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Autore: Andy Scofield    15/03/2011    4 recensioni
Gli dei dell'antica Grecia sono ancora vivi, e qualcosa di grande sta per accadere...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Atena sorrise, sfoderando un sorriso a trentadue denti, questi ultimi erano bianchissimi.
“mio zio Ade, vostro fratello, come avrete sicuramente saputo, è stato vittima di una rivolta negli inferi. E' sceso dal suo trono per cercare Persefone, che per l'ennesima volta ha cercato di fuggire, per tornare dalla madre Cerere. Ed è riuscita nel suo intento. Non si sa come, ma pare che sia riuscia a stordire Cerbero e ad ingannare Caronte. Ade ovviamente, irato come non mai, è uscito dagli inferi. Stupidamente oserei dire. Perchè il mio caro zio, si è scordato di ordinare alle furie e ai seguci infernali di tenere sott'occhio gli inferi...e ovviamente, qualche eroe defunto, ha provato a fuggire. Ora...è ormai noto che negli abissi del Tartaro risiede Crono, legato e immobile...”
“Atena, figlia mia, non dirmi che...”interruppe Zeus.
“si. Temo di si. Crono con le sue parole manipolatrici ha invogliato qualche anima defunta...a liberarlo. Si...Crono...re dei Titani...è libero.”
“che COSA?” urla Poseidone.
“zio, è la verità. Ade..quando giunse di nuovo nel suo regno...trovò la rivolta. Tutti...tutti gli eroi greci morti...i peccatori...tutti, sono fuggiti” spiegò Atena.
“ade...cosa gli è successo?” chise Zeus.
Atena tacque.
“e' MORTO??” urlò Poseidone.
“no. Ma è ferito gravamente. Crono lo ha massacrato insieme a qualche eroe...sta richiamando i Titani...per guidare un atacco agli olimpici. Quindi voi due...al posto di litigare come due bambini, preparatevi, armatevi, perchè Crono re dei Titani è tornato. Noi olimpici siamo in pericolo” disse Atena.
“abbiamo sconfitto i Titani una volta, e lo faremo di nuovo” affermò Zeus.
“giusto, fratello, parole sante!>> aggiunse Poseidone.
“non vantatevi. Metà olimpici potrebbero essere contro di noi. Ares, tanto per cominciare, avrebbe una scusa per ucciderti papà. Estia sarebbe neutrale, così come Dioniso”
“figlia mia, ma saremo io, tu, Ermes, Apollo, Ade e Poseidone”
“d'accordo, ma...molti eroi si sono schierati con i Titani. Senza contare che le bestie di Ade si sono ribellate..”
“vinceremo lo stesso!!” urlò Poseidone.
“certo Poseidone, vuoi sfidare subito Crono,Gaia,Caos e Oceano quattro contro uno? Eh?” ribattè Atena.
“fratello, calmati, ragioniamo insieme okay?” disse Zues.
Poseidone tacque.
“quali eroi sono dalla nostra parte, figlia mia?” chiese Zeus.
“non lo so. Potrei parlare con Odisseo,Giasone,Eracle e Achille, dato che fui la loro protettrice...ma non ti garanstico nulla per Ettore,Paride,Perseo,Bellerofonte”
“dobbiamo cercare di portare più eroi dalla nostra parte...va bene? Figlia mia, va con Ermes in paese, e da loro l'annuncio, chiunque creda di poter prendere parte alla guerra. Portalo quì.”disse Zeus.
“d'accordo padre” rispose Atena.
In quel momento un uomo con i sandali alati e una corona dorata, una tunica tutta bianca, planò atterrando leggiadramente, anche se visibilmente affaticato, il biondo dei suoi capelli era zuppo di sudore.si trattava di Ermes.
“Zeus, padre degli dei, i Titani sono trattenuti dai figli di Poseidone, i Ciclopi. Mentre Achille sta riunendo tutti i greci per attaccare Crono”
“ottimo, Achille è con noi” afferma Zues.
“ sia chiaro, SE QUEL BASTARDO DI ODISSEO MI CAPITA A TIRO, LO AMMAZZO” strillò Poseidone.
“certo che tu, zio, sai fare l'imbecille sempre nei momenti meno opportuni. Adesso ascoltami bene: se hai intenzione di proteggere gli Olimpici, resta quì e ascolta la strategia di guerra, se invece sei venuto per far raffiorare i vecchi dissapori, vattene” disse Atena.
Poseidone sembrò voler replicare, ma taqcue.
“Ermes,Atena giungente in paese e dichiarate la necessità di nuovi eroi. Questa potrebbe essere la battaglia più grande del mondo...altrochè Troia e Grecia” ridacchiò Zeus.
Atena annuì, prese la sua lancia e scese dall'Olimpo. Ermes la imitò.
“beh, io torno in mare fratello. Se ci sono novità manda Ermes a chiamarmi” disse Poseidone.
“va bene fratello, sta attento però” rispose Zeus.
Poseidone scoppiò a ridere. Innalzò le onde e si fece trasportare in mare.
Zeus rimase nel suo trono a pensare, osservando la folgore olimpica. Apparve una donna alla sua destra. Occhi castano scuro, capelli rossastri e mossi, che poggiò la mano sulla spalla di Zeus molto dolcemente. Era, la moglie di Zeus, sembrava parecchio turbata.
“Siamo realmente in pericolo?” chiese Era.
“Ho paura di si..” rispose Zeus. 

  
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