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Autore: Mari24    17/03/2011    14 recensioni
è stato appena risolto l'omicidio della madre di Beckett, e lei ha un pò perso la bussola... qualcuno le ricorderà chi è!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Who Am I?

Chi sono io?

Sono Kate. Niente di più.

Solo un nome chiuso dentro una scatola vuota, senza significato, senza senso, senza una ragione per vivere, senza sapere perché mi ritrovo a questo punto.

Sono solo una persona. Una donna, la cui vita è stata sconvolta dagli avvenimenti, dalle avversità.

Castle lo chiamerebbe il Destino o il Fato, qualcosa di molto più grande di noi, che non possiamo controllare.

Ma in realtà possiamo. Siamo noi gli artefici del nostro destino, siamo noi a scegliere chi diventare o cosa fare, se essere dei ladri o degli assassini, essere brave persone o dei criminali. Non esistono il bene e il male in quanto tali, esistono le azioni che noi facciamo, che noi compiamo e le conseguenze che ne derivano.

Mia madre non è morta per un semplice caso del Destino, o perché il Fato aveva deciso così, o perché quel giorno l’allineamento dei pianeti non era a suo favore. Gli antichi Greci credevano che le Parche tessessero il filo della vita dei poveri mortali.

No, mia madre è morta per qualcosa di più, qualcosa per cui valga davvero la pena di lottare: la verità, la giustizia, la vita.

E io sono entrata in polizia per scoprire che l’avesse uccisa, perché mi avesse portato via mia madre. Sono diventata un poliziotto per una conseguenza delle azioni di qualcun altro. Sono diventata un detective perché ormai la mia unica ragione di vita era la mia sete di vendetta, di giustizia, per farla pagare a chi me l’ha portata via, a chi ha distrutto la mia famiglia, gettando me e mio padre nella disperazione più nera, un baratro profondo da cui non si esce più.

Sono diventata una persona distaccata, fredda, quasi gelida. Ho innalzato un muro intorno a me, per impedire alle persone di farmi del male, per non dover soffrire mai più.

Anche la mia corazza è nata come conseguenza a quella prematura morte, a quella morte che non avrebbe dovuto esserci.

E se non fosse morta, avrei continuato letteratura o mi sarei comunque trasferita a criminologia?

Cosa sarei diventata con letteratura? Un’ insegnante forse. Una di quelle persone noiose, che stanno dietro una scrivania. 

Sicuramente non sarei mai diventata la musa di Richard Castle.

Essere la musa di Castle è stata anche questa una conseguenza della morte di mia madre:

se non fosse stata uccisa io non sarei diventata un poliziotto. Non avrei letto i libri di Castle, che mi hanno aiutata a superare quel periodo terribile della mia vita, e non l’avrei mai arrestato quella sera al suo party per chiedergli informazioni sull’omicidio Teasdale.

Non ci saremo mai conosciuti.

 

But it’s over now.

È finita.

Ora non dovrò più convivere con i fantasmi del mio passato, con quei mostri che hanno reso la mia esistenza un inferno.

Ho convissuto così tanto tempo con il dolore, ho accettato tutto questo quando ho preso il distintivo in mano, che ora che è tutto finito, mi manca qualcosa, come se una parte di me fosse venuta a mancare. Come se non mi sentissi pronta a essere felice, a voltare pagina, a buttarmi finalmente tutto alle spalle.

 

“Il dolore non si supera, ma un giorno ti renderai conto che non ti peserà portarlo dentro!”

Queste parole le avevo dette alla figlia di una vittima.

Le pensavo davvero, questa almeno era la mia esperienza.

E ora che ho risolto il caso sull’omicidio di mia madre, non so più chi sono.

Perché faccio quello che faccio?

E vorrei avere accanto a me solo una persona.

Lui che con la sua presenza mi ha fatto tornare il sorriso sulle labbra.

Lui, il mio braccio destro coraggioso.

Il mio Alexander, che mi ha salvato la vita, non solo questa sera dall’assassino, ma mi ha riportato alla vita, facendomi riemergere dall’oscurità in cui stavo cadendo senza freni.

Alexander… proprio come aveva detto Penny:

-“You will meet an Alexander, and he will be extremely important to you. At some future date, he may save your life!”-

Sto iniziando a credere a queste parole, ma credo che si tratti molto di più di una semplice data. Credo che lui mi abbia salvato in tutti i modi possibili, in cui una persona può essere salvata.

Vorrei che fosse qui con me, nel mio divano, anche solo per consolarmi.

So che resterebbe in silenzio, che questa volta non mi assillerebbe con le sue idiozie, rispettando il mio essere riservata e aspettando che io fossi pronta a parlare.

Una lacrima mi riga il volto.

Ho bisogno di sfogarmi.

Ho bisogno di piangere.

Ho bisogno di sapere chi sono ora, perché mi sento persa. Lui saprebbe cosa dirmi.

All’improvviso sento il suono di un SMS sul cellulare.

Guardo il mittente e leggo il messaggio.

Come se mi avesse letto nel pensiero… una connessione fra noi?

Un sorriso spunta sul mio viso, e non posso fare a meno di pensare che siamo in qualche modo legati da un filo invisibile:

-“Io so chi sei. Tu sei la straordinaria KB!”-

ANGOLO DELL'AUTRICE: Ciao a tutti...

so che vi avevo promesso il capitolo di Delirio ma non ho fatto in tempo a correggerlo, quindi è momentaneamente reinviato a domani!

nel mentre ho scritto questa ieri...dunque l'idea me l'ha data Marlowe... e qui dopo aver risolto l'omicidio della madre Beckett non sa più chi è, attraversa una sorta di crisi mistica!!

alcune frasi in corsivo sono prese dal telefilm... 

e bon, mi sembra di aver detto tutto...ogni volta dimentico qlks... XD

ringrazio anticipatamente a chi leggerà questa one-shot e a chi lascerà un piccolo commentino! ;)

a domani con Delirio...

sbaciotti a tutti..

kate24  ;>

   
 
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