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Autore: Silvia_sic    31/03/2011    1 recensioni
Questa storia parla di un eventuale continuazione dopo il film Iron Man 2... Un nuovo pericoloso nemico si presenta per annientare il geniale industriale Tony Stark... che adesso impegnato con lo S.H.I.E.L.D. vede sempre più minacce lungo il suo cammino, non rischiando solamente la sua vita...
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James 'Rhodey' Rhodes, Nuovo personaggio, Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Iron Future'
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Una dura realtà


Tony fu portato di fronte ad una porta metallica, che evidentemente dava alla cella frigorifera. Impugnò la maniglia, per entrare nella stanza, ma non si limitò a spalancare la porta, infatti la scardinò completamente dal muro, facendo sì che i cardini della porta saltassero per aria.


E come da segnalazione, Pepper si trovava lì, a terra legata e imbavagliata. Stava perdendo i sensi, ma il rumore della porta le fece riprendere coscienza e quando riconobbe l'armatura di Tony le venne quasi da piangere per la contentezza.


-Pepper!- esclamò Tony appena la vide. Si avvicinò a lei velocemente, togliendole il bavaglio e sciogliendo la corda che le circondava vita e polsi dietro la schiena.


-Tony?- chiese Pepper un po' smarrita e toccandolo, sperando che non fosse frutto della sua immaginazione.


-Sì, sono io. Sta tranquilla, andrà tutto bene, ti porterò via di qua!- rispose lui cercando di rassicurarla, poi la prese tra le braccia e la portò fuori da quell'infernale prigione dove era stata rinchiusa.


-Jarvis, i propulsori sono ancora attivi?- chiese Tony al computer, con la ragazza mezza congelata tra le braccia.


-Grazie all'esplosione di energia, di prima, ha rinforzato le superfici della corazza, facendo sì che i propulsori si riattivassero, quindi sono attivi e l'armatura molto più resistente- enunciò Jarvis dando un'ottima notizia.


-Bene! Allora andiamo a casa prima che sia troppo tardi- disse serio, notando che Pepper tremava ancora per il gelo.


-Dove credi di andare!? Non ti dimentichi di qualcosa?- chiese la voce di Andrew, facendogli ricordare che quel maledetto era ancora vivo e che aveva ancora pochi minuti per salvare l'intera popolazione mondiale dalla micidiale Bomba-N.


-Non dovresti essere con un piede nella fossa, visto il volo che ti ho fatto fare?-


-Ti dimentichi del mio potenziale nel guarire in fretta! Sarà presto la vostra fine, visto che rimangono solo 10 minuti per la disfatta dei terrestri!-esclamò Ice Man sfoggiando una delle sue risate più malefiche.


Tony si era dimenticato del fatto che se non sarebbe intervenuto l'intera umanità rischiava di scomparire, l'unico pensiero che aveva in quel momento era salvare Pepper, ma per farlo doveva anche distruggere la Bomba-N e Ice Man. Doveva sbarazzarsene.


Aveva ancora la ragazza tra le braccia, decise che doveva metterla in un posto protetto e al sicuro, intanto che liberava il mondo da un crudele destino. L'avrebbe portata vicino alle mura dell'edificio dove non poteva essere colpita e correre rischi.


-Devo sistemare una piccola faccenda... ti lascio qui per pochi minuti, poi ti prometto che torneremo a casa.- enunciò Tony a Pepper, posandola a terra e facendogli poggiare la schiena sulla parete di mattoni. Poi fece per allontanarsi.


-Aspetta!- disse la ragazza, mettendo tutta la forza che le rimaneva per pronunciare quelle parole, richiamandolo. Lui le si chinò accanto prendendole una mano per farle coraggio e anche per far coraggio a se stesso.


-Dimmi...- disse seriamente preoccupato togliendosi l'elmo, fatto di lega di oro e titanio, per ascoltare meglio le sue parole.


Le faceva male ovunque: parlare, muoversi, respirare... qualunque azione facesse provava un dolore allucinante, tutta colpa del periodo passato al gelo, stava lentamente peggiorando e perdendo i sensi. Appena vide il volto di lui, accennò un leggero sorriso. Aspirò un po' d'aria, che le provocò un bruciore lancinante al petto, facendogli fare una smorfia di dolore.


-Cos'hai? Stai male?- chiese Tony allarmato, non immaginando il dolore che la ragazza stava provando.


-No, sto bene...- rispose lei mentendo, poi continuò: -...il calore- sussurrò non riuscendo a terminare la frase.


-Il calore?! Stai tranquilla tra un po' ti riporto al caldo!- esclamò Tony.


-...No!...- esclamò bloccandolo e facendogli capire che non si stava riferendo a quello.


-Non sforzarti, fai con calma- enunciò Tony anche se non avevano molto tempo prima dello scoppio della Bomba-N.


-Il calore... Devi distruggerlo col calore...- disse Pepper puntando lo sguardo dietro le spalle di Tony, che si girò e vide che si stava riferendo ad Ice Man.


-Vorresti dire che il suo punto debole è il calore?- chiese Tony sbalordito per la rivelazione.


Lei annuì, poi proseguì: -Non riesce a vivere ad una temperatura di 0 gradi.... riesce a stare in vita solo per la sua tuta... l'unico modo per distruggerlo è un'alta temperatura...- proferì a fatica, pronunciando le parole lentamente ed ad ogni parola perdeva energie.


-Giusto! Il calore! Pepper sei un genio!- esclamò Tony facendola sorridere.


Cercò di alzare una mano e con un po' di fatica riuscì a muovere un braccio. Posò la sua mano gelida sulla guancia di lui sentendo il calore della sua pelle, facendogli una carezza. Tony appoggiò la sua mano su quella di lei per sentirla più vicina.


-Andrà tutto bene, tra un po' sarà tutto finito, non preoccuparti ci sono io a proteggerti- disse Tony cercando di tranquillizzarla.


-Promettimi che starai attento e che... non mi dimenticherai mai...- disse ormai consapevole del fatto che non ce l'avrebbe fatta.


-No! Non pensarci nemmeno! Tu non morirai, riuscirò a salvarti!- esclamò Tony non accettando ciò che aveva appena detto la ragazza.


-... Ti amo...- furono le sue 2 ultime parole prima di sprofondare in un sonno eterno. La sua mano scivolò senza forze dalla guancia di lui. I suoi occhi si chiusero lentamente, mostrandole per sempre un nero buio e profondo.


-...no...- riuscì a sussurrare Tony, sconvolto. Teneva ancora la sua mano, non riusciva a tollerarlo, gli sembrava solo un bruttissimo incubo.


-...no...- ripeté con un sussurro, allungò una mano verso il suo candido viso, ma la ritirò immediatamente. Continuava a pensare che era stata solo colpa sua: se sarebbe riuscito a sconfiggerlo prima, forse non l'avrebbe rapita. Tutta colpa sua perchè aveva maledettamente torto! Era riuscito a mettere in pericolo le persone che gli stavano attorno e, per di più, aveva perso la persona che gli stava più di tutte a cuore. Sì, perchè per lui, lei era tutto!


-Nooooo!!!!!!- urlò sfogando la sua rabbia, il suono archeggiò nell'aria con un eco. Provava un dolore lancinante all'altezza del petto, vicino al suo cuore... no, non vicino, era il suo cuore. Una morsa di dolore lo stava colpendo, non aveva mai provato così tanta sofferenza.


Si girò verso Ice Man, ora i suoi occhi bramavano pura vendetta, lo vide in piedi vicino alla Bomba-N sul tetto, capì che stava ridendo. Anche se non vedeva il sorriso sadico dipinto sul suo volto, riuscì a capirlo per quella maledetta e perfida risata.


-È morta, eh?! Ti avevo avvertito io!- esclamò Andrew manifestando un'altra crudele sghignazzata, portandosi le braccia incrociate al petto con fare saccente.


-Tu...- proferì Tony con tono letteralmente infuriato e minaccioso. Raccolse l'elmo da terra e si alzò da terra, dirigendosi con passo lento verso il centro della piazzola, lasciandosi alle spalle il corpo di lei senza vita.


-Se lei non c'è più è anche colpa tua! Perchè lei!?- esclamò sempre più arrabbiato e distrutto dal dolore. Ice Man continuava a ridere divertito dalla sofferenza che provava Tony per la morte di Pepper.


-Ti ho chiesto: Perchè lei!?! Rispondimi!- gridò con tutto il fiato che aveva in corpo, e questo bloccò lo sghignazzo di Andrew.


-Perchè lei era la persona a cui ci tenevi di più... e vederti provare dolore mi fa gioire!- esclamò continuando a ridere scompostamente.


-Questa me la paghi!!!!- urlò Tony rimettendosi l'elmo, saltandogli addosso e riempiendolo di fortissimi pugni, ma l'altro più ne incassava e più rideva. Rideva per la sofferenza. Rideva per la disperazione. Rideva per il tormento. Non per la propria sofferenza, disperazione o tormento, ma per quello che stava provando Tony in quel momento. Ice Man era felice di sentire la sua rabbia abbattersi su di lui come una tempesta, tanto, tutti quei danni che gli stava provocando, guarivano in un arco di pochissimo tempo e tornava più agile di prima.


Un pugno dopo l'altro, ripetutamente. Non riusciva a fermarsi, aveva troppa rabbia dentro, anche se quei colpi erano tirati invano. Ad ogni contatto riusciva a sentire lo scricchiolare delle ossa di Ice Man, che si stavano fratturando. Poi con un colpo decisivo lo fece volare parecchi metri indietro, facendolo schiantare contro il muro, questo sempre accompagnato dalla risata di Andrew.


Tony cadde a terra stremato, aveva il fiatone, per quell'improvviso scatto d'ira e forse anche perchè l'energia del reattore stava diminuendo. Si sfilò nuovamente il copricapo per riprendere un po' più d'aria e lo gettò a terra, poi vide che il corpo di Andrew si muoveva ancora e cercava il modo di rimettersi in piedi.


-Quella volta che sono stato rapito...- raccontò Tony ancora con il fiato corto, ricordando il periodo passato in prigionia in Afghanistan. -avevo un compagno di detenzione, si chiamava Yinsen ed è l'uomo a cui dovevo dare la vita...- proferì intanto che Ice Man si era messo seduto con le spalle al muro in attesa che il suo insolito corpo tornasse a guarire. -in quei 3 mesi in cui mi avevano chiuso in una caverna a lavorare, ho scoperto chi ero veramente e grazie a quell'uomo ho capito quanto è importante la vita...- disse ridendo. -...Basta essere felici...- enunciò con semplicità.-... io credevo di esserlo... ma la felicità non si nasconde sempre dietro a ville lussuose, auto, popolarità e denaro, e l'ho capito solo per merito di quell'uomo... Un giorno mi aveva chiesto se avevo famiglia, io gli ho risposto di no e lui mi ha detto che ero un uomo che aveva Tutto e Niente. Bhè aveva ragione, non avere una famiglia è come se alla tua vita manca l'altra metà. Lui aveva una famiglia e quando ne parlava gli brillavano gli occhi e diceva che una volta uscito da lì, l'avrebbe rivista...- fece un attimo di pausa, Andrew era ancora accasciato a terra e lo stava ascoltando. -... solo sul punto di morte mi ha detto che la sua famiglia era morta e solo così l'avrebbe rivista... era ciò che voleva...- Un flashback di immagini gli passarono davanti agli occhi ricordando quella scena. -E adesso, quando anche io ho trovato una famiglia tu me la porti via! Sì, perchè lei era la mia famiglia, era l'altra metà, era quella che amavo, era la mia vita, lei era Tutto! E tu... me l'hai portata via!- gridò sbattendo un pugno sull'asfalto provocando delle spaccature.


-Tranquillo, la raggiungerai presto con il resto degli abitanti del pianeta!!!- esclamò lui con perfidia e rialzandosi senza fatica.


-No, questo non lo permetterò! Altri innocenti non devono essere coinvolti! Ti porterò all'altro mondo con me...- proferì con un fil di voce, che Ice Man riuscì a sentire e non capiva cosa stava tramando.


-Jarvis!- proferì Tony richiamando il computer.


-Mi dica signore.-


-È l'ora di far un po' di casino, tra un attimo, Ice Man, sarà stato solo un brutto incubo! Adesso aiutami a concentrare tutta, e dico tutta, la potenza al generatore toracico!- esclamò Tony rimettendosi in piedi.


-Le resta solo 30% delle energie, un attacco come quello del generatore toracico le sprecherà tutte, proverà un dolore allucinante! E ci sono poche speranze di sopravvivenza- enunciò Jarvis facendo gli ultimi calcoli e intuendo le intenzioni di Tony.


-Non mi importa! Il dolore non mi fa paura e tanto meno la morte... tutto quello che dobbiamo fare è salvare il mondo! Ora obbedisci!- ordinò Tony al computer.


-Ma signore! Lei non sa a cosa va incontro! Se intende salvare la popolazione in questo modo, rischierebbe la vita e morirà! Potremmo aspettare il colonnello Rhodes, che le darà una mano, dovrebbe arrivare a momenti!- esclamò Jarvis pensando che Tony non avesse ben chiara la delicata situazione.


-Non c'è tempo! E poi è il solo modo per rivederla...- enunciò Tony, abbassando il capo tristemente. Aveva deciso che si sarebbe sacrificato per il bene di tutti e anche per interrompere la sua continua agonia per la morte di Pepper.


-La signorina Potts non avrebbe approvato... non deve sacrificarsi! È una follia!- affermò il computer cercando di convincerlo.


-Jarvis... tu non puoi capire... Prova a metterti nei miei panni... senza di lei la mia vita è finita! Non riuscirei a vivere con questo tormento! Lei è morta per causa mia! Non puoi neanche immaginare che voragine mi sento nel petto, questo continuo tormento non riuscirò mai a superarlo! È come se una parte di me se ne fosse andata con lei...- enunciò addolorato. -Quindi, ti prego. Permettimi di farla finita, così potrò rivederla ancora!- implorò Tony quasi con le lacrime agli occhi.


-Non glielo permetterò! Non farò parte del suo piano per autodistruggersi!- esclamò Jarvis rifiutandosi di eseguire gli ordini.


Tony sorrise.


-Sapevo che sarebbe arrivato anche questo momento...- disse Tony dopo che il computer si rifiutò di obbedire.


-Di cosa sta parlando?- chiese Jarvis non capendo.


-Del fatto, che mi aspettavo che un giorno ti saresti rifiutato di eseguire gli ordini... allora ho installato appositamente un ghost-drive che mi permette di bloccare ogni tuo comando, lasciandomi la libertà di scelta senza intralci... mi dispiace, ma dovrò farlo... - enunciò aprendo un piccolo dispositivo sul braccio sinistro e digitando qualcosa sulla piccola tastiera.


-Ma non può farlo!- protestò Jarvis che cercava inutilmente di bloccare virtualmente il ghost-drive, ma senza successo.


-Bene, ora non puoi più fermarmi... ti chiedo ancora scusa, ma è l'unico modo che avevo, mi dispiace... sappi che per me sei sempre stato un ottimo amico, grazie di tutto... e ora addio!- disse Tony preparandosi per concentrare tutta l'energia al pezzo toracico.


-Non glielo permetterò...- enunciò Jarvis interrompendo la conversazione per cercare il colonnello Rhodes.


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Il colonnello Rhodes era già arrivato a casa di Tony, indossato l'armatura e in quel momento si stava dirigendo verso la zona abbandonata di Los Angeles dove si stava svolgendo il combattimento.


-Colonnello Rhodes, è sorto un problema- disse la voce di Jarvis, aprendo una conversazione con Rhody che stava volando verso la meta.


-Che tipo di problema?- chiese il colonnello.


-Il signor Stark ha deciso di lanciare un potente attacco contro la Bomba-N e Ice Man, per distruggerli- enunciò il computer.


-E quale problema ci sarebbe?- chiese non notando alcun grattacapo.


-Il vero problema è che il signor Stark non ha energia a sufficienza e potrebbe rischiare la vita, ha deciso di sacrificarsi!- disse Jarvis spiegando il reale pericolo.


-Cosa?! Allora tu bloccagli i comandi!- esclamò Rhody.


-Ci ho provato, ma il signor Stark aveva installato, di nascosto, un ghost-drive che blocca qualunque mia eventuale modifica. Ha deciso di morire...-


-Ma perchè dovrebbe farlo!?! Tra meno di 2 minuti arrivo e posso aiutarlo!- esclamò il colonnello non capendo perchè Tony era ricorso a decisioni così drastiche.


-La signorina Potts è morta e vuole farla finita anche lui.- disse Jarvis con un tono leggermente malinconico.


-Oddio...- disse Rhody dopo l'avviso, pensò in silenzio per qualche attimo poi: -Dobbiamo fermarlo!- esclamò attivando i turbo propulsori.


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-Allora?!?! Come la vogliamo mettere?!- domandò Ice Man sghignazzando e vedendo Iron Man, in piedi, a pochi metri da lui senza elmo. Era fermo in quella posizione da un po' di tempo e Andrew non riusciva a capire cosa stesse combinando. Tony stava concentrando tutta l'energia per il colpo decisivo, che avrebbe fatto scomparire Ice Man, la Bomba-N e... lui stesso.


-Tra un po' smetterai di ridere...- enunciò Tony sorridendo soddisfatto, aveva accumulato un sacco di potenza e quell'attacco avrebbe fatto saltare in aria quella maledetta bomba, provocando un bel incendio facendo si che Ice Man sarebbe morto per il troppo calore.


-Ti mancano solo 4minuti e in quello stato non riuscirai a fermarmi! Tra un po' dirai addio alla tua bella vita!- esclamò Ice Man incrociando le mani al petto con sicurezza.


-Hai fatto male i conti: io ti fermerò e anche tu,come me, dirai addio alla tua bella vita o dovrei dire pietosa vita...-


-Ahahah! Sì, sì, come no! Io sono indistruttibile! Nulla potrà farmi morire!!!- gridò estasiato e sicuro di se stesso.


-No, tu invece hai un punto debole e io so qual è!- esclamò Tony alzando lo sguardo verso Andrew che a quell'affermazione indietreggiò di 2 passi.


-Ma...ma... come...come fai a saperlo...?- chiese Andrew non facendo trasparire la paura nella sua voce.


-L'hai detto a qualcuno che ha trovato giusto riferirmelo...- disse provando ancora una fitta al cuore ricordando che lei non c'era più.


-Maledetta! Dovevo ucciderla prima!- esclamò Ice Man stringendo i denti per la rabbia e forse anche un po' per paura.


-Adesso è l'ora di farla finita!!! Ti porterò all'altro mondo con me!- gridò sprigionando un potente attacco dal pezzo toracico, mirando alla Bomba-N.


Dal suo petto fuoriuscì un raggio di luce azzurra diretto verso la Bomba-N, sentiva l'energia che gli scorreva in corpo che pian piano scompariva, facendolo sentire sempre più debole. Un dolore indescrivibile, ma non doloroso quanto l'angoscia che provava il suo cuore. E nonostante tutto, continuava la sua missione suicida.


Per la veloce mossa Ice Man non si accorse a cosa stava puntando, a primo momento pensò che avesse sbagliato mira e non lo aveva centrato, poi quando sentì dei rumori provenienti da dietro la sua schiena, si girò e vide la Bomba-N che lentamente si stava squagliando, colpita dal fascio di energia.


-Noooo!!!- urlò Andrew disperato mettendosi le mani sulla testa e cadendo sulle ginocchia, vedendo la sua arma per la conquista del mondo, che andava distrutta.


Iron Man continuava a lanciare verso la Bomba-N energia, doveva distruggerla, dargli fuoco, ma non ce l'aveva ancora fatta. Con un urlo deciso, Tony lanciò verso l'obbiettivo un colpo più potente e, finalmente, la Bomba-N prese fuoco.


-No! Il fuoco no!!!- gridò Ice Man incapace di muoversi per il troppo calore essendo troppo vicino alla bomba. Cadde a terra mentre il fuoco si faceva sempre più vicino, la sua tuta speciale si disintegrò per il troppo calore. Ice Man cominciò a dimenarsi sempre di più, non riuscendo a sopportare una temperatura così elevata anche se le lingue di fuoco si trovavano a pochi metri di distanza da lui.


Incapace di muoversi, si dimenava al suolo cercando di sfuggire a quell'orrenda morte, annaspando a fatica aria. Le fiamme raggiunsero il suo freddo corpo e lo avvolsero in una morsa mortale, urlava per il dolore, la pelle cominciò a bruciacchiarsi, poi tutto ad un tratto il suo corpo bruciò velocemente e inaspettatamente si trasformò in cenere.


Ora Ice Man era solo un brutto ricordo, scomparso per sempre e incapace di creare alcuna minaccia per il mondo. Le fiamme si ritirarono a poco a poco fino a scomparire del tutto misteriosamente. La Bomba-N era stata definitivamente disintegrata e ora la terra e i suoi abitanti non correvano più alcun pericolo.


Tutto accadde in meno di un minuto sotto gli occhi di Tony, che privo di forze cadde sulle ginocchia respirando a fatica. Gli restava solo l'1% di energie, ormai si era rassegnato... sarebbe morto a minuti.


Si girò e vide il corpo della ragazza ancora immobile e senza vita, si avvicinò a lei trascinandosi per terra con le ultime forze che gli rimanevano. Con molta fatica riuscì a raggiungerla, cercò di mettersi seduto e se la trasse accanto, tra le sue braccia. Nonostante tutto quello che era successo non riusciva ancora a credere a quello che le era capitato e, colto dalla disperazione, pianse.

continua...
   
 
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