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Autore: Soul Sister    28/03/2011    2 recensioni
Salve ^-^
Con questa fic non ho molte pretese, è solo il mio modo per raccontare come due ragazze, che all'inizio non avevano niente in comune, siano diventate migliori amiche, di come la loro amicizia si sia evoluta: scritta in rima, e non so se abbia un senso compiuto xD
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Migliore Amica In Rima
Chastity Black a rapporto:
che il nostro rancor vicendevole è morto!
Dopo lunghi e dolorosi messaggi,
eccoci qui, insieme, a sperar in miraggi!
Ancora unite, ancora qui,
siamo amiche? Certo che sì!
E’ stata dura per entrambe,
tanto da far tremar le gambe,
ma teniam duro e l’avversità
noi lo sappiam che non ci dividerà.
.
Son qui per raccontare,
come la giostra cominciò a girare.
Ci siam conosciute in una battaglia epocale,
di Riccardo, tuo cugino, era il cascinale.
Gessetti, palloni, lanci micidiali,
lo posso assicurar,
i tuoi occhi non eran cordiali.
Macchina da guerra, astuta guerriera,
con te non reggeva nemmeno una barriera.
Il tuo braccio di ferro sferrava colpi,
‘ti diverti?’ pensai, ‘adesso mi spolpi!’.
Infine la palla mi colpì,
e con mega dolore
mi accasciai a terra con grande fragore.
Ma non ti importava, ridevi sguaiatamente,
ch’io fossi il tuo futuro non passava per la mente.
Mi lasciasti lì, sola e offesa,
non ti era importata nemmeno la mia resa!
Passarono gli anni, i mesi, e i secondi,
ci rincontrammo in giorni giocondi.
Tu eri lì,a mangiar il gelato..
Idiota: era pure confezionato!
Tu che sopra Cadorina* abitavi,
non ci facevi caso e di schifezze ti cibavi.
Magnum Tempation, contro cono nutella-cioccolato,
mai un simil affronto avevo sopportato.
Da quel dì cominciò la simbiosi,
quando me ne accorsi nemmeno mi scomposi.
Stavi diventando davvero importante,
non importava che dirlo non fosse galante. (xD non ha senso)
Scopro adesso, che ti trovai lì apposta,
l’idea non l’avevo mai nemmeno supposta.
Ohibò, che sciocchina!
Non serviva pedinare come una cecchina!
Era destino, inutile negare,
la migliore amica per entrambe doveva arrivare.
.
Su una panchina, la confessione,
quando lo dissi fu un’emozione.
Tu non rispondesti,
ma ero troppo felice,
pensai ‘non m’interessa se non me lo dice’.
Io l’avevo confessato e mi era liberata,
non mi ero mai sentita così appagata.
.
Lo ridissi con facilità una sera,
senza sminuire il significato che era.
E quella volta, non aspettata,
arrivò la risposta più gradita che ci fosse mai stata.
Il nostro rapporto era stato marchiato,
da un’essere unite ormai appurato.
Amiche solenni, amiche di vita,
segreti nascosti, coscienza pulita.
Taciti accordi, spalleggiarsi a vicenda,
è questo che fanno le amiche,
senza che parola si spenda.
.
Lì eravam bambine,ora siam più mature,
mi mancano un po’ di fantasia le nostre avventure.
Ricordi che bello, le sere d’estate,
passate a ridere per cavolate.
Per non parlare dei messaggi di Arrì,
li scrivevamo sera, notte e dì!
Ridevo a crepapelle per la nostra pazzia,
ma che ci vuoi fare, era la magia!
.
Non so perché successe, non so perché lo permisi,
ma mi privai dei tuoi gesti e dei tuoi sorrisi.
Mi sentii dire da te
e non sapevo perché,
‘Ci siamo allontanate, non è più lo stesso’.
Fredda, distaccata, diventai più bianca del gesso,
ormai era inutile, lo capiva anche un fesso.
Come se non bastasse, non potevo rimediare,
dai miei amici mi son sentita ripudiare.
Ero cambiata, cambiata per un ragazzo,
ma posso dirlo? Era una spiegazione del cazzo!
Non ci parlavamo, eravamo lontane,
mi sentivo sola, sola come un cane.
Mi mancava la tua amicizia sincera,
io ero certa che fosse vera,
fresca e pura come la primavera.
Ero come divisa in due:
le mie riscoperte amiche e voi,
che mi avevate insultata,
presa a calci nel sedere e ignorata.
Ho sofferto tanto, per tanto tempo,
è stato un periodo che non è volato via come il vento.
E’ rimasto impresso nel mio cuore,
molte volte è difficile cancellare il dolore.
Ma tu mi mancavi, mi mancavi molto,
dovevo ritrovare l’amicizia nel tuo volto.
C’era chi mi diceva di dimenticare e andare avanti,
ma era una decisione da prendere con i guanti.
Io decisi di tornare,
lo feci per te, per ritentare.
Dopotutto con te i conti dovevo saldare.
.
Ti sentivo ancora la mia amica più importante,
quella con cui potevo parlare,
confidarmi in un momento sconfortante:
sapevo che su di te potevo contare.
E lo penso ancora ora, anche adesso,
in questo momento,
dove il nostro rapporto è ancora lo stesso,
e lotto contro il tempo,
per scriverti questa schifezza e so che non è poi tanto,
ma volevo dimostrarti con questo pseudo canto,
quanto io a te ci tengo.

.

Marta, non è tanto quello che ho scritto, non so nemmeno se ha un senso compiuto. Sai che non me la cavo tanto con queste cose, tu sei molto più brava di me. Però mi sono intestardita, e appena sono arrivata a casa mi sono messa al pc per finirla e appena la posto comincio a ricopiarla, per la II volta a mano.
Volevo dirti che ti voglio bene, che nonostante le nostre “piccole” discussioni tengo a te in modo malsano. Forse questi ‘chiarimenti’ rafforzano solo il nostro legame-almeno, io spero!
Ti volevo chiedere scusa, scusa per tutte le volte che magari non ti dimostro quanto sei importante per me, tutte le volte che ti irrito, che non ti aiuto con Gunter, o magari ti sembro una pessima amica. E magari lo sono sul serio.
Ti chiedo scusa se in questi giorni ti avrò dato l’impressione di una bambina petulante, lagnosa, depressa e gelosa.
Ti chiedo scusa se ho dimenticato di scrivere ‘Auguri Chas’ sulla data del tuo compleanno, sono imperdonabile, ho scritto pure quello di Zac Efron ( è preoccupante ovviamente se mi dimentico il giorno del mio compleanno...) Ma non scrivere il tuo è imperdonabile, anche se non lo dimenticherei per nulla al mondo.
Ti chiedo scusa perché ho tante cose per cui chiedere scusa, e non è una bella cosa avere tante mancanze verso la mia unica, inimitabile migliore amica.
Sono arrivata alla conclusione che non lo ripeterò per un po’. E’ troppo bello, e non vorrei che continuando a ripeterlo perdesse di significato. Se detto in occasioni giuste, e non tutte le volte che mi capita, è più bello. C’è, quando mi hai detto che ero ancora la tua migliore amica, dopo tanto tempo, credo che avrei potuto saltare giù dal balcone di camera mia e atterrare senza spappolarmi o rompermi qualcosa. Avrei potuto scalare l’Everest, non so, ma ero felicissima. Non me lo aspettavo.
Ora concludo, dato che se arriva tua mamma devi lavarti i capelli eccetera eccetera. Ti voglio bene, Marta.
  
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