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Autore: BaronessSamedi    26/03/2011    3 recensioni
Pensieri di un serial killer...
Genere: Dark, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quanto ero stato felice, quando finalmente, vincendo la tua incrollabile ritrosia, avevi accettato di incontrarmi.
Per mesi le nostre lettere avevano scoperto pezzi di scacchiere, chiaroscuri di anime, brandelli di vite naufragate.
Ciascuno di noi conosceva ormai tutti gli angoli bui della mente dell’altro, quelli che nella vita di tutti i giorni si cerca di tenere nascosti, il più accuratamente possibile, per evitare di essere considerati inadeguati e anormali.
E inadeguata e anormale era, in fondo, anche la nostra relazione: chi non avrebbe giudicato irrimediabilmente malato e sbagliato un sentimento nato da qualche e-mail e da affinità elettive, che venivano fuori da ore di giochi verbali sottilmente perversi?
Ma a noi due non interessava, non è vero, amore mio?
Avevamo creato un luogo “altro” dal mondo, e convezioni e normalità non vi erano ammessi. Mentre il treno mi portava sempre più vicino alla tua città, non avevo più dubbi: finalmente saresti stata mia, mia e di nessun altro.
Quanto eri stata coraggiosa, mia bellissima bambina, a decidere di conoscermi, di andare incontro al tuo destino.
Io l’avevo capito, sai?
Ti conosco troppo bene, nonostante sappia ben poco di te, a parte il tuo nome… Ammesso che sia quello vero.
Tu sei stata brava e astuta: hai giocato bene le tue carte, dosando seduzione e capricci come un’attrice consumata; e al tempo stesso hai mantenuto il segreto, hai dato prova di nervi saldi, e hai sfoderato tutte le tue abilità, non per niente sei un giovane e brillante ispettore di polizia. Quanto sono fiero di te, piccola mia!
Mettendoti in gioco in prima persona, hai teso la tua trappola intorno a questo relitto umano, a questo assassino che adesca le sue vittime su Internet. Temeraria, sfacciata, e fuori dagli schemi, dalle gerarchie, dagli ordini che il tuo lavoro ti impone, e che ti soffocano…
Dovresti amare la tua vita, tesoro. Dovresti godere delle soddisfazioni e delle emozioni che ti regala. Della gratitudine che leggi negli occhi di una madre o di un padre, ogni volta che salvi la vita di un loro figlio.
Ma allora, perché non hai paura di morire?
Perché non dimostri neanche un po’ di attaccamento alla tua vita?
Non protesti mentre la mia pistola pone fine alla tua vita splendente e invidiata.
Mi sembra di impazzire.
Proprio ora che sei mia per sempre, cristallizzata nella tua bellezza sbarazzina anche nella morte, mi fai credere che la tua vita ti è indifferente… indipendentemente dal fatto che io ne faccia parte o no? Chi ti ha costretto a comportarti così, mia cara?
Forse ti rifiuti di amare perché hai paura di soffrire di nuovo, perché tutti quelli che hai amato non fanno più parte di questo mondo, e tu ancora non riesci ad accettare che non ci siano più. Non sei più disposta a rischiare tutto questo dolore, per questo sei fredda come il ghiaccio, e allontani chiunque cerchi una connessione con te.
Ma con me il tuo gioco non ha funzionato, perché io sono gelido e cinico quanto te.
Eppure mi hai fregato ugualmente, sai. Mi hai teso un’imboscata. E non solo perché sento le sirene della polizia che si avvicinano inesorabilmente.
Mi hai usato, mia bellissima. Ti sei servita di me per realizzare il desiderio inconfessato di andare a casa, di raggiungere i tuoi cari oltre la soglia della vita.
Ma non mi importa.
Ora, volente o nolente, bella come ti vedo ora, resterai con me per sempre.
E questa musica dolce continua a suonare. La nostra canzone, bellissima.
And she says
Beautiful girl
Stay with me
Beautiful girl
Stay with me
But she wants to go home….

TRINCEA DELL’AUTRICE: La canzone, per chi non l’avesse capito, è “Beautiful Girl” degli INXS, se non la conoscete correte ad ascoltarla, o prenderò provvedimenti. Riterrò la band responsabile di ciò, anche se Anopticon ha la sua bella parte di colpa. La storia è ovviamente dedicata a Paola Pizz e ad Anopticon, ragazzi vi adoro (ma se scopro che l’avete detto a qualcuno vi utilizzo come arance da spremuta – specialmente te, Fede).
   
 
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