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Autore: Gretia    18/03/2011    1 recensioni
Te ne sei andato, definitivamente. Mi hai lasciato come amico, ragazzo... In balia delle mie emozioni, delle mie torbide sofferenze. Quanta ipocrisia nei tuoi abbracci, baci, nei tuoi ti voglio bene. Quanta falsità nei miei : sei il mio migliore amico. Prima che te ne andassi avrei voluto gridarlo... Avrei voluto gridare al mondo quanto in realtà ti amassi.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ipocrisia;

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pulsa, mi accorgo. La mia mano pulsa da quando ha colpito con violenza il tuo viso. La tua guancia rossa è visibile al mio sguardo, il tuo viso è ancora girato come quando ti ho schiaffeggiato.

Ti giri, mi guardi con i tuoi occhi azzurri come il paradiso. Non c'è nessun sentimento nelle tue iridi, se non disprezzo per me.

E' caduta la maschera, cher. Fingere, oramai, non ti basta più. Ciò che avevi dipinto sul tuo viso è stato sciolto dalla pioggia. E' scrosciante, ci bagna, ma rimaniamo immobili. Lei attutirà le grida, nasconderà le lacrime.

Stringi i pugni, l'odio corrode la tua anima, si mostra nell'orrore che sta dimostrando il tuo viso. La bestia così ben nascosta si è stancata ed è uscita allo scoperto. Non è più legata, trattenuta dal filo rosso della passione, dal giglio rappresentante la purezza del tuo cuore arido.

Sorridi, mostrando i denti bianchi. Mi accechi con la tua ipocrisia. Con dolcezza mi accarezzi una guancia, scacciato le lacrime. Quanta ipocrisia nei tuoi gesti.

Oramai, non ti riconosco più.

Te ne stai andando, per sempre. Sapevi che avrei reagito così, che per tenerti stretto a me ti avrei ammazzato. La voglia di legarti in casa, darti fuoco, era forte. Non potevi andare via... eri mio.

Mi aggrappo al tuo braccio, trattenendoti come se stessi trattenendo l'aria. Ti dibatti, mi sposti. Mi aquieto, ti guardo.

Quanta ipocrisia nel sorriso indifferente che mi rivolgi. Mi avvicino, ti do un delicato bacio sulle labbra e mi allontano.

Rimani lì, impalato. Prendo un foglio dalla borsa a tracolla che porto, scrivo poche parole con la penna che mi prestasti in terza media; c'è l'avevo ancora. Come ogni cosa di te, ogni ricordo.

Prendi il foglio e lo metti nella tasca, indietreggi. Corri sotto la pioggia, lasciandomi sola. 

Quanta ipocrisia nella tua voglia di scappare.

Chiusi gli occhi e mi lasciai andare ad un pianto liberatorio. Te ne sei andato, definitivamente. Mi hai lasciato come amico, ragazzo...

In balia delle mie emozioni, delle mie torbide sofferenze.

Quanta ipocrisia nei tuoi abbracci, baci, nei tuoi ti voglio bene.

Quanta falsità nei miei : sei il mio migliore amico. Prima che te ne andassi avrei voluto gridarlo...

Avrei voluto gridare al mondo quanto in realtà ti amassi.

   
 
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