Come Back to me
Personaggi:
Tenth Doctor, Rose Tyler
Rating:
PG
Genere: Introspettivo,
triste, romantico
Avvertimenti: one-shot, da collocare dopo Doomsday
Conteggio parole: 679
Note: Giorni fa ho visto un video su youtube “Come
back to me” e mi ha ispirato questa piccola Fan Fiction, spero vi piaccia.
Beta: Sayuri_Hanami
Disclaimer: Doctor Who
e tutti i suoi personaggi non sono di mia proprietà (purtroppo), tutti i
diritti sono dei legittimi proprietari, il mio è solo un divertimento.
Lasciò la presa su quella leva, incredulo di quello che
era appena successo. Nella sua mente ancora sentiva le sue grida, le urla
disperate della sua Rose, mentre scivolava lontano da lui, per sempre.
Lentamente si avvicinò a quel maledetto muro bianco che li divideva, deglutì
cacciando via le lacrime, che premevano contro i suoi occhi per uscire.
Appoggiò la mano e poi l’orecchio a quel muro, riuscendo a percepire, anche se
leggera, la sua presenza, a di là di quella parete. Quanto avrebbe voluto
averla lì, stringerla a sé festeggiando la fine di un'altra battaglia, ma
ancora una volta si ritrovò da solo e stavolta con una ferita così profonda da
non fargli sentire altro.
“Per
Sempre”
Risuonò nella sua mente, mentre si allontanava dal muro,
e ora più che mai quelle sue parole,
quella sua promessa bruciava e faceva male, dannatamente male, ma avrebbe
cercato un modo per dirle addio, per poterla almeno rivedere un ultima volta e
dirle tutto.
Quando apparve su quella spiaggia, i suoi cuori
accelerarono il battito, voleva correre da lei e stringerla, ma era
impossibile, e quando vide che anche lei cercava un minimo contatto, il suo
respiro si bloccò. Quanto desiderava sentire la sua mano sulla sua guancia,
sentire nuovamente il calore del suo corpo stretto contro il suo, e poter nuovamente baciarla, poterla
sentire accanto a lui.
Vide nei suoi occhi il dolore e nella sua voce poteva
sentire lo sforzo che faceva per rimanere lucida e non piangere, tentò anche di
scherzare e riuscì a prendersi gioco di lui, facendogli credere per un secondo,
che lei potesse essere incinta di Mickey. Una fitta di gelosia lo aveva
attraversato, voleva che lei fosse felice, ma sapere che un altro uomo poteva
dargli quello che lui non poteva, gli faceva ancora più male. Ma vedere il suo
sorriso per un attimo, gli fece dimenticare quella possibilità.
Pronunciò con orgoglio il suo nome, nel sapere che aveva
iniziato a lavorare al Torchwood per difendere la Terra, proprio come aveva
fatto con lui.
Ma più loro parlavano, più lui sentiva il tempo scorrere
troppo velocemente, e lui cercava il coraggio e le giuste parole per poterle
dire quanto importate era stata per lui, e che nessun altro avrebbe potuto
prendere il suo posto.
“Io Ti Amo.” Gli disse tra le lacrime, facendolo tremare,
le sorrise sapendo che lei doveva sapere, meritava di saperlo per tutte le
volte che lo aveva fatto sentire meno solo, per avergli illuminato la sua vita
con il suo sorriso, per averlo salvato così tante volte.
“Rose Tyler …” pronunciò il suo nome con le lacrime agli
occhi, ma non riuscì a finire quella frase che si ritrovò nuovamente nella sua
navicella, due lacrime che gli solcavano il viso e quelle parole sulle sue
labbra, quella frase che lei non avrebbe
mai sentito. Si maledisse per non averlo fatto prima, per non averle detto
prima quanto significasse per lui.
Non capì le parole di Donna, ma vide che sorrideva e
guardava in lontananza dietro di lui. Sperava che fosse vero, lo aveva
desiderato tanto.... troppo in quelle due misere ore. Si voltò e i suoi cuori
si fermarono, il suo respiro si fece più lento, deglutì incredulo. In fondo
quella strada c’era lei, la sua Rose, i capelli biondi mossi da un leggera
brezza, e il suo viso illuminato da un grande sorriso, gli era mancato così
tanto, lei gli era mancata così tanto, sperava solo che non si trattasse di
qualche sogno o qualche allucinazione.
La vide muoversi verso di lui, e il suo corpo in
automatico fece lo stesso. Corse verso di lei più che poteva, nella sua mente
rivedeva tutte le volte che l’aveva stretta a lui alla fine di una battaglia o
solo per consolarla. Rivide tutte le volte che in quei due anni avrebbe voluto
farlo, ma non aveva potuto, di tutte le volte che voleva parlarle ma non gli
era stato concesso. Voleva stringerla a sé, baciarla e dirle quanto l’amasse,
voleva recuperare tutto il tempo durante il quale erano stati divisi. In quel
momento non importava nient’altro, i Daleks, Dravos la fine dell’Universo. Per
quel momento esistevano solo loro due, il Dottore e la sua preziosa Rose.
Fine.