Ode al Vespro
Solo, il volto gremito dal vento
Sguardo fisso, rapito dal tocco del
Tempo, nel mio cuore un lamento
di memorie, riflessi di una cieca infinità
Pace e calma trovan rifugio
Sul sentiero di quest’uomo ferito e ancor
Vivo, ogni tormento sbiadito nel grigio
E ristorato, tratto sulla via della serenità
Prendi me, frammento di un mondo di polvere
Fa di me vento, sì che io possa volar
Scendi a me, cancello di un antro di cenere
E fa di me tempo, si che io possa danzar
Tra le onde del mar, nell’ignoto del blu
Verso un cielo che ho perso, lontano e più in su
Sulle nubi e la pioggia, sulle valli ed i monti
Sotto luna calante, verso fieri orizzonti
La mia stella ora cerco, nella notte sì lesto
Nell’incanto del tempo, fra le ombre del vespro.