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Autore: Medea Astra    16/03/2011    5 recensioni
Quando Naraku poggiò una mano tra le gambe della miko ed essa gemette dalla paura della violenza che stava per subire, arrivando per la prima volta in quella giornata a piangere, il sangue demoniaco di Inuyasha si fece sentire.
In meno di un minuto i suoi occhi divennero rossi come le fiamme dell’inferno, i suoi artigli affilati come pugnali si allungarono e l’istinto prese il sopravvento sulla ragione; il suo unico scopo era salvare Kagome ed uccidere quel maledetto che aveva tentato di farle del male.
Con uno scatto improvviso riuscì a liberarsi dalle radici che lo tenevano prigioniero e sebbene pieno di ferite, si scagliò sull’avversario con una forza mai avuta.
Quella forza,sorprendente anche per lui, era dovuta alla disperazione e alla paura.
Quelli che seguirono furono attimi di panico assoluto, i due combattevano velocissimi, ferendosi l’un l’altro con una violenza che Kagome in tre anni di combattimenti non aveva mai visto.
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spero vi piaccia, fatemi sapere che ve ne pare =) un bacione
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La giornata appena trascorsa era stata molto dura, due demoni drago avevano attaccato il gruppo di Inuyasha e il mezzo demone si era letteralmente fatto in quattro per difendere i propri amici ed in particolare Kagome, la donna che amava e a cui da poco si era dichiarato.
Certo non era facile contrastare gli attacchi di ogni avversario, ma la paura di perdere chi si ama non conosce ostacoli e gli artigli del hanyou reagivano prontamente agli stimoli e al pericolo.
 Fin da piccolo era stato abituato a dover lottare per sopravvivere ed ora che aveva qualcuno da difendere non si sarebbe arreso per nulla al mondo.
Suo padre non l’aveva mai conosciuto perché era morto il giorno della sua nascita per difendere lui e sua madre, ma la lezione di vita che aveva lasciato era impressa nella sua mente: il potere e l’onore senza qualcuno cui donare il proprio cuore non hanno alcun senso.
Per questo motivo ogni volta che venivano attaccati lui si sentiva in dovere di proteggere i suoi compagni.
Quella sera riuniti intorno al fuoco, tra un pesce e l’altro non riusciva a staccare gli occhi da Kagome, gli sembrava la donna più bella che avesse mai visto, certo sua madre era molto dolce e Kikyo era carina, ma nessuna delle due ai suoi occhi aveva il fascino di quella giovane sacerdotessa venuta dal futuro che dopo mille peripezie ancora si ostinava a stargli accanto.
Ormai la luna era alta nel cielo e anche le stelle sue sorelle brillavano rischiarando l’oscurità notturna.
“Inuyasha io vado a dormire, sono molto stanca” disse dolcemente Kagome.
“va bene tesor…”le parole gli morirono in gola, sebbene si fossero dichiarati mesi prima, aveva ancora timore a chiamarla affettuosamente in pubblico, paura che qualcuno sentendolo decidesse di fargli del male colpendo lei, l’unica persona di cui realmente gli importava.
La giovane intuendo l’imbarazzo del fidanzato gli si avvicinò e dopo avergli poggiato un bacio sulla guancia, si diresse al suo sacco a pelo per riposare.
Dopo pochi minuti il mezzo demone sentì il respiro della ragazza farsi più lento e intuì che fosse già tra le braccia di Morfeo, decise allora di andare a fare una passeggiata per sgranchirsi un po’ le gambe e per cercare di prendere sonno.
Arrivò vicino ad un laghetto, si sedette e iniziò a vagare nei suoi pensieri, pensieri fatti di capelli castani,occhi color cioccolato, divisa scolastica e tanti sorrisi. Quella ragazza l’aveva proprio conquistato, ormai era lei la padrona del suo cuore.
Non fece nemmeno in tempo a rilassarsi completamente quando uno strano odore arrivò alle sue narici sensibili facendolo piombare in un incubo senza fine.
L’odore nauseabondo che aveva sentito apparteneva a Naraku e proveniva dall’accampamento dove stavano dormendo i suoi amici.
Di colpo si mise a correre e una volta arrivato a destinazione ciò che vide lo trafisse come una pugnalata.
Miroku, Sango Shippo e Kirara guardavano con occhi disperati il sacco a pelo di Kagome, ora vuoto e macchiato di sangue.
“Dove è Kagome?” urlò Inuyasha.
“inu…” tentò di rispondere Sango prima di scoppiare in lacrime.
“dov’è maledizione, dov’è vi dico?ditemelo dannazione!” sbraitò furente il mezzo demone.
“Naraku ci ha attaccati all’improvviso, ha preso Kagome, l’ha strattonata fuori dal sacco a pelo, lei ha tentato di ribellarsi e lui l’ha ferita inoltre ci ha detto di darti questi…” disse Miroku porgendo all’amico i pezzi della sfera che erano in possesso della giovane miko.
Inuyasha aveva capito, questa volta non era la sfera l’obiettivo di quel maledetto, ma solo Kagome,voleva ferire lei per uccidere lui, lacerare la sua anima con il senso di colpa per non essere stato in grado di proteggere la donna che amava… per l’ennesima volta.
Con la testa affollata da mille paure e il cuore a mille Inuyasha intraprese una corsa folle seguendo solo l’odore della sua amata.
Si sentiva responsabile per quanto accaduto, non avrebbe dovuto lasciarli soli, sarebbe dovuto restare lì a vegliare su di loro ed in particolare su Kagome, infondo gliel’aveva promesso mesi prima quando si erano dichiarati all’ombra del Gonshinboku.
FLASHBACK
“Kagome perché sei tornata”chiese brusco Inuyasha.
“ per stare con te, ma se non mi vuoi me ne torno…” disse Kagome voltandosi di colpo per celare le lacrime che prepotenti volevano uscire dai suoi grandi occhi castani.
Stava per scappare quando Inuyasha la bloccò afferrandola per un polso e stringendola contro il suo petto possente.
“ perdonami… hai frainteso, io in questi giorni che sei stata a casa tua, nel tuo mondo sono stato malissimo senza di te, ma non voglio che ti accada nulla di male perché io… io… io mi sono innamorato di te baka!” concluse l’hanyou baciando castamente la giovane donna davanti a lui.
“Inuyasha, non mi accadrà mai nulla perché ci sarai tu con me, stai tranquillo” fece notare la miko accoccolandosi maggiormente sul mezzo spettro.
“si hai ragione amore mio”…”.
FINE FLASHBACK
 Dopo quasi un ora di corsa disperata per la foresta Inuyasha arrivò nei pressi di una caverna, non appena si fermò vide gli insetti di Naraku entrare dentro il rifugio e così decise di seguirli.
“Benvenuto mio caro Inuyasha” disse con un sorriso beffardo Naraku.
“maledetto dimmi dov’è la mia Kagome” ringhiò di rimando Inuyasha.
“te la mostro subito”Rispose l’avversario facendo apparire dal nulla una parete mistica a cui aveva legato la giovane sacerdotessa ancora priva di sensi.
Inuyasha la vide e costatò che la ferita che aveva sul fianco doveva averle fatto perdere molto sangue.
 Sarà meglio che mi muova a portarla via di qui… pensò il ragazzo quando improvvisamente alle sue spalle comparvero due demoni minori che approfittando della sua momentanea distrazione lo legarono alla parete opposta con delle strane radici.
“maledetto..” fece inuyasha tentando di liberarsi.
“ti conviene star fermo -disse Naraku- quelle sono le famose radici dei demoni Sangiatsu, più tu ti dimeni, più loro ti iniettano del veleno che in breve ti ucciderà mio caro stupido mezzo demone, ormai è giunta la tua ora, ma prima voglio farti un regalo” disse con sguardo colmo d’odio avvicinandosi a Kagome che intanto stava cominciando a riprendere lentamente conoscenza.
Iniziò a leccare il collo della giovane miko per poi scendere con una mano a palpare il suo generoso seno.
“cosa fai?” ringhiò Inuyasha dimenandosi come un pazzo avendo intuito le intenzioni perverse del nemico.
“farò mia la tua donna davanti i tuoi occhi, poi la ucciderò ed infine farò fuori anche te. Ti piace come programma?” chiese con un sorriso compiaciuto Naraku.
In un batter d’occhio una disperazione infinita pervase Inuyasha: doveva scegliere tra la sua vita e quella della donna che amava, in ogni caso non ci sarebbe mai più stato un futuro per loro due e per il loro amore.
Intanto Naraku capendo lo stato di confusione e smarrimento in cui si trovava l’avversario continuò il suo perfido piano.
Baciò ogni centimetro della pelle di Kagole, le infilò la lingua in bocca il tutto incitando il mezzo demone a guardare, ad osservare ciò che doveva subire la sua donna per la sua mancanza di attenzione nei suoi confronti.
Quando Naraku poggiò una mano tra le gambe della miko ed essa gemette dalla paura della violenza che stava per subire, arrivando per la prima volta in quella giornata a piangere, il sangue demoniaco di Inuyasha si fece sentire.
In meno di un minuto i suoi occhi divennero rossi come le fiamme dell’inferno, i suoi artigli affilati come pugnali si allungarono e l’istinto prese il sopravvento sulla ragione; il suo unico scopo era salvare Kagome ed uccidere quel maledetto che aveva tentato di farle del male.
Con uno scatto improvviso riuscì a liberarsi dalle radici che lo tenevano prigioniero e sebbene pieno di ferite, si scagliò sull’avversario con una forza mai avuta.
Quella forza,sorprendente anche per lui, era dovuta alla disperazione e alla paura.
Quelli che seguirono furono attimi di panico assoluto, i due combattevano velocissimi, ferendosi l’un l’altro con una violenza che Kagome in tre anni di combattimenti non aveva mai visto.
Il suo Inuyasha stava combattendo per lei, aveva messo da parte se stesso per l’ennesima volta, capendo che senza di lei la sua vita non avrebbe avuto più alcun senso, per questo aveva deciso di tentare il tutto per tutto.
Naraku tentava di avere la meglio sull’avversario in molti modi, anche con gli insetti velenosi che approfittando delle ferite aperte del mezzo demone vi spruzzavano sopra i loro succhi acidi per indebolirlo ulteriormente.
Dopo più di un’ora Naraku sembrava aver la meglio ma qualcosa fece nuovamente scattare la molla in Inuyasha.
“ non arrenderti amore, ti prego ho bisogno di te…” era l’urlo disperato della miko che disperata e ancora incatenata alla parete assisteva allo scontro terrorizzata.
Il giovane sentendo il richiamo d’amore sfoderò un ultimo potentissimo attacco con tessaiga che uccise disintegrando in miliardi di piccole sfere di luce il loro più acerrimo nemico.
Dopo lo sforzo disumano Inuyasha crollò a terra ma Kagome che dopo la morte di Naraku si era finalmente liberata dalle catene gli corse subito vicino.
Il corpo del giovane mezzo spettro era cosparso da tagli profondi e già infetti, aveva perso conoscenza e mostrava i primi segni di una forte febbre. Disperata la ragazza si accasciò su di lui piangendo come mai aveva fatto nella sua vita.
In quel momento arrivarono Miroku  e gli altri che intuendo la situazione caricarono in spalla Inuyasha e lo portarono dalla vecchia Kaede.
L’anziana donna appena lo vide fece di tutto per curarlo al meglio ma verso sera le sue condizioni non accennavano a migliorare.
“somma Kaede, lei crede che…beh… lei crede che Inuyasha ce la farà?” chiese Kagome che non si era staccata nemmeno per un secondo dal ragazzo che amava.
La sacerdotessa vedendo la disperazione e l’infinito amore negli occhi di Kagome tentò di consolarla ma non vi riuscì.
Per tre notti e tre giorni Inuyasha non riprese conoscenza e Kagome non si staccò nemmeno per un attimo dal suo fianco, lo curava come se fosse suo figlio, un prolungamento del proprio corpo.
Il quarto giorno stremata si addormentò con la testa poggiata sul petto del mezzo demone che poco dopo si svegliò cullato dal respiro della giovane miko che riposava su di lui.
Felice di essere riuscito a salvarla, non pensò minimamente a quanto fosse stato male.
Solo l’arrivo di Sango lo distrasse dai suoi pensieri.
“ è stata tutto questo tempo a vegliare su di te, non mangiava neanche più..” disse triste e felice allo stesso tempo la strerminatrice.
“capisco…” rispose lui assorto nel guardare quella chioma castana che si muoveva di pari passo al suo respiro, ed estasiato dal profumo di vaniglia che proveniva da lei.
Senza pensarci un momento di più Inuyasha strinse tra le proprie braccia Kagome, incurante degli occhi indagatori degli altri compagni.
Aveva rischiato di perderla per sempre e adesso non voleva più lasciarla andare, cullato da questi dolci pensieri si addormentò nuovamente.
Era già sera quando i due si svegliarono e trovandosi l’uno tra le braccia dell’altra capirono che tutto era andato per il meglio, non ci fu bisogno di molte parole,bastò uno sguardo per far piangere la miko di gioia.
Istintivamente Inuyasha la baciò per poi però ritirarsi imbarazzato e preoccupato.
“scusami, scusami sono stato un mostro a non intervenire prima, ho lasciato che quel mostro ti toccasse, potrai mai perdonarmi?”chiese con le orecchie basse l’hanyou .
“amore tu mi hai salvato la vita per l’ennesima volta e poi quel che importa è che adesso noi staremo insieme per sempre.”rispose lei sorridendo con gli occhi colmi d’amore.
Le ore successive furono un’escaletion di baci, carezze e coccole di ogni tipo fino ad arrivare alla danza più antica del mondo che li unì per l’eternità.
Entrambi l’avevano voluto e assieme alla passione avevano messo tutto l’amore che nutrivano l’uno per l’altra.
Quella notte dall’incontro di quelle due anime così diverse eppure così legate, si generò una nuova vita, destinata a regalare la felicità ai suoi giovani e coraggiosi genitori.
 
Ciao ragazze, ecco una nuova ff scritta d’impulso… fatemi sapere che ve ne pare..un abbraccio e un bacione a tutte quante<3
 
 
 
   
 
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