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Autore: lulumoon5    15/03/2011    5 recensioni
Sono passati dodici anni e a Camelot sembra non esser cambiato nulla. In realtà tutto è cambiato.
Merlin e Arthur hanno vissuto vite diverse, percorrendo strade opposte. E il corso del loro destino può portare ad un'unico risultato.
"La libertà non esiste, Morgana, perché c’è sempre qualcuno che detiene il controllo sulla nostra vita che sia una singola persona o il destino stesso. Possiamo solo provare e riprovare a rompere le catene" ( Capitolo 5 ).
Ma si sà il destino è un circolo vizioso, difficile da interpretare. E niente è quello che sembra.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino, Morgana, Principe Artù, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Prologo

Era una notte serena, priva di nubi. Le stelle del firmamento si mostravano in tutto il loro sfacciato splendore, ma la loro luce impallidiva di fronte alla luna piena, che col suo chiarore rendeva il vecchio castello ancora più mistico, sovrannaturale. Tra le rovine di quel luogo senza tempo, una volta fulcro della magia e casa dei sacerdoti che furono, una figura ammantata procedeva decisa. Conosceva bene quelle pietre logorate dal tempo e la storia che ne stava a fondamento e ogni volta che camminava su di esse poteva quasi percepire l’antico potere esercitato anni orsono.

Un corvo planò dolcemente dal cielo e si posò sull’altare di pietra seguendo il ragazzo con lo sguardo mentre varcava la soglia del castello bianco, attendendo il suo ritorno.

Il ragazzo accese una torcia solo guardandola e prese la strada dei sotterranei, sicuro che l’avrebbe trovata lì.

A metà strada riuscì a udire la sua voce amplificata dalle pareti strette della buia scalinata, parole incomprensibili per chi non sapeva ascoltare. Appena giunto nella sala, che pareva più una caverna, si avvicinò silenziosamente come uno spettro alle spalle della donna e sia abbassò il cappuccio spiando oltre la sua spalla.

La strega guardava dentro una bacinella poco profonda in cima ad un pilastro roccioso, l’acqua all’interno rifletteva l’immagine di un imponente castello su una collina nel pieno della sua gloria.

Il ragazzo deglutì allo spettacolo familiare.

< Sei qui. > disse solo la donna, senza voltarsi a guardarlo.

L’immagine venne inghiottita da un vortice nebuloso e l’acqua della ciotola tornò ad essere semplicemente una pozza scura d’acqua.

< Sto per ripartire. > rispose il ragazzo, incapace di distogliere lo sguardo dall’acqua, che ormai mostrava solo i loro riflessi.

La strega si voltò lentamente, poggiando la mano sulla sua guancia fredda, sorridendo lievemente. Il ragazzo spostò lo sguardo sui suoi occhi blu con un’espressione vuota.

< Che significa questo, Nimueh? >

Il sorriso della strega svanì sostituito da uno sguardo preoccupato.

< Temo che il momento sia giunto, che tu lo voglia o no. >

Il ragazzo continuò a fissare i suoi occhi, senza mostrare una traccia di emozione, sebbene il suo cuore avesse accelerato il battito.

< È una sensazione che mi tormenta da quando sei partito per Faredorn. > continuò, senza smettere di accarezzargli calorosamente la guancia. Il ragazzo indurì la mascella, mentre cercava di negare le sue parole con ogni fibra del suo essere.

< Potresti anche sbagliarti. > disse cercando di mantenere un tono di voce neutro.

Nimueh abbassò il braccio guardandolo, questa volta seria.

< Può darsi. > gli concesse < Ma la domanda è, Merlin, saresti pronto? >

Lo sguardo di Nimueh era così penetrante che Merlin sentì l’impulso di abbassare il proprio, ma resistette lasciando che la strega vedesse oltre i suoi occhi. Poi, improvvisamente l’espressione di Nimueh si addolcì e posò delicatamente le mani sulle sue spalle, per tranquillizzarlo.

< Qualunque cosa accada, sono sicura che farai ciò che è necessario…Non posso fare altro che augurarti buona fortuna. >

< Non starò via per molto. > chiarì testardo Merlin.

Nimueh evitò di parlare ulteriormente, fece scorrere le mani lungo le sue braccia e le fece passare sotto per raggiungere la schiena e lo strinse a sé.

< Fai buon viaggio. >

Merlin rimase rigido, più che mai desideroso di partire. Nimueh raramente sbagliava ma neanche lei era infallibile.

Non era ancora pronto dannazione! Aveva una faccenda da risolvere e non poteva sopportare anche quello. Nella sua mente si stagliò l’orribile immagine dell’albero scuro che muoveva le sue radici sempre più in profondità, artigliando con i rami affilati il cielo terso.

Strinse gli occhi e si allontanò lentamente da Nimueh.

Aveva torto, lo sapeva e gliel’avrebbe dimostrato.

Nimueh lo guardò voltarle le spalle e risalire la scalinata, mentre un sorriso spontaneo le si disegnava sul volto. Il momento che tanto aveva atteso si avvicinava inesorabile e sapeva che la sua pazienza non si sarebbe rivelata vana.

Si accostò alla bacinella piena di acqua argentea e con un semplice incantesimo evocò l’immagine di un uomo che dormiva tra coltri regali. L’uomo a cui aveva dedicato tutto l’odio di cui era capace e il suo sorriso si allargò.

 

******

Eccomi di nuovo con la seconda parte...Non ci ho messo troppo...Vero?

Sinceramente non so da dove mi sia uscita l'introduzione O.o, ma non fateci troppo caso...Sono pessima sia nelle introduzioni che nei titoli.

Ancora non ho scritto molto della storia, ma so già che se non pubblico qualcosa mi bloccherò del tutto. Ho già tutto nella mia testa, l'unico problema è riuscire a tirarlo fuori...

Grazie mille per aver letto...Baci XD






  
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