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Autore: chiara98    31/03/2011    0 recensioni
Andy e Sally sono due investigatori che fanno parte di un'unità speciale, che non è una vera e propria polizia, di Miami, che cercano di risolvere casi estremamente complicati e per questo messi in archivio in un magazzino, con un solo documento di identificazione. In realtà, questo caso è molto più semplice del previsto...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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OMICIDIO QUASI PERFETTO

 

- Anche il caso Mia è stato archiviato, a quanto pare- disse Sally con una certa espressione di dissenso. - Beh, d'altra parte facciamo parte della AntiCriminal Society di Miami, no? E qui arrivano solo le documentazioni di casi irrisolti- obbiettò Andy afferrando la caraffa colma di tè verde. Poi, dopo aver bevuto lentamente un sorso, continuò: - Abbiamo 250 documenti di casi irrisolti conservati in questi soli tre scaffali. In tutto, in questo magazzino ce ne sono oltre 4600 e alcuni risalgono agli ultimi anni dell'Ottocento.- - Ah, sì, giusto! I due casi delle sorelle Mambù, precisamente del 1891!- fece Sally d'un tratto, sedendosi sulla poltrona dietro alla scrivania. Ad un tratto entrò in ufficio il direttore dell'AS (AntiCriminal Society) e informò i due dipendenti che dovevano occuparsi del “caso Mia” a partire da quello stesso giorno.

Appena il direttore cominciò a scendere le scale, i due si misero al lavoro.

- Allora, per prima cosa – iniziò Andy, - il documento dice: Mia Rosan, ragazza di appena 17 anni, uccisa in una camera d'albergo di Miami, è stata trovata all'alba dalle cameriere che portavano gli asciugamani puliti nel carrello di servizio. La porta era socchiusa e lei era rivolta a terra con un cuscino sul viso premuto fino a lasciare il calco nell'imbottitura. Il medico legale ha già riconosciuto che Mia non è morta per soffocamento, come l'assassino voleva lasciarci illudere, ma bensì colpita alla nuca con l'attizzatoio del caminetto della camera dell'hotel. La ragazza proveniva da una famiglia nobile e aveva portato con sé la sua valigetta con diamanti, altri gioielli e oggetti vari di cui non poteva fare a meno. È chiaro che a questo punto abbiamo il movente: la valigetta, infatti, è stata forzata con una molletta per capelli strappata alla ragazza e ne è stato estratto tutto il contenuto, eccetto che una piccola medaglietta d'argento e un paio di orecchini di finte perle. Il tutto, purtroppo, senza alcuna impronta digitale o minima traccia. L'assassino/a indossava sicuramente i guanti o qualche altra protezione. Attualmente l'hotel “Miami Universal” è sotto sequestro e lo rimarrà anche per qualche anno, se necessario. Inoltre, dalla perquisizione effettuata con il mandato, non è emerso niente di strano o di compromettente, quindi consideriamo questo caso come archiviato e irrisolto-. Andy tirò un sospiro di inquietudine: era sempre agitato quando doveva tentare di risolvere un caso del genere, ma si disse anche che non era possibile che non ci fosse nemmeno un indizio dell'accaduto. I due si diressero sulla scena del crimine.

 

Arrivati all'hotel, si fecero condurre dal tenente di polizia alla stanza 20, dov'era successo il drammatico episodio. Nella stanza era ancora tutto nelle stesse posizioni di quando Mia era stata assassinata. I due detective chiesero al tenente se avessero controllato anche i posti più bizzarri: - Dietro al lampadario? E dietro quella statuetta sul comodino?- - Già controllato- rispose il tenente con voce monotona. - E....dietro quella grata di areazione nel muro?- chiese Susy insospettita. - Lì veramente...ehm...no! Non ci abbiamo guardato- il tenete arrossì lievemente. Andy sfilò la grata. Da lì ne uscì un....gemello di una manica di una camicia molto elaborato!! Di chi poteva essere? Quella era solo l'ultima incognita, dopo di che il caso si sarebbe definitamente chiuso. Era ovvio che quel gemello apparteneva all'assassino, perché di solito le addette alle pulizie pulivano la grata almeno tutti i giorni, per evitare che si infiltrasse polvere dall'esterno. Nei giorni in cui aveva soggiornato Mia, prima che venisse uccisa, le addette alle pulizie avevano avuto l'accortezza di pulire la grata anche più volte al giorno, perché la ragazza era solita a violenti attacchi di asma al minimo granello di polvere.

I due detective uscirono dalla stanza soddisfatti. Gli agenti si accalcarono su di loro per osservare il gemello trovato. Andy osservò che quell'oggetto dovesse appartenere ad un altro nobile, anche più ricco di Mia, che magari non aveva motivo di uccidere la ragazza per rubarle i diamanti. L'unica persona veramente ricca che aveva accesso a tutte le stanze dell'hotel attraverso una speciale carta magnetica era il suo proprietario. Infatti, osservando meglio le telecamere inserite all'entrata della stanza 20, erano state disattivate, e anche quello poteva farlo solo il proprietario dell'hotel “Miami Universal”.

Susy prese per mano Andy e si diresse verso l'ufficio del ricco proprietario. Visto che l'hotel era sotto sequestro, Susy ebbe la possibilità di frugare nelle cose del proprietario, ovvero il Signor Magnassun Rodalo. Susy trovò la camicia a cui mancava il gemello: da quel momento il caso fu definitivamente risolto.

 

Chiara Redeghieri

   
 
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