Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: masterteo89    25/03/2011    3 recensioni
La storia della redenzione di Naraku, del suo viaggio verso la luce, verso la felicità che la vita gli aveva negato. Questa è la sua seconda occasione.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naraku
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
naraku


Immoto, relegato in quella silenziosa oscurità, il mezzodemone che un tempo era conosciuto con il nome di Naraku fissava il vuoto con grande amarezza.
 Gelidi aliti di vento accarezzavano beffardamente le sue carni, spirando da anfratti invisibili di quel luogo dai tratti indefiniti.
 Deboli sussurri e risatine celate portavano il loro malizioso messaggio alle orecchie del mezzodemone, ma costui era sordo nei confronti di questi oscuri richiami.
  Impotente.
Sconfitto.
Umiliato.
Solo il capo gli era rimasto, attaccato da minuscoli tendini agli angoli di quella disarmante e oscura solitudine.
 Il suo maestoso corpo frutto di tante fatiche ed inganni gli era stato negato, scomparso nel nulla insieme ai suoi sogni e alle sue ambizioni.
Cosa gli rimaneva oramai? La vita, che chiaramente lo stava abbandonando, aveva mai avuto un senso per lui?
L'ambiente intorno a sè pulsava incessantemente, quasi fosse un gigantesco cuore corrotto.
Tamburi nell'ombra, sibili di morte e litanie incessanti permeavano quel regno surreale, mentre cenere sporca come la sua coscienza cadeva incessantemente intorno a sè.
Ecco dove l'avevano portato le sue azioni...ma l'aveva mai voluto? Era mai stato padrone della sua vita?

Flashback

I banditi avevano attaccato nel cuore della notte,
quando tutti nel villaggio dormivano tranquilli e ignari dell'amara sorte che il destino aveva in serbo per loro.
Nessuno era stato risparmiato, nessuna capanna era rimasta illesa, ma tutto era stato divorato dal fuoco e intriso nel sangue degli innocienti.
 E per cosa poi? Qualche misero sacco di riso poteva giustificare una simile carneficina?
Solo, un ragazzo di dodici anni era accasciato contro il fianco di una capanna; le mani strette al fianco dove una lunga e profonda ferita aveva mutilato impietosamente la sua carne innociente.
In quei pochi istanti aveva perso ogni cosa.
 I suoi sogni di diventare un guerriero per proteggere i propri cari, i suoi affetti, la sua stessa famiglia, la sua fiducia nella bontà del mondo e delle persone... tutte queste cose erano bruciate crudelmente insieme al villaggio.

Cosa gli rimaneva? Nulla, solo tanta rabbia e tristezza. Quel giovane si chiamava Onigumo e mentre osservava tristemente il cadavere dei propri genitori a pochi passi di distanza  sapeva che nulla sarebbe più stato lo stesso.
Una parte di lui era morta quel giorno, non che lui lo avesse voluto...la crudeltà della vita gliel'aveva semplicemente strappata dalla propria anima.
Mentre fissava le orbite vuote e vacue dei suoi parenti solo un pensiero solcava tristemente la sua mente: io...sono solo.

Fine flashback


Una lacrima scivolò silenziosamente lungo la guancia del mezzodemone, una singola lacrima nera colma di una grande ed improvvisa tristezza.
Qualcosa stava accadendo dentro di sè, riuscia a percepirlo...memorie passate e ormai dimenticate stavano riaffiorando in superficie.
--Me la ricordo questa solitudine...proprio come molti anni fa.-- Mormorò sommessamente tra sè e sè, lo sguardo perso in quel vuoto infinito.

Flashback

Stremato dopo aver vagato per tutta la notte senza una meta precisa, all'alba era crollato al limitare  di un villaggio di modeste dimensioni.
Accolto, curato e integrato in quella società, il giovane nel corso degli anni era guarito quasi totalmente dallo shok  che aveva segnato la sua giovinezza e che lo aveva fatto svegliare per numerose notti in preda a terribili incubi.
Una profonda ferita però giaceva nel suo tenero cuore, marchiata a fuoco dalle frecce dei banditi e accumunata all'odioso volto sorridente del capo dei malfattori. Kansuke.
 Mai avrebbe dimenticato il suo nome, o il modo in cui rideva mentre vite innocienti venivano sgozzate dinanzi ai suoi occhi.
Per rimediare alle sue sfortune però la sorte aveva fatto in modo che a sedici anni il giovane conoscesse una leggiadra fanciulla della sua stessa età, di cui si invaghì ricambiato.
Rose, tale era il suo nome...alta e snella, con capelli corvini neri come la notte e morbidi come il velluto.

Fine flashback

--Rose, mia dolce e tenera amata...da quanto tempo la mia mente aveva rimosso il tuo ricordo...da quanto tempo la luce aveva abbandonato la mia anima maledetta...-- Sussurrò Naraku socchiudendo gli occhi, immergendosi nuovamente nel turbine impetuoso dei suoi ricordi.

Flashback

Tre anni erano passati, tre magnifici anni trascorsi assieme alla sua amata Rose, non ancora sposati ma legati da una grande passione. Lei era tutto per lui...era la sua vita, la linfa che lo legava a questo mondo, era l'ossigeno del suo cuore.
E fu allora che accadde. Dopo sei anni nei quali il giovane aveva sepolto con estrema difficoltà il suo passato, dopo sei anni nei quali aveva ritrovato finalmente la felicità ed i propri sogni, dopo sei anni in cui aveva scoperto di avere ancora uno scopo per vivere....lui era tornato.
Kansuke e la sua banda.
 Onigumo, che nel corso degli anni aveva coronato il suo sogno imparando l'arte della spada e diventando il giusto guerriero che aveva sempre voluto essere, non se lo sarebbe mai aspettato.
Era a prestare servizio presso il capovillaggio di un paese vicino quando gli giunse la notizia che la famigerata banda di Kansuke aveva attaccato il suo villaggio.
Ironico come egli si trovasse a difendere un altro paese da banditi quando il proprio villaggio era appena stato saccheggiato.
Era davvero così inutile?
Era davvero così incapace?
Ci mise due giorni a tornare, ma non si curò delle macerie o dei cadaveri ammucchiati ai bordi delle strade...aveva gli occhi solo per una figura solitaria all'ombra di un albero.
La sua Rose, nuda (probabilmente violentata) e con la gola tagliata.
La spada gli cadde dalle mani ed egli cadde in ginocchio ai piedi dell'albero, avvicinando a sè il cadavere della sua amata e stringendolo forte tra le sue braccia.
Tristezza, profonda tristezza.
Alzando il viso al cielo urlò con voce straziante il nome della sua amata, colmo di una tale sofferenza che neanche le parole potevano descrivere.
Rabbia, profonda e cieca rabbia verso colui che per due volte gli sottrasse ciò che di caro la vita gli aveva fornito.
Vendetta, tanto amara quanto dolce vendetta.
Quel giorno definitivamente qualcosa di importante scomparve dall'animo del guerriero, che poi altro non era che una fragile persona desiderosa di aiutare il prossimo e di vivere la sua vita in pace.
Perchè la vita lo aveva trattato in modo così ingiusto? Perchè non poteva amare? Perchè la morte seguiva costantemente i suoi passi? Perchè gli altri potevano essere felici mentre a lui la felicità gli era negata?
Mentre tutti questi pensieri impuri solcavano la sua mente una singola risata fredda scappò dalle sue labbra, dapprima sofferente e piena di impotenza...poi maliziosa, crudele e calcolata...la stessa risata che tempo dopo un demone di nome Naraku avrebbe perennemente adottato.

Fine flashback

--
Ora ricordo...conosco quella sofferenza...rammento quell'odio. Perchè non ebbi la forza di rialzarmi? Perchè caddi nel baratro senza fondo dell'odio? Io...desideravo la pace...perchè allora...cosa sono??!--
Se avesse potuto, si sarebbe portato le mani tra i capelli, ma attualmente non aveva nè braccia ne mani...solo una mente in preda ad una profonda crisi interna.
--Naraku...cosa sono io? Io sono Onigumo, come ho fatto a diventare questo abominio?--

Flashback

Era riuscito ad intrufolarsi nella banda di Kansuke senza troppi problemi, dopotutto il "grande capo" non sapeva chi fosse Onigumo. Era riuscito a convincerlo ad andare da solo a prendere la famosa sfera dei quattro spiriti, confidando nel fatto che da quell'avventura non sarebbe più tornato. Invece, la sorte gli giocò l'ennesimo scherzo beffardo e...si ritrovò in quella caverna.
Fu allora che la vera tortura incominciò.
La sua candida anima, o almeno ciò che rimaneva di puro e immacolato in lui cominciò a vacillare.
La sacerdotessa posta a curarlo era identica alla sua amata Rose.
Vederla costantemente ma non poterla toccare, non poterla amare, non poterle parlare...bloccato in quel corpo immobile e carbonizzato.
Perchè la sorte continuava a prenderlo in giro?
Perchè doveva soffrire costantemente?
Perchè nessuno dall'alto del cielo accorreva ad alleviare la pena della sua anima pura che, attorniata da nubi oscure tentava disperatamente di salvarsi da se stessa, dal suo lato oscuro?
E fu allora che cadde l'ultima goccia che fece traboccare il vaso.
Un giorno Kikyo, parlandogli senza aspettarsi una risposta com'era solita fare, gli rivelò di essere infatuata di un certo mezzodemone di nome Inuyasha.
Quella notte Onigumo non riuscì a dormire.
Perchè anche questo?
Aveva segretamente sperato di poter guarire, inutile illusione poichè le sue ferite lo avevano condannato a paralisi totale delle sue membra.
Aveva segretamente sperato di poter amare quella sacerdotessa che tanto somigliava alla sua amata.
Aveva segretamente sperato di poter assaggiare nuovamente il sapore della felicità, di poter provare nuovamente la dolce sensazione di un sorriso.
E invece tutto ciò gli era stato nuovamente negato.
Aveva a lungo pregato di poter essere salvato, di poter essere protetto da sè stesso, dall'ombra scura delle sue stesse emozioni...lui era una brava persona, ma un singolo uomo può lottare solo fino ad un certo punto.
E fu in quel momento che le ombre scure avvolsero ciò che rimaneva della sua anima pura, riempiendo il suo cuore di un singolo e amaro sentimento. Odio.
E come richiamati da quella profonda sofferenza, masse di demoni si precipitarono a banchettare dell'oscurità del cuore del povero Onigumo, generando Naraku.
E quando il mezzodemone si alzò in piedi per la prima volta, intorno a sè non vide le pareti di una grotta, bensì un infinita distesa di sangue, lo stesso sangue di quelle inutili creature che vivevano la loro vita in preda alla felicità e alla spensieratezza.
Perchè gli altri possono essere felici?
Perchè gli altri possono amare?
Io sono Naraku, io sono colui il quale vi mostrerà quanto effimera è la vostra felicità, io vi farò provare il vero valore della sofferenza.
Se a me la felicità non è concessa, allora farò in modo che anche voi non potrete goderne.
Mi maledirete, ed io godrò della vostra sofferenza poichè io sono il frutto di una lunga e costante sofferenza.
Io sono...Naraku.
Questi i pensieri di Naraku prima di uscire dalla caverna.
Pensava di aver trovato un nuovo scopo di vita, ma non sentiva nel profondo del suo cuore il pianto della sua stessa anima, non si accorgeva di quanto era diventato vuoto.

Fine flashback

Naraku aprì gli occhi, non più rossi ma marroni come quelli che possedeva quando aveva ancora un'anima, quando era ancora umano.
Ora ricordava, e solo in questo momento si rese conto di quanto meschino era stato.
Dal momento che non poteva essere felice allora aveva deciso di dedicare la sua vita a distruggere la felicità altrui, godendo nel vedere negli occhi delle sue vittime la stessa sofferenza che la vita aveva serbato per lui quando ancora era Onigumo.
Il dolore gli aveva ottenebrato l'anima, e solo ora si rendeva conto che da quando era diventato Naraku non aveva più avuto un vero scopo di esistere.
La sfera dei quattro spiriti...era solo un pretesto per rovinare più vite possibili, per negare agli altri la felicità che a lui stesso era stata negata.
Inuyasha-Kikyo, Sango-Miroku... solo pochi della lunga lista di persone a cui aveva tentato in tutti i modi di estrarre la felicità dall'animo, di fargli provare la sua stessa sofferenza.
Anche l'ultimo desiderio alla sfera, per mandare Kagome qui con lui...serviva solo per separare definitivamente i due amanti, Inuyasha e Kagome.
Come aveva potuto permettere che la sofferenza prendesse il sopravvento sulla sua anima?
Ma poi un nuovo pensiero lo colse: perchè si era fatto inutilmente dei nemici potenti come Sesshoumaru?
Emise una debole risata, non più crudele e fredda ma calda e umana.
-- Finalmente me ne sono reso conto. Da quando sono diventato Naraku non ho fatto altro che cercare qualcuno che potesse uccidermi, qualcuno che potesse terminare questa mia sfortunata e crudele esistenza. Sono felice di aver avuto l'opportunità di redimere la mia anima in questo estremo momento, sono felice di poter vedere nuovamente la luce in questa oscurità.
Sono estremamente grato di essere stato fermato prima che tutta la mia anima  fosse stata corrotta definitivamente, non ho più rimpianti ormai.
Posso anche morire allora, finalmente la mia anima ha trovato la pace...e pensare che la risposta alla mia domanda era così chiara. Tanto semplice quanto crudele.
Certe persone, come ad esempio gli schiavi o in questo caso me stesso, possono trovare la vera pace e felicità solo con la morte, poichè morendo cessano tutte le sofferenze che la vita contiunuamente riserva.--
Naraku scosse il capo, sorridendo amaramente.
Non aveva più nulla da perdere, solo molto da rimpiangere.
E fu in quel momento che la vita lasciò le sue membra, e l'anima finamente libera dalle catene terrene volò in cielo piangendo calde lacrime di gioia.
Finalmente era libero.

Un mese dopo...

Vicino al pozzo mangiaossa sorgeva il modesto villaggio contadino di Edo, luogo pacifico e tranquillo, nonchè dimora delle sacerdotesse Kaede e Kagome.
 Protetti dal mezzodemone Inuyasha, gli abitanti del villaggio non temevano più per le loro vite e spensieratamente si dedicavano con dovizia alle consuete attività, tra cui la pesca e l'agricoltura.
 Fu proprio vicino ad una delle tante risaie, accasciato sulla riva di un fiume, che una mattina Kagome trovò l'ultima cosa che mai si sarebbe aspettata di vedere: il corpo vivo ma privo di sensi di Naraku, stranamente senza cicatrice a forma di ragno dietro alla schiena. Ma la cosa più sconvolgente era che il volto di quello spietato assassino per la prima volta era disteso in un leggero ed onesto sorriso, privo della sua solita crudeltà o malizia.
In fin dei conti, tutti hanno sempre una seconda possibilità di redimersi...Naraku ancora non sapeva di essere stato riportato alla luce, ma finalmente le sue preghiere erano state parzialmente accolte.
Poteva di nuovo farsi una vita, poteva di nuovo essere felice.
 
 
 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: masterteo89