Dancing Queen aleggiava nell'aria, come una strana melodia avolgente e coinvolgente, ma a parte la canzone l'unico rumore che si sentiva era prodotto dai bicchieri e dalle posate che sbattevano, tintinnando, tra di loro e raschiavano dolcemente il fondo del piatto.
Una mano versò del vino rosso nei calici che brillavano alla luce delle candele.
-Che ne pensi della paura d'amare?- chiese d'un tratto il francese facendo scivolare l'indice sul bordo del bicchiere
L'inglese alzò gli occhi dal piatto e li fece scivolare su quelli azzurri del compagno -Cosa intendi per "paura di amare"?-
Francis sospirò lievemente, come ad indicare l'infinita ingenuità della risposta ricevuta
-Intendo quella morsa che ti assale, che ti frena- fece una pausa -Quando ami una persona, magari anche più di te, ma hai paura che il tuo amare, che la tua ardente passione ti coinvolga fino a distruggerti-
Arthur rimase spiazzato dalle parole, appoggiò le posate e passò una mano tra i capelli -Non ti seguo- disse mascherando un po' di inquietudine.
Non sapeva percè era lì a cena, un invito formale e ora quelle domande, era un Francis serio, non scherzava, non faceva il maniaco, era serio e per questo bisognava stare sull'attenti.
Il francese si alzò in piedi, spostando all'indietro la sedia che fece uno strano suono sul pavimento.
Camminava quasi volteggiando per la sala borbottando qualcosa in preda all'agitazione poi si fermò e riprese a parlare tranquillamente, con i froufrou dell'antica camicia che lo seguivano nei suoi movimenti
-Allora, non è facile da spiegare, è un qualcosa, che ti prende da dentro, che ti congela le emozioni. Tu ardi d'amore, bruci vivo, ti senti morire e poi quando l'Amore è lì, avanti a te tutto ciò che riesci a fare cos'è? Scappare. Rifugiarti in un fiume per tentare di estinguere quella fiamma tanto bella quanto dolorosa. Questa sensazione, questa, tu..tu cosa ne pensi?- Man mano che il discorso proseguiva aveva quasi lacerato il polsino destro della camicia, troppo debole rispetto all'animo tormentato del ragazzo.
Il compagno, rimase ammutolito davanti all'esterioramento del dissidio interiore del biondo, ma si alzò anche lui e gli si avvicinò cercando di tirare fuori parole che suonassero di conforto, non era il suo stile, ma non vedeva come battute ironiche e sadiche avrebbero potuto migliorare quella situazione abbastanza tesa
-Non capisco perchè devi aver paura di un sentimento così bello, quale l'amore. Cosa temi di lui? temi che ti possa fare del male o che possa nuocere all'oggetto del tuo desiderio? Io credo che se pensi la prima cosa è un pensiero irrazionale, una cosa illogica, non puoi soffrire con l'amore ricambiato, non puoi fuggure da lui: l'amore è nato per vivere con l'uomo, tu compreso e se pensi che sia per il secondo motivo, oh beh, non esiste innamorato che soffra davvero se accanto ha un compagno che arde d'amore quanto descrivi tu.
L'amore è bellissimo, Amore è gioia, non deve provocare paura. La paura, il buio lasciali ale cose spiacevoli, lasciali alla guerra, alla sofferenza, devi aprirti, non puoi proivare terrore per il sentimento più bello, cantato da tutti i più grandi poeti e scrittori, anche musicisti.-
Gli sorrise, cercando di essere convincente e tutto quello che ottenne, e non ne fu stupito, fu un bacio delicato, bagnato e leggermente salato dalle lacrime del giovane francese.