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Autore: Nikki Potter    26/03/2011    5 recensioni
Ambientata dopo la puntata 2x16, Tyler ritorna da Caroline.
Lì, coricata sul mio letto a fissare con sguardo vuoto il soffitto mi sentivo una merda. Stavo male, non fisicamente ovviamente, ma la mia mente e soprattutto i ricordi non mi lasciavano un solo misero attimo di tregua.
Sospirai pesantemente gettando un ultimo sguardo al calendario.
Domani ci sarebbe stata la luna piena ed io quella volta non sarei stata con lui ad aiutarlo e consolarlo. No, ci sarebbe stata Jules [...]
Mi ero innamorata di lui ma non me n'ero accorta fino a quando non se n'era andato.
Ed ero ancora di più nei casini perchè io ero una vampira e lui un licantropo. Bell'accoppiata, no? [...]
Tyler mi stava chiamando. Mi sembrava una cosa così fuori dal normale che non sapevo che fare.
Se mi stava chiamando un motivo ci doveva essere, e doveva essere anche importante. Con decisione attivai la chiamata.
"Pronto?" dissi con voce incerta.
"Care..."
La sua voce mi fece sobbalzare. Mi era mancata così tanto, lui mi era mancato così tanto.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Tyler Lockwood
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Caroline&Tyler - I'm an idiot

Una one-shot su una delle mie coppie preferite di TVD, Tyler e Caroline.

Ambientata dopo la 2x16, sul futuro ritorno di Tyler a Mystic Falls dalla vampira che gli ha rubato il cuore.

Buona lettura!

Just You and Me

Io, Caroline Forbes, incredibile ma vero in questi giorni sono anche più nervosa e rompipalle del solito.

Il motivo? Non lo sapevo, o meglio lo sapevo ma non volevo ammetterlo.

Perchè ammetterlo a me stessa avrebbe solo confermato i miei timori e i miei sentimenti più nascosti. Avrebbe significato complicare ulteriormente la mia vita, anche se forse era ormai troppo tardi, avrei dovuto pensarci un paio di mesi fa.

Ero sempre la solita idiota, agivo e facevo senza mai pensare alle conseguenze delle mie azioni.

Lì, coricata sul mio letto a fissare con sguardo vuoto il soffitto mi sentivo una merda. Stavo male, non fisicamente ovviamente, ma la mia mente e soprattutto i ricordi non mi lasciavano un solo misero attimo di tregua.

Sospirai pesantemente gettando un ultimo sguardo al calendario.

Domani ci sarebbe stata la luna piena ed io quella volta non sarei stata con lui ad aiutarlo e consolarlo. No, ci sarebbe stata Jules...

Il solo pensare quel nome mi fece emettere un basso ringhio.

Mi sentivo in colpa, era per me che lui se n'era andato, io gli avevo voltato le spalle quando lui si era prensetato alla mia porta mortificato.

Avrei dovuto capirlo, si sentiva tradito da me, esattamente come io mi sentivo tradita da lui. In qualche modo eravamo pari, ma io ero stata talmente stupida da mandarlo praticamente tra le braccia di quella donna allontanandolo in malo modo.

Mi sentivo una stronza. Punto.

Con uno sbuffo infilai la mano sotto al letto e presi per la miliardesima volta l'annuario scolastico dell'anno scorso.

Girai le pagine e mi fermai a quella dove era raffigurato il bel viso di Tyler. Era cambiato moltissimo dopo la morte di suo padre, non era lo stronzo che tutti, me compresa, credevano.

Era forse il più fragile di tutti, aveva bisogno di qualcuno che provasse per lui vero affetto.

Aveva avuto un padre assente, più o meno come il mio, e una madre che cercava di essere il più possibile comprensiva. Poi con la maledizione era definitivamenter crollato, tanto da chiedere il mio aiuto. Alt, ero stata io a volerlo aiutare, lui non mi aveva mai chiesto nulla.

Infatti era proprio per quello che ero un'idiota. Mi ero innamorata di lui ma non me n'ero accorta fino a quando non se n'era andato.

Ed ero ancora di più nei casini perchè io ero una vampira e lui un licantropo. Bell'accoppiata, no?

Chiusi di scatto l'annuario e presi a battermelo sulla fronte dicendo "Idiota...idiota...idiota...sono una completa idiota".

Ad interrompere il mio delirio fu la suoneria del mio cellulare. Rimasi bloccata per un secondo, quella canzone...no impossibile...

Per ognuno dei miei amici avevo messo una diversa suoneria in modo da sapere subito chi fosse. E quella canzone...

Longest Night in ricordo della notte più lunga della mia vita e della sua.

Deglutii afferrando il cellulare dal comodino e fissai come per ulteriore conferma il nome sul display.

Tyler.

Tyler mi stava chiamando. Mi sembrava una cosa così fuori dal normale che non sapevo che fare.

Se mi stava chiamando un motivo ci doveva essere, e doveva essere anche importante. Con decisione attivai la chiamata.

"Pronto?" dissi con voce incerta.

"Care..."

La sua voce mi fece sobbalzare. Mi era mancata così tanto, lui mi era mancato così tanto. Tuttavia avevo registrato anche un'altra cosa dal suo tono di voce. Aveva paura ed era agitato.

"Che succede? Come stai? Dove sei?"

Ecco, ora mi avrebbe preso per una pazza, una maniaca del controllo. Mi sentivo tutta scombussolata, possibile che solo lui riuscisse a farmi sentire così...umana?

Lo sentii trattenere una risata.

"Sto bene, ma ho bisogno del tuo aiuto".

Il tono implorante in cui aveva parlato mi spinsero ad alzarmi di scatto dal letto.

"Dove sei? Vengo subito da te, prendo le chiavi della macchina e..."

Avevo già preso le chiavi e la borsa, ero già partita per la tangente.

In quel momento realizzai pienamente che per lui sarei stata disposta a fare qualsiasi cosa, tutto purchè stesse bene. E tutto ciò mi spaventava, non mi ero mai spinta così lontano con nessun'altro, nemmeno con Matt.

"Non ce n'è bisogno, sono davanti alla porta di casa tua" mi riferì Tyler.

Mi bloccai a metà delle scale. Riuscii a vedere chiaramente la sua sagome coperta dalle tende verdi della porta-vetro.

Presi un respiro profondo. "Arrivo".

Chiusi la chiamata e lentamente, con passo umano, raggiunsi la porta. Sapevo che Tyler in quel momento vedeva la mia sagoma, esattamente come me. Solo la porta ci separava ora, nient'altro.

Appoggiai la borsa e il cellulare sul mobile e poi strinsi la chiave nella serratura della porta. La girai fino a quando non scattò. A quel punto abbassai la maniglia e aprii la porta.

La prima cosa che vidi fu il suo volto, identico all'ultima volta che l'avevo incontrato, gli occhi neri che percorrevano la mia figura curiosi, alla ricerca di cambiamenti in me.

Fuori non era cambiato nulla in me, dentro invece...un casino unico.

Eppure quando incatenai i miei occhi azzurri con i suoi mi sentii in pace con me stessa e allo stesso tempo provai un brivido lungo la schiena.

Mi sembrava quasi di essere tornata a respirare.

Lo vidi aprire la bocca, pronto a dire qualcosa, ma io glielo impeedii. Gli saltai addosso abbracciandolo forte. Subito sentii le sue braccia muscolose avvolgermi e sollevarmi leggermente da terra.

Annusai avida il suo profumo di muschio e pino, mi era mancato tantissimo.

Sicuramente non si era aspettato una reazione del genere da parte mia, visto il modo in cui ci eravamo lasciati, pensava che l'avrei preso a pugni.

E l'avrei fatto, perchè se n'era andato con quella stronza di Jules che voleva uccidermi...

Lo lasciai andare senza smettere di fissarlo, in attesa che dicesse qualcosa.

"Lo so che non me lo merito...ma ho bisogno che mi aiuti" proruppe serio e preoccupato.

Annuii. "Vieni, entriamo".

Gli presi la mano iniziando a tirarlo dentro.

"Tua madre?" domandò Tyler.

"Non c'è, ha il turno di notte. Tornerà domattina. Avanti non avrai paura di mia madre..."

Ottenni il mio scopi, lo feci sorridere.

Lo portai in camera mia, l'unico luogo in cui mi sentivo davvero me stessa. Adesso che ci pensavo lui non c'era mai stato.

"Vieni, siediti" dissi battendo con la mano il letto di fianco a me.

Lo vidi indugiare incerto sulla porta.

"Dai, muoviti" insistetti.

Tyler si avvicinò lentamente e si sedette di fianco a me, quasi come se avesse paura di fare qualcosa di sbagliato.

"Senti mi dispiace..." iniziò Tyler con quello che aveva l'aria di essere un lungo discorso.

"Lo so, è acqua passata. Del resto neanch'io mi sono comportata onestamente con te...ti ho mentito e mi dispiace, ma l'ho fatto solo per proteggerti..." ribattei sicura.

"Lo so...sono un'idiota" rispose Tyler abbassando lo sguardo.

"Lo siamo tutti e due, Ty" replicai con un sorriso.

Lui in risposta mi sorrise e sentii qualcosa allo stomaco...

"Allora? Che cos'è successo?" domandai curiosa e anche un po'...gelosa?

Che aveva combinato con Jules per quasi un mese? Si erano baciati? Magari stavano insieme e...aspetta Caroline frena, frena! Non doveva trarre nessuna conclusione e immaginarmi qualcosa, dovevo prima sentire le sue parole.

"Me ne sono andato con Jules, lei ha promesso che mi avrebbe aiutato con le trasformazioni..."

Dalla sua espressione corrucciata capii che qualcosa non andava.

"Perchè, non l'ha fatto?" domandai.

Tyler scosse il capo. "Ieri le ho chiesto dove ci saremmo rinchiusi durante le trasformazione e mi ha riso in faccia. Ha detto che non ha nessuna intenzione di chiudersi in un bunker o robe simili..."

Spalancai le labbra, dovevo aspettarmelo da quella stronza di Jules, aveva anche ucciso Rose...

"Ha aggiunto che non le importava niente di uccidere delle persone, che l'aveva già fatto e avrebbe continuato, che noi eravamo fatti così e non potevamo farci niente..."

Tyler sollevò lo sguardo fissandomi intensamente con i suoi occhi neri lucidi. "Ma io non sono come lei, come loro, io non voglio uccidere nessuno...non voglio essere un mostro".

Lo abbracciai forte, mi riconoscevo perfettamente nelle sue parole. "Tu non sei un mostro, hai capito Tyler? Non lo sei, chiaro? E quella è solo una stronza".

Tyler mi sorrise, rincuorato dalle mie parole. "Lo so, infatti me ne sono andato. Ma ho bisogno di te, devi aiutarmi a sistemare il sotterraneo nel bosco".

Annuii convinta. "Certo che ti aiuterò. Siamo amici, no?"

"Lo siamo davvero?" domandò Tyler fissandomi con una strana scintilla negli occhi.

Deglutii, improvvisamente avevo la gola secca. 

"Direi di no" risposi.

Vidi il suo viso oscurarsi per un attimo, ma prima che potesse anche solo muoversi gli presi il viso con entrambe le mani e lo baciai.

L'avevo spiazzato, di sicuro non se lo aspettava. Nemmeno io avevo in mente di farlo, ma era da quando l'avevo visto che sentivo nella mia testa le voci di Elena e Bonnie che mi gridavano "Bacialo!"

E l'avevo fatto, ed era bellissimo. Mi sentivo come se il cuore potesse scoppiarmi, un calore che non provavo da moltissimo tempo e una stretta allo stomaco.

Fu un bacio lungo, travolgente. Quando ci staccammo eravamo entrambi un po' storditi.

Tyler mi fissò, il respiro corto, i capelli spettinati per colpa mia che ci avevo passato le mani, e il viso leggermente rosso per la mancanza di fiato.

Dio se era bello!

"Dunque non siamo solo amici..." mi disse con un sorrisetto malizioso.

Scossi la testa divertita. "No, direi proprio di no".

Tyler si avvicinò lentamente e mi baciò di nuovo. Io mi coricai sul letto trascinandolo con me.

Lui si staccò e mi fissò sorridendo. "Posso dormire qui con te? Domani mattina tornerò a casa da mia madre..."

Annuii. "Ma certo, se non me lo avessi chiesto tu l'avrei fatto io".

Tyler si coricò di fianco a me, sollevò le coperte coprendoci entrambi e poi mi strinse al suo petto.

Potevo sentire chiaramente i battiti accelerati del suo cuore e il suo mento appoggiato sopra la mia testa. Sorrisi, tra le sue braccia mi sentivo stramaledettamente al sicuro.

"Buonanotte Care".

"Buonanotte Ty".

Lo sentii lasciarmi un bacio sui capelli e stringermi più forte. Respirai a pieno il suo profumo e mi lasciai cadere tra le braccia di morfeo, con la consapevolezza che Tyler era tornato e che sarebbe rimasto per me e con me.

Se vi è piaciuta lasciatemi una recensione. Grazie!

Baci 

Nikki Potter



  
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