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Autore: past_zonk    27/03/2011    1 recensioni
Sei una strana miscela di conforto e dolore, tutto insieme. Sei, per esempio, lo yogurt scaduto nel mio frigo quando non ho voglia di vivere.
Sei anche i calzini usati con i quali zampetto in giro.
Sei la casa che respiro e l’aria che vivo.
Genere: Dark, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Effetto Placebo

 

 

Osservare un uomo piangere come fosse a contatto col proprio cielo è una delle esperienze più sconvolgenti per una donna. Perdersi nelle piccole gocce d’acqua improvvisate che sembrano cadere sulla pelle ruvida per caso, così.

Parlo proprio di te, sì.

Parlo dei tuoi occhi troppo blu e troppo taglienti, di quelle lacrime che s’intersecavano alle tue parole.

-Scusa-

 

Soulmate dry your eyes.

 

 

Parlo di quei pomeriggi di maggio sul tuo letto impregnato d’umidità, parlo dei baci bagnati e degli sguardi languidi. Delle mie fusa e delle fossette che ti si formano sulle guancie se sorridi.

Sono le tre, devo dormire. Sì, lo so.

Lo so, che cerco una trama. Lo so che non ce l’ho una trama.

 

Burger Queen nel mio stereo, la voce di Bri che sembra quella pioggerellina leggera che non ti bagna i vestiti ma ne scalfisce solamente la superficie, slittando sulla pelle nera del chiodo, aggrappandosi ai tuoi capelli nero pece e alle tue doppie punte così maschilmente trascurate.

Burger Queen c’è anche in francese ed è bello sentire le vocali aggrovigliasi con le consonati lascive della lingua francese che, a detta del mio vecchio prof, è completamente fredda.

Vero. Odio il francese.

Forse è la canzone che è sempre bella. Meglio in inglese, mi dici, rende Brian meno checca.

Sei polisemantico.

Sei una strana miscela di conforto e dolore, tutto insieme. Sei, per esempio, lo yogurt scaduto nel mio frigo quando non ho voglia di vivere.

Sei anche i calzini usati con i quali zampetto in giro.

Sei la casa che respiro e l’aria che vivo.

Non so perché queste colonne sonore ci cingono completamente, non so perché una canzone può solo ri-proiettarmi nel nostro mondo, in quel pezzo di terreno meno sdrucciolevole e forse più solido.

Forse il mio cuore è semplicemente legato al tuo da legami chimici indissolubili. Immagino queste ciglia batteriche invisibili che uniscono i tessuti muscolari di questi pugnetti pulsanti di vita. Queste ciglia che miscelano la mia vita e la tua, che non ci fanno distinguere ‘me’ e ‘te’ rendendoci un ‘mete’ indissolubile.

Mete, ecco. Le nostre mete quali sono? Dove vogliamo arrivare?

Sulla Luna, mi diresti.

In te, ti direi.

 

 

Ti amo.

 

 

 

Makes no sense at all things aren´t what they seem. Luxemburger queen.

 

 

He’s my burger queen.

   
 
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