si girò per guardarlo: i suoi occhi brillavano persino nel buio della notte. Non era Xanxus.
«Niente, solo un incubo» la mano si spostò sulla guancia, sfiorandola con il dorso e scendendo poi sul collo.
«Non credevo che qualcosa potesse spaventarti» le dita leggere andarono a posarsi sulla nuca dello spadaccino, facendole passare attraverso i capelli, iniziando a giocarci e lisciarli. Sorrise e Squalo pensò che la luce non fosse paragonabile a quel sorriso nel buio: era lucente, sprigionava sicurezza, gentilezza, genuinità e un infinito amore.
«Sono un umano» a quella affermazione l'altro abassò lo sguardo, negando la luce a Squalo.
«Sì, lo sei» lo guardò di nuovo, senza l'ombra di un sorriso ad invadergli i sensi. La mano questa volta si fermò dietro la sua nuca e fece pressione per avvicinarlo a sé.
Lo guardò serio, poggiando la fronte sulla sua. Chiuse per un attimo gli occhi.
«Ti amo, lo sai» disse poi in un filo di voce, come se non volesse disturbare il silenzio.
Squalo deglutì e rabbrividì. Non era la prima volta e non sarebbe stata l'ultima, ma ogni volta era come se fosse sia l'inizio che la fine.
«Lo so» si allontanò dal volto del suo compagno «Dormiamo» l'altro sorrise divertito da quell'affermazione, sapeva che Squalo non era il tipo da romanticherie.
«Va bene» ma prima che Squalo si liberasse del tutto dalla sua presa, lo avvicinò nuovamente e lo baciò: un bacio dolce e rassicurante, un bacio gentile ed innocente «Buonanotte» e lasciando scivolare le dita fra i lunghi capelli, si sdraiò e si coprì come un fagotto.
Con un fruscìo di coperte Squalo gli si coricò al fianco, facendosi spazio tra le coltri ed andando a cercare il corpo dell'amico-amante, circondandogli l'addome con il braccio ed attacandosi alla sua schiena. Entrambi si lasciarono cullare dai loro respiri regolari, fino a quando non si addormentarono.

Il fuoco continuava a bruciare.
La pioggia continuava a cadere.

La notte era ancora lunga.




Belli gli scleri delle 2 di notte (anche no). Giusto per pazzia mi poteva uscire una cosa del genere, una robaccia, o come direbbe il nostro caro e vecchio Xanxus: spazzatura.
Insomma è una nonsense vera e propria, davvero il significato è sfuggito anche a me, però è uscita (non dico da dove) e la pubblico perché altrimenti fa la muffa in cartella, anche se lo meriterebbe. Anche il titolo fa schifo, ma io con i titoli e le introduzioni ho sempre fatto schifo.

Se vi siete chiesti (se avete avuto il coraggio di chiedervelo) "chi è l'altro idiota?!", io vi delucido: io lo so e voi no! A parte gli scherzi, io ho sì un'idea ben precisa di chi sia, però siccome a me piace tanto lasciare libero arbitrio all'immaginazione del lettore, ho volutamente lasciato il mistero su quel personaggio, ovviamente se andiamo a spulciare nel manga non ci sono molti personaggi che si comporterebbero in quel modo, ma la scelta è vostra e se volete anche pensare che sia Babbo Natale va benissimo (Squalo si accontenta di tutto).
Per quanto riguarda il finale: non è una fine. Insomma mi piacciono anche i finali/non finali introspettivi, che lasciano sempre il dubbio nel lettore, ma che allo stesso tempo lasciano spazio sempre all'immaginazione, quindi potete arrivare alla conclusione che più preferite.
La pappa comunque è quella e Squalo non scappa *da brava sostenitrice delle XS, mette mano sul cuore*

Ringrazio chiunque abbia avuto il coraggio di arrivare fino in fondo e chi magnanimo avrà coraggio anche di recensire, sono ben accette le critiche, perché non fanno mai male.
Mi scuso se ci sono errori (sono sempre le 2 di notte) e ricordo che i personaggi della storia non mi appartengono (anche se questo avrei dovuto scriverlo all'inizio)

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn / Vai alla pagina dell'autore: Milli Milk