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Autore: Toshiya    23/01/2006    4 recensioni
[FanFic DieXToshiya, membri dei Dir en Grey]C'era qualcosa nel suo viso, nei lineamenti così femminili e delicati, che infondeva tranquillità. Qualche anno prima adorava abbracciarlo, stringerlo a sé con forza. Non avrebbe mai voluto lasciarlo. E quando lo abbracciava, forte ma in modo delicato, quasi per paura di rovinarlo, di fargli male, Toshiya sorrideva sempre. E si lasciava abbracciare, coccolare. Senza dire una parola. Diceva che la parole erano superflue, che le parole erano il modo migliore per rovinare tutto. Velocemente e brutalmente.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Die, Toshiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il frigorifero era quasi vuoto, tranne che per alcuni avanzi di cene precedenti. C'era un morboso disordine in tutta la stanza, le bottiglie di birre spuntavano come funghi ovunque. Le luci erano spente, le finestre spalancate. Il balcone affacciava su una ditta di stura-lavandini. L'unica stanza in cui c'erano segni di vita da parte di un essere umano era il soggiorno. Un ragazzo dai capelli di quello che, una volta, doveva essere un rosso molto acceso era seduto sul divano, guardando la televisione e commentando entusiasta, fra sé e sé, la vertiginosa scollatura di una presentatrice in televisione.
Il telefono iniziò a squillare. Il ragazzo borbottò qualcosa, si alzò in maniera goffa dal divano, cercando disperatamente il telefono. Dopo quello che sembrarono anni, finalmente, riuscì a trovarlo.
- Pronto?, chiese seccato.
- Parlo con Daisuke Andou?, la voce era di una donna.
sembrava il verso di un topo.
- Sì, sono io. Mi chiami Die, la prego.
- Signor Andou..
- Die, le fece notare lui. I nervi cominciavano a saltargli. Aveva smesso da parecchio tempo di interagire col genere umano, fastidioso
- Sono Sachiko Sakumoto, della Sony Records. Vorrei farle una proposta a nome della nostra casa discografica. , squittì lei. Aveva una voce veramente fastidiosissima, aveva pensato Die spegnendo la televisione.
- ...
- Signore Andou, mi sente?
- Die. Mi chiami Die., le rispose lui alzando la voce.
- Abbiamo pensato di riunire tutta la band, i Dir en Grey, per una tourneé estiva in Giappone e in Europa. Ci può pensare quanto vuole, la richiameremo la settimana prossima.
- Non sono interessato.
- Bene, signor Andou. Siamo felici che lei sia interessato. La richiameremo.
Die rimase per un po' a fissare il soffitto. Cercò di organizzare i pensieri. Si mise le mani sulle tempie, cercando di concentrarsi. Di colpo il silenzio inziava ad infastidirlo. Mise nel lettore CD una copia del loro primo album insieme, 'missa'.
Chissà se gli altri avevano detto di sì.
Chissà se lui aveva detto di sì. Sorrise dolcemente ripensando a lui. Toshiya era un ragazzo bellissimo. Il suo sorriso, nonostante i denti storti, era meraviglioso. C'era qualcosa nel suo viso, nei lineamenti così femminili e delicati, che infondeva tranquillità. Qualche anno prima adorava abbracciarlo, stringerlo a sé con forza. Non avrebbe mai voluto lasciarlo. E quando lo abbracciava, forte ma in modo delicato, quasi per paura di rovinarlo, di fargli male, Toshiya sorrideva sempre. E si lasciava abbracciare, coccolare. Senza dire una parola. Diceva che la parole erano superflue, che le parole erano il modo migliore per rovinare tutto. Velocemente e brutalmente. Rimase per qualche ora, sul divano a fissare il soffitto, pensando ai tempi passati. Che fino a poco fa pensava non sarebbero mai più tornati. E ora invece, ecco la lì!, l'opportunità che sperava ormai da anni di avere. La possibilità di suonare di nuovo, di stare di nuovo con Kyo, Kaoru, Shinya e ovviamente Totchi. I pensieri scorrevano dolci come un fiume nella sua mente; i concerti in giro per il Giappone, il backstage, gli alberghi, le risate.
I pianti.
Ne aveva causati fin troppo. E per di più alla persona che amava. Ma anche se era lì, al suo fianco, per mesi non era riuscito a capire quanto era realmente importante. Si diede un colpo in testa, quasi per punirsi di tutte le cose stupide che aveva fatto tutto quel tempo. Ed erano parecchie.
La verità era che sapeva che aveva causato a Totchi tante sofferenze che non si meritava. Si colpì di nuovo, stavolta più forte.
Le coperte erano umidicce. Faceva o troppo caldo o troppo freddo. Aveva passato la notte girandosi di qua e di là, cercando di distrarsi e di pensare ad altro. Ma qualcosa nel suo cervello si era bloccato, come succede coi cd, e continuava a pensare solo e solamente a Toshiya. Era stato tutto così bello, agli inizi. Poi le cose sono cominciate ad andar male, e alla fine era chiaro che non si poteva più andare avanti. Si sentì terribilmente in colpa, per l'ennesima volta nello stesso giorno. Si era alzato, e dopo aver bevuto un sorso di birra, era tornato nel soggiorno. Prese in mano il telefono e compose il numero. Squillò per parecchio tempo, ma dall'altra parte della linea nessuno sembrava intenzionato a rispondere. Poi finalmente, la virile voce di Kaoru si fece sentire.
- Chi cazzo sei?, il solito raffinato Kaoru. Era un piacere sentire che non era cambiato.
- Ciao, KaoKao. Sono Die.
Dall'altro capo del telefono solo silenzio. Dopo qualche secondo di esitazione, Kaoru gli rispose.
- Sai che ore sono? Dannazione. Saranno le tre di notte! Die lanciò una rapida occhiata all'orologio.
- Le due e mezza.
- Si può sapere perché mi hai chiamato?, aveva alzato la voce ma non sembrava realmente arrabbiato. E neanche troppo infastidito. Prima dello scioglimento della band fino alle cinque andava girando per locali a fare strage di cuori. Era molto abile, in effetti.
- Ti devo parlare. Del concerto estivo e tutto. Penso di accettare.
- Oh!, aveva esclamato Kaoru dall'altro capo del telefono. Sembrava veramente sorpreso, ma sopratutto dannatamente contento di sentire che Die, che Daisuke Andou, era tornato.
Parlarono per ore di tutto quello che avevano passato insieme e dei progetti che avevano per il tour. Die si sentiva sul tetto del mondo. Parlare con lui gli aveva fatto bene. Decisero di darsi appuntamento per pranzare insieme l'indomani.
La mattina successiva, di buon ora,Die entro nel caffé correndo. Era in ritardo solo di una decina di minuti, per colpa del traffico, ma non voleva arrivare un secondo dopo. Ogni minuto passato in compagnia di Kaoru gli sembrava indispensabile. Lo rendeva felice. Dopo tanto tempo in cui era vissuto come un fantasma dei tempi che erano passati, finalmente, era tornato a vivere. L'aria era fredda e i polmoni gli facevano male. Era stanco dato che aveva corso parecchio. Ma era felice.
Ordinarono due caffé caldi. Continuavano a parlare, con crescente entusiasmo, del passato e del futuro. Avevano tanti ricordi in comune, e tanti progetti da realizzare. Stavano ridendo moltissimo.
- E poi, quella volta, che entrai nel camerino e trovai te e Totchi che stavate pomiciando allegramente? Dovevi vedere la faccia di Shinya quando gliel'ho raccontato!, Kaoru continuava a ridere. Si rise quasi subito conto di ciò che aveva appena detto. Era calato un imbarazzante silenzio, interrotto solo dalla cameriera che chiedeva se desideravano altro caffè.
- Scusami, Andou.. Non avrei dovuto, si era affrettato a scusarsi Kaoru, dato che si era reso conto di aver premuto su un tasto ancora molto dolente.
- Chiamami Die.
Di nuovo silenzio. La storia con Totchi gli faceva ancora male, in verità non era mai riuscito a dimenticarlo completamente.

All'inizio erano solo amici, oltre al FanService a un normale rapporto fra membri di una band, fra loro due non c'era nulla. Un giorno, dopo un concerto, erano rimasti insieme nel camerino. Toshiya aveva ancora addosso i vestiti del concerto, che gli conferivano un'aria molto elegante ma sopratutto molto femminile. In effetti poteva essere tranquillamente scambiato per una donna. Die si era fatto la doccia e si aggirava in boxer per il camerino. Non era assolutamente imbarazzato, dato che erano amici. Toshiya invece aveva l'aria di una diciassettenne che ha appena baciato un ragazzo per la prima volta. Era tanto carino.
- Ci vediamo un film?, aveva proposto Totchi.
Die aveva annuito, ma non era particolarmente entusiasta dell'idea, ma non aveva niente da fare e avevano un paio di ore mentre gli altri erano andati in giro per la città per vari impegni lavorativi. Finito il film, durante i titoli di coda, Totchi si era avvicinato a lui. E da lì il ricordo è immerso nel buonissimo odore dello shampoo alle pesche dei capelli di Toshiya. Si guardarono negl'occhi per qualche istante, e poi divenne tutto confuso. Non ragionavano. C'era come qualcosa che li attraeva a se, quella che a Shinya piaceva chiamare la forza dell'amore. Die spinse Toshiya sul divano. Le loro labbra si avvicinarono lentamente. Prima un veloce bacio sulle labbra. Poi avevano continuato con baci un po' più umidi. A quel punto la porta si era spalancata e Kaoru era entrato nel camerino.
- Cosa sta succedendo qui?, aveva urlato. Scosso, era chiaro. Non se l'aspettava per niente. Credeva che quella fra lui e Shinya fosse l'unica storia gay fra i membri del gruppo. Anzi, pensava che gli altri fossero etero. Die si alzò in fretta e furia. Usciti dal camerino, però, tutt'e tre fecero finta di niente. Per qualche giorno andò tutto per il verso giusto. Anzi, Die non ci ripensò neanche tanto. Finché si ritrovarono di nuovo da soli, e quella volta si spinsero molto oltre il bacio. E non c'era stato nessuno Kaoru ad interromperli. Per un po' andarono avanti in questo modo, ma ben presto le cose erano destinate a cambiare.

- Niikura-San, fa niente. Veramente. è storia vecchia ormai, quella fra me e Toshiya. Non è mai stato niente di serio, no? Solo una debolezza da parte mia. v - Sicuro?, sembrava piuttosto perplesso, Credevo che i suoi sentimenti fossero ricambiati. Ma si vede che mi sbagliavo.
Die fece di sì con la testa.

Mentiva. Spudoratamente.












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non mi piace granché. anzi, lo trovo un disastro. se avrò qualche commento positivo farò anche i prossimi capitoli, sennò fa niente.
dedicata a nonna ninphi :*
  
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