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Autore: MimiMello    17/03/2011    7 recensioni
9 mesi dissero i dati ufficiali. 12 anni furono gli anni effettivi.
La prima guerra civile italiana. La chiamarono questione meridionale, poi espansero il termine ad altri problemi.
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Premetto dicendo che per colpa di un video su questo argomento ho rischiato la sospensione! Quindi i commenti vanno bene cattivi ma per favore non esagerate perchè come avrete intuito sono molto suscettibile su questo argomento! Grazie!

Piangeva Romano.
Piangeva sulla cenere.
Quelli che una volta erano due paesi  nella provincia napoletana ora sono cenere.
Lei è svenuta, la bella e ribelle Campania è coperta di sangue. Piange Sicilia e con lui anche Basilicata.
Calabria pulisce la lupara mentre Puglia mantiene la testa bassa.
-E’ colpa mia!- esordisce Romano guardando la tutti –è stata tutta colpa mia!-
Di quei due paesi non è rimasto che tre case in tutto.
PONTELANDOLFO E CASALDUNI.
E pensare che i cittadini avevano detto subito ai soldati chi fossero i briganti e dove si nascondessero! Questo non basto a salvarli dalle fucilate e dall’essere arsi vivi nelle loro abitazioni.
-Devono essere d’esempio- aveva detto un generale.
E questo diede il via al massacro.
La povera e bella Campania violentata e picchiata. Lei doveva essere d’esempio.
Chi si ribella è spezzato.
Gli uomini furono uccisi a colpi di baionetta e una volta finiti i proiettili usarono la corda, poiché la  stessa corda poteva essere usata più e più volta. Le donne subirono le atrocità peggiori; a chi andava bene, era arsa viva nella proprio casa, alle più giovani gli fu riservato un altro comportamento degno delle bestie.
Ora piangevano e subivano le condizioni di una scelta imposta da altri.
-Minchiun fui a farli trasire a casa mia. - affermo Sicilia tra le lacrime, anche lui si credeva il responsabile di una guerra non voluta.
-Un ti preoccupari fraticè!- disse Calabria togliendo la sicura alla sua pistola –piensu ca u’Pugliess ‘sta pinsandu ancuna cosa.- si rivolge al fratello Pugliese –lo sai che ghia sugn cu tia? Sì?-
-Mi pera ovv fraticee. Mic potem lasser a suor eccella nostra a de così! N’amo vendicher!- rispose serio.
Briganti li chiamarono.
Anche se difendevano la loro terra. Anche se morivano per salvare altra gente. Anche il loro scopo era solo difendersi da un fratello Caino che aveva inventato la scusa di “tasse di guerra” per rubargli anche il pane di bocca.  Romano guardava le sue regioni. Così serie, così cattive. Avevano nei loro sguardi qualcosa che non avrebbe portato niente di buono. Non cerco di fermarli. Si limitò ad osservarli mentre combattevano … mentre cadevano. Li osservò anche preparare le valigie, dissero di non poter stare più lì; che la loro casa puzzava di marcio. L’ultimo a partire fu Puglia. Con quelle valigie di cartone piene di poco o niente.
9 mesi dissero i dati ufficiali. 12 anni furono gli anni effettivi.
La prima guerra civile italiana.
La chiamarono questione meridionale, poi espansero il termine ad altri problemi.
  
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