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Autore: Selhin    28/03/2011    5 recensioni
[HopexLight] Raccolta dedicata a questo pairing, sul tema delle fasi della vita.
#01- Origine [Genesis of Hope]
#02- Nascita [The Beginning of Love]
#03- Crescita [Growth Within]
#04- Vita [Life Crystal]
#05- Morte [ Crimson Snow]
Raccolta partecipante al The One Hundred Prompt Project.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Final Fantasy XIII

 

 

Prima che leggiate, avverto che in questa fic c’è un leggero spoiler sul finale del gioco... perciò se ancora non l’avete terminato, consiglio di non leggerla ^-^

Le note a fine storia ^-^

 

 

Fandom: Final Fantasy XIII

Pairing: Hope/Lightning

Personaggi: Lightning, Hope Estheim, Orba Dia Vanille, Oerba Yun Fang, Snow Villiers, Sazh Katzroy

Tipologia: Flash-fic (575 parole) - lo so, non è proprio una Flash-Fic, ma per 25 parole metterla nella One-shot mi sembrava esagerato (>-<)

Genere: Slice of Life

 

 

13° Argomento: Fasi della Vita
64. Vita

 

 

[ Il vero miracolo non è

di volare nell'aria

di passeggiare sull'acqua,

ma di camminare sulla terra. ]

 

Proverbio cinese



 

 

 

Life Crystal

 

 

 

 

 

 

  Silenzio.

Non un rumore si avvertiva nella pianura di Archylte, su Gran Pulse, ma solo un orribile, devastante e quasi tangibile silenzio.

Tutto taceva, tutto era immobile come le quattro figure poste sotto la colonna di vetro, luccicante alla luce di un sole nascente. Forse in attesa di qualcosa.

Aspettavano immobili.

Aspettavano un miracolo, aspettavano di morire, aspettavano di vivere.

Sì, perché non era né vita né morte la loro ma una strana via che passava nel mezzo.

Era un sonno, irrefrenabile, eterno.

Eppure, attendevano con una speranza fredda, accecata dalla luce dei desideri e delle preghiere.

Ognuno di loro, inconsciamente e senza saperne la ragione, si chiedeva quando sarebbero tornati a vivere, si domandava se era quello il prezzo da pagare per aver osato credere in un miracolo. Interrogativi che forse non avrebbero mai avuto risposte. Condannati a restare nel nulla per l’eternità sarebbero per sempre rimasti con loro e nessuno li avrebbe mai ascoltati.

Non avvertivano né il caldo né il gelo nelle loro prigioni di cristallo. Sapevano la loro identità, ricordavano la loro vita precedente e conoscevano, con ogni probabilità, ciò che il destino gli aveva riservato. Nulla.

Solo una vita imprigionata in un cristallo indistruttibile e forse, al loro risveglio, niente sarebbe più stato lo stesso. Forse quello era l’inferno, forse era quella la punizione dei fal’Cie. Non diventare Cie’th, non morire, non essere distrutti dai rimpianti delle scelte fatte, ma divenire cristalli e perdere sia la vita che la morte. Perché se la vita è un diritto, anche la scelta della morte deve esserlo, e loro non l’avevano. Non potevano scegliere, non potevano piangere, non potevano urlare. Potevano solo attendere.

E infine, senza alcuna previsione, il miracolo avvenne e il silenzio svanì.

La donna sentì improvvisamente la strana sensazione della vita scorrerle nel corpo. Era come se fosse rimasta sott’acqua per un lungo lasso di tempo e improvvisamente fosse riemersa, respirando nuovamente l’aria fresca del mattino. Sentì i polmoni gonfiarsi dentro il suo corpo, avvertì il battito del cuore e lo scorrere lento del sangue. Era come... nascere. Chi ricorda il giorno della propria venuta al mondo? Nessuno, nemmeno lei. Eppure, in qualche modo, sapeva che era quella la sensazione.

Quando aprì gli occhi azzurri li puntò sulle sue mani e le sembrò di aver fatto un lungo, lunghissimo sogno. Le osservò come forse aveva fatto solo rare volte durante la sua vita precedente, se così poteva chiamarla. Era davvero ritornata dalla vita da cristallo alla quale era stata condannata? Aveva mai combattuto per la salvezza del mondo? Alzò lo sguardo d’acqua e si fermò ad ammirare la colonna di cristallo davanti a sé. Quella era Cocoon, la sua casa, ed era così vicina, così bella. Com’era possibile?

Forse, il miracolo era avvenuto davvero.

Quanto tempo era passato? Era sola?

Si voltò al sentire la voce familiare dei suoi compagni che avevano sul viso la stessa espressione stupita che doveva avere anche lei. Lì guardò ad uno ad uno, anche se alla fine non poté trattenere un sincero sorriso nel vederlo lì, davanti a sé. Anche lui era vivo. Di nuovo.

Le si avvicinò piano, incerto, sorridendole. Gli occhi verdi spalancati a guardarla come fosse la prima volta.

Quando avvertirono le voci delle compagne che si erano sacrificate per loro, per Cocoon e per evitare la distruzione, nemmeno si accorsero che le loro dita si sfioravano alla ricerca del calore della vita che, adesso, sarebbe stata la loro unica scelta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note Autrice: E finalmente aggiorno anche questa raccolta ^^

Scusate se ci ho messo un po’, ma avevo fatto una promessa a un’amica che spero di non aver infranto. ( Alister, non leggere se ancora non hai finito il gioco!!! >_< )

Devo dire che mi è piaciuto scrivere questa... roba... ò.ò non trovo definizione ecco.

E spero che vi sia piaciuta, in caso contrario sapete che potete dirmelo tranquillamente!

Consigli e critiche son sempre ben accetti (__ __)

Arigatou!!!

 

Alla prossima, e ultima di questa raccolta ^-^ ( nel prossimo aggiornamento ringrazierò per bene tutte le persone che hanno recensito fino ad ora! )

 

Selhin

 

 

 

 

 

 

 

The One Hundred Prompt Project
   
 
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