Fandom: The Yardbirds (!).
Tipologia: SuperFlash!Fiction (423 parole circa).
Rating: PG_13 (Parental Guide Suggested).
Pairing: No pairing – ok, ok. Ci sta un Beck/Page.
Genere: Dark.
Warnings: Personaggio marginale (David Hemmings), Shonen-ai, Missing Moment.
Note: Stanno in fondo, LOL.

Little Games.

Storse il naso, scocciato.
Scocciato. Scocciato da quella situazione del cazzo.
Che poi non era manco una tata – si chiese come mai spettasse a lui questo compito. Come mai l'avessero assegnato proprio a lui.
Dall'altro lato del corridoio buio, si sentivano le grasse risate di una comitiva intenta a divertirsi alle sue spalle. Non che fosse il massimo, ecco.
Vai a cercare quei due, ovunque si siano cacciati, gli era stato detto.
Fosse facile, aveva pensato lui. E avrebbe voluto rispondere nella stessa maniera.

Almeno la scena l'avevano girata.
Questo lo faceva sentire sollevato.

Poi, improvvisamente, udì uno scricchiolio alla sua destra.

***

“Fermo, Geoffrey,” lo rimbeccava, pacato.
“Porc... Piano, coglione.”
Un irritante risolino divertito gli carezzò l'orecchio.
Pff. Odiava quando faceva così; quando lo chiamava così.

La pelle di Jeff rabbrividì al contatto con la saliva dell'altro.
“Porca troia, Jimmy, sei freddo,” imprecò.
“Shhh.”
Le mani dell'altro gli tastavano il viso, il naso, le palpebre chiuse, la ferita sul collo ancora umida e sanguinante.
Lo leccò un'altra volta sul taglio, la pelle gonfia e violacea attorno ad esso; Jeff strizzò gli occhi, trattenendo il fiato. Le sue dita sudaticce stringevano con insistenza il polso del compagno, che succhiava imperterrito il sangue dalla ferita.
“Azz, piano, diamine!...”
“Fermo, ti ho detto.”
Aveva un tono decisamente seccato, mentre lo diceva.
Ora Jeff respirava, e il suo respiro si faceva sempre più rapido e irregolare. Il suo petto s'alzava e s'abbassava di continuo.
“Non dovremmo, nnngh disinfettarla, prima?”
Gli tremava il ginocchio.
“Lasciami fare, dai.” Jimmy rideva, cristallino. “Mica ti mordo, eh.”
“Non mi piace il modo in cui l'hai detto,” gli disse dichiaratamente Jeff. “E asciugati la bocca, dannazione.”
Proprio allora, qualcuno spalancò la porta dello sgabuzzino e i due vennero immediatamente investiti dalla luce di una torcia elettrica, puntata direttamente contro di loro. Avevano entrambi delle facce alquanto spaventate.

***

“... vi aspettano.”
L'attore biondo bofonchiò queste due parole solo dopo aver preso un respiro.

Non aveva spesso l'occasione di assistere ad uno spettacolo simile, doveva ammettere.
Uno aveva la bocca tutta rossa, all'altro sanguinava il collo. Avevano entrambi delle facce alquanto spaventate.
I due si alzarono dal pavimento, si sistemarono i colletti delle camicie con aria imbarazzata e uscirono uno ad uno dallo sgabuzzino.
Il primo si pulì le labbra con il dorso della mano e rivolse un cordiale sorriso all'attore, per poi andarsene.
L'altro, visibilmente scazzato, non fece nient'altro se non guardare il terzo soggetto in cagnesco.
“E smettila di guardarmi come se mi avessero fatto un succhiotto!” ringhiò lui.

Che tipi, si disse.