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Autore: solinari    31/03/2011    2 recensioni
C'era una volta... tanto e tanto tempo fa... un pezzo di legno, direte voi.
No, ancora prima...
Genere: Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salvate Atena. 

 

Erii, stava giocando tranquilla con i bambini nel cortile dell'orfanotrofio.

Ad un tratto una delle piccole pesti finì in mezzo allo stradone super trafficato, proprio di fronte all'edificio.

Lì per lì, la bionda giapponesina avrebbe voluto quasi lasciarlo al suo destino, ma il suo istinto, che la spingeva a starsene tutto il giorno immersa in quel marasma di vocine urlanti, nasini che colano, mani appiccicaticce di marmellata, la spinse a gettarsi a difesa del piccolo coglione.

Una grossa BMW stava per investirli quando ecco arrivare Superman che con una sola mano riesce a bloccare l'auto.

Miracolo! Il Kriptoniano era arrivato anche a Tokyo!

Che delusione!

Era solo un venditore di cocomeri... e uno l'aveva fatto cadere sotto le ruote dell'auto...

Però era quasi carino, biondo, abbronzato, occhi azzurri... forse un po' brocco... ma non stiamo a cercare il pelo nell'uovo.

Acclamato ed applaudito il biondo venne invitato, con il cocomero ,nell'orfanotrofio e tutti i bambini riconobbero nel cocomeraio, che cocomeraio non era, il saint del Cigno, Hyoga, uno dei galoppini dell'isterica amica, si fa per dire, di Erii e Miho, l'altra scellerata che si occupava del marasma urlante.

Il ragazzo russo entrò nella grande cucina e arrossendo come un peperone non riuscì che a dire:

“ Questo omaggio di Saori San... prego, per voi... omaggio di Saori San... io raffreddato in Siberia per voi... prego per voi..”

E detto ciò si chiuse in se stesso divenendo gelido e silenzioso come un ghiacciolo dimenticato dall'estate prima nel frizer.

Un rumore assordante, come una trombetta da stadio, venne dal cortile.

Tutti uscirono incuriositi appena in tempo per veder stramazzare al suolo tre destrieri... ma non erano destrieri, erano quegli impavidi eroi dei santi bronzini, che tiravano la zucca-carrozza della zuccona Saori Kido.

La porta si aprì , e come una prima diva alla prima del suo primo film, la cara Atena si mostrò nel suo abitino di alta moda, sbattendo le lunghe ciglia.

Scese aggraziata, pesticciando i suoi santi, infilando i tacchini dodici nell'occhio buono di Shiryu, in tutti gli anelli della colonna vertebrale di Seiya e in quel poco di cervellino che non c'era nella testolina di Shun.

“ Caaaareee ragazze! Sono qui venuta a portarvi del fresco cocomero in questa calda giornata d'estate... come mi sta il mio nuovo abitino?”

Facendo orecchie da mercante le due orfanelle più grandi afferrarono i cocomeri e tagliandone generose porzioni, poco più di mezzo centimetro, lo distribuirono con del pane secco, per riempire la pancia, a tutti i presenti.

Rinfrancati da simile bendiddio i poderosi santi di Atena , mostrarono ai piccoli orfani tutto il loro potere cosmico.

Ne seguì una baruffa che fece si che Seiya fosse pestato come un povero cencio strizzato da tutti i mocciosetti del reame, che non sopportavano la sua spavalda spavalderia.

Botte di qua, botte di là, giunse la sera.

Hyoga ed Erii guardavano le stelle seduti sul muretto di fronte l'orfanotrofio.

“ Guarda là, ancora una... io contato un miliardo e quattro... e tu?”

Erii alzò sul giovane russo due occhi grossi come i cerchioni di un Defender da rally, spiritati e incazzati.

“ Io... una rottura e cinque!”

“ No, capito io! Cosa detto tu?”

Il Santo del Cigno abbassò gli occhi pieni di stelle sulla giovane, che era così bellina che quasi quasi si scioglieva un po'.

Un improvviso bagliore nel cielo gli fece riguardare la volta celeste.

“Ah, guardare... stella cadente..in Giappone porta buono... in Siberia no buono!”

La biondina non rispose , col volto verso il cielo pregò, pregò con fervore, con insistente adorazione.

“ Qualcuno lassù... chiunque tu sia... ti supplico, fai cadere un'altra stella... proprio nel centro della capa di questo cocomeraio che non sa che grugnire cose senza senso... ti prego liberami di lui... amen.”

“ Fare freddo... noi rientrare!”

“ No, io ho caldo, rientra tu che io ho da fare. Voglio cercare una stella e chiederle di diventare mia amica!Ciao, ciao!”

E così detto la biondina partì saltellando , mentre intonò una canzoncina.

“ Stella, stellina, vieni da questa ragazzina...”

Saltellando e ballettando Erii arrivò sulla spiaggia.

“ Oh, una vecchia nave... c'è una luce.. sei lì stella, stellina?”

La povera stolta si avventurò all'interno e trovò un piccolo oggetto luminoso.

“ E' solo una mela... che delusione... va be' la prendo, se mi viene fame..”

Si infilò la mela gialla in tasca, manco fosse una melinda, e si inviò, saltellando, verso il bosco.

Nello stesso bosco il mattino dopo la cara Saori cavalcava spensierata , i lunghi capelli dorati al vento.

Chi ti incontrò ad un tratto?

Un pezzo di legno, direte voi...

Noooeeee!!!

Era solo Erii, un po' strana a dire il vero, con uno strano colorito azzurrognolo.

“ Che ci fai qui Erii? Lo sai vero che questo bosco è mio!... Oh, ma sei blu! Sei diventata un Avatar del pianeta Pandora! Che mi vuoi rubare il bosco, brutta venduta?”

“ Ma che sei scema? Sono una Dea, più bella e forte di te! Tiè!”

Erii strizzò gli occhi e Atena cadde svenuta a terra.

“ Mitico! So' meio di Voltemort e Silente e tutti i mangia morte e tutti i maghi messi insieme! So' unica, altro che!”

Nel cielo, che divenne scuro come una notte senza luna, apparve il segno malefico di tu sai chi... ops, no, quella è un'altra storia!

Erii, che Erii non era più, saltellò per un po', felice della sua vittoria sulla grande Atena.

Si bloccò con un piede per aria sbuffando rumorosamente.

“ Ma uffaaa! E ora chi la porta via?... dovrò dare una voce in giro... Ehi! Ehilà! Oooohhh! Ullallà!

Insomma non c'è nessuno ? Neanche sottoterra ? Qualcuno, qualsiasi cosa, venga e porti via questa pupattola ! Lo comando! Subito! O mi arrabbio e faccio una' strage!”

A quella terribile minaccia, le tombe sottoterra nelle vicinanze si spalancarono e ne uscirono, tutti trafelati, poveri zombi in vestaglia.

Frattanto a villa Kido i galoppini, dopo un'abbondante colazione, si chiedevano, tra una gara di rutti e una di puzzette, chi dovessero ringraziare per aver fatto sparire l'amata Dea.

Seiya , vincitore incontrastato di tutte le gare se ne uscì con la sua chiara valutazione dei fatti.

“ La nostra cara Saori è in giro con le sue amiche a riempirsi di te e pasticcini, non dobbiamo preoccuparci!”

Shun sgranò gli enormi occhi.

“ No, Teiya, io credo di no... Ha lacciato il tuo cavallo tutto tolo... Taori tan non lo fa mai!”

“ Ma cosa dici Shun, non è il mio cavallo! Non ce l'ho un cavallo io!”

“ Lo to che non è tuo, è di Taori, è tuo!”

Seiya si avvicinò all'amico e battendogli un pugno sulla testa, lo fissò per vedere se scorgeva qualcosa dentro quei grossi laghi verdi vuoti, che aveva al posto degli occhi.

“ C'è nessuno qui dentro? Non è mio il cavallo!”

“ Seiya, ci sei ?”

Miho si affacciò sulla porta.

“ Erii non è qui con voi? Oggi è giorno di bucato e ci sono da rifare tutti i letti dei bambini... pensavo si fosse rintanata qui, la scansafatiche... ma a quanto sembra è scomparsa..”

Hyoga scattò in piedi.

“ Erii scomparsa? No buono! Noi cerca lei!”

Da tutte le tombe del vicinato continuavano ad uscire i morti, si facevano un giretto, ascoltavano le varie voci in giro e poi, se non erano soddisfatti, ritornavano al loro sonno eterno.

Saori si svegliò legata ad un muro di pietra..

“ Chi è lo stupido che mi ha fatto questo scherzo? Seiya! Se ti prendo...”

“ Sbagliato! Sono stata io ! Ah, ah, ah!!!”

Comparve Erii, tutta vestita di bianco, con una mela in mano.

“ E tu chi sei? Che vuoi da me? Vuoi i miei soldi? La mia villa? I miei servitori? O i miei saints? Quelli li puoi prendere, tanto non valgono nulla... sono solo un brutto investimento di mio nonno... che non capiva un'acca di affari!”

“ Oh, scema! So io, Erii, non mi riconosci?”

Saori strizzò gli occhi.

“ Ho dimenticato le lenti! Managgia li pescetti! Ma che voi da me? Una fornitura di cocomeri per tutta l'estate?”

“ Voglio che tu muoia perché mi stai antipatica, cara la mia Atena!”

La bionda giapponesina si avvicinò alla bionda (e te pareva) grechina .

“ Ah! Ma c'hai una mela in mano, tu sei Eris!”

“ Ebbene si! Sono io! Ero chiusa dentro a questa mela d'oro! Non puoi immaginare quanto è stretta!

Sono una Dea io, mica un Genio! E guardami ora... devo star rinchiusa nel corpo di questa sciatta ragazzina orfana, giapponese di provincia!”

“ Veramente Tokyo, non è tanto provincia...”

“ Tokyo... non poteva essere di Parigi ? Roma? New York ? Firenze ? Venezia? Milano? “

“ Si, si... Padova, Parma, Enna, Caltanissetta, Rovigo, Castelnuovo e Vipiteno... Ma che vuoi da me?”

“ Voglio la tua vita!”

“ Eh, no, non te la do!”

“ E io me la prendo!”

“ No e no! E poi, ho i saints che mi difendono!”

“ Chi?”

“ I santi cavalieri dello zodiaco, impavidi guerrieri al mio servizio!”

“ E dove sono ? Io non vedo nessuno, e ho su le lenti!”

“ Sono a casa... fammi prendere il cellulare che li chiamo.”

“ Aspetta, dammi l'indirizzo... gli mando un messaggio col tridente, c'ha il laser incorporato... Così li vedrai morire ai tuoi piedi i tuoi guerrieri!”

Atena alzò gli occhi al cielo.

“ See, figurati, chi li fa schiattare quelli...Così potrei nominare miei galoppini personali quei fustacci dei Gold saints...”

“Che biascichi Atena? Perché hai la bava alla bocca? Tremi di paura?”

“ Ma, va, va! Abito a villa Kido a Tokyo. Chiamali subito, voglio tornare a casa, ho da fare la manicure!”

Un raggio laser partì dal castello diroccato, che chissà dove, Eris, aveva trovato e raggiunse villa Kido.

Bucò la parete, sfiorò la testa vuota di Shun e incendiò la carta da parati di una non precisata stanza al piano superiore, incidendo parole in una antica lingua sul muro.

Seiya e Hyoga arrivarono di corsa, trovando il santo di Andromeda con la bocca spalancata e gli occhi stralunati davanti alla scritta misteriosa.

“ E questa che è?”

Sputacchiò Seiya insieme alle briciole di un biscotto.

“ Non lo to. Non lo to leggere...”

“ Qui scritto in greco antico.. “ Santi venite prendere Atena... No, no buono!”

“ Oooohhh, perché non è buono Hyoga? Perché dobbiamo riprendere Atena ? Dove è andata?”

“ A cuccia Shun!”

Pegasus accarezzò la testolina dorata dell'amico offrendogli un biscotto.

“ Guarda Hyoga c'è scritto...”

“ Eris!”

Il Dragone spuntò dal nulla,con una nuvoletta di fumo.

“ Shiryu! Che sei scemo!”

Seiya si portò una mano sul cuore.

Hyoga incrociò le braccia sul petto.

“Magia no buona, Shiryu!”

Shun, gli occhi dilatati dalla meraviglia, cominciò a saltellare intorno al ragazzo cinese.

“ Che bello Thiryu! Me lo fai rivedere ? Come fai? E' davvero magia? Me lo integni anche a me ? Eh, Thiryu ? Perché la nuvoletta, eh Thiryu?”

Il Dragone sorrise benevolo, accarezzando i capelli del piccolo amico.

“ Buono, buono, cucciolo, giochiamo dopo... ecco, lo vuoi un biscottino? Su prendilo, piccolo, vai a mangiarlo a cuccia, da bravo.”

“ Oooohhh, due biccotti tutti intieme...che bello... tutti per me!”

Andromeda si accucciò in un angolo a sgranocchiare i suoi biscottini.

Seiya sospirò portandosi le mani ai capelli.

“Atena è stata di nuova rapita, oh, Dei del cielo... forse si prospetta una nuova cruenta battaglia... Saori...Saori, ma che palle! Quando imparerai a difenderti da sola.? Sei una Dea!”

“ E' inutile disperarsi caro Pegasus- intervenne il Dragone- Ci ha fatto firmare un contratto... sta a noi salvarla...Quella... quella …. Quella!”

“ Pazza patentata! Isterica primadonna! Crudele sanguisuga!Viziata ragazzina! Io dire!”

Grugnì il Cigno con fervore, ricevendo segni di assenso dai compagni!

Intanto al castello diroccato, trovato chissà dove.

“ Ecco, ho inviato il fax... tra poco saranno qui. Li vedrai morire tra atroci dolori, uno ad uno i tuoi eroi cara Atena!”

“ Seee... e chi li ammazza? Tu?”

“ Iooo? E mi rovino le unghie ? No,no, ho i miei guerrieri! Ehi, boys, fatevi vedere!”

Dal nulla apparvero cinque giovani con armature scintillanti, si inchinarono di fronte alla Dea della Discordia.

“ Io sono Maya della Freccia! Lo so, lo so. Ho un nome da femmina, ma sono un bel fustaccio, no?”

“Crist della Croce del Sud, non so tanto bello, ma so n' gamba!”

“ Io Yan dello Scudo! Da sempre cerco lo Yin... ma non lo trovo!”

“ Jagger del Leone! Di certo non sono un coglione!”

“ Per ultimo io. Orfeo della Lira, solo questa- mostrò la piccola cetra che aveva in mano- perché ho le tasche e le mani bucate!”

Eris si piazzo tutta tronfia di fronte ad Atena.

“ Li vedi i miei boys? Non sono schiappe come i miseri ragazzini tutt'ossa che ti tiri dietro, manco fossi la loro brava mammina, o zietta o benefattrice o che ne so io!”

Atena sporse le labbra.

“ Uffa... lo ammetto i tuoi boys sono più gagliardi! Ed io i miei li svenderei ad un mercatino delle pulci... Ma quelli passa il convento! E vedrai che mi salveranno, perché li ho addestrati bene! E i tuoi super fighi schiatteranno tutti! Tiè!”

“ Si, ridi, ridi... e sogna...La vedi questa mela d'oro? E' magica se te la metto così davanti al cuore... primo: sta su da sola, secondo: ti ruberà tutta la tua divina energia, che servirà a me per far rinascere il mio vero bellissimo corpo! Ah, ah. Ah!”

La mela d'oro cominciò ad assorbire l'energia di Atena.

“ Oh, ma così non vale! Mi fai male con sta' mela!”

“ Ti faccio male si! E che credevi? Ti offrissi un te? Soffrirai atrocemente cara Atena!”

La risata stridula di Eris si propagò per tutto il castello diroccato, facendo accapponare la pelle a tutti i capponi di una fattoria lì vicina.

La Dea della Discordia rise e rise e rise ancora... e rise... e rise ancora... poi non rise più!

Perché un pezzo di legno le cadde sul capo, direte voi...

No!

Si voltò verso i suoi guerrieri.

“ E voi cosa fate? Andate a combattere! Avanti! O questo mese niente busta paga! Via! Più veloci della luce!”

Cinque scie luminose scomparvero in cinque diverse direzioni.... cinque eroici guerrieri pronti ad affrontare altrettanti eroici guerrieri ( si fa per dire...).

   
 
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