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Autore: AvevoSolo14Anni    19/03/2011    9 recensioni
Era notte fonda, la pioggia batteva furiosamente contro la finestra della sua camera da letto. Kurt era in attesa, con gli occhi semi-aperti che fissavano un luogo imprecisato della stanza.
[Future-fic mooolto fluff; Klaine]
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storm
 


Era notte fonda, la pioggia batteva furiosamente contro la finestra della sua camera da letto. Kurt era in attesa, con gli occhi semi-aperti che fissavano un luogo imprecisato della stanza.
C'era proprio una brutta tempesta, là fuori, una di quelle davvero rumorose. Di tanto in tanto, allo scrosciare della pioggia si aggiungevano pure alcuni tuoni. La classica notte da film dell'orrore, pensò Kurt nel dormiveglia.
Però non c'era nessuna ragazza urlante, nessun uomo armato d'accetta e nessuna casa spettrale, anzi, se qualcuno avesse provato a definire la sua casetta "spettrale", Kurt lo avrebbe probabilmente sgozzato.
E anche l'atmosfera – fatta eccezione appunto per il temporale – era completamente diversa: regnava la più completa pace, e Kurt si sentiva rilassato e sereno. Certo, come sarebbe potuto essere diversamente quando suo marito lo abbracciava dolcemente e poteva sentire il suo respiro caldo sul collo? Blaine non sembrava minimamente turbato dal rumore dei tuoni, ma Kurt non ne era stupito: quell'uomo quando dormiva sembrava in coma. Lui, invece, non poteva nascondere completamente la leggera ansia che ancora gli causavano i temporali. Era una sciocchezza, e un po' se ne vergognava, ma non sapeva che farci.
Cercava di rimanere sveglio nonostante il gran sonno, perché sapeva cosa sarebbe successo di lì a poco. Però il respiro di Blaine era così ritmato e ipnotico, non poteva fare a meno di ascoltarlo intensamente e lasciarsi guidare verso l'incoscienza.
Era ormai quasi completamente addormentato quando sentì un leggero strattone alla manica del pigiama. Poi un secondo, con più decisione, e finalmente tornò lucido. O quasi. "Uhm...?", biascicò.
"Papy?", sentì mormorare sommessamente nel buio della stanza.
Al suono di quella vocina evidentemente impaurita si riprese completamente. "Hey, piccola, ti stavo aspettando."
Dato che i suoi occhi si erano rapidamente abituati alla poca luce che proveniva da fuori dalla finestra, riuscì a scorgere un piccolo sorriso sul volto della bambina che si stava già arrampicando sul grosso letto matrimoniale. Le molle del materasso cigolarono appena sotto il leggero peso della bimba, e Kurt si scostò da Blaine per poter aprire le braccia e far posto alla figlioletta sul suo petto. Questa, ben contenta del gesto, non si fece ripetere l'invito due volte e quasi si gettò tra le braccia del padre.
"Auh", mugolò Blaine, irritato dall'improvviso movimento del suo compagno e cercando subito di riafferrarlo.
"Così mi soffocate, però", tossì Kurt, che già aveva la bambina che gli impediva il completo movimento dei polmoni e non aveva bisogno anche del braccio di Blaine stretto intorno al suo collo.
Blaine sbadigliò, scostandosi un poco. "Oh... Che succede?", domandò, tentando di aprire gli occhi.
"C'è il temporale, Bello Addormentato", rispose semplicemente Kurt.
"Ah", si accigliò Blaine, accorgendosene effettivamente solo in quel momento. "Ciao, Tiff."
"Ciao, papà", lo salutò allegra Tiffany, ancora acciambellata sul petto di Kurt.
"Non sei un po' troppo grande per aver ancora paura dei temporali?", domandò Blaine scherzosamente: aveva solo sei anni, in fondo.
"Anche papy ne ha!", ribatté lei offesa.
"Eh già, hai preso da lui", le concesse.
"E poi, non è giusto che mi dici che sono grande solo quando ti fa comodo", aggiunse imbronciata la bambina.
Blaine ridacchiò. "Anche questo tono lamentoso l'hai preso da lui." Rise ancora quando qualcuno gli diede un pizzicotto nel fianco.
"Forza, è tardi, non è ora di chiacchiere. Dormite, entrambi!", ordinò Kurt con finto fare severo.
"Certo, tesoro", disse Blaine, dando un bacio sulla guancia prima a lui e poi a Tiffany.
Mezz'ora dopo Kurt Hummel-Anderson si stava chiedendo se c'era qualcosa di meglio al mondo dello stare a letto, disteso con la testa sul petto del suo fantastico marito, e a sua volta distesa sul suo petto la sua piccola bimba. No, probabilmente neanche il Paradiso avrebbe saputo offrirgli di meglio.
Blaine era ancora sveglio, lo stringeva a sé con un braccio e con l'altra mano ogni tanto gli accarezzava i capelli, mentre altre volte li lisciava con le labbra. Decisamente, nulla di meglio al mondo.
"Dici che da me ha preso solo il peggio?", mormorò Kurt dopo qualche altro minuto, attento a non farsi sentire dalla bambina già nel mondo dei sogni.
Blaine ridacchiò. "Come si fa a prendere il peggio da una persona perfetta?"
Kurt roteò gli occhi a quella frase fin troppo smielata – anche se non poteva evitare al suo cuore di fremere ad ogni complimento o dichiarazione che riceveva. "Dai, dico sul serio."
"Anche io!", ribatté Blaine.
"E cosa avrebbe preso di buono da me?", lo sfidò l'altro, intestardito.
"La dolcezza, l'intelligenza...", Blaine sospirò, riflettendo – era davvero dura per lui pensare a qualcosa di sensato a quell’ora di notte. "E quegli occhi stupendi a cui non so resistere."
Kurt sorrise ancora, voltando la testa per baciare il marito sul collo.
Blaine, con una rapidità sorprendente, ne approfittò per baciarlo sulle labbra.
"Meglio dormire", mormorò poi.
"Già", assentì Kurt. "Buonanotte."
"Buonanotte, caro."
Ormai nessuno dei due ricordava l'ultima volta in cui non si erano addormentati insieme, stretti l'uno all'altro, con un sorriso sulle labbra.
Quando pochi minuti dopo entrambi erano addormentati, Tiffany aprì gli occhi tutta sorridente. Era sì vero che aveva preso l’intelligenza di Kurt, ma di certo non la paura dei temporali: adorava fingere di averne per poter dormire stretta in mezzo ai suoi due papà. Non che in genere non la coccolassero – anzi, quella bambina rischiava di morire per overdose di abbracci – ma di solito non la lasciavano dormire con loro, non ora che si era fatta grandicella.
Scese con attenzione dal petto di Kurt e s’insinuò tra i due uomini, bella al calduccio. Nessuno profumava di buono come loro, ne era convinta. Qualche volta era stata presa in giro dagli altri bambini per non avere una madre e ben due padri, ma a lei non importava. Stava bene così.
Blaine si rigirò nel sonno, e con un braccio strinse a sé sia lei che Kurt.
Oh sì, stavano tutti quanti molto bene così.
 
 

Spazio dell'autrice:
Non chiedetemi come mi sia venuta, perchè non ne ho idea. Questa notte verso le quattro e mezza mi stavo finalmente mettendo a nanna quando... BUM! Momento d'ispirazione. E dato che in questo periodo non ho mai, mai, MAI momenti simili, ho preso il mio dannatissimo iPad e mi sono messa a scrivere. Fino alle cinque e mezza. L'ho riletta, ma se ci sono errori perdonatemi. >.<
Io vi avevo avvertito che era molto fluffosa. XD Okay, qualche precisazione... Tiffany. Per iniziare, il nome... Era l'unico che mi veniva in  mente alle cinque di notte. o.O Mi sembra azzeccato in qualche strano modo, quindi non mi va di cambiarlo. Poi: chi è codesta fanciulla? Be', è la loro figlia. Cioè, biologicamente è di Kurt - per chi non l'avesse capito - ma Blaine l'ama come fosse anche sua. Avranno fatto come i padri di Rachel, no? Non lo so, non avevo voglia di soffermarmi sui dettagli tecnici. ç__ç Chiedo perdono.
Che altro dire? L'ispirazione me l'hanno data i Klaine, semplice. Non dico altro o inizio a sclerare (OMMIODDIO ma l'avete visto quel bacio?!?! Aaaaah!).
Baci e grazie per aver letto, spero ci sia qualche anima pia che commenti questa cosa insensata. XD

Juls. <3


 

  
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