One Time
Living in a material world
And I am a material girl
You know that we are living
in a material world
And I am a material girl
Living in a material world
And I am a material girl
You know that we are living
in a material world
And I am a material girl
Living in a material world
[material]
Living in a material world
Madonna- Material Girl
Sbuffai e
infilai in valigia un golfino di cashmere
blu notte.
Bene, adesso
avevo ufficialmente finito.
Mi passai una
mano sulla fronte, esausta,
sedendomi sul letto.
Una
settimana, una settimana di infinito relax
nell'Hotel cinque stelle "Gourmet" mi stava ormai aspettando..
Mamma aveva
detto che era un premio per i miei
voti eccellenti, anche se sapevo che era una scusa per lei per stare
lontana da
papà, ma nonostante tutto apprezzavo il gesto.
Anche se
effettivamente, come aveva detto Jenny,
mia sorella, sembrava un nome da cibo per gatti quello dell'Hotel, ero
felice,
d'altronde chi non lo sarebbe nei miei panni?
Considerando
la vita frenetica qui a New York,
era impossibile non desiderare un po' di pace in un Hotel di lusso con
pub o
discoteche all'interno.
<<
Scarlett! Muoviti! Altrimenti perderemo
il volo! >>. Urlò mia mamma dal piano di sotto.
Scossi la
testa, riemergendo dai miei pensieri,
ed annuii ad una madre immaginaria.
Chiusi la
valigia e chiamai Alan, il nostro
giardiniere, per fargli portare le mie valigie davanti alla nostra
villetta a
schiera.
<<
Buon giorno signorina Evans >>.
Disse un ragazzo sulla ventina, tutto sudato ed esausto, lo salutai con
un
cenno della testa, e gli indicai le quattro valige rosa shocking
posizionate ai
piedi del letto e uscii, superandolo, dalla stanza.
Mi infilai un
paio di ciabattine Jimmy Choo
argentate e presi il lucidalabbra Chanel numero ventitré
appoggiato sul
mobiletto in entrata.
Mi guardai
allo specchio, sorridendo cattiva alla
ragazza di fronte a me, e mi passai il gloss sulle mie piccole labbra a
cuore.
Mi studiai
con occhio critico, cercando di capire
se ci fosse qualcosa fuori posto nei miei capelli. No, era tutto okay.
Complessivamente
ero abbastanza carina, viso da
bambina, occhi color miele, da gatta, e capelli color mogano, si...Mi
potevo
reputare una bella ragazza.
<<
Principessa! >>. Mi chiamò mio
padre ed io corsi da lui per abbracciarlo, sorniona.
<<
Papi mi mancherai >>. Dissi
triste.
<<
Anche tu Sky >>. Sorrisi, calda e
lui mi scompigliò i capelli.
<<
Rose >>. Si riferì a mia mamma.
<<
Si caro? >>.
<<
Non badare a spese per la mia piccola,
falla divertire >>. Mi fece l'occhiolino ed io scoppiai a
ridere, facendo
sorridere mia mamma.
<<
Signore? >> Si intromise David, il
manager di papà che oggi si era gentilmente offerto di
accompagnarci all'aeroporto,
<< Se volete accomodarvi, adesso avrei intenzione di
partire... >>.
<<
Oh certo caro. >> Aggiunse mia
mamma. << Beh, salutami Jenny quando tornerà,
Gregor. E stammi bene
>>. Scoccò a papà un bacio sulla
guancia e aprì la portiera della
macchina.
Papà
annuii e mi diede una pacca sulla schiena.
<<
Fa la brava, piccola. E sta attenta a
non cacciarti in qualche guaio >>. Mi ammonì
lui. Annuii seria e montai
in macchina, accavallando le gambe appena seduta, mamma era
già seduta a
rimirarsi le unghie leccate di rosso, sospirai e David accese il motore.
Salutai
papà dal finestrino e la macchina partì:
Welcome Vacantion.
Ormai ero
quasi arrivata a destinazione, il
viaggio in aereo era stato piuttosto movimentato, ma fortunatamente era
andato
tutto bene.
Ora ero a
Londra, in uno sciatto taxi, che
puzzava di tabacco e di chiuso.
Mi morsi le
labbra, testa e nauseata.
Mamma
sembrava pensarla come me, nonostante non
volesse darlo a vedere più di tanto.
<<
Bene sono centoventi sterlina >>.
Aggiunse il taxista.
Mamma annuii
e porse le banconote all'uomo sulla
quarantina di fronte a lei.
Eravamo
arrivate.
Mi guardai in
torno, sbalordita.
Era una
reggia, altro che hotel.
Il paesaggio
era principalmente composto da fiori
colorotissimi e fontane enormi ed elaborate, c'era poi, un grandissimo
cancello, in ferro battuto, dove era incisa la parola "Hotel
Gourmet".
Sorrisi
estasiata, e mi incamminai trascinando la
valigia più piccola su una stradina fatta di piastrelle
bianco latte.
<<
Salve signorina, lei dovrebbe essere?
>>. Mi chiese un ragazzo, probabilmente un cameriere,
vestito di bianco
dalla punta ai piedi, con un cartellino finemente decorato, appoggiato
al
petto, con scritto: "Ed".
<<
Mi chiamo Scarlett Evans, sono la figlia
di Gregor Evans >>. Aggiunsi, fiera.
<<
Oh, certo. Beh venga, non la aspettavamo
così presto >>. Ammise il ragazzo,
imbarazzato, accompagnandomi su un
bellissimo divano in pelle rossa.
<<
Si accomodi, vado a prendere le chiavi
della vostra stanza >>.
Annuii,
distratta e incominciai a guardarmi
attorno, incantata.
La sala
d'attesa era splendida, tutta in vetro,
c'erano decorazioni composte da design elaboratissimi e moderni, e la
tematica
principalmente riguardava l'oceano, infatti le tende erano sottili,
azzurre e
blu, sovrapposte, per dare l'impressione delle più
sfumature. Rimasi con il
fiato sospeso, era tutto meraviglioso.
<<
Scarlett, cara. Andiamo? >>.
Chiese mia mamma, sventolandomi una chiave dorata sotto il naso,
annuii,
imbambolata e mi alzai.
<<
Ed mi ha dato la chiave, mi ha detto che
sarà il nostro cameriere personale >>.
Continuammo a
camminare per il corridoio, fino a
quando uscimmo attraverso una porta sempre in vetro, un lungo
corridoio, bianco
e decorato con della sabbia artificiale ci faceva da sfondo.
Sorrisi,
stupita per tanta bellezza.
E finito il
corridoio, ci trovammo fuori, in
giardino, anzi, in un enorme giardino.
Vidi
un'enorme piscina a forma di mezzaluna, ed
una perfettamente circolare.
Essendo buio,
non potei notare altri particolare,
ma il giorno dopo sarei andata in esplorazione, quindi non mi feci
più di tante
domande.
<<
Tesoro, siamo arrivate >>. Mi
confesso mia madre, fermandosi davanti ad una casetta a schiera, tutta
bianca
con il tetto nero.
La facciata
principale era formata da un portone,
in legno scuro, e due finestre, sempre del medesimo colore della porta
principale.
Mamma
infilò la chiave nella serratura, girandola
verso destro finchè non uscì un: Stock.
Aprii la
porta in modo teatrale, gustandomi il
momento.
E appena si
aprì, trattenni il fiato, estasiata.
Era sempre
tutto in vetro, tranne i muri e il
pavimento, ma i mobili, gli oggetti o le decorazioni erano in vetro
scintillante.
Entrai,
lasciando la mia valigetta davanti alla
porta, e camminai, accarezzando un fiore vicino a me.
In entrata
c'erano delle decorazioni composte da Swarovski
e fiori gialli.
Attraversai
la stanza, ed entrai nel piccolo
salotto, dove si trovavano un televisore al plasma enorme, un divano
bianco
anche esso molto grande e un mobile, sempre in vetro, dove sopra c'era
un
telefono e un'agenda.
Andai in
cucina, il tavolo e il piano cucina
erano in vetro, ancora. E le sedie leccate in nero lucido.
Sorrisi, e
salii le scale, che erano davanti
l'entrata.
Sopra c'erano
due stanze e due bagni.
Entrai in
una, era bella, molto bella.
Il colore
dominante era il bianco. Il letto era
un matrimoniale anonimo, ma la cosa che rendeva l'atmosfera
così bella era il
dipinto sul muro, un fondale marino.
Mi diressi
verso l'altra camera, era leggermente
più piccola della precedente, ma la preferivo ad essa.
Aveva un
letto, grande e a baldacchino, bianco.
Un comodino, vicino al letto, bianco, e un morbidissimo tappeto, in
pelo,
anch'esso bianco.
Il motivo per
cui scelsi questa camera fu il
balconcino.
C'era un
piccolo balcone che dava sulla spiaggia
artificiale dell'Hotel, dando l'illusione di essere alle Maldive.
Mia mamma,
che mi aveva raggiunto, dovette
tornare al piano terra perchè ci avevano portato tutte le
valige, e lei doveva
aprire la porta.
Mi sedetti
sul letto e quasi ci sprofondai
dentro.
Risi, ed
iniziai a muovermi, facendo ondeggiare
il letto.
<<
Scarlett! Non fare la bambina di due
anni! Disfai le valige e riposati! Sarai distrutta! >> Mi
rimproverò mia
mamma.
Effettivamente
avevo diciassette anni, ed era una
cosa un po' infantile quella che stavo facendo, ciò
nonostante solo pochi
minuti dopo iniziai ad disfare la valige.
Quando finii,
aprii il beauty-case, ed estrassi
lo spazzolino e le creme varie, appoggiandole al ripiano vicino al
lavandino,
in bagno.
Mi lavai i
denti, e tolsi il trucco, per poi mettermi
la crema per la notte ed andare a letto.
Quando
appoggiai la testa sul cuscino mi
addormentai subito, stanca quant'ero.
<<
Scarlett, tesoro, sono le dieci e un
quarto, che ne dici di alzarti? >>. Mi chiese gentile mia
mamma,
accarezzandomi la guancia, mugugnai per poi girarmi dall'altra parte e
appoggiare un cuscino sopra la testa.
<<
Fa come vuoi >>. Si rassegnò.
<< Se hai bisogno di me sono nella Spa >>.
Non le risposi neanche,
e continuai a dormire.
Quando mi
alzai ufficialmente erano le undici.
Mi infilai un
paio di ciabattine nere e andai in
bagno a farmi un bagno.
Quando finii,
mi avvolsi l'accappatoio addosso, e
mi diressi in cucina, scendendo le scale lentamente.
Aprii il
frigo e presi una mela, per poi
addentarla.
Mi giarai e
mi accorsi che alle mie spalle c'era
un ragazzo.
<<
Ciao >>. Dissi con la bocca piena.
<<
C...Ciao >>. Lo guardai stralunata,
che aveva?
<<
Tutto ok? >>. Chiesi.
<<
No. C'è, sì. E' che sei... >>. Mi
indicò con il mento, e mi accorsi che effettivamente il mio
accappatoio si era
slacciato, aprendosi, e facendo intravedere il mio corpo nudo.
<<
Ah, si scusa. >>. Dissi lentamente
mentre me lo sistemavo.
<<
Beh ecco...Io dovrei pulire... >>.
Disse ancora rosso d'imbarazzo.
Io ero ancora
impassibile, che c'era di strano
nel vedere una ragazza nuda?
<<
Certo fa pure, adesso vado su, mi
cambio, e ti lascio tutto libero, ok? >>. Chiesi
facendogli l'occhiolino
per poi girarmi e salire le scale, e come dispetto mi tolsi
l'accappatoio, lasciandolo
per terra, davanti le scale.
Davanti
all'armadio, mi infilai un trikini nero,
e un prendisole rosa confetto, lungo fino pocomeno metà
cosci.
Preparai la
borsa, mettendo il telo male, la
crema solare, il telefono ed il portafogli.
E mi diressi
all'uscita della casa.
Chiusi la
porta alle mie spalle, senza salutare
il ragazzo e mi misi gli occhiali da sole, pronta ad una nuova
avventura.
ANGOLO
MIO {Mi farebbe piacere che voi lo leggeste tutto} :
Salve
ragazze, sono _Fragrance.
E questa
è la mia prima storia su Justin Bieber.
Ho letto
tutte quelle in questo settore, e
ammetto che solo cinque o sei mi sono piaciute veramente...
Le mie
autrici preferite sono: Dacey, Cleer e
xmaybelove.
Mentre
come storie adoro:
I'm
Growing Up
Can
I be your best
friend? {Mi piace
tanto come è scritta}.
Cose che
potrebbero REALMENTE INTERESSARVI:
Si, come
vedete (o come vedrete) non ho problemi
ad affrontare la tematica del sesso.
Beh, nel
prossimo capitolo comparirà Justin, che
anche lui alloggerà all'interno dell'Hotel per un po' di
tempo.
Questo
comunque è un prologo, il vero capitolo
sarà il prossimo.
Beh che dire?
Spero vi piaccia, e spero anche di riscuotere un bel po' di recensioni.
Alla prossima,
_Fragrance .