Jenna seduta su una panchina aspettava che arrivassero le sue amiche per andare a una festa in riva al mare dove avrebbe incontrato Marco, o almeno dove lo avrebbe visto, dato che lui, Jenna ne era certa, non sapesse nemmeno che lei esistesse. Però lei era persa di lui. E non può farci niente, quando lo vede lei diventa gelatina incapace di formulare un pensiero coerente.
Quella sera nella speranza di farsi notare aveva indossato un vestito azzurro comperato apposta per l'occasione. Aveva anche in mente di parlargli, magari con una scusa stupida, ma voleva almeno sentire il suono della sua voce. Perchè erano mesi che gli piaceva anche troppo.
Quella festa in spiaggia sembrava fatta proprio per farli conoscere.
L'appuntamento tra Jenna e le sue amiche era davanti alla panchina sotto al lampione della scuola alle otto e trenta, ma erano ormai le nove e quarto e delle sue amiche nemmeno l'ombra.
Nei tre quarti d' ora precedenti la ragazza aveva provato a chiamare svariate volete le amiche, e a scrivere loro messaggi sul cellulare, ma non le avevano mai risposto. A Jenna stava per venire una crisi isterica, ma cercava di contenersi, per non piangere e di conseguenza farsi colare mascara e ombretto.
Provò per l'ennesima volta a telefonare a un'amica e per grazia divina Lea le rispose.
< Fammi spiegare, io e Mara non ti abbiamo risposto perchè lei si è sentita male mentre stavamo per uscire, il suo telefono era scarico e il mio era il silenzioso per evitare le chiamate di quello scocciatore di Gianni. > Aveva parlato tutto d'un fiato.
< Hai finito? > Domandai al telefono con tono isterico < Sono tre quarti d' ora che aspetto qui da sola e questa doveva essere la sera in cui avrei fatto accorgere Marco della mia esistenza! Lo sai che per me questa festa è praticamente l'unica occasione! Non troverai mai il coraggio di andare da lui di giorno al mare quando lavora e attaccare bottone, sta sera sarebbe stato perfetto! Poi avevamo anche concordato tutti i particolari del caso e il piano per allontanarlo dagli amici era perfetto! > Il tono di voce della ragazza era salito di qualche ottava mentre parlava, ma non le interessava,
< Jen, lo so che per te questa festa era importante e che hai dovuto pregare i tuoi in cinese per farti dare i soldi per comperare il vestito la borsa e le scarpe, ma non potresti calmarti e aspettare la prossima festa? Avresti già anche i vestiti! >
< Lea, no, non ci saranno altre feste in spiaggia, e sai perchè? Perchè siamo a settembre e la settimana prossima inizia la scuola! E se per caso te ne sei dimenticata lui ha finito le superiori e a meno che non ci tenessimo in contatto rischierei di non vederlo mai più! >
< Senti, fa come ti pare, vai a quella festa, io resto a casa con Mara che sta male, ma te neanche mi hai ascoltato quando te l'ho detto, tutta presa a pensare a quel Marco, che se vuoi saperlo è uno stronzo che cambia le ragazze come le mutande! >
E così dicendo Lea chiuse la conversazione lasciando Jenna in preda a una crisi isterica seduta su quella panchina. Sì, si era riseduta ad aspettare. Cosa non lo sapeva nemmeno lei.