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Autore: Dont_Cry_Kla    17/03/2011    2 recensioni
certe volte saper mentire porta solo casini e tanta confusione...essere dei bravi bugiardi in amore non aiuta mai
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quanto fa soffrire saper fingere

 

Era una fredda mattinata di gennaio, eravamo appena rientrati a scuola dopo le vacanze di Natale, camminavo come uno zombie per i corridoi del mio liceo quando vidi la ragazza più bella che avessi mai potuto immaginare. Lontana da tutti gli standard di una donna normale, lontana dallo stereotipo della donna-angelo famoso nel “dolce stil novo”, perché di angelico non aveva nulla, se avessi dovuto assegnarla ad un posto l’avrei collocata nel secondo cerchio dell’inferno dove vengono puniti i lussuriosi, perché tutto in lei ispira il sesso più selvaggio, con i riccioli rossi come il sole al tramonto, che ondeggiavano sinuosi sulle spalle occhi verdi da gatta che sembravano invitarti a svelarle i tuoi più oscuri segreti, se ci fossimo trovati nel Medioevo sarebbe stata arsa sul rogo come strega senza molti problemi. E la bocca, oh la bocca era quanto più eccitante avessi mai visto in vita mia: rossa e carnosa ed aveva labbra che sembravano aspettare solo di essere baciate, morse, succhiate. Il suo fisico era asciutto con il seno florido evidenziato dalla bella scollatura della camicia, il sedere ancheggiava a destra e a sinistra in un movimento che aveva un che di ipnotico, mi sarebbe piaciuto molto tastare la consistenza di quei bei cerchi che si trovavano sopra le gambe. Mi misi una mano sulla testa per scacciare quei pensieri poco consoni, merda non avevo mai pensato in questo modo ad una ragazza, ma lei era davvero bella mentre vagava svampita con lo sguardo per aria esaminando il paesaggio circostante come a coglierne ogni più segreta sfumatura. Doveva essere una nuova arrivata.
Pensai che forse aveva bisogno di aiuto così mi avvicinai
-sei nuova?- le dissi, lei mi sorrise ed annuì – mi sono trasferita subito dopo Natale-  dallo strano accento dedussi che dovesse venire dal nord probabilmente romagnola visto quel modo carino che aveva di pronunciare la “S”.
- dai se posso ti aiuto, dove dovresti andare?- accorta prese la tracolla dalle mani e con foga iniziò a scavarci dentro alla ricerca di qualcosa. Cacciò fuori un foglio di carta dall’astuccio multicolore e me lo porse
-3 D aula 311…bene ti accompagno. So dove si trova…- sul suo viso si aprì un sorriso sollevato. Mi porse la mano -io sono Carlotta-  - Giulia tanto piacere-
Una volta che iniziai a parlarle capii che della panterona sexi che avevo immaginato aveva solo l’aspetto per il resto aveva tutta l’aria di essere una semplice ragazzina.
Da quando la accompagnai in classe iniziammo a chiacchierare spesso, ci vedevamo quasi tutti i giorni, la presentai ai miei amici e dopo poco divenne parte integrante della comitiva, notai che aveva dato a tutti la stessa impressione che aveva dato a me: tutti le stavano intorno i ragazzi flirtavano con lei le ragazze erano invidiose della sua bellezza, ed io scoprii un’innata gelosia nei suoi confronti; la volevo tutta per me non sopportavo che qualcuno le si avvicinasse. Ci ho messo molto ad accettare questa cosa e a rendermi conto che la desideravo non come amica ma come amante, che la notte era popolata dalle sue immagini e quasi nessuna era casta e pura.

Passò il tempo e rimasi zitta, feci l’amica anche quando mi disse che aveva una cotta per un ragazzo della sua classe e che lui la ricambiava, mi abituai a mentire talmente bene che quando mi raccontò della proposta di matrimonio mi offrii come organizzatrice dell’addio al nubilato.
La sera prima del famoso matrimonio ci ritrovammo un mucchio di ragazze allupate in uno strip club a regalare alla futura sposa intimo di pizzo e a fare veli con la carta igienica. Col tempo mi resi conto che quella festa non era per lei ma per me, per godermi l’ultimo momento in cui sarebbe stata anche solo simbolicamente ancora “mia”.
Quella notte avevo bevuto molto più del solito ed ero impegnata a provarci con la cameriera del bar, in tutti quegli anni non avevo mai mostrato a nessuno la mia sessualità continuando ad andare con gli uomini sperando che per grazia divina uno di loro mi avesse fatto tornare sulla “retta via” sempre ammesso che ne esistesse una, per poi ritrovarmi a darmi piacere da sola mentre guardavo uno stupido video su you porn, bello squallore, direte ma quando il sesso con gli uomini non funzionava per niente dovevi arrangiarti in un modo. La cameriera sembrava ben disposta, o forse era troppo stupida per capire le mie intenzioni sarebbe stato un bel diversivo il regalo per il mio “addio al nubilato”. Mentre mi stavo accordando per fare qualcosa alla fine del suo turno mi si avvicinò Carlotta ubriaca fradicia che era appena sfuggita dalle grinfie di un ragazzo vestito da pompiere che sembrava terribilmente focoso, non mi pareva molto contenta di quello che le avevo organizzato, non aveva fatto altro che guardami strano tutta la serata e sorseggiare martini. Barcollava su un paio di tacchi dodici e sembrava stesse per cadere. Si appoggiò al bancone -un altro martini- disse alla cameriera distraendola dalle mie attenzioni.
-non ti sembra il caso di smetterla?- le dissi mentre la sorreggevo prendendola da sotto le braccia ad una pericolosissima vicinanza a quel seno che in quegl’anni non aveva fatto altro che migliorare. –ma nemmeno per sogno, domani mi sposo. Voglio divertirmi!- mise su quel broncio da bambina che adoravo e per un attimo ebbi l’istinto di confessarle quello che provavo, ma non lo feci e la sorressi ancora mentre beveva l’ennesimo cocktail.
Dopo aver finito si girò per guardarmi in faccia aveva gli occhi lucidi e le guance rosse -secondo te sono bella?- mi sussurrò all’orecchio ed io, essendo comunque ubriaca, le risposi di si senza pensarci molto.
-ho un bel seno?- si girò e mi guardo in faccia mettendomi le mani su quelle mele mature che per una vita avevo sognato di assaggiare. Annuii anche questa volta, non ero più in grado di formulare una frase di senso compiuto se avessi aperto la bocca sarebbe stato per urlare oscenità. Mi prese per mano e mi portò in bagno. Prese di nuovo le mie mani e iniziò a premerle sul seno, si avvicinò mantenendo quel dolce contatto, era ad un millimetro dalle mie labbra quando pronunciò la frase che avevo aspettato così a lungo da non ricordare quando era inizia tutto -faresti l’amore con me?- e per l’ennesima volta non riuscì a dire di no. Feci l’amore con lei sul lavandino di uno sporco bagno di uno sporco strip club con la paura di essere scoperti, con i vestiti addosso e le mutande calate sulle ginocchia avendo come sottofondo solo i nostri ansiti eccitati e i nostri gemiti soffocati in baci roventi e fu l’esperienza più sconvolgente e bella della mia vita,dove conobbi il vero piacere dove finalmente riuscii ad avere un vero orgasmo senza nemmeno bisogno di una penetrazione, finalmente avevo quello che avevo sempre desiderato, non sapevo perché era successo, e probabilmente non lo avrei mai saputo. Una volta finito mentre mi aggiustavo e lei stava per uscire la presi per il polso e la baciai con tutta la passione che avevo, dopo un tempo che mi sembrò infinito la lasciai andare e le dissi: -non sposarti domani- mi accorsi che stavo piangendo solo quando abbandonò il bagno senza rispondermi.
Il giorno dopo si sposò e sorrise davanti a tutti, io per mantenere la parte feci altrettanto finsi, finsi come avevo sempre fatto.
Sono passati anni da quel maledetto giorno. Non ricordo quanto ci abbia messo a decidermi ad andare avanti, ma alla fine ci sono riuscita ora sono serena, ho finalmente detto a tutti il mio piccolo segreto e anche se mi sono trovata davanti molte porte chiuse sono riuscita a farmi una vita, ad innamorarmi di nuovo, anche se ogni volta che bacio o carezzo la mia compagna c’è la sua ombra che mi osserva come nascosta dietro una finestra con le persiane abbassate e fissare immobile lo scorrere continuo della mia senza di lei.
Non so che fine abbia fatto Carlotta, non ho più avuto il coraggio di cercarla ho raccolto quel briciolo di orgoglio che mi era rimasto e sono partita appena finita l’università. È inutile vivere rimpiangendo il passato, la vita è adesso.
 
è la prima volta che scrivo una shot del genere spero di non essere stata banale o noiosa o peggio ancora volgare...non c'è molto da dire la storia inizia e si conclude qui...credo si spieghi da sola...comunque fatemi sapere le vostre impressioni...kiss!!! 

  
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