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Autore: RuikaLShinoda    27/03/2011    1 recensioni
Chi conosce la vera storia? Cosa accade dietro le quinte? Forse marte non ci mostra sempre la sua vera faccia...anche gli amori e i rancori trovano spazio tra la musica dei 30 seconds to mars...
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jared Leto, Matt Wachter, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Le luci sul palco si erano spente già da diverse ore quando anche quelle dell'after party lasciarono spazio ad una rosea alba che sorgeva all'orizzonte.
Jared stava davanti alla porta dell'albergo, in attesa del fratello e gli amici che facevano alcune foto con le fan,quando Joy si fece spazio tra le fan e gli si avvicinò. L'aveva appena conosciuta, era una pittrice australiana, bionda e bellissima, con un sorriso solare e una personalità travolgente.
“spero che questo non sia un addio... se vuoi sai dove trovarmi” gli disse sfoggiando il suo miglior sguardo da cerbiatta e dopo averlo abbracciato se ne andò. Jared si limitò a sorriderle per poi voltare lo sguardo e notare Shan che si avvicinava.
“ehi quella era davvero carina...anzi stupenda....” gli disse il fratello spalleggiandolo giocoso.
“già” fu l'unica risposta di J che tolse il BB dalla tasca del cappotto ed affondando la testa nella sciarpa si mise a fissare la foto che compariva sullo schermo.
“devi smettere di pensarci Jay... non andrai mai avanti così...” gli consigliò Shan che sapeva benissimo il motivo di tutta quella tristezza.
“perchè tu mi capisci vero?!” chiese sarcastico J indicando con lo sguardo Tomo che salutava le ultime fan.
“No...” rispose frettolosamente il fratello guardando di sfuggita il chitarrista “cioè sì...non lo so, è diverso...Jay non è possibile che diventi una cosa del genere!”
“perchè?? perchè sono Jared Leto?!” disse guardando l'altro dritto negli occhi mentre nell'azzurro dei suoi bruciava una rabbia immensa che fece sentire Shan così impotente da non riuscire a sostenerne neppure lo sguardo. “ah fanculo! Lascia stare...” sbotto J sparendo poi dietro alla porta dell'hotel.
Shan si ritrovò a fissare il suo riflesso nel vetro quando vide comparire alle sue spalle Tomo,senza dire nulla gli aprì la porta ed entrarono. La hall dell'albergo era deserta come anche le scale e i corridoi, ma era prevedibile a quell'ora del mattino. Ci fu un lungo silenzio finchè non raggiunsero il loro corridoio.
“cosa aveva J?” chiese all'improvviso Tomo che aveva notato il malumore dell'amico già dall'inizio serata.
“solita storia...” rispose sbrigativo shan mentre si fermavano davanti alla porta antincendio.
“ormai sembra persino inutile ripetergli che deve smettere di pensarci” disse freddo Tomo mentre shan a testa bassa guardava la moquette sotto i loro piedi.
“bhe posso capire che non sia tanto facile per lui...” confessò Shan.
“io invece trovo difficile comprenderlo...”
“come sarebbe a dire? Chi meglio di noi può capire ciò che prova? Se tu fossi al suo posto non ti sentiresti così?” disse nervoso shan afferrando la spalla dell'altro e fissandolo per qualche secondo in quegli occhi scuri, poi un sorrisetto nervoso gli sfuggì “no ma certo...tu hai victoria...” concluse staccando la mano dalla spalla e lasciando che il sarcasmo nella sua voce dicesse il resto.
“oh ti prego, non tirarla ancora in ballo...” intervenne subito tomo. “ti ho già detto che lei non c'entra niente con i nostri discorsi”
“non c'entra niente??hai un bel coraggio a dirlo! Magari lei non c'entra nei discorsi su Jared, ma nei nostri...” shan cominciava ad arrabbiarsi seriamente, come succedeva ogni volta che sollevavano il discorso sulla fidanzata di Tomo.
“ecco appunto, stavamo parlando di jared e di quanto fosse esagerata la sua reazione all'uscita di scena di Matt” sottolineò Tomo slacciandosi i primi bottoni della giacca poiché cominciava ad aver caldo.
“esagerata?! Esagerata?! Cazzo Tomo lo amava! Anzi no...lo ama! Ha cercato di fare breccia nella scorza di Matt per anni e quando finalmente ci è riuscito questo è sparito, se ne è andato!” ormai stava praticamente urlando e Tomo si affrettò a coprirgli la bocca con la mano.
“shhh! Non gridare o sveglierai l'albergo!” disse ma l'altro gli afferrò il polso e tirandolo lo costrinse ad avvicinarsi di qualche passo.
“credi davvero che tu non staresti come lui se io scomparissi? Quand'è che ammetterai anche a te stesso che Vic non è altro che la tua copertura?” disse quasi in un sussurro all'altro che ormai era a pochi centimetri da lui.
“e ringrazia il cielo che c'è! È solo grazie a Vic che nessuno di noi due sta come ora Jay...” gli rispose risoluto togliendo il polso dalla presa.
“parla per te... sono io quello che deve vivere nell'ombra e nella solitudine...” lo punzecchiò shan sperando di colpirlo nel vivo, ma tomo era un osso duro e rivolgendogli uno sguardo di sfida disse in un sibilo “ è stata una tua scelta non avere una donna di copertura...in fondo io sono stato solo più furbo”.
Shan non potè fare a meno di sorridere ed avvicinandosi lentamente gli afferrò di nuovo il polso con una mano. “ti credi davvero così furbo?” disse sotto voce per poi baciarlo così improvvisamente ed appassionatamente che finirono con lo sbattere contro il muro. Tomo cercò subito di ribellarsi ma Shan gli afferrò anche l'altra mano e se la portò dietro la schiena bloccandolo completamente. Non gli diede fiato per diversi minuti tenendolo contro il muro con il corpo finchè questi non si arrese e si lasciò andare abbracciandolo ed afferrandogli la nuca. Finalmente shan lo lasciò dalla sua presa ed usò le mani per sfiorare il collo di Tomo facendolo rabbrividire per poi scendere lentamente oltre la giacca slacciata fino al petto dove scivolò veloce fermandosi sul fianco.
“quanto tempo è che non passiamo la notte insieme” gli sussurrò shan all'orecchio quando finalmente gli diede un attimo di respiro e con lo sguardo indicò la stanza accanto a loro.
Ma fu la sua rovina perchè subito tomo si staccò da lui ed infilò le mani in tasca abbassando lo sguardo imbarazzato.
“non lo so...” borbottò cercando impacciato di riallacciarsi la giacca.
Shan ridacchiò di fronte a quell'infantile imbarazzo che ancora riusciva a suscitargli la loro intimità dopo tanti anni e senza indugio si abbassò fino a raggiungere quelle labbra semi-nascoste dai capelli e le baciò teneramente. “troppo, te lo dico io...” disse poi alzandogli il mento con le dita. Ormai Tomo sapeva di non avere scelta, con aria fintamente rassegnata gli mise in mano le chiavi della camera per poi lasciarsi trascinare da Shan fin dentro alla stanza nella quale quasi non toccò terra, scaraventato da shan sul letto.
E mentre la loro porta si chiudeva dall'altra parte del corridoio jared se ne stava sdraiato sul letto ad occhi aperti fissando il soffitto. Per quanto tempo avrebbe dovuto ancora soffrire? Per quanto tempo ancora si sarebbe dovuto sentire così confuso?
Il BB suonò e quella foto cominciò a lampeggiare sullo schermo illuminando la stanza. Lo teneva in mano e continuava a guardare quei visi felici, quel sorriso che aveva mentre lo teneva per mano e come l'altro lo guardava. Dov'era finita quella poesia? Era davvero passato un uragano a distruggere tutto? Doveva davvero cercare e distruggere ogni parte di lui o era arrivato il momento di scappare? Era tanto confuso da sentirsi troppo vicino al margine della sua libertà selvaggia, eppure continuava a sentirsi uno straniero in una terra straniera. Ma all'improvviso comprese: quello non era altro che il suo alibi per portare a termine la sua missione, quella era la sua guerra ed era il momento di combattere. Lasciò suonare il telefono esattamente come lasciò scorrere quei pensieri nella sua mente, poi chiuse gli occhi e si addormentò pensando che, anche se nemmeno veder sorgere 100 soli in 100 paesi diversi avrebbe potuto cancellare il ricordo, quel tour rimaneva comunque l'unica sua salvezza per non fermarsi a pensare.
Però non sapeva ancora che sul piccolo schermo del suo amato BB, oltre alla chiamata persa, il simbolo del sms ricevuto lampeggiava e dentro ad esso poche fortissime parole erano pronte a sconvolgerlo.

“i miss u...i need u...we must see”







Non poteva ancora credere a ciò che aveva letto e a ciò che stava per succedere...o meglio, poteva succedere. Erano bastate quelle poche parole per fargli tornare il suo solito sorriso ammaliante che le fans fuori dall'hotel apprezzarono anche se lui le liquidò in tutta fretta. Sul bus non faceva che guardare nervosamente il BB mentre canticchiava a mezza voce l'ultima canzone di Lady Gaga sentita per sbaglio alla radio e ora non riusciva a togliersela dalla testa.
Tomo seduto al tavolino davanti a lui con una faccia stravolta mescolava lentamente il suo caffè mentre Shan sdraiato sul divanetto cambiava i canali della tv annoiato ma sorridente.
“Quanto siamo nervosi stamattina” disse tomo dopo aver visto J guardare il BB per l'ennesima volta negli ultimi 30 secondi.
“sì lo so” rispose frettoloso J poi si alzò, prese le cuffie dalla tasca del giaccone e dopo averle infilate nel cellulare se le mise nelle orecchie. Quanto aspettava a rispondergli? Eppure era stato piuttosto chiaro nella sua risposta; andò nella cartella dei messaggi inviati e rilesse ciò che aveva scritto : “ now I'm back in LA. we should arrive at the day .... tonight at our usual place? choose the time”. Non era fraintendibile, non poteva ignorarlo. Forse sarebbe dovuto essere più dolce o più esplicito come lo era stato lui? Non sapeva ma ormai era cosa fatta e doveva solo aspettare.
Cadde uno strano silenzio per quasi un ora in cui J rimase seduto immobile con la testa contro il finestrino, le cuffie nelle orecchie e gli occhi semichiusi fingendo di dormire, in realtà di tanto in tanto apriva gli occhi e guardava il panorama mentre con la coda degli occhi notava gli sguardi languidi che gli altri due si scambiavano o il braccio di shan che scivolava dietro le spalle di Tomo mentre guardavano la tv seduti vicini. Sarebbe dovuto essere felice per loro ma vederli non faceva che fargli del male e si sentiva ferito, umiliato così chiuse del tutto gli occhi e si abbandonò alle melodie addormentandosi.
“cazzo guarda! Bellissimo!” il grido di Tomo lo svegliò di soprassalto; in ginocchio sul sedile del divanetto indicava fuori dalla finestra e subito shan accorse alle sue spalle.
Senza sapere esattamente cosa stessero guardando anche Jared accorse a vedere.
“ehi J guarda che razza di spettacolo” disse shan quando lo vide ed indicò lo spettacolare tramonto che fuori dal finestrino vedeva il sole calare oltre l'orizzonte tra i rossi e gli arancioni che si riflettevano nelle azzurre acque dell'oceano. Rimasero qualche minuto sbalorditi a guardare fotografando ed elogiando quello spettacolo naturale, poi J si voltò a sorridere al fratello ma si accorse che questi stava voltato, guardava Tomo sorridente mentre con la mano gli accarezzava la schiena e all'improvviso si allungò per baciargli la guancia ma questo si voltò e finì con lo stampargli un bacio sulla bocca in un modo tanto ridicolo da far scoppiare tutti a ridere. Sembravano così felici da non lasciar spazio a nulla, pensò jared eppure fino a poco tempo prima anche lui era tanto felice ma si era frantumato tutto in un batter d'occhio.
Improvvisamente si ricordò del messaggio che aspettava, controllò ancora una volta il BB ed ebe un balzo al cuore con vide la bustina del messaggio lampeggiare, c'erano ben 3 messaggi: 2 erano di emma che dava indicazioni per il concerto della sera dopo ma li avrebbe letti più tardi perchè era troppo smanioso di aprire il terzo, quello che aspettava.
“ok. Is better after 20” poche parole come prima ma incisive e che improvvisamente gli facevano tornare la voglia di sorridere, come un adolescente, come una ragazzina in preda agli ormoni ma non gli importava in fondo tutti dicevano che non invecchiava mai no? Allora tanto valeva rimanere adolescente.
Arrivarono a LA per l'ora prevista, la casa sembrava quasi abbandonata dopo tutto quel tempo che non vi tornavano. Shan cominciò subito a fare casino non appena entrato in casa, sistemando gli strumenti nella sala da musica al piano di sotto mentre Tomo scappò pochi minuti dopo l'arrivo dicendo di doversi vedere urgentemente con Vic.
“non so davvero come fai” disse Jared comparendo alle spalle di shan che cercava un disco in vinile tra quelli impilati sulla mensola.
“a fare cosa?” chiese lui senza nemmeno voltarsi.
“a resistere sapendo che lui va da lei, che dice di amarla e che forse un giorno si sp...”
“non c'è bisogno che me lo ricordi...lo so bene ma cerco di non pensarci” lo interruppe mentre trovava il disco tanto cercato e dopo averlo spolverato un po' lo infilava nel mangiadischi nell'angolo della sala. “ti ricordi questa canzone vero?” chiese poi al fratello che sorseggiava un the preso nel frigo bar.
“certo, la ascoltavamo sempre da piccoli quando arrivavamo in una casa nuova e ci sentivamo tristi” rispose J sedendosi sulla poltrona di pelle bianca.
“esatto, è una canzone bellissima ma con una fine tanto triste. Sai già come va a finire eppure la ascolti lo stesso e sai perchè? Perchè ne vale la pena, perchè mentre la ascolti non pensi alla fine ma godi ogni singola nota” nel suo essere semplice e forse un po' rude, a volte Shan sapeva aprire quelle prospettive che Jared non avrebbe mai notato.
Finalmente, dopo una giornata che gli era parsa infinita le otto di sera arrivarono e J si preparò all'appuntamento. Nessuno sapeva di ciò che doveva fare perciò uscì di casa almeno un ora prima senza dire nulla, mentre il fratello faceva la doccia.
Prese in tutta fretta la bici dal garage e cominciò a pedalare felice di ritrovare quella sensazione di libertà ma dopo pochi metri il telefono cominciò a suonare.
“pronto?” rispose scocciato dopo essersi fermato.
“ehi J, non hai risposto ai miei messaggi, ti ho inoltrato quelle e mail che voglio che guardi. Siete pronti per stasera? Tra mezz'ora arriverà la macchina a prendervi ho già sentito tomo e arriverà leggermente in ritardo.” la voce di emma decisa e squillante gli rimbombò nelle orecchie.
“mah..no nn posso esserci, ho un impegno” rispose senza neanche ricordarsi dove dovesse essere quella sera.
“non dire scemenze. Non fate ritardo e ricordatevi di dare l'anteprima sul nuovo video. Ciao” disse e senza attendere risposta riattaccò. Era sempre così premurosa eppure così testarda quella donna da fargli venire i brividi ma non aveva nessuna intenzione di rinunciare a quell'occasione, i suoi fan dovevano aspettare. Pedalò più in fretta che poteva e non si fermò finchè non vide il mare di fronte a se e la sabbia argentea alla luce lunare. Si guardò intorno alla ricerca di qualche paparazzo anche se sapeva che in quel posto non lo avrebbero mai potuto seguire ed appoggiò la bici contro l'albero.
Tutto era rimasto come sempre e non i ricordi di quel posto riemersero come delle fotografie, come quella che per la centesima volta si ritrovò a guardare sullo schermo del BB. Solo In quel luogo potevano vedersi perchè era una riserva e nessuno poteva entrarci ad eccezione loro che erano diventati soci dell'associazione che se ne occupava. Si sedette sulla sabbia guardando verso l'orizzonte.
“mi aspettavo qualche nuovo colpo di testa e invece noto che non sei cambiato molto” disse una voce profonda alle sue spalle. Senza dire una parola Jared si alzò e lo guardò mordendosi il labbro inferiore. Matt gli sorrise guardandolo con affetto.
“è questo quello che hai da dirmi dopo tanto tempo?!” disse guardandolo imbronciando ed allontanandosi da lui di qualche passo poi un sorriso di sbieco gli si disegnò in faccia “sapevo che saresti arrivato qui con il tuo solito modo di fare superiore e che avresti evitato il discorso pensando che io ti sarei caduto ai piedi...”
“aspetta J non...” cominciò Mat.
“No! No ti sei preso già abbastanza gioco di me! Mi hai fatto penare per anni e quando finalmente pensavo di aver scalfito anche solo minimamente la tua scorza tu ke hai fatto??” parlava senza quasi prendere fiato.
“per favore JJ ascolta...” provò di nuovo.
“ma sono stato io l'idiota che ha pensato stupidamente di poter essere speciale, ma certo, non basta essere amato da tutti per essere amato da chi si ama giusto? E tu questo me l'hai fatto pesare fin troppo!”
“jared, jared per favore io....” cercò di nuovo di parlare.
“Ah si, sì le conosco già le tue scuse...so già cos'hai da dirmi: un sacco di fottutissime scuse di cui me ne sbatto!” aveva negli occhi una furia tremenda e parlava talmente veloce che matt quasi faticava a capirlo “la verità di tutta sta storia è che tu non hai mai avuto le palle di prendere una posizione ed io mi...” improvvisamente Matt lo afferrò stretto e baciandolo gli chiuse le labbra.
Jared Stava per lasciarsi andare ma lo spinse via prima che fosse troppo tardi.
“vedo che è ancora l'unico modo per farti tacere” disse beffardo Matt lasciando la presa.
“stronzo!stronzo!fottiti!” furono le uniche parole di J mentre si sfregava le labbra con il dorso della mano e voltandogli le spalle era deciso ad andarsene.
“ehi, ehi no aspetta, aspetta ti prego” lo fermò l'altro afferrandolo me il polso.
“forse ti può essere sembrato un gesto codardo quello di andarmene ufficialmente dal gruppo ma era l'unica soluzione per...”
“per liberarti di me e vivere normalmente?” concluse per lui Jared.
“JJ! J amarti era deleterio! Mi consumava giorno dopo giorno...sentivo di non potercela fare...”
“ma certo...certo ero talmente “troppo” per te che hai deciso di rinunciare a me del tutto e per cosa poi?” non controllava più la rabbia e sentiva un forte desiderio di andarsene e lasciar cadere quelle illusioni che si era fatto.
“scusa ma cosa ti aspettavi? Che arrivassi qui in lacrime chiedendoti perdono?” anche la calma di matt stava cedendo.
“no certo che no! Ma quanto meno senza quel sorrisetto idiota che non ti togli mai dalla faccia e soprattutto con delle scuse decenti per quello che mi hai fatto passare”
“senti J non ho nulla di cui lamentarmi ok? Ora suono nell'altra band, ho moltissimi fan e...una fidanzata” disse un po' in imbarazzo abbassando lo sguardo.
Jared rise nervosamente e un altra volta si voltò per andarsene ma Matt gli si parò davanti.
“senti ora sono felice ok? Sto bene ho tutto ciò che voglio e non vedo perchè tu non possa essere felice” le parole di Matt erano decise ed incisive ma la sua voce tremava e i suoi occhi lacrimavano.
“e allora dimmi, perchè piangi se sei felice?” disse pungente J guardandolo dritto negli occhi ma l'altro non rispose “avanti dimmelo! Fammi vedere questa tua gioia!”.
Matt non resistette più e la sua armatura crollo facendo un boato immaginario: mettendosi le mani sul volto strinse le spalle e cominciò a singhiozzare.
“perchè...perchè per quanto sia distruttivo e consumante amarti è una cosa inevitabile, una cosa di cui non posso fare a meno e senza di te la mia vita...non ha lo stesso senso...” finalmente sembrava una persona normale, debole e fragile come chiunque altro, finalmente Jared riusciva a vedere oltre il bassista dallo sguardo gelido. Il cuore gli cominciò a battere nel petto come un tamburo e senza pensare allungò un braccio afferrandogli il collo e tirandolo a se.
“Ti amo Jared...non so quanto tempo ci ho messo a capirlo ma ora è chiaro...” disse matt a mezza voce accarezzandogli la testa poi senza neanche accorgersene i loro visi si incontrarono e le loro labbra si unirono in quel bacio che JJ sognava da troppe notti tristemente ed ora toccava davvero il cielo senza neanche saltare.
“lo sapevo” gli sussurrò all'orecchio quando si staccarono poi con un gesto repentino lo allontanò da sé e senza voltarsi sparì tra gli alberi dove aveva lasciato la bici.
“Jared!” si sentì chiamare quando fu già sul sellino pronto a partire. Matt gli si avvicinò prendendolo per un braccio “voglio essere distrutto...sono pronto per essere consumato, annientato,sfinito, logorato...basta che sia tu a farlo” gli disse accennando un sorriso insicuro ma JJ non rispose, mise i piedi sui pedali e se ne andò, lasciandolo lì con ancora il suo sapore sulle labbra. Matt lo guardò sconsolato andare via mentre ripensava ai vecchi tempi, sapeva di aver sbagliato a non mostrargli i propri sentimenti ma nessuno poteva capire cosa voleva dire amare una persona così strana, eclettica e lunatica come JJ; una volta che riusciva ad avere un potere su di te poteva usarti come voleva e lui non sopportava l'idea di essere bistrattato però aveva capito che ancora peggio era il vuoto che creava la sua mancanza.


Ci mise un attimo J a capire che il suo cellulare suonava nella tasca del giubbotto.
“dove cazzo sei jared? Per quale stramaledetto motivo non sei ancora qui?” la voce infuriata di shannon lo risvegliò dal torpore e si accorse che era in ritardo di più di un ora.
“arrivo” fu la sua unica risposta
Una volta uscito dalla riserva riuscì a percorrere solo pochi metri prima che un gruppo di fan lo riconoscesse e fermasse così quando arrivò allo studio dove si sarebbe dovuto tenere l'intervista radio era già tutto finito; ciò che trovò furono solo le facce arrabbiate di Tomo e Shan e una furiosa Emma che lo insultò nei modi peggiori.
Quella notte mille pensieri lo attanagliavano ma una cosa sola gli rimbombava nella mente : Matt era perso senza di lui e questo significava che non era l'unico a sentirsi così solo.
Con quel pensiero furono sogni felici fino alla mattina dopo quando fu tutto di nuovo in gioco: si svegliò più tardi del solito e sentì una certa confusione provenire dalla cucina. Si alzò, si infilò i pantaloni ed andò a vedere ma quando entrò nella stanza si ritrovò sommerso da ben quattro sguardi furiosi, doveva essere successo qualcosa di davvero terribile per vedere quell'espressione sul viso di Shan nei suoi confronti.

“adesso devi proprio spiegarci cos'è questa stronzata” disse serissima Emma sbattendogli letteralmente dei fogli in faccia, lui li afferrò cercando di non farli cadere ma anche quando li ebbe sotto mano non capì. Erano delle pagine stampate da dei siti di gossip e notizie scandalistiche a cui di solito non davano peso ma dopo la terza pagina comprese: tutti gli articoli dicevano un unica cosa “il cantante e frontman dei 30 seconds to mars tradisce i fan per spassarsela” ed allegate ad esso una miriade di foto in compagnia di quelle fan che l'avevano fermato la sera prima. Girò e rigirò i fogli una decina di volte e lesse ogni singola parola sentendosi quasi sollevato di leggere solo una così frivola notizia ma nulla sul suo reale incontro.
“oh andiamo sono solo sciocchezze” disse appoggiando i fogli sul tavolo e prendendosi una tazza di the alle erbe che amava tanto al mattina.
“sciocchezze?? SCIOCCHEZZE JARED?!” Emma era davvero furiosa e il tono noncurante di jared non aiutava “ dai buca a migliaia di fan che aspettavano da mesi di fare questo cazzo di meet per andare chissà dove per fare chissà cosa che spero non fosse spassarsela con due ragazzine e il giorno dopo i giornali parlano così di te!! queste sarebbero sciocchezze??” si alzò di scatto dalla sedia mentre gli gridava contro.
“cazzo emma nessuno da retta a queste stronzate!chi vuoi che dia peso a queste notiziole?” rispose tranquillo JJ.
“fanculo Jared, quali notiziole? È già pronto un articolo sul ***** del prossimo mese... per non parlare della figuraccia che abbiamo fatto ieri e dei commenti che girano in internet” esordì Shan seduto davanti al pc sul tavolo “guarda tu stesso! Persino MTV ne parla!” disse girando lo schermo per fargli vedere.
“eh va bene, ho commesso uno sbaglio! Può capitare mi scuserò e tutto tornerà a posto” disse JJ sedendosi anche lui al tavolo.
“No J così non va per niente bene! Cazzo tu sei il frontman! Sai che significa frontman?? significa che tu sei il volto di questo gruppo! Sei tu che stai in primafila e comportandoti così immagine pensi di aver dato?!” lo rimproverò emma gesticolando nervosa completamente rossa in faccia.
“quindi mi stai dicendo che non posso avere nessuna vita privata o tradisco i miei fan? Mi stai dicendo che ho do del gossip o niente? È questo che vogliono? Ci metto poco!” preso dalla stizza si alzò e con un gesto gettò tutti i fogli per terra mentre guardava emma dritta negli occhi. Sembravano due tigri in gabbia e per un attimo Shan, Tomo e Tim temettero che si aggredissero.
“ehi Jay...” disse quasi sussurrando Shan ma il fratello lo ignorò.
“ ne stai facendo una tragedia” disse a denti stretti Jared.
“J...cristo santo quanto pensi di metterci a capire che hai fatto una stronzata? Hai davvero intenzione di farne una questione?” la voce di tomo rimbombò spaccando quella tensione che si stava formando tra J e la manager.
“una cazzo di sera..una sola!” gridò Jared stringendo il pugno e puntandolo sul tavolo.
“ehii non è un martirio ragazzi, cioè si tratta di pettegolezzi. In fondo è pur sempre umano no?” intervenne Tim cercando di mettere pace e Jared lo guardò con approvazione indicandolo come a voler sottolineare agli altri quanto egli avesse ragione.
Nel frattempo Emma aveva raccolto le sue cose ed era pronta per andarsene ma prima di uscire si voltò minacciosa.
“senti J ti ricordo che la scalata è ancora molto alta. Non me ne frega una cazzo di quello che fai nella tua vita privata purchè questo non intacchi il gruppo ok? Quindi le tue scappatelle senza motivo tienile per le giornate libere.” disse puntagli il dito contro poi senza nemmeno salutare uscì.
La tensione si sentiva nell'aria tanto densa da sembrare palpabile. Tomo e Tim si sedettero davanti al pc guardando video e leggendo e mail mentre Jared si avvicinò al fratello che stava mettendo i piatti nel lavandino.
“non crederai davvero a quelle voci vero? Mi pare logico che c'è un motivo...” gli sussurrò J cercando il suo sguardo.
“sai cosa mi sta sui coglioni più della figura di merda al meet e delle fan incazzate?” sbottò Shan cercando di non farsi sentire dagli altri due; Jared non rispose fissandolo dritto negli occhi che stranamente non avevano quell'aria gentile e affettuosa ma erano duri e gelidi “il fatto che io so dove sei stato ieri sera e per quale motivo...e tu me l'hai tenuto nascosto scappando come al solito dalla realtà. Quando scenderai su questa terra J? È bellissimo che tu voglia sognare e far sognare ma a volte bisogna sbattere il naso contro la realtà e tu non vuoi farlo” disse deciso mentre J inziava a sentire il senso di colpa salirgli in gola ripensando alla sera prima. Stava per scusarsi quando un suono li interruppe, era la suoneria di un cellulare.
“buongiorno amore mio” rispose Tomo alzandosi e uscendo dalla stanza mentre Shan improvvisamente si focalizzò su di lui come un falco senza mai lasciarlo con lo sguardo finchè non fu fuori. Quando finalmente Shan tornò a guardare il fratello questi scuoteva la testa con un sorrisetto beffardo.
“deve essere un difetto di famiglia” disse ridacchiando e alla fine anche il fratello sorrise dandogli un colpo sulla spalla.
Fortunatamente quel giorno era pieno di impegni tra prove e preparativi per la serata poi interviste, meet and greet con i fan e soundcheck. Procedeva tutto a meraviglia finchè durante l'intervista non gli fecero la fatidica domanda “dopo ciò che è accaduto ieri sera dobbiamo sperare che Jared Leto ha giustamente trascurato i fan per dedicarsi ad una nuova fiamma?”, inizialmente si trovò spiazzato di fronte a quella domanda così esplicita ed insolente ma decise di prendere la palla al balzo e si scusò per il suo comportamento ma la giornalista era spietata e sottolineò più volte il malumore tra gli echelon e le voci che giravano su una sua presunta relazione che lo avrebbe a breve allontanato dai mars. Ad ogni dichiarazione di quel genere Jared rimaneva sempre più sconvolto, non immaginava che un suo gesto forse un po' avventato potesse scatenare quel movimento e che i fan avrebbero sentito così fortemente la sua mancanza anche se fosse mancato una sola volta. Sarebbe dovuto essere scocciato e spazientito da quella reazione eccessiva e da quelle domande insolenti invece sentiva crescere una strana sensazione di appagamento e gioia nel sentire che era tanto importante da non poter sparire neanche per un attimo senza far soffrire qualcuno. Per tutto il tempo del meet and great ebbe nelle testa l'eco delle parole di matt “voglio essere distrutto...sono pronto per essere consumato, annientato,sfinito, logorato...basta che sia tu a farlo”. Era così convinto quando l'aveva detto ma lui lo era? Lui era pronto a farsi assorbire da una storia? Era pronto a rinunciare e dividersi tra amore e musica? Aveva lottato così tanto per quell'amore, era giusto rinunciarci proprio ora?
Dispensò sorrisi e abbracci come non mai quella sera e guardando i sorrisi eccitati degli echelon sentì il cuore riempirsi di gioia seppur dentro desiderasse condividere quell'esperienza con Matt.
Ormai mancava poco al concerto di quella sera e dovevano essere tutti al massimo per il loro ritorno a Los Angeles eppure nel backstage la tensione era palpabile.
“ehi dov'è Tim?” chiese jared a Shan che stava seduto su di una poltroncina agitando le bacchette nell'aria.
“è uscito a fumare” rispose lui.
“ok, allora emma mi ha detto che c'è stata questa variazione della scaletta” disse J dando in mano a Tomo che fino a quel momento era rimasto in un angolo, il foglio con le canzoni da suonare.
“perchè hanno spostato CTTE? E poi non dovevamo fare the fantasy stasera?” chiese il chitarrista guardando la lista che poi allungò a Shan.
“allora l'hanno spostata perchè Hurricane la canto da in fondo e non avrei il tempo di tornare sul palco mentre con vox populi ce la faccio per quanto riguarda The fantasy l'abbiamo tolta per una questione di tempo, ci siamo sbagliati sui tempi delle band di apertura” spiegò jared “ora vado a dirlo a Tim” concluse fuggendo in tuta fretta fuori dalla porta.
Tomo stava in piedi proprio davanti al divanetto dove shan leggeva la lista: lo guardò qualche secondo poi gli diede un calcetto sul piede, l'altro alzò lo sguardo e rispose allo stesso modo e continuarono così finchè non finirono col prendersi praticamente a calci tra risate e battute poi Shan afferrò Tomo e lo tirò a sé facendogli il solletico sui fianchi che sapeva essere un suo punto debole. Risero come dei matti mentre Tomo si dimenava come un matto e non riuscì a liberarsi finchè non fu Shan a deciderlo.
Si ritrovarono ancora nel silenzio, Tomo ancora in piedi di fronte a Shan che senza alzarsi gli fece cenno di avvicinarsi con il dito; lui che sapeva benissimo cosa significasse quel gesto si allungò sull'altro e gli diede un veloce bacio sulle labbra ma Shannon non si accontentò e lo fece sedere a stento sulle sue ginocchia mentre prendolo per la nuca tra i linghi capelli lo costringeva a baciarlo.
“cos'hai in tasca che fa così volume?” chiese Shan mentre già frugava nelle tasche dell'altro senza ritegno.
“no aspet...” cominciò Tomo ma si fermò quando video Shan estrarre la piccola scatoletta di velluto blu ed aprirla.
“è...un anello” disse banalmente Shan senza fiato per la scoperta e tenendolo come fosse una cosa ripugnante, non riusciva neppure a guardarlo negli occhi.
“sì...qualche giorno fa io e Vic abbiamo parlato di matrimonio...volevo chiederglielo stasera dopo il concerto quando andrò a trovarla” lo disse tutto d'un fiato, per la prima volta sentendosi un verme per sua sincerità spiazzante.
“capisco...” rispose Shan schiarendosi la voce che avrebbe potuto tradire l'indicibile tristezza che sentiva dentro. Abbassò per un attimo lo sguardoper poi rialzarlo e sorridere. Inaspettatamente Tomo si sentì ancora di più abbattuto da quel sorriso che lo colpì come un pugnale, non poteva essere così sereno davanti a quella crudeltà.
“quindi...quindi ci sarà un matrimonio?” ripetè insulsamente Shan cercando più che altro di farsene una ragione mentre l'altro si alzava ad occhi bassi rimettendo il gioiello in tasca.
“sì...ci sarà un matrimonio ed io vorrei che funzionasse” dichiarò convinto Tomo guardandolo ora in viao anche se l'altro sfuggiva allo sguardo.
“si certo, non c'è bisogno che tu dica altro. Capisco, da quel momento in poi non ci sarà più nulla”disse cercando di sembrare il meno patetico possibile.
“ti prego non dire così” disse a stento Tomo mentre con grande stupore dell'altro fu il primo a versare lacrime.
Shan si alzò e l'abbracciò più forte che poteva. “voglio solo che tu sappia una cosa: è sempre stato tutto vero, anche se l'abbiamo negato in mille modi, anche se non è mai esistito per nessuno a parte noi, per me è stato tutto maledettamente vero...vero come il fatto che io...io ti ho amato cazzo.. ti ho amato davvero anche se non l'avrei mai ammesso” disse mentre stringeva Tomo che in silenzio si lasciava straziare da quelle parole.
“ehi” una voce strana, diversa ma familiare interruppe quel momento e quando i due si voltarono rimasero stupiti nel veder Matt sulla porta.
“ehi, ciao!” disse subito Tomo andando a salutarlo e subito dopo anche Shan lo accolse calorosamente.
“dov'è lui?” chiese il nuovo arrivato subito dopo.
“è fuori” rispose Shan serio e Matt dopo averlo ringraziato con un cenno uscì dal backstage raggiungendo Jared che in un angolo non molto distante dai fonici che allegri fumavano una sigaretta con Tim, scriveva sul suo BB saltellando nervoso.
“cosa cazzo ci fai qui? Sei pazzo?” gli gridò contro non appena lo vide.
“sì decisamente pazzo se ho deciso di seguirti fino a qui” gli rispose l'altro con un sorriso.
“non mi sembra di avertelo chiesto” disse Jared sorridendo sornione.
“no infatti... sono qui per avere le mie risposte”
“ le tue risposte? Mi hai mai fatto delle domande?” rispose secco Jared mentre superandolo si dirigeva verso la porta del Backstage.
“sapevo che mi avresti risposto così, non ti sembra di essere prevedibile ormai?”
“prevedibile dici? Probabile...forse perchè per te ormai non sono più niente di nuovo, niente di divertente” mentre parlava J non si era fermato entrando nel bstage per prepararsi.
“non sei mai stato un gioco per me J...quante volte vuoi sentirmi dire che ti amo e che sono disposto ad annullarmi pur di averti?” disse Matt quando furono nel camerino.
“sei disposto in che modo? Annullando la tua vita, le tue passioni il tuo essere?” chiese provocatorio J mentre si infilava il la giacca di pelle e senza mai fermarsi si posizionava dietro il palco.
“ti prego fermati un secondo” lo fermò matt che fino a quel momento l'aveva seguito come un cane “fermarmi un secondo? Tu l'hai mai fatto prima di spezzarmi il cuore? Prima di gettarmi via come uno straccio?” fu la risposta brusca del cantante che scostò l'altro per salire i gradini del retropalco.
“ non ho forse pagato col dolore? Non ti sto chiedendo altro che pagare di nuovo J...”
“mat noi non ci amiamo ci distruggiamo” rispose J guardandolo dritto negli occhi, i cuori di entrambi battevano all'impazzata, le luci sul palco si spensero, il telo era già tirato, gli altri in posizione ai loro strumenti e quando la musica cominciò matt ebbe un sussultò come uno strano presentimento, allungò le braccia e afferrò J per i fianchi ma questi si scostò e prendogli il viso con entrambe le mani lo baciò delicatamente.
“credi che io abbia mai smesso di amarti? Non ti sei accorto di essere in ogni mia canzone?” gli sorrise quasi commosso poi fece un passo verso il palco a cui dava le spalle, delle forti luci illuminavano proprio dove lui ritto con le braccia aperte si preparava alla sua entrata “mi dispiace ma loro sono l'unico amore di cui ho bisogno ora” disse velocemente Jared indicando il pubblico di echelon urlanti poi corse verso il microfono. Ma anche stando dietro le quinte Matt potè sentir parlare del loro amore per tutto il tempo, solo in quel momento le parole delle canzoni prendevano un senso e diventavano per lui un unica canzone.
Into your lies, hopeless and taken...
I'm a ghostyou're an angel
I believe in nothing But the beating of our hearts...
Here we are at the start, I can feel the beating of our hearts...
No matter how many times ,did you told me you wanted to leave,do you really want? do you really want me? do you really want me dead or alive to torture for my sins ….
No I'm not saying I'm sorry One day, maybe we'll meet again ....
I fell apart But got back up again and then ..
So my toy heaven is a hell
Sick as my secrets but i'm never going to tell
lock through blame...
It's time to pay You know you've got it …
si commosse a tal punto che a stento trattenne le lacrime, guardò Jared saltare e cantare sul palco e comprese ciò che aveva voluto dire: lui apparteneva a troppe persone perchè potesse essere solo suo e se voleva amarlo avrebbe dovuto amare tutte quelle mani che cercavano di afferrarlo e quelle voci che in coro cantavano con lui perchè ormai faceva tutto parte di lui e solo a loro era concessa quella passione che lui dava. Lui apparteneva alla musica e la musica apparteneva a lui non c'era spazio per altro. Dopo un ultimo sguardo se ne andò senza voltarsi.
Il concerto fu un vero successo e i mars scesero dal palco distrutti e soddisfatti come bambini a natale, ridevano felici mentre si asciugavano il sudore, poi improvvisamente Jared vide Shannon rabbuiarsi mentre guardava un punto poco più lontano del Backstage.
Vic aveva fatto una sorpresa a Tomo ed era andata a trovarlo dietro le quinte e tra abbracci, baci e chiacchiere concitate ci fu un luccichio nel buio del bacckstage e Vic entusiasta gettò le braccia al collo del fidanzato.
“oddio...non credevo l'avrebbe mai fatto...mi dispiace Shan, io non immagino come tu...” disse JJ cercando di consolare il fratello dall'aria piuttosto sconvolta a quella visione.
“sapevo che sarebbe successo prima o poi. Non è stato altro che un gioco reale” disse deciso fingendo di asciugarsi il sudore per nascondere quelle poche lacrime che ormai pretendevano di essere sprecate ma Jared sapeva che per quanto cercasse di fare il dure in realtà Shannon dentro di sé piangeva e si disperava come chiunque altro.
“matt non c'è più...ma dove?” si accorse all'improvviso il batterista dopo essersi ricomposto ma Jared lo interruppe scuotendo la testa tristemente.
Ci fu un lungo minuto di silenzio. “ come siamo arrivati a questo punto? Com'è cominciata questa storia?” chiese all'improvviso jared.
“sinceramente, fratellino, neanche me lo ricordo...” rispose shan malinconico.
“io sì” entrambe i fratelli Leto si voltarono per scoprire che la voce che aveva parlato altri non era che Emma.
“tu? Ma tu hai sempre saputo....tu sai tutta la storia?” balbettò JJ incredulo nello scoprire che Emma, tenuta sempre all'oscuro di quegli intrecci, potesse sapere ogni cosa.
“tutta...dall'inizio alla fine. Io so tutta a storia.” concluse sorridendo.
   
 
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