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Autore: jackxx    20/03/2011    2 recensioni
Quando ti innamori di una persona ci sono due cose che puoi fare:
1.scegliere di abbandonarti completamente a questo sentimento, accettando di amare e di essere amato a tua volta
oppure:
2.scegliere di opporti con tutta la forza che hai, spingendoti a sfiorare la morte pur di non cedere, anche se è stata lei a condurti qui.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti, Yu Kanda
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ecco anche il capitolo 4!!!! È uno dei miei preferiti e spero che piaccia anche a voi lettori e lettrici!!! adesso si che faranno scintille quei due!!!! hahahaha!!!

comunque le sorprese non sono ancora finite perché anche il capitolo 5 sarà ricco di colpi di scena!! Buona lettura e mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate!!!!! recensite!!!!!!! Lavi-Yuu forever!!!!!!!!!!!!

 

P.S. Grazie a tutti coloro che recensiscono!!! ^_______^ jackxx<3




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capitolo 4- Between 

 

                                                                            Yuu Kanda

 

Era passato un mese dal nostro ultimo incontro. Dopo quello che ci eravamo detti non ci eravamo più rivolti la parola. Ci evitavamo a vicenda. Era la scelta migliore. Era il primo passo per l'addio definitivo. Pensavo che per me sarebbe stato più facile che per lui, ma mi sbagliavo. Cercavo sempre di mantenere un atteggiamento freddo e distaccato con chiunque. Non era solo il mio carattere che induceva questo comportamento; col tempo avevo capito che io non non ero altro che un' “arma” e ormai quest'immagine aveva assorbito quasi completamente la mia persona, finché... finché le cose non erano cambiate e proprio mentre mi avviavo verso il mio destino qualcun altro è saltato fuori dal nulla travolgendomi. Questa volta non potevo dimenticare. Non era una soluzione. Anche se non ci parlavamo era più che evidente che questa separazione così improvvisa nuoceva ad entrambi. Avevo costruito una barriera invisibile attorno a me stesso, in modo che nessuno potesse avvicinarsi. Per lungo tempo mi ero difeso con le unghie e con i denti e non avevo mai permesso a nessuno di scavalcarla, eppure con lui era diverso. Era l'unico che riusciva ad eludere parzialmente questa difesa. Assistendo a questa mia semi-sconfitta a volte pensavo che questo muro fosse inutile e dimenticavo perché era stato eretto. Era successo tutto in un tempo troppo lontano da questo ma nonostante tutto i ricordi erano fissati indelebilmente nella mia testa e non potevano essere cancellati e di conseguenza non potevo abbattere questa specie di prigione. In ogni caso non lo avrei mai fatto, anche se era il frutto dell'odio e della disperazione che provavo mi sarebbe stato impossibile distruggere tutto ciò perché in questi casi era la mia unica vera arma di difesa. Non gli avevo permesso di attraversare la barriera perché avevo promesso a me stesso che non sarei mai più stato così debole da farmi sconfiggere o anche solo sfiorare da un simile sentimento. A costo della mia stessa vita; a costo di perdere tutto per sempre; a costo di perdere lui per sempre, l'unica persona che forse avrebbe potuto amarmi...

Trascorrevo lunghe notti insonni e i giorni si susseguivano senza che io percepissi il tempo passato poiché non facevo altro che allenarmi per tenermi occupato. Mi spingevo sempre oltre il limite, ormai il mio corpo non reggeva più questi ritmi ma nonostante fossi sfinito non riuscivo a dormire per più di un paio d'ore. Mi stavo isolando sempre di più, allontanandomi da tutto e da tutti. Ormai non parlavo nemmeno con i miei compagni. Iniziai a fare fatica ad alzarmi dal letto. Gradualmente ridussi anche i pasti, fino a perdere del tutto l'appetito. Smisi di mangiare per giorni. Trascorsi due giorni e due notti intere sdraiato sul letto, nella stessa identica posizione, completamente avvolto dal buio e nel più totale silenzio. Linalee era sempre più preoccupata ma io non le davo ascolto. Non mi importava niente né degli altri né di me. Non avevo bisogno del suo aiuto, non avevo bisogno dell'aiuto di nessuno. Fortunatamente la mandarono in missione assieme ad Allen, così tornai a trascorrere il mio tempo nella solitudine più assoluta.

 

 

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Lavi

 

Libri, libri, libri, libri! Ero circondato da libri. Li trovavo affascinanti, mi sono sempre piaciuti e cercavo sempre di riuscire a carpire loro un segreto nascosto. Anche se questi libri ora non erano altro che una specie di distrazione. Bookman mi aveva ordinato di studiarli tutti perché secondo lui erano molto importanti ma in realtà voleva evitare che mi soffermassi troppo a lungo su quello che stava succedendo. Lo capiva che stavo soffrendo, lo capivano tutti ma dovevo continuare a comportarmi come sempre. Non ero pronto ad affrontare una situazione simile ma non avevo alternative, così ogni mattina ero costretto a sorridere a chiunque mi passasse vicino e cercare di comportarmi come al solito. Era difficile, soprattutto quando lo incontravo. Non ci eravamo più parlati dopo la nostra ultima conversazione. Avevamo stabilito che una cosa di quel genere era impossibile; ma cosa vuol dire impossibile? Era il mio chiodo fisso. Perché questa cosa era impossibile? Non riuscivo a spiegarmelo...

Linalee era sempre premurosa nei miei confronti e cercava in tutti i modi di distrarmi sperando che potessi riacquistare un po' di serenità. Effettivamente quando ero con i miei amici mi sentivo un po' più sollevato ma non era abbastanza poiché sentivo che ogni mio sorriso era forzato, non era più come una volta. Sentivo che mancava qualcosa, anzi qualcuno e iniziavo a pensare che le cose sarebbero peggiorate anziché migliorare. Non era la soluzione giusta, ero consapevole del fatto che presto avrei dovuto dirgli addio per seguire la mia strada ma sapevo che non poteva finire così, perché sarebbe stato più sbagliato di quel sentimento che entrambi provavamo. Dovevo dirgli addio ma non così...

 

 

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Yuu Kanda

 

Ero disteso sul letto come era mia abitudine da tempo ormai. Erano le due di notte e non avevo ancora chiuso occhio. Mi alzai a fatica e lasciai la mia stanza con l'intenzione di uscire all'aperto. Sentivo che avevo bisogno di respirare. I miei occhi erano abituati all'oscurità e non fu un problema attraversare i corridoi bui. Una luce debole catturò la mia attenzione. Chi poteva essere sveglio a quell'ora? Vidi che quel flebile bagliore proveniva dalla biblioteca. Entrai ma non vidi nessuno. La luce proveniva da una lanterna appoggiata sopra ad uno dei tavoli, sul quale vi erano una catasta di libri e vari fogli sparsi tutt'intorno. Mi avvicinai e presi un libro. Lessi alcune righe ma venni interrotto da un rumore improvviso. Proveniva da dietro una lunga fila di scaffali. Rimisi il libro al suo posto e andai a controllare. Trovai alcuni volumi caduti a terra e tra tutti quei libri c'era lui.

Era inginocchiato a terra e si stava massaggiando la testa. Quando si accorse della mia presenza si alzò di scatto.

-Yuu, che ci fai qui a quest'ora?- disse sorpreso di vedermi.

-Ho visto la luce accesa e sono entrato per controllare-

-Beh è tutto a posto, non preoccuparti- disse lui iniziando a sistemare sugli scaffali i libri che aveva fatto cadere poco prima.

-In questo caso...- dissi girando i tacchi per andarmene

-Aspetta Yuu! Volevo dirti una cosa... ricordi quando avevi detto che una relazione tra di noi sarebbe stata impossibile e sbagliata? Beh, ecco...

a volte pensiamo che certe cose siano impossibili, ma in realtà siamo noi a renderle tali quando ci arrendiamo...- disse guardandomi fisso negli occhi.

-Vorresti dire che mi sono arreso?- gli risposi con tono gelido.

-Entrambi ci siamo arresi ancora prima di provare...è questa l'unica cosa sbagliata... Yuu è da un mese che non ci parliamo. A nessuno di noi può andare bene questa soluzione.- disse triste abbassando la testa.

-È l'unico modo per andare avanti-

-A volte la cosa giusta da fare è più sbagliata del commettere l'errore stesso.

Commettiamo questo errore insieme prima di dirci addio. Commettiamolo adesso, qui...- disse lui spingendomi verso una delle librerie e appoggiando un braccio su uno scaffale in segno di sbarramento.

non lo fermai e rimasi rigido, determinato a vedere fino a che punto si sarebbe spinto. Mi posò l'altra mano sulla spalla e si avvicinò lentamente.

-Cosa vorresti farmi Bookman junior?- dissi mentre il suo volto era sempre più vicino al mio. Iniziava ad esitare, ma nonostante tutto le nostre labbra si stavano sfiorando. Si allontanò di qualche centimetro, deglutì e ci provò di nuovo ma nemmeno stavolta ci riuscì.

-Perché ci provi con tanta insistenza? Vedi che non lo puoi fare? Infondo lo sai anche tu che è sbagliato...- dissi acido. Gli afferrai i polsi e lo allontanai da me. Me ne andai senza guardarlo e senza dire una parola. Sapevo di avergli fatto del male, ma era l'unico modo...

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                                                                                 Lavi


Quella sera era davvero strana. Ero rimasto solo tutto il giorno poiché Linalee e Allen erano in missione.  Il mio umore non era migliorato, anzi mi sentivo più abbattuto del solito. Il vecchio panda, stanco di vedermi così mi consegnò dei nuovi libri da studiare. Non potevo ribellarmi ai suoi ordini e forse questa volta sarei riuscito sul serio a ''dimenticare'' per un po' questa storia. Andai in biblioteca a studiare i volumi che mi aveva consegnato. Ormai si era fatto tardi ma non riuscivo a concentrarmi. La fiamma della candela all'interno della lanterna tremolava illuminando parzialmente le file di scaffali e librerie. Impossibile? Perché dovrebbe essere impossibile?? Mi alzai dalla sedia e abbandonai la mia postazione per andare a prendere un libro. Quando arrivai di fronte alla libreria iniziai a cercare il testo che cercavo facendo scorrere il dito su tutti i libri presenti. Finalmente lo trovai: si trovava sullo scaffale più alto (la mia solita fortuna!!!!). Mi arrampicai sulle mensole e afferrai il libro di cui avevo bisogno ma mi sbilanciai e per poco non caddi rovesciando tutta la libreria! Sfortunatamente feci cadere alcuni libri che piombarono a terra con un tonfo. Scesi per raccoglierli e in quel momento un altro volume mi cadde in testa. Mi inginocchiai a terra per sistemare tutto mentre mi passavo una mano nel punto in cui il libro mi aveva colpito. Improvvisamente mi resi conto di non essere solo e che qualcuno mi stava fissando. Mi voltai e vidi con sorpresa che la persona che mi stava osservando era Yuu. Anche lui mi sembrava un po' sorpreso nel vedermi.

Il bisogno di parlargli era troppo forte. Non potevo ignorarlo.

-Yuu, che ci fai qui a quest'ora?- dissi facendomi sfuggire una nota di sorpresa.

-Ho visto la luce accesa e sono entrato per controllare- rispose lui cauto.

-Beh è tutto a posto, non preoccuparti- dissi mentre sistemavo sugli scaffali i libri che avevo fatto cadere poco prima.

-In questo caso...- dissi lui girandosi e dirigendosi verso la porta.

Lo osservai mentre si allontanava da me ancora una volta e poi finalmente capii.

-Aspetta Yuu! Volevo dirti una cosa... ricordi quando avevi detto che una relazione tra di noi sarebbe stata impossibile e sbagliata? Beh, ecco...

a volte pensiamo che certe cose siano impossibili, ma in realtà siamo noi a renderle tali quando ci arrendiamo...- dissi guardandolo negli occhi con sguardo sicuro.

-Vorresti dire che mi sono arreso?- rispose lui distaccato.

-Entrambi ci siamo arresi ancora prima di provare...è questa l'unica cosa sbagliata... Yuu è da un mese che non ci parliamo. A nessuno di noi può andare bene questa soluzione.- dissi abbassando la testa.

-È l'unico modo per andare avanti- ammise lui in tono rassegnato.

Dovevo dimostrargli che non era sbagliato, dovevo dimostrargli che era importante per me...

-A volte la cosa giusta da fare è più sbagliata del commettere l'errore stesso.

Commettiamo questo errore insieme prima di dirci addio. Commettiamolo adesso, qui...- dissi deciso avvicinandomi a lui e spingendolo verso una delle librerie. Appoggiai un braccio allo scaffale, in modo che non potesse scappare. Lui non oppose resistenza. Gli bloccai la spalla con l'altra mano e piano piano iniziai ad avvicinarmi a lui.

-Cosa vorresti farmi Bookman junior?- disse quando i nostri volti erano separati ormai da pochi millimetri. Gli sfiorai le labbra come se gli avessi dato un bacio invisibile ma poi iniziai a titubare. I Bookman non hanno sentimenti. Quel pensiero mi trapassò la mete come un proiettile. Se era così perché allora lo desideravo così tanto? Mi allontanai di pochi centimetri, deglutii e riprovai a concludere ciò che avevo iniziato.

-Perché ci provi con tanta insistenza? Vedi che non lo puoi fare? Infondo lo sai anche tu che è sbagliato...- disse lui con un tono più freddo del solito. Mi fece quasi paura in modo in cui pronunciò quella frase. Mi allontanò da sé e poi se ne andò senza dire niente.

Avevo un cuore, lo avevo sempre sospettato ma adesso ne avevo la certezza perchè quel mio stesso cuore si era spezzato e ora non mi rimaneva altro che raccogliere quei frammenti mentre guardavo allontanarsi l'uomo che amavo.


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