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Autore: ELIOTbynight    16/03/2011    2 recensioni
- Non importa come vi vede il mondo … L’importante è essere se stessi.- [...] - Questo mare ne è un esempio. Ognuno di noi ha espresso la sua idea e abbiamo tutti constatato che lo vediamo in modo differente, giusto? Ma in realtà è sempre lui, che sia avventuroso o protettivo, divertente o pieno di misteri. E non ci deluderà mai per quello che è. Dico bene?- [...] Quei quattro sono come il mare …
Finché saranno loro stessi, non potranno mai deludere veramente nessuno.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Enjoy ;)


«COME IL MARE»


Il mare.
Dà un’idea di grandezza.
Con le sue onde morbide e leggere che accarezzano la battigia dovrebbe infondere tranquillità, invece mi mette un po’ in soggezione.
Il mare è spaventoso.
Se osservo la sua linea d’orizzonte mi rendo conto che è davvero immenso e mi sento così piccola …
Nel mare mi ci perdo, vago col corpo e con gli occhi senza meta e senza certezze.
Ma contemporaneamente ritrovo me stessa nel suo grande abbraccio umido e salato.
E’ un gigante buono, che io guardo e a cui sorrido.
Sento un brivido che mi sale su per la schiena ogni volta che un’onda si infrange sul bagnasciuga e mi tocca i piedi. E’ arrivato anche un fresco venticello che mi scompiglia i ciuffi dietro alle orecchie. La pinza mi regge i capelli scuri, addosso ho un bikini colorato e il sole a picco mi scalda la pelle.
Alla fine chiudo completamente i miei occhi verdi e mi concentro sul rumore delle onde.
L’ideale per rilass …
- Pallaaa!-
Socchiudo un occhio, giro leggermente la testa e mi arriva una tremenda pallonata in fronte che mi fa barcollare.
Niente di peggio per sciupare il mio momento di relax!
Impreco sottovoce, massaggiandomi il punto in cui sono stata colpita, poi arriva un bambino a chiedermi scusa e a recuperare il pallone.
- Non è niente, stai tranquillo!- gli dico, scuotendo la testa.
In effetti non mi ha fatto niente, ma quella pallonata mi ha disturbato parecchio.
Ad un tratto sento delle lunghe dita sottili afferrarmi i fianchi.
- Ehi, ti ha fatto male?-
Pallonata? Quale pallonata? Non ricordo più nessuna pallonata.
Ora sento solo lui.
Sorrido tra me e giro la testa verso l’angelica voce che si è preoccupata di sapere come sto. M’appoggia il mento sulla spalla, fa aderire il petto nudo alla mia schiena e mi osserva con due luccicanti occhi nocciola contornati di matita leggera. Scuoto lievemente il capo e lo bacio sulle labbra.
Mi mette subito la lingua in bocca e capisco che ha proprio voglia di me. Nella mia mente ridacchio, così lo accontento e mi lascio andare in tutta la nostra dolcezza. Percepisco le sue mani che scorrono sull’addome e mi tengono stretta in un accogliente abbraccio, allora giro il busto verso di lui e mi do da fare, mettendogli le braccia al collo.
Se mi rovinano anche questo momento magico, oggi qualcuno ci lascia la pelle!
Ma chi mi rovina il momento? Proprio Bill, che si stacca troppo presto.
- Ti amo!- esclama con un sorriso.
Tutta convinta, gli rispondo:
- Mi sembra ovvio!-
Lui spalanca gli occhi, ma poi scuote la testa e sorride.
- Sei terribile!!-
E mi bacia di nuovo, stavolta molto più passionale.
Entrambi gemiamo di piacere, completamente presi l’uno dall’altra.
Mi sto rilassando, finalmente … quando ci investe una tremenda e gelida secchiata d’acqua di mare.
Mi stacco da Bill e si scambiamo un’espressione scandalizzata, sento mancare il fiato e mi immobilizzo con le braccia per aria.
In maniera quasi meccanica, ci voltiamo verso i responsabili: un pazzo robusto coi capelli biondi, un altro pazzo con una castana coda di cavallo e un terzo pazzo con le treccine che restituisce un secchio al bagnino, dicendo divertito:
- Grazie, amico!-
I tre ridono come bambini e barcollano sulla sabbia con l’acqua alle caviglie.
Mi calmo un attimo appena realizzo cos’è successo e mi giro nuovamente verso Bill. Inarca un sopracciglio furbetto e io ricambio. Ci siamo già capiti.
Quasi all’unisono ci buttiamo in acqua correndo, così che gli altri scappano ancora in preda alle risate, arrancando tra le piccole onde del mare calmo. Bill si getta a capofitto su Gustav e gli tira i capelli, mentre io spingo Georg sott’acqua, tentando poi di abbassargli il costume senza tanto successo. Alla fine ridiamo tutti come matti, sguazzando nel mare, dopodichè mi alzo in piedi e grido:
- Aspettate, aspettate!! Dov’è Tom?-
Il chitarrista è a qualche metro da noi, un poco più al largo. Ci fissa con gli occhi sbarrati ed inizia a nuotare, lanciando un urletto acuto.
- Addosso!!!- esclamiamo tutti quanti, inseguendolo.
Io e Bill lo raggiungiamo e gli facciamo il solletico, così annaspa ed alza le mani in segno di resa.
- Va bene! Va bene!!- strilla. - Ha vinto la coppia felice! Mi arrendo!-
Scoppiamo tutti a ridere con soddisfazione, poi mi tuffo in acqua per rinfrescare la testa.
I rumori spariscono, solo un gradevole sottofondo marino raggiunge le mie orecchie.
Sì, adesso sì che mi sto rilassando.

In spiaggia siamo rimasti solo noi. Sono quasi le otto di sera ed il sole sta tramontando. Sono seduta sull’asciugamano con le ginocchia al petto e guardo il mio adorato mare.
- Ragazzi, che ne dite se ci facciamo la doccia e poi andiamo a mangiare una buona pizza nel locale qua dietro?-
La proposta di Gustav è allettante e tutti rispondiamo con un “sì” collettivo.
Vicino a me arriva Bill che cammina a gattoni, per poi sedersi ed appoggiare un gomito su un ginocchio.
- Tesoro, posso chiederti una cosa?-
Mi volto verso di lui ed acconsento:
- Sì, certo!-
- Come mai hai insistito per venire al mare?-
Ritorno a fissare l’acqua e sospiro.
- Non saprei … In qualche modo lo sento un po’ mio. Il fatto che sia così grande mi dà i brividi e mi intimorisce, ma allo stesso tempo la considero una grandezza benefica che mi fa sentire protetta.-
Bill guarda davanti a sé come me e tace per qualche istante.
- E da che cosa ti dovrebbe proteggere?- mi chiede poi.
Questa domanda mi coglie un po’ impreparata e dapprima rimango zitta, poi dico:
- Per la verità non lo so … Sento solo che è come se volesse proteggermi … -
- Non da me, spero!- esclama, ridendo.
Sorrido e gli schiocco un bacio sulla guancia.
- Non saresti qui, se il mare mi volesse proteggere da te!-
Mi incanta con uno dei suoi sorrisi luminosi e mi mette un braccio sulle spalle.
Scontrando la testa con la mia, osserva:
- Per me il mare è un simpatico compagno d’avventura, da rispettare e da amare!-
- Per me, invece, è un’ottima scusa per ammirare qualche bel culo sodo e dei seni pazzeschi!!-
Mancava l’opinione di Tom per farmi scoppiare a ridere insieme al mio ragazzo e gli altri.
Infine ci sediamo tutti insieme a guardare il mare, solo per avere il gusto di non fare nulla e rilassarsi un attimo.
Georg avanza la sua idea, seduto vicino a me:
- Sapete, quando fisso questa enorme distesa d’acqua mi viene da pensare … -
- Perché, tu pensi?- dice Tom, guadagnandosi uno spintone.
Bill concorda con il bassista:
- Hai ragione, il mare ha un non so che di misterioso che fa quasi passare la voglia di parlare per cominciare a porsi domande e cercare di rispondere!-
Riflessione profonda.
- Ben detto, amore … Solo che io non penso, lo guardo e basta. E voi, a cosa pensate quando osservate il mare?-
Gustav, messo di fianco a Bill, mi risponde:
- Di solito mi metto a riflettere sul futuro, su cosa mi accadrà domani … -
Tom si fa serio ed aggiunge:
- Sempre se ci sarà un domani!-
La sua affermazione ci stupisce.
- Ehi, che stai dicendo? Non ti facevo così pessimista!- esclama Bill.
- Era per imitare Gustav!!-
- Ah ok, allora è comprensibile … -
- Se andate tutti e due a farvi fottere, mi fate un piacere!- commenta il biondino.
Così i gemelli si scusano, divertiti.
Georg dice ancora una volta la sua:
- In questo momento penso alla nostra carriera musicale, voi no?-
- Già, anch’io.- risponde Tom. - Ogni volta, da un po’ di tempo a questa parte, mi chiedo se riuscirò a guardare il mare come un normale ventenne che si gode le vacanze o come il famoso Tom Kaulitz, idolo dell’ultima generazione, beccato dai paparazzi su un’improbabile spiaggia poco frequentata!-
- Anche questo è vero: la gente, ormai, ci guarda in maniera diversa … - aggiunge Bill distrattamente.
Rimaniamo ancora tutti in silenzio e io rifletto sulle parole dei ragazzi. Hanno ragione: ormai il mondo pretende troppo.
- Sapete che vi dico?-
Sorrido, senza scollare lo sguardo dal mare, mentre il gruppo mi lancia sguardi interrogativi.
- Non importa come vi vede il mondo … L’importante è essere se stessi.-
I miei amici sembrano rimuginare su queste ultime parole, così cerco di spiegarmi meglio per fare in modo che capiscano subito ciò che intendo.
- Questo mare ne è un esempio. Ognuno di noi ha espresso la sua idea e abbiamo tutti constatato che lo vediamo in modo differente, giusto? Ma in realtà è sempre lui, che sia avventuroso o protettivo, divertente o pieno di misteri. E non ci deluderà mai per quello che è. Dico bene?-
Non so dire come siano nate queste mie parole, sono state così spontanee che è sembrato facilissimo e naturale pronunciarle.
Piacevolmente sorpresi da questa mia riflessione, i ragazzi mi sorridono e mentre gli altri annuiscono Bill commenta:
- Hai assolutamente ragione.-
Proprio ora ci raggiunge una grande folata di vento fresco ed improvvisamente l’acqua sembra incresparsi ancora di più … e sale, sale, fino a sovrastarmi, è sempre più vicina, talmente tanto che sta per sommergermi. Quest’enorme onda trasparente è sul punto di farmi sprofondare, ma io rimango ferma ed impassibile e alla fine …
- Tesoro, vogliamo andare?-
Mi volto verso gli altri, spaesata.
Che sciocca, ho solo viaggiato con l’immaginazione.
Affondo le dita nella sabbia per qualche istante e poi mi alzo, raccolgo la mia roba e mi accorgo che gli altri sono già tutti pronti per andare a rifocillarsi.
- Domani ci torniamo, vero ragazzi?- propone Georg.
- Sicuramente!- risponde l’amico biondo. - Non mi perderei questo spettacolo per nulla al mondo!-
Con la borsa da mare a tracolla ed un paio di asciugamani appesi al braccio, mi giro verso l’orizzonte per l’ultima volta.
Stavolta nessuna onda anomala mi viene incontro. L’acqua si muove placidamente per conto suo, indipendente e fiera di sé, seguendo chissà quali tumultuose correnti.
Poi guardo i ragazzi, che giocano allegramente a chi arriva prima alla fine della spiaggia.
Quei quattro sono come il mare …
Finché saranno loro stessi, non potranno mai deludere veramente nessuno.




~ Fine ~
   
 
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