Le luci sul palco si
erano spente già
da diverse ore quando anche quelle dell'after party lasciarono spazio
ad una rosea alba che sorgeva all'orizzonte.
Jared stava davanti alla
porta
dell'albergo, in attesa del fratello e gli amici che facevano alcune
foto con le fan,quando Joy si fece spazio tra le fan e gli si
avvicinò. L'aveva appena conosciuta, era una pittrice
australiana, bionda e bellissima, con un sorriso solare e una
personalità travolgente.
“spero che
questo non sia un addio...
se vuoi sai dove trovarmi” gli disse sfoggiando il suo
miglior
sguardo da cerbiatta e dopo averlo abbracciato se ne andò.
Jared si limitò a sorriderle per poi voltare lo sguardo e
notare Shan che si avvicinava.
“ehi quella
era davvero carina...anzi
stupenda....” gli disse il fratello spalleggiandolo giocoso.
“già”
fu l'unica risposta di
J che tolse il BB dalla tasca del cappotto ed affondando la testa
nella sciarpa si mise a fissare la foto che compariva sullo schermo.
“devi smettere
di pensarci Jay... non
andrai mai avanti così...” gli
consigliò Shan che
sapeva benissimo il motivo di tutta quella tristezza.
“perchè
tu mi capisci vero?!”
chiese sarcastico J indicando con lo sguardo Tomo che salutava le
ultime fan.
“No...”
rispose frettolosamente il
fratello guardando di sfuggita il chitarrista
“cioè sì...non
lo so, è diverso...Jay non è possibile che
diventi una
cosa del genere!”
“perchè??
perchè sono
Jared Leto?!” disse guardando l'altro dritto negli occhi
mentre
nell'azzurro dei suoi bruciava una rabbia immensa che fece sentire
Shan così impotente da non riuscire a sostenerne neppure lo
sguardo. “ah fanculo! Lascia stare...” sbotto J
sparendo poi
dietro alla porta dell'hotel.
Shan si
ritrovò a fissare il suo
riflesso nel vetro quando vide comparire alle sue spalle Tomo,senza
dire nulla gli aprì la porta ed entrarono. La hall
dell'albergo era deserta come anche le scale e i corridoi, ma era
prevedibile a quell'ora del mattino. Ci fu un lungo silenzio
finchè
non raggiunsero il loro corridoio.
“cosa aveva
J?” chiese
all'improvviso Tomo che aveva notato il malumore dell'amico
già
dall'inizio serata.
“solita
storia...” rispose
sbrigativo shan mentre si fermavano davanti alla porta antincendio.
“ormai sembra
persino inutile
ripetergli che deve smettere di pensarci” disse freddo Tomo
mentre
shan a testa bassa guardava la moquette sotto i loro piedi.
“bhe posso
capire che non sia tanto
facile per lui...” confessò Shan.
“io invece
trovo difficile
comprenderlo...”
“come sarebbe
a dire? Chi meglio di
noi può capire ciò che prova? Se tu fossi al suo
posto
non ti sentiresti così?” disse nervoso shan
afferrando la
spalla dell'altro e fissandolo per qualche secondo in quegli occhi
scuri, poi un sorrisetto nervoso gli sfuggì “no ma
certo...tu hai victoria...” concluse staccando la mano dalla
spalla
e lasciando che il sarcasmo nella sua voce dicesse il resto.
“oh ti prego,
non tirarla ancora in
ballo...” intervenne subito tomo. “ti ho
già detto che lei
non c'entra niente con i nostri discorsi”
“non c'entra
niente??hai un bel
coraggio a dirlo! Magari lei non c'entra nei discorsi su Jared, ma
nei nostri...” shan cominciava ad arrabbiarsi seriamente,
come
succedeva ogni volta che sollevavano il discorso sulla fidanzata di
Tomo.
“ecco appunto,
stavamo parlando di
jared e di quanto fosse esagerata la sua reazione all'uscita di scena
di Matt” sottolineò Tomo slacciandosi i primi
bottoni della
giacca poiché cominciava ad aver caldo.
“esagerata?!
Esagerata?! Cazzo Tomo
lo amava! Anzi no...lo ama! Ha cercato di fare breccia nella scorza
di Matt per anni e quando finalmente ci è riuscito questo
è
sparito, se ne è andato!” ormai stava praticamente
urlando e
Tomo si affrettò a coprirgli la bocca con la mano.
“shhh! Non
gridare o sveglierai
l'albergo!” disse ma l'altro gli afferrò il polso
e
tirandolo lo costrinse ad avvicinarsi di qualche passo.
“credi davvero
che tu non staresti
come lui se io scomparissi? Quand'è che ammetterai anche a
te
stesso che Vic non è altro che la tua copertura?”
disse
quasi in un sussurro all'altro che ormai era a pochi centimetri da
lui.
“e ringrazia
il cielo che c'è!
È solo grazie a Vic che nessuno di noi due sta come ora
Jay...” gli rispose risoluto togliendo il polso dalla presa.
“parla per
te... sono io quello che
deve vivere nell'ombra e nella solitudine...” lo
punzecchiò
shan sperando di colpirlo nel vivo, ma tomo era un osso duro e
rivolgendogli uno sguardo di sfida disse in un sibilo “
è
stata una tua scelta non avere una donna di copertura...in fondo io
sono stato solo più furbo”.
Shan non potè
fare a meno di
sorridere ed avvicinandosi lentamente gli afferrò di nuovo
il
polso con una mano. “ti credi davvero così
furbo?” disse
sotto voce per poi baciarlo così improvvisamente ed
appassionatamente che finirono con lo sbattere contro il muro. Tomo
cercò subito di ribellarsi ma Shan gli afferrò
anche
l'altra mano e se la portò dietro la schiena bloccandolo
completamente. Non gli diede fiato per diversi minuti tenendolo
contro il muro con il corpo finchè questi non si arrese e si
lasciò andare abbracciandolo ed afferrandogli la nuca.
Finalmente shan lo lasciò dalla sua presa ed usò
le
mani per sfiorare il collo di Tomo facendolo rabbrividire per poi
scendere lentamente oltre la giacca slacciata fino al petto dove
scivolò veloce fermandosi sul fianco.
“quanto tempo
è che non
passiamo la notte insieme” gli sussurrò shan
all'orecchio
quando finalmente gli diede un attimo di respiro e con lo sguardo
indicò la stanza accanto a loro.
Ma fu la sua rovina
perchè
subito tomo si staccò da lui ed infilò le mani in
tasca
abbassando lo sguardo imbarazzato.
“non lo
so...” borbottò
cercando impacciato di riallacciarsi la giacca.
Shan
ridacchiò di fronte a
quell'infantile imbarazzo che ancora riusciva a suscitargli la loro
intimità dopo tanti anni e senza indugio si
abbassò
fino a raggiungere quelle labbra semi-nascoste dai capelli e le
baciò
teneramente. “troppo, te lo dico io...” disse poi
alzandogli il
mento con le dita. Ormai Tomo sapeva di non avere scelta, con aria
fintamente rassegnata gli mise in mano le chiavi della camera per poi
lasciarsi trascinare da Shan fin dentro alla stanza nella quale quasi
non toccò terra, scaraventato da shan sul letto.
E mentre la loro porta
si chiudeva
dall'altra parte del corridoio jared se ne stava sdraiato sul letto
ad occhi aperti fissando il soffitto. Per quanto tempo avrebbe dovuto
ancora soffrire? Per quanto tempo ancora si sarebbe dovuto sentire
così confuso?
Il BB suonò e
quella foto
cominciò a lampeggiare sullo schermo illuminando la stanza.
Lo
teneva in mano e continuava a guardare quei visi felici, quel sorriso
che aveva mentre lo teneva per mano e come l'altro lo guardava.
Dov'era finita quella poesia? Era davvero passato un uragano a
distruggere tutto? Doveva davvero cercare e distruggere ogni parte
di lui o era arrivato il momento di scappare? Era tanto confuso da
sentirsi troppo vicino al margine della sua libertà
selvaggia,
eppure continuava a sentirsi uno straniero in una terra straniera. Ma
all'improvviso comprese: quello non era altro che il suo alibi per
portare a termine la sua missione, quella era la sua guerra ed era il
momento di combattere. Lasciò suonare il telefono
esattamente
come lasciò scorrere quei pensieri nella sua mente, poi
chiuse
gli occhi e si addormentò pensando che, anche se nemmeno
veder
sorgere 100 soli in 100 paesi diversi avrebbe potuto cancellare il
ricordo, quel tour rimaneva comunque l'unica sua salvezza per non
fermarsi a pensare.
Però non
sapeva ancora che sul
piccolo schermo del suo amato BB, oltre alla chiamata persa, il
simbolo del sms ricevuto lampeggiava e dentro ad esso poche
fortissime parole erano pronte a sconvolgerlo.
“i miss u...i
need u...we must see”
Non poteva ancora
credere a ciò
che aveva letto e a ciò che stava per succedere...o meglio,
poteva succedere. Erano bastate quelle poche parole per fargli
tornare il suo solito sorriso ammaliante che le fans fuori dall'hotel
apprezzarono anche se lui le liquidò in tutta fretta. Sul
bus
non faceva che guardare nervosamente il BB mentre canticchiava a
mezza voce l'ultima canzone di Lady Gaga sentita per sbaglio alla
radio e ora non riusciva a togliersela dalla testa.
Tomo seduto al tavolino
davanti a lui
con una faccia stravolta mescolava lentamente il suo caffè
mentre Shan sdraiato sul divanetto cambiava i canali della tv
annoiato ma sorridente.
“Quanto siamo
nervosi stamattina”
disse tomo dopo aver visto J guardare il BB per l'ennesima volta
negli ultimi 30 secondi.
“sì
lo so” rispose frettoloso J poi si alzò, prese le
cuffie
dalla tasca del giaccone e dopo averle infilate nel cellulare se le
mise nelle orecchie. Quanto aspettava a rispondergli? Eppure era
stato piuttosto chiaro nella sua risposta; andò nella
cartella
dei messaggi inviati e rilesse ciò che aveva scritto :
“ now
I'm back in LA. we should arrive at the day .... tonight at our usual
place? choose the time”. Non era fraintendibile, non poteva
ignorarlo. Forse sarebbe dovuto essere più dolce o
più
esplicito come lo era stato lui? Non sapeva ma ormai era cosa fatta e
doveva solo aspettare.
Cadde uno strano
silenzio per quasi un
ora in cui J rimase seduto immobile con la testa contro il
finestrino, le cuffie nelle orecchie e gli occhi semichiusi fingendo
di dormire, in realtà di tanto in tanto apriva gli occhi e
guardava il panorama mentre con la coda degli occhi notava gli
sguardi languidi che gli altri due si scambiavano o il braccio di
shan che scivolava dietro le spalle di Tomo mentre guardavano la tv
seduti vicini. Sarebbe dovuto essere felice per loro ma vederli non
faceva che fargli del male e si sentiva ferito, umiliato
così
chiuse del tutto gli occhi e si abbandonò alle melodie
addormentandosi.
“cazzo guarda!
Bellissimo!” il
grido di Tomo lo svegliò di soprassalto; in ginocchio sul
sedile del divanetto indicava fuori dalla finestra e subito shan
accorse alle sue spalle.
Senza sapere esattamente
cosa stessero
guardando anche Jared accorse a vedere.
“ehi J guarda
che razza di
spettacolo” disse shan quando lo vide ed indicò lo
spettacolare tramonto che fuori dal finestrino vedeva il sole calare
oltre l'orizzonte tra i rossi e gli arancioni che si riflettevano
nelle azzurre acque dell'oceano. Rimasero qualche minuto sbalorditi a
guardare fotografando ed elogiando quello spettacolo naturale, poi J
si voltò a sorridere al fratello ma si accorse che questi
stava voltato, guardava Tomo sorridente mentre con la mano gli
accarezzava la schiena e all'improvviso si allungò per
baciargli la guancia ma questo si voltò e finì
con lo
stampargli un bacio sulla bocca in un modo tanto ridicolo da far
scoppiare tutti a ridere. Sembravano così felici da non
lasciar spazio a nulla, pensò jared eppure fino a poco tempo
prima anche lui era tanto felice ma si era frantumato tutto in un
batter d'occhio.
Improvvisamente si
ricordò del
messaggio che aspettava, controllò ancora una volta il BB ed
ebe un balzo al cuore con vide la bustina del messaggio lampeggiare,
c'erano ben 3 messaggi: 2 erano di emma che dava indicazioni per il
concerto della sera dopo ma li avrebbe letti più tardi
perchè
era troppo smanioso di aprire il terzo, quello che aspettava.
“ok. Is better
after 20” poche
parole come prima ma incisive e che improvvisamente gli facevano
tornare la voglia di sorridere, come un adolescente, come una
ragazzina in preda agli ormoni ma non gli importava in fondo tutti
dicevano che non invecchiava mai no? Allora tanto valeva rimanere
adolescente.
Arrivarono a LA per
l'ora prevista, la
casa sembrava quasi abbandonata dopo tutto quel tempo che non vi
tornavano. Shan cominciò subito a fare casino non appena
entrato in casa, sistemando gli strumenti nella sala da musica al
piano di sotto mentre Tomo scappò pochi minuti dopo l'arrivo
dicendo di doversi vedere urgentemente con Vic.
“non so
davvero come fai” disse
Jared comparendo alle spalle di shan che cercava un disco in vinile
tra quelli impilati sulla mensola.
“a fare
cosa?” chiese lui senza
nemmeno voltarsi.
“a resistere
sapendo che lui va da
lei, che dice di amarla e che forse un giorno si sp...”
“non
c'è bisogno che me lo
ricordi...lo so bene ma cerco di non pensarci” lo interruppe
mentre
trovava il disco tanto cercato e dopo averlo spolverato un po' lo
infilava nel mangiadischi nell'angolo della sala. “ti ricordi
questa canzone vero?” chiese poi al fratello che sorseggiava
un the
preso nel frigo bar.
“certo, la
ascoltavamo sempre da
piccoli quando arrivavamo in una casa nuova e ci sentivamo
tristi”
rispose J sedendosi sulla poltrona di pelle bianca.
“esatto,
è una canzone
bellissima ma con una fine tanto triste. Sai già come va a
finire eppure la ascolti lo stesso e sai perchè?
Perchè
ne vale la pena, perchè mentre la ascolti non pensi alla
fine
ma godi ogni singola nota” nel suo essere semplice e forse un
po'
rude, a volte Shan sapeva aprire quelle prospettive che Jared non
avrebbe mai notato.
Finalmente, dopo una
giornata che gli
era parsa infinita le otto di sera arrivarono e J si preparò
all'appuntamento. Nessuno sapeva di ciò che doveva fare
perciò
uscì di casa almeno un ora prima senza dire nulla, mentre il
fratello faceva la doccia.
Prese in tutta fretta la
bici dal
garage e cominciò a pedalare felice di ritrovare quella
sensazione di libertà ma dopo pochi metri il telefono
cominciò
a suonare.
“pronto?”
rispose scocciato dopo
essersi fermato.
“ehi J, non
hai risposto ai miei
messaggi, ti ho inoltrato quelle e mail che voglio che guardi. Siete
pronti per stasera? Tra mezz'ora arriverà la macchina a
prendervi ho già sentito tomo e arriverà
leggermente in
ritardo.” la voce di emma decisa e squillante gli
rimbombò
nelle orecchie.
“mah..no nn
posso esserci, ho un
impegno” rispose senza neanche ricordarsi dove dovesse essere
quella sera.
“non dire
scemenze. Non fate ritardo
e ricordatevi di dare l'anteprima sul nuovo video. Ciao”
disse e
senza attendere risposta riattaccò. Era sempre
così
premurosa eppure così testarda quella donna da fargli venire
i
brividi ma non aveva nessuna intenzione di rinunciare a
quell'occasione, i suoi fan dovevano aspettare. Pedalò
più
in fretta che poteva e non si fermò finchè non
vide il
mare di fronte a se e la sabbia argentea alla luce lunare. Si
guardò
intorno alla ricerca di qualche paparazzo anche se sapeva che in quel
posto non lo avrebbero mai potuto seguire ed appoggiò la
bici
contro l'albero.
Tutto era rimasto come
sempre e non i
ricordi di quel posto riemersero come delle fotografie, come quella
che per la centesima volta si ritrovò a guardare sullo
schermo
del BB. Solo In quel luogo potevano vedersi perchè era una
riserva e nessuno poteva entrarci ad eccezione loro che erano
diventati soci dell'associazione che se ne occupava. Si sedette sulla
sabbia guardando verso l'orizzonte.
“mi aspettavo
qualche nuovo colpo di
testa e invece noto che non sei cambiato molto” disse una
voce
profonda alle sue spalle. Senza dire una parola Jared si
alzò
e lo guardò mordendosi il labbro inferiore. Matt gli sorrise
guardandolo con affetto.
“è
questo quello che hai da
dirmi dopo tanto tempo?!” disse guardandolo imbronciando ed
allontanandosi da lui di qualche passo poi un sorriso di sbieco gli
si disegnò in faccia “sapevo che saresti arrivato
qui con il
tuo solito modo di fare superiore e che avresti evitato il discorso
pensando che io ti sarei caduto ai piedi...”
“aspetta J
non...” cominciò
Mat.
“No! No ti sei
preso già
abbastanza gioco di me! Mi hai fatto penare per anni e quando
finalmente pensavo di aver scalfito anche solo minimamente la tua
scorza tu ke hai fatto??” parlava senza quasi prendere fiato.
“per favore JJ
ascolta...” provò
di nuovo.
“ma sono stato
io l'idiota che ha
pensato stupidamente di poter essere speciale, ma certo, non basta
essere amato da tutti per essere amato da chi si ama giusto? E tu
questo me l'hai fatto pesare fin troppo!”
“jared, jared
per favore io....”
cercò di nuovo di parlare.
“Ah si,
sì le conosco già
le tue scuse...so già cos'hai da dirmi: un sacco di
fottutissime scuse di cui me ne sbatto!” aveva negli occhi
una
furia tremenda e parlava talmente veloce che matt quasi faticava a
capirlo “la verità di tutta sta storia
è che tu non
hai mai avuto le palle di prendere una posizione ed io mi...”
improvvisamente Matt lo afferrò stretto e baciandolo gli
chiuse le labbra.
Jared Stava per
lasciarsi andare ma lo
spinse via prima che fosse troppo tardi.
“vedo che
è ancora l'unico
modo per farti tacere” disse beffardo Matt lasciando la presa.
“stronzo!stronzo!fottiti!”
furono
le uniche parole di J mentre si sfregava le labbra con il dorso della
mano e voltandogli le spalle era deciso ad andarsene.
“ehi, ehi no
aspetta, aspetta ti
prego” lo fermò l'altro afferrandolo me il polso.
“forse ti
può essere sembrato
un gesto codardo quello di andarmene ufficialmente dal gruppo ma era
l'unica soluzione per...”
“per liberarti
di me e vivere
normalmente?” concluse per lui Jared.
“JJ! J amarti
era deleterio! Mi
consumava giorno dopo giorno...sentivo di non potercela
fare...”
“ma
certo...certo ero talmente
“troppo” per te che hai deciso di rinunciare a me
del tutto e per
cosa poi?” non controllava più la rabbia e sentiva
un forte
desiderio di andarsene e lasciar cadere quelle illusioni che si era
fatto.
“scusa ma cosa
ti aspettavi? Che
arrivassi qui in lacrime chiedendoti perdono?” anche la calma
di
matt stava cedendo.
“no certo che
no! Ma quanto meno
senza quel sorrisetto idiota che non ti togli mai dalla faccia e
soprattutto con delle scuse decenti per quello che mi hai fatto
passare”
“senti J non
ho nulla di cui
lamentarmi ok? Ora suono nell'altra band, ho moltissimi fan e...una
fidanzata” disse un po' in imbarazzo abbassando lo sguardo.
Jared rise nervosamente
e un altra
volta si voltò per andarsene ma Matt gli si parò
davanti.
“senti ora
sono felice ok? Sto bene
ho tutto ciò che voglio e non vedo perchè tu non
possa
essere felice” le parole di Matt erano decise ed incisive ma
la sua
voce tremava e i suoi occhi lacrimavano.
“e allora
dimmi, perchè piangi
se sei felice?” disse pungente J guardandolo dritto negli
occhi ma
l'altro non rispose “avanti dimmelo! Fammi vedere questa tua
gioia!”.
Matt non resistette
più e la sua
armatura crollo facendo un boato immaginario: mettendosi le mani sul
volto strinse le spalle e cominciò a singhiozzare.
“perchè...perchè
per
quanto sia distruttivo e consumante amarti è una cosa
inevitabile, una cosa di cui non posso fare a meno e senza di te la
mia vita...non ha lo stesso senso...” finalmente sembrava una
persona normale, debole e fragile come chiunque altro, finalmente
Jared riusciva a vedere oltre il bassista dallo sguardo gelido. Il
cuore gli cominciò a battere nel petto come un tamburo e
senza
pensare allungò un braccio afferrandogli il collo e
tirandolo
a se.
“Ti amo
Jared...non so quanto tempo
ci ho messo a capirlo ma ora è chiaro...” disse
matt a mezza
voce accarezzandogli la testa poi senza neanche accorgersene i loro
visi si incontrarono e le loro labbra si unirono in quel bacio che JJ
sognava da troppe notti tristemente ed ora toccava davvero il cielo
senza neanche saltare.
“lo
sapevo” gli sussurrò
all'orecchio quando si staccarono poi con un gesto repentino lo
allontanò da sé e senza voltarsi sparì
tra gli
alberi dove aveva lasciato la bici.
“Jared!”
si sentì chiamare
quando fu già sul sellino pronto a partire. Matt gli si
avvicinò prendendolo per un braccio “voglio essere
distrutto...sono pronto per essere consumato, annientato,sfinito,
logorato...basta che sia tu a farlo” gli disse accennando un
sorriso insicuro ma JJ non rispose, mise i piedi sui pedali e se ne
andò, lasciandolo lì con ancora il suo sapore
sulle
labbra. Matt lo guardò sconsolato andare via mentre
ripensava
ai vecchi tempi, sapeva di aver sbagliato a non mostrargli i propri
sentimenti ma nessuno poteva capire cosa voleva dire amare una
persona così strana, eclettica e lunatica come JJ; una volta
che riusciva ad avere un potere su di te poteva usarti come voleva e
lui non sopportava l'idea di essere bistrattato però aveva
capito che ancora peggio era il vuoto che creava la sua mancanza.
Ci mise un attimo J a
capire che il
suo cellulare suonava nella tasca del giubbotto.
“dove cazzo
sei jared? Per quale
stramaledetto motivo non sei ancora qui?” la voce infuriata
di
shannon lo risvegliò dal torpore e si accorse che era in
ritardo di più di un ora.
“arrivo”
fu la sua unica risposta
Una volta uscito dalla
riserva riuscì
a percorrere solo pochi metri prima che un gruppo di fan lo
riconoscesse e fermasse così quando arrivò allo
studio
dove si sarebbe dovuto tenere l'intervista radio era già
tutto
finito; ciò che trovò furono solo le facce
arrabbiate
di Tomo e Shan e una furiosa Emma che lo insultò nei modi
peggiori.
Quella notte mille
pensieri lo
attanagliavano ma una cosa sola gli rimbombava nella mente : Matt era
perso senza di lui e questo significava che non era l'unico a
sentirsi così solo.
Con quel pensiero furono
sogni felici
fino alla mattina dopo quando fu tutto di nuovo in gioco: si
svegliò
più tardi del solito e sentì una certa confusione
provenire dalla cucina. Si alzò, si infilò i
pantaloni
ed andò a vedere ma quando entrò nella stanza si
ritrovò sommerso da ben quattro sguardi furiosi, doveva
essere
successo qualcosa di davvero terribile per vedere quell'espressione
sul viso di Shan nei suoi confronti.
“adesso devi
proprio spiegarci cos'è
questa stronzata” disse serissima Emma sbattendogli
letteralmente
dei fogli in faccia, lui li afferrò cercando di non farli
cadere ma anche quando li ebbe sotto mano non capì. Erano
delle pagine stampate da dei siti di gossip e notizie scandalistiche
a cui di solito non davano peso ma dopo la terza pagina comprese:
tutti gli articoli dicevano un unica cosa “il cantante e
frontman
dei 30 seconds to mars tradisce i fan per spassarsela” ed
allegate
ad esso una miriade di foto in compagnia di quelle fan che l'avevano
fermato la sera prima. Girò e rigirò i fogli una
decina
di volte e lesse ogni singola parola sentendosi quasi sollevato di
leggere solo una così frivola notizia ma nulla sul suo reale
incontro.
“oh andiamo
sono solo sciocchezze”
disse appoggiando i fogli sul tavolo e prendendosi una tazza di the
alle erbe che amava tanto al mattina.
“sciocchezze??
SCIOCCHEZZE JARED?!”
Emma era davvero furiosa e il tono noncurante di jared non aiutava
“
dai buca a migliaia di fan che aspettavano da mesi di fare questo
cazzo di meet per andare chissà dove per fare
chissà
cosa che spero non fosse spassarsela con due ragazzine e il giorno
dopo i giornali parlano così di te!! queste sarebbero
sciocchezze??” si alzò di scatto dalla sedia
mentre gli
gridava contro.
“cazzo emma
nessuno da retta a queste
stronzate!chi vuoi che dia peso a queste notiziole?” rispose
tranquillo JJ.
“fanculo
Jared, quali notiziole? È
già pronto un articolo sul ***** del prossimo mese... per
non
parlare della figuraccia che abbiamo fatto ieri e dei commenti che
girano in internet” esordì Shan seduto davanti al
pc sul
tavolo “guarda tu stesso! Persino MTV ne parla!”
disse girando lo
schermo per fargli vedere.
“eh va bene,
ho commesso uno sbaglio!
Può capitare mi scuserò e tutto
tornerà a posto”
disse JJ sedendosi anche lui al tavolo.
“No J
così non va per niente
bene! Cazzo tu sei il frontman! Sai che significa frontman??
significa che tu sei il volto di questo gruppo! Sei tu che stai in
primafila e comportandoti così immagine pensi di aver
dato?!”
lo rimproverò emma gesticolando nervosa completamente rossa
in
faccia.
“quindi mi
stai dicendo che non posso
avere nessuna vita privata o tradisco i miei fan? Mi stai dicendo che
ho do del gossip o niente? È questo che vogliono? Ci metto
poco!” preso dalla stizza si alzò e con un gesto
gettò
tutti i fogli per terra mentre guardava emma dritta negli occhi.
Sembravano due tigri in gabbia e per un attimo Shan, Tomo e Tim
temettero che si aggredissero.
“ehi
Jay...” disse quasi
sussurrando Shan ma il fratello lo ignorò.
“ ne stai
facendo una tragedia”
disse a denti stretti Jared.
“J...cristo
santo quanto pensi di
metterci a capire che hai fatto una stronzata? Hai davvero intenzione
di farne una questione?” la voce di tomo rimbombò
spaccando
quella tensione che si stava formando tra J e la manager.
“una cazzo di
sera..una sola!”
gridò Jared stringendo il pugno e puntandolo sul tavolo.
“ehii non
è un martirio
ragazzi, cioè si tratta di pettegolezzi. In fondo
è pur
sempre umano no?” intervenne Tim cercando di mettere pace e
Jared
lo guardò con approvazione indicandolo come a voler
sottolineare agli altri quanto egli avesse ragione.
Nel frattempo Emma aveva
raccolto le
sue cose ed era pronta per andarsene ma prima di uscire si
voltò
minacciosa.
“senti J ti
ricordo che la scalata è
ancora molto alta. Non me ne frega una cazzo di quello che fai nella
tua vita privata purchè questo non intacchi il gruppo ok?
Quindi le tue scappatelle senza motivo tienile per le giornate
libere.” disse puntagli il dito contro poi senza nemmeno
salutare
uscì.
La tensione si sentiva
nell'aria tanto
densa da sembrare palpabile. Tomo e Tim si sedettero davanti al pc
guardando video e leggendo e mail mentre Jared si avvicinò
al
fratello che stava mettendo i piatti nel lavandino.
“non crederai
davvero a quelle voci
vero? Mi pare logico che c'è un motivo...” gli
sussurrò
J cercando il suo sguardo.
“sai cosa mi
sta sui coglioni più
della figura di merda al meet e delle fan incazzate?”
sbottò
Shan cercando di non farsi sentire dagli altri due; Jared non rispose
fissandolo dritto negli occhi che stranamente non avevano quell'aria
gentile e affettuosa ma erano duri e gelidi “il fatto che io
so
dove sei stato ieri sera e per quale motivo...e tu me l'hai tenuto
nascosto scappando come al solito dalla realtà. Quando
scenderai su questa terra J? È bellissimo che tu voglia
sognare e far sognare ma a volte bisogna sbattere il naso contro la
realtà e tu non vuoi farlo” disse deciso mentre J
inziava a
sentire il senso di colpa salirgli in gola ripensando alla sera
prima. Stava per scusarsi quando un suono li interruppe, era la
suoneria di un cellulare.
“buongiorno
amore mio” rispose Tomo
alzandosi e uscendo dalla stanza mentre Shan improvvisamente si
focalizzò su di lui come un falco senza mai lasciarlo con lo
sguardo finchè non fu fuori. Quando finalmente Shan
tornò
a guardare il fratello questi scuoteva la testa con un sorrisetto
beffardo.
“deve essere
un difetto di famiglia”
disse ridacchiando e alla fine anche il fratello sorrise dandogli un
colpo sulla spalla.
Fortunatamente quel
giorno era pieno di
impegni tra prove e preparativi per la serata poi interviste, meet
and greet con i fan e soundcheck. Procedeva tutto a meraviglia
finchè
durante l'intervista non gli fecero la fatidica domanda “dopo
ciò
che è accaduto ieri sera dobbiamo sperare che Jared Leto ha
giustamente trascurato i fan per dedicarsi ad una nuova
fiamma?”,
inizialmente si trovò spiazzato di fronte a quella domanda
così esplicita ed insolente ma decise di prendere la palla
al
balzo e si scusò per il suo comportamento ma la giornalista
era spietata e sottolineò più volte il malumore
tra gli
echelon e le voci che giravano su una sua presunta relazione che lo
avrebbe a breve allontanato dai mars. Ad ogni dichiarazione di quel
genere Jared rimaneva sempre più sconvolto, non immaginava
che
un suo gesto forse un po' avventato potesse scatenare quel movimento
e che i fan avrebbero sentito così fortemente la sua
mancanza
anche se fosse mancato una sola volta. Sarebbe dovuto essere
scocciato e spazientito da quella reazione eccessiva e da quelle
domande insolenti invece sentiva crescere una strana sensazione di
appagamento e gioia nel sentire che era tanto importante da non poter
sparire neanche per un attimo senza far soffrire qualcuno. Per tutto
il tempo del meet and great ebbe nelle testa l'eco delle parole di
matt “voglio essere distrutto...sono pronto per essere
consumato,
annientato,sfinito, logorato...basta che sia tu a farlo”. Era
così
convinto quando l'aveva detto ma lui lo era? Lui era pronto a farsi
assorbire da una storia? Era pronto a rinunciare e dividersi tra
amore e musica? Aveva lottato così tanto per quell'amore,
era
giusto rinunciarci proprio ora?
Dispensò
sorrisi e abbracci come
non mai quella sera e guardando i sorrisi eccitati degli echelon
sentì il cuore riempirsi di gioia seppur dentro desiderasse
condividere quell'esperienza con Matt.
Ormai mancava poco al
concerto di
quella sera e dovevano essere tutti al massimo per il loro ritorno a
Los Angeles eppure nel backstage la tensione era palpabile.
“ehi
dov'è Tim?” chiese
jared a Shan che stava seduto su di una poltroncina agitando le
bacchette nell'aria.
“è
uscito a fumare” rispose
lui.
“ok, allora
emma mi ha detto che c'è
stata questa variazione della scaletta” disse J dando in mano
a
Tomo che fino a quel momento era rimasto in un angolo, il foglio con
le canzoni da suonare.
“perchè
hanno spostato CTTE? E
poi non dovevamo fare the fantasy stasera?” chiese il
chitarrista
guardando la lista che poi allungò a Shan.
“allora
l'hanno spostata perchè
Hurricane la canto da in fondo e non avrei il tempo di tornare sul
palco mentre con vox populi ce la faccio per quanto riguarda The
fantasy l'abbiamo tolta per una questione di tempo, ci siamo
sbagliati sui tempi delle band di apertura” spiegò
jared
“ora vado a dirlo a Tim” concluse fuggendo in tuta
fretta fuori
dalla porta.
Tomo stava in piedi
proprio davanti al
divanetto dove shan leggeva la lista: lo guardò qualche
secondo poi gli diede un calcetto sul piede, l'altro alzò lo
sguardo e rispose allo stesso modo e continuarono così
finchè
non finirono col prendersi praticamente a calci tra risate e battute
poi Shan afferrò Tomo e lo tirò a sé
facendogli
il solletico sui fianchi che sapeva essere un suo punto debole.
Risero come dei matti mentre Tomo si dimenava come un matto e non
riuscì a liberarsi finchè non fu Shan a deciderlo.
Si ritrovarono ancora
nel silenzio,
Tomo ancora in piedi di fronte a Shan che senza alzarsi gli fece
cenno di avvicinarsi con il dito; lui che sapeva benissimo cosa
significasse quel gesto si allungò sull'altro e gli diede un
veloce bacio sulle labbra ma Shannon non si accontentò e lo
fece sedere a stento sulle sue ginocchia mentre prendolo per la nuca
tra i linghi capelli lo costringeva a baciarlo.
“cos'hai in
tasca che fa così
volume?” chiese Shan mentre già frugava nelle
tasche
dell'altro senza ritegno.
“no
aspet...” cominciò Tomo
ma si fermò quando video Shan estrarre la piccola scatoletta
di velluto blu ed aprirla.
“è...un
anello” disse
banalmente Shan senza fiato per la scoperta e tenendolo come fosse
una cosa ripugnante, non riusciva neppure a guardarlo negli occhi.
“sì...qualche
giorno fa io e
Vic abbiamo parlato di matrimonio...volevo chiederglielo stasera dopo
il concerto quando andrò a trovarla” lo disse
tutto d'un
fiato, per la prima volta sentendosi un verme per sua
sincerità
spiazzante.
“capisco...”
rispose Shan
schiarendosi la voce che avrebbe potuto tradire l'indicibile
tristezza che sentiva dentro. Abbassò per un attimo lo
sguardoper poi rialzarlo e sorridere. Inaspettatamente Tomo si
sentì
ancora di più abbattuto da quel sorriso che lo
colpì
come un pugnale, non poteva essere così sereno davanti a
quella crudeltà.
“quindi...quindi
ci sarà un
matrimonio?” ripetè insulsamente Shan cercando
più
che altro di farsene una ragione mentre l'altro si alzava ad occhi
bassi rimettendo il gioiello in tasca.
“sì...ci
sarà un
matrimonio ed io vorrei che funzionasse” dichiarò
convinto
Tomo guardandolo ora in viao anche se l'altro sfuggiva allo sguardo.
“si certo, non
c'è bisogno che
tu dica altro. Capisco, da quel momento in poi non ci sarà
più
nulla”disse cercando di sembrare il meno patetico possibile.
“ti prego non
dire così”
disse a stento Tomo mentre con grande stupore dell'altro fu il primo
a versare lacrime.
Shan si alzò
e l'abbracciò
più forte che poteva. “voglio solo che tu sappia
una cosa: è
sempre stato tutto vero, anche se l'abbiamo negato in mille modi,
anche se non è mai esistito per nessuno a parte noi, per me
è
stato tutto maledettamente vero...vero come il fatto che io...io ti
ho amato cazzo.. ti ho amato davvero anche se non l'avrei mai
ammesso” disse mentre stringeva Tomo che in silenzio si
lasciava
straziare da quelle parole.
“ehi”
una voce strana, diversa ma
familiare interruppe quel momento e quando i due si voltarono
rimasero stupiti nel veder Matt sulla porta.
“ehi,
ciao!” disse subito Tomo
andando a salutarlo e subito dopo anche Shan lo accolse
calorosamente.
“dov'è
lui?” chiese il nuovo
arrivato subito dopo.
“è
fuori” rispose Shan serio
e Matt dopo averlo ringraziato con un cenno uscì dal
backstage
raggiungendo Jared che in un angolo non molto distante dai fonici che
allegri fumavano una sigaretta con Tim, scriveva sul suo BB
saltellando nervoso.
“cosa cazzo ci
fai qui? Sei pazzo?”
gli gridò contro non appena lo vide.
“sì
decisamente pazzo se ho
deciso di seguirti fino a qui” gli rispose l'altro con un
sorriso.
“non mi sembra
di avertelo chiesto”
disse Jared sorridendo sornione.
“no infatti...
sono qui per avere le
mie risposte”
“ le tue
risposte? Mi hai mai fatto
delle domande?” rispose secco Jared mentre superandolo si
dirigeva
verso la porta del Backstage.
“sapevo che mi
avresti risposto così,
non ti sembra di essere prevedibile ormai?”
“prevedibile
dici? Probabile...forse
perchè per te ormai non sono più niente di nuovo,
niente di divertente” mentre parlava J non si era fermato
entrando
nel bstage per prepararsi.
“non sei mai
stato un gioco per me
J...quante volte vuoi sentirmi dire che ti amo e che sono disposto ad
annullarmi pur di averti?” disse Matt quando furono nel
camerino.
“sei disposto
in che modo? Annullando
la tua vita, le tue passioni il tuo essere?” chiese
provocatorio J
mentre si infilava il la giacca di pelle e senza mai fermarsi si
posizionava dietro il palco.
“ti prego
fermati un secondo” lo
fermò matt che fino a quel momento l'aveva seguito come un
cane “fermarmi un secondo? Tu l'hai mai fatto prima di
spezzarmi il
cuore? Prima di gettarmi via come uno straccio?” fu la
risposta
brusca del cantante che scostò l'altro per salire i gradini
del retropalco.
“ non ho forse
pagato col dolore? Non
ti sto chiedendo altro che pagare di nuovo J...”
“mat noi non
ci amiamo ci
distruggiamo” rispose J guardandolo dritto negli occhi, i
cuori di
entrambi battevano all'impazzata, le luci sul palco si spensero, il
telo era già tirato, gli altri in posizione ai loro
strumenti
e quando la musica cominciò matt ebbe un sussultò
come
uno strano presentimento, allungò le braccia e
afferrò
J per i fianchi ma questi si scostò e prendogli il viso con
entrambe le mani lo baciò delicatamente.
“credi che io
abbia mai smesso di
amarti? Non ti sei accorto di essere in ogni mia canzone?”
gli
sorrise quasi commosso poi fece un passo verso il palco a cui dava le
spalle, delle forti luci illuminavano proprio dove lui ritto con le
braccia aperte si preparava alla sua entrata “mi dispiace ma
loro
sono l'unico amore di cui ho bisogno ora” disse velocemente
Jared
indicando il pubblico di echelon urlanti poi corse verso il
microfono. Ma anche stando dietro le quinte Matt potè sentir
parlare del loro amore per tutto il tempo, solo in quel momento le
parole delle canzoni prendevano un senso e diventavano per lui un
unica canzone.
Into your lies, hopeless
and taken...
I'm a ghostyou're an
angel
I believe in nothing But
the beating of
our hearts...
Here we are at the
start, I can feel
the beating of our hearts...
No matter how many times
,did you told
me you wanted to leave,do you really want? do you really want me? do
you really want me dead or alive to torture for my sins ….
No I'm not saying I'm
sorry One day,
maybe we'll meet again ....
I fell apart But got
back up again and
then ..
So my toy heaven is a
hell
Sick as my secrets but
i'm never going
to tell
lock through blame...
It's time to pay You
know you've got it
…
si commosse a tal punto
che a stento
trattenne le lacrime, guardò Jared saltare e cantare sul
palco
e comprese ciò che aveva voluto dire: lui apparteneva a
troppe
persone perchè potesse essere solo suo e se voleva amarlo
avrebbe dovuto amare tutte quelle mani che cercavano di afferrarlo e
quelle voci che in coro cantavano con lui perchè ormai
faceva
tutto parte di lui e solo a loro era concessa quella passione che lui
dava. Lui apparteneva alla musica e la musica apparteneva a lui non
c'era spazio per altro. Dopo un ultimo sguardo se ne andò
senza voltarsi.
Il concerto fu un vero
successo e i
mars scesero dal palco distrutti e soddisfatti come bambini a natale,
ridevano felici mentre si asciugavano il sudore, poi improvvisamente
Jared vide Shannon rabbuiarsi mentre guardava un punto poco
più
lontano del Backstage.
Vic aveva fatto una
sorpresa a Tomo ed
era andata a trovarlo dietro le quinte e tra abbracci, baci e
chiacchiere concitate ci fu un luccichio nel buio del bacckstage e
Vic entusiasta gettò le braccia al collo del fidanzato.
“oddio...non
credevo l'avrebbe mai
fatto...mi dispiace Shan, io non immagino come tu...” disse
JJ
cercando di consolare il fratello dall'aria piuttosto sconvolta a
quella visione.
“sapevo che
sarebbe successo prima o
poi. Non è stato altro che un gioco reale” disse
deciso
fingendo di asciugarsi il sudore per nascondere quelle poche lacrime
che ormai pretendevano di essere sprecate ma Jared sapeva che per
quanto cercasse di fare il dure in realtà Shannon dentro di
sé
piangeva e si disperava come chiunque altro.
“matt non
c'è più...ma
dove?” si accorse all'improvviso il batterista dopo essersi
ricomposto ma Jared lo interruppe scuotendo la testa tristemente.
Ci fu un lungo minuto di
silenzio. “
come siamo arrivati a questo punto? Com'è cominciata questa
storia?” chiese all'improvviso jared.
“sinceramente,
fratellino, neanche me
lo ricordo...” rispose shan malinconico.
“io
sì” entrambe i fratelli
Leto si voltarono per scoprire che la voce che aveva parlato altri
non era che Emma.
“tu? Ma tu hai
sempre saputo....tu
sai tutta la storia?” balbettò JJ incredulo nello
scoprire
che Emma, tenuta sempre all'oscuro di quegli intrecci, potesse sapere
ogni cosa.
“tutta...dall'inizio
alla fine. Io so
tutta a storia.” concluse sorridendo.