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Autore: visbs88    21/03/2011    6 recensioni
Continuo di "Tra animali e cioccolata".
Bankotsu e Jakotsu, stavolta, escono insieme per una passeggiata.
Scritta per l'iniziativa "Un prompt al giorno", prompt "Viaggio a due".
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Coppie: Bankotsu/Jakotsu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Bankotsu x Jakotsu'
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Ciau ragazze! Vi sto bombardando di Bankotsu x Jakotsu, eh? Io mi diverto troppo a scriverle, mi dispiace, dovete subirvele ^^ li amo davvero *.*
Questo nuovo continuo è dedicato a eien91, fmr18_onepiece, Alys93 e Lorenz_123 per aver recensito “Tra animali e cioccolata”, e alla prima e alla terza per averla messa nelle preferite ;-)
Spero che quest’altra vi piaccia!
Buona lettura!
 
Bankotsu si sistemò la sciarpa nera, un po’ a disagio. Se doveva essere sincero, lo era sempre quando usciva con Jakotsu, come quel pomeriggio.
Milano era una città incredibilmente popolosa, non confrontabile a Tokyo, ma comunque affollata, e non era del tutto piacevole sentire tutti quegli sguardi su di sé, o meglio puntati sulla sua mano destra, stretta in quella del fidanzato. Jakotsu aveva sì un volto piuttosto femminile, ma bastava guardarlo un po’ meglio per capire che in realtà era un maschio. Ma mentre il ragazzo dagli occhi neri sembrava non curarsi delle occhiate a volte sospettose, a volte stupite, a volte critiche dei passanti, per Bankotsu era più difficile ignorarle, almeno fino a quando Jakotsu non iniziava a scherzare e a distrarlo.
- Dove andiamo? – chiese in quel momento il giovane dai lunghi capelli castani, raccolti quel giorno in una coda di cavallo.
- Non so, vuoi andare al Sempione? – propose l’altro, con un sorriso.
- Oh sì, adoro quel parco! – esclamò entusiasta Jakotsu, come previsto – Oggi poi è una così bella giornata… Dai, allunga il passo!
- Perché? Non ci corre dietro nessuno, sai – disse Bankotsu stupito.
- Ho voglia di stare lì con te il più possibile. Potremmo anche comprarci qualcosa da mangiare, magari delle crepes – spiegò frettolosamente il giovane dagli occhi neri, sorridendo e stringendo ancora di più la presa sulla mano del fidanzato.
- Stai bene con la coda – osservò il ragazzo con la treccia, mentre si trovava a dover assecondare il passo rapido di Jakotsu, che parve lusingato.
- Ti piaccio così? – chiese con un sorriso un po’ timido.
- Mi piaci sempre, ma con la coda sei particolarmente grazioso – rispose Bankotsu tra il beffardo e l’allegro.
Il giovane dagli occhi neri ridacchiò soddisfatto.
Dopo poco tempo arrivarono al Sempione, il parco di Milano che preferivano e che non era molto distante dalla casa di Jakotsu. Quel verde in una città così trafficata li rasserenava. Bankotsu offrì una crepe al fidanzato, che volente o nolente dovette lasciarlo pagare per entrambi, quindi partirono alla ricerca di una panchina libera dove sedersi. Non impiegarono molto a trovarla, e così la occuparono.
- Oh, la vista da qui è davvero bella, non trovi? – disse entusiasta Jakotsu. Era il primo giorno di primavera, e il sole e il cielo azzurro che si riflettevano nel laghetto davanti a loro lo mettevano di buon umore. Senza contare che solo uscire con Bankotsu lo riempiva di una buona dose di felicità, che piovesse o nevicasse non faceva differenza.
- D’accordo, ora che facciamo? – domandò il ragazzo con la treccia, mettendo un braccio attorno alle spalle di Jakotsu.
- Scegli: o chiacchieriamo amabilmente come due vecchietti, o limoniamo da bravi fidanzatini – sogghignò questo, facendo ben intendere cosa avrebbe preferito.
- Lasciami almeno finire di mangiare – rise l’altro, arrossendo lievemente.
- Ok, d’accordo. Intanto ci guardiamo intorno e prendiamo in giro le persone che passano – disse deciso Jakotsu, mentre gli occhi neri già indagavano per trovare una preda tra i vari passanti ignari. Vide con la coda dell’occhio Bankotsu guardare una ragazza piuttosto carina che era passata correndo. La sua espressione si indurì notevolmente.
- Ehi, tutto a posto? – gli domandò il fidanzato, senza capire. Jakotsu scrutò il volto perfetto del ragazzo, e un forte impeto di gelosia lo attraversò.
- Ti piacciono ancora le ragazze, vero? – domandò secco.
- Cos… Beh… Perché me lo chiedi? – rispose Bankotsu, incerto.
- Ti piacciono – concluse da sé Jakotsu, irritato.
- Ehi, cosa vai a pensare? – mormorò il giovane con la treccia – Non ho un gran cuore, sai. Lo spazio è limitato, e tu l’hai già occupato tutto. Nessuna ragazza può provare ad entrare, nemmeno se io la guardo, cosa che tra l’altro non significa nulla.
Il ragazzo dagli occhi neri si addolcì quasi subito. No, non doveva dubitare della fedeltà del suo Bankotsu. Suo, solo suo. Lo baciò, gustando il sapore di Nutella che ancora dominava sulle sue labbra, quindi tornò a guardarsi intorno, mormorando un “D’accordo”. Il moro sorrise. Gli faceva piacere che Jakotsu fosse così possessivo. Non poteva evitare di dare uno sguardo alle ragazze, ma non avrebbe scambiato il suo fidanzato nemmeno con la più stupenda delle modelle.
- Oh mamma – esclamò improvvisamente il ragazzo con la coda, ridendo – Guarda che mutande ha quello!
- No, non ci credo! – fece di rimando Bankotsu, sgranando gli occhi e fissando attonito un ventenne dall’aria trasandata, con i pantaloni a vita più che bassa che lasciavano ben vedere degli orribili boxer giallo canarino con tanto di fiorellini azzurro evidenziatore.
- Ma come si fa a mettersi una cosa del genere? – disse sbalordito il giovane con la treccia, mentre l’altro rideva come un matto – Fortuna che posso vantarmi del mio repertorio grigio, nero e bianco…
- Già – ridacchiò Jakotsu – Lo so bene. Conosco meglio io di te la tua biancheria, ormai – aggiunse facendo l’occhiolino.
- Parla piano, non urlare – lo ammonì Bankotsu, che sotto l’occhiata severa di una donna di passaggio che indubbiamente aveva sentito era diventato rosso come un pomodoro.
- Di che ti vergogni? Io lo urlerei al mondo, che ti amo – rispose disinvolto Jakotsu, senza abbassare il volume – Ehi, posso farlo sul serio? – chiese poi, gli occhi scintillanti di entusiasmo.
- Ma… magari non… in mia presenza, grazie – balbettò il moro, a disagio sotto lo sguardo dai passanti. Quantomeno, Jakotsu aveva avuto il buonsenso di chiedergli il permesso prima di urlare al mondo che lo amava.
- Ok, ora rilassati, che sulla tua faccia ci si potrebbe friggere un uovo – ridacchiò il giovane dagli occhi neri, dando un bacio sulla guancia al fidanzato, che se possibile diventò ancora più scarlatto.
- Siamo timidoni oggi, eh? – sogghignò poi, prima di mangiare l’ultimo boccone della propria crepe – La mangi quella? – chiese poi indicando il dolce di Bankotsu, ancora a metà.
- No, non ho più fame, prendila tu – rispose il ragazzo, mentre finalmente il color porpora che aveva preso possesso del suo viso iniziava ad affievolirsi.
Jakotsu non se lo fece ripetere due volte. Con un paio di bocconi terminò anche la crepe del fidanzato, gettò sbrigativo le salviette di carta in un cestino accanto alla panchina per poi tornare a dedicare completamente l’attenzione a Bankotsu.
- Ok, ora non puoi sfuggirmi, non hai più scuse – disse malizioso, avvicinando il proprio volto a quello del ragazzo con la treccia.
L’idea di limonare in pubblico non era per Bankotsu molto allettante, e Jakotsu dovette capirlo, perché si limitò a sfiorargli le labbra in mondo sfuggevole e dispettoso.
- E dai, sciogliti un po’ – disse sorridendo, mentre portava le braccia attorno alla schiena del fidanzato – Non guardare la gente e soprattutto non guardare le donne, guarda solo me.
E Bankotsu obbedì, fissando intensamente quegli occhi neri e brillanti che gli erano sempre sembrati unici, senza tuttavia rilassarsi completamente. Jakotsu decise di parlare ancora un po’, per metterlo del tutto a suo agio.
- Qual è il pronto di oggi? – domandò, con un sorrisino.
- Prompt, Jakotsu – lo corresse l’altro, senza distogliere lo sguardo – Si dice prompt. E comunque è “Viaggio a due”, voglio vedere che ti viene in mente.
Con sua sorpresa, il giovane castano cambiò espressione, tornando serio.
- Ehi… a proposito… - mormorò – Volevo parlarti di una cosa. Cioè, so che è un po’ presto, ma…
- Non mi starai per proporre una luna di miele, vero? – lo interruppe Bankotsu – In tal caso, è un po’ tanto presto…
- No, cretino! – esclamò Jakotsu, scoppiando a ridere – No, stavo pensando a dove andremo in erasmus.
Il moro sospirò di sollievo in modo piuttosto esagerato.
- Erasmus? – domandò – Beh, è presto anche per quello. Stiamo solo finendo il primo anno…
- Già, ma sappi che non ho intenzione di finire in una città diversa dalla tua – precisò Jakotsu.
- Abbiamo già cambiato da Tokyo a Milano, ci tieni così tanto ad andare in un altro posto ancora per sei mesi?
- Beh, sarebbe carino. Nuovi posti romantici, nuova casa che magari stavolta prendiamo insieme, nuovi… - e qui Jakotsu abbassò saggiamente la voce - … nuovi posti dove fare l’amore…
- Scommetto che a te interessa solo quello – ghignò Bankotsu con aria beffarda.
- No, dai, è una di quelle volte in cui io parlo seriamente, quindi ascoltami. Dove ti piacerebbe andare?
- Evento più unico che raro, oserei dire. Comunque, non ci ho ancora pensato. Credo mi piacerebbe la Spagna, Madrid o Barcellona…
- Vero che lì sarebbe bello? – disse contento Jakotsu – Dai, dobbiamo assolutamente andarci insieme. Io non ci resisto sei mesi senza di te.
- Non resisti nemmeno un giorno, in effetti – lo prese in giro il fidanzato – No, hai ragione, nemmeno io. Ti prometto che andremo insieme, se ci andremo e se saremo ancora fidanzati…
- Come?
Jakotsu si irrigidì all’istante fra le braccia del compagno, e provò ad allontanarsi da lui.
- Hai intenzione di piantarmi quando ti stuferai? – disse irritato dal fatto che Bankotsu fosse più forte di lui e che quindi non lo lasciasse andare.
- Prendi tutto troppo alla lettera, stavo scherzando! – provò a rimediare il ragazzo con la treccia, rendendosi conto di essere andato un po’ oltre – Non mi stuferò mai di te! Ti ho promesso che andremo insieme in erasmus, no? Dai, non arrabbiarti, scherzavo davvero – disse con più dolcezza, accarezzandogli una guancia – Giuro, trasformerò quella vacanza “di studio” in un romantico “viaggio a due” tutto per noi, ok?
- Ti odio – borbottò Jakotsu – Ti odio perché ti amo e perché non riesco a tenerti il muso, sei troppo convincente e mi abbindoli con troppa facilità.
Così dicendo lo baciò. Non riusciva davvero a rimanere arrabbiato con lui, erano bastate quelle poche parole e una carezza a raddolcirlo e a fargli venire di nuovo voglia di ridere e di amarlo.
Adorava il tocco della lingua di Bankotsu sulla propria, quel modo sensuale e allo stesso tempo delicato che aveva il ragazzo di esplorare ogni centimetro della sua bocca.
- Cominciamo? – sussurrò quando si staccarono.
- Sì, direi di sì – sorrise Bankotsu di rimando, prima che le loro labbra tornassero a reclamarsi.
E non gli importò più nulla di ciò che avrebbe pensato la gente vedendo due gay su una panchina a limonarsi.

 
Ecco qui! Dunque, spero non sia stata un disastro ^^
Diciamo che alcuni punti della ff possono essere considerati seri… cioè, io sono totalmente contro la discriminazione verso gli omosessuali (stranamente ci scrivo sopra, guarda un po’), e non vedo perché una coppia formata da due ragazzi debba essere guardata in modo diverso da una coppia ragazzo/ragazza. Bankotsu si sente a disagio perché sente tutti quegli sguardi su di sé… beh, io non trovo sia una cosa giusta, in fondo. Quindi, diciamo che qui c’è un piccolo messaggio, nascosto fra battutine e baci vari, motivo per cui ho messo rating Giallo e non Verde. Poi, Jakotsu ha paura di staccarsi da Bankotsu, e direi che si vede, penso non ci sia molto da dire qui ;-) non sono mai stata al Sempione di Milano, ma ho visto delle foto e dev’essere davvero un posto romantico ^^
Concludendo… buon inizio di primavera a tutti, sperando che magari l’abbiate passato come i nostri due piccioncini ;-)
Mi raccomando, ditemi che ne pensate ;-)
Visbs88
   
 
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