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Autore: RenChan    01/04/2011    4 recensioni
“Beh, ma... noi americani dovremmo essere trattati meglio degli altri! Alla fin fine gli abbiamo salvato il culo durante la seconda guerra mondiale!” esclamò assumendo per due secondi quell'aria strafottente che il fratello gli vedeva spesso addosso.
Il canadese sobbalzò e si lasciò scappare un'esclamazione. “Ti prego! Non dirlo assolutamente!"

Breve Shot che mi è venuta questo pomeriggio. Alfred va in vacanaza da Arthur, Matthew gli spiegherà come comportarsi per non essere cacciato, così che lui e Francis potranno passare tranquillamente le loro vacanze. [USUK, e Franada accennata.]
Genere: Fluff, Generale, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Canada/Matthew Williams, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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15 modi circa per non sembrare un "Idiot American"

Era in aeroporto da mezz'ora, l'aereo da New York era in ritardo, ma non poteva far altro. Conosceva il fratello e sapeva come si comportava. Doveva evitare che Arthur impazzisse durante la vacanza di Alfred a Londra. Lui era lì per istruirlo prima che Arthur lo rimandasse indietro urlando. Quella era anche la sua vacanza, più Alfred sarebbe rimasto lì, più tempo avrebbe avuto per stare con Francis. Sorrise felice pensando alle due settimane che si prospettavano per lui e per Francis.

Ma ecco che sui tabelloni degli arrivi apparve la scritta che stava attendendo, infatti, poco dopo sentì la voce di qualche tono più alta del dovuto, con la sua classica risata da yankee. Suo fratello Alfred era arrivato e gli era passato davanti senza che si accorgesse di lui! Così lo rincorse, fermandolo a forza.

“Oh! Matthew! Che ci fai qua? Anche tu in vacanza?” domandò fermandosi e puntando le mani ai fianchi, assumendo una posa che (secondo lui) era da “eroe”.

“Ehm... no, a dire la verità... sono qua per dirti alcune cose che... ritengo basilari per non far arrabbiare Arthur” iniziò a mormorare per poi alzare gli occhi e vedere che lo statunitense non prestava la minima attenzione a quello che stava dicendo “Ehi! Ma mi ascolti?” pigolò.

“Eh? Ah, sì, certo!” disse Alfred ritornando a guardarlo “Dicevi?”

“Adesso ti dirò cosa NON devi fare assolutamente” disse coinciso Matthew.

Alfred si ammutolì, decise di dare almeno un po' di soddisfazione a suo fratello e iniziò ad ascoltarlo attentamente, o almeno ci provò.

“Lascia i tuoi pantaloncini a casa!” disse indicando i bermuda color kaki che il fratello indossava.

“EEHH??” domandò incredulo.

“Come avrai notato, già qua in aeroporto non ci sono molte persone conciate così” disse allargando il braccio, indicando così le altre persone dell'aeroporto. “Avere metà gamba così, scoperta... non è inglese!” fece una pausa “Capisco che sia vacanza, ma dove credi di essere, in Thailandia?”

Alfred rimase spiazzato, prima di tutto da questa “scoperta”, secondo per quella lieve grinta che il canadese mostrava.

“Seconda cosa... Le scarpe da ginnastica servono, come dice il nome, per fare ginnastica!” disse annuendo “visitare una città da turista non è fare ginnastica, anche se potresti affaticarti di più che in palestra!”

Lo statunitense non sapeva che ribattere, indossava proprio delle scarpe da ginnastica, fra l'altro delle Nike nuove di zecca.

“Dopo di che... fai sparire quel marsupio... è... un imbarazzante residuo degli anni novanta! Qui in Europa non lo usa più nessuno” Matthew annuì come a dar maggior valore a ciò che diceva, doveva essere il più schietto possibile, così che Alfred non venisse ricacciato a casa. Non voleva avercelo tra i piedi in quelle settimane.

“Ma... Ludwig lo usa!” protestò Alfred.

“Lui è tedesco, i borseggiatori nemmeno tentano di derubarlo!” disse semplicemente Matthew. Dopo che Alfred era ritornato in silenzio Matthew continuò con il suo elenco: “Ah! E quando parli... cerca di non ostentare il tuo accento yankee! Agli inglesi non piace sentirlo per le strade della loro capitale”

Su questo punto non poteva farci veramente niente, il suo modo di parlare era quello e quello restava! E poi non era mica colpa sua se spesso si creavano dei malintesi con Arthur. Ridacchiò quando gli ritornò alla mente l'episodio del preservativo/gomma, quella era chiaramente colpa di Arthur che non si era informato sull'inglese americano.

“Ed ora una cosa che... più che altro serve per salvarti la vita” sorrise lievemente il canadese “quando attraversi guarda a destra! Qui il senso di marcia è contrario!”

Il senso di marcia è contrario? Era chiaramente sorpreso, perché lì viaggiavano al contrario? Non era più comodo viaggiare a sinistra? Come facevano tutti gli altri?

“Non lamentarti per la pioggia” Alfred spalancò gli occhi, adesso non poteva lamentarsi del cattivo tempo? “La pioggia qua è un dato di fatto... gli inglesi sanno benissimo che c'è e lamentarsi non aiuta, per cui, vai a comprare un ombrellino al negozio dell'aeroporto” Osservò la schiena di Alfred allontanarsi perplessa. In verità era perplesso anche lui, non ci avrebbe scommesso niente sul fatto che Alfred l'avrebbe ascoltato e avrebbe persino seguito i suoi consigli. Probabilmente aveva qualcosa in mente. Quando lo statunitense ritornò il canadese lo guardò, osservando l'ombrellino pieghevole tutto colorato, dopo di che continuò: “Ah dire la verità è meglio se non ti lamenti proprio... agli altri non interessa sapere la tua opinione sulla pioggia o su qualsiasi altra cosa non ti aggrada!”

Alfred sospirò, se voleva far piacere e far contento Arthur, almeno per questa volta, doveva seguire i consigli di Matthew, doveva farlo per il suo inglese preferito.

“Quando prendi il Taxi... lascia fare al taxista il suo mestiere, lui sa quello che deve fare” disse inarcando un sopracciglio, il comportamento del fratello iniziava a insospettirlo, normalmente non era così accondiscendente, anzi, la maggior parte delle volte non lo calcolava. “Ah! Non lasciare le mance! Non è d'uso lasciarle”

“Ma... non è scortese?” Pensava che lasciare la mancia fosse una cosa da gran signore, da perfetto gentlemen inglese!

“No. Assolutamente no” Matthew fece un sospiro “Gli inglesi considerano il loro salario adeguato e quindi per loro è scortese ricevere soldi in più, è come se li considerassi dei pezzenti”

La faccia perplessa di Alfred non impedì il proseguimento di Matthew: “Non parlare di politica, non è un discorso da salotto amichevole”

Su quello era d'accordo, di certo in quella vacanza il suo obiettivo non era discutere di politica con il suo inglese.

“Preparati che qui le porzioni sono molto più piccole rispetto a quelle a cui sei abituato negli Stati Uniti”

Questo era un duro colpo a cui, per fortuna, si era già preparato.

“Ed ora... Non pensare che, solo perché sei americano tutto ti sia dovuto!” esclamò Matthew facendo spalancare ancora una volta gli occhi al fratello “Agli occhi degli inglesi sei esattamente come tutti gli altri stranieri” si fermò un attimo osservando la reazione di Alfred. Impassibile. Probabilmente era già ritornato tutto alla normalità e lo statunitense aveva già smesso di prestargli attenzione. “Voi avete fatto un'intera guerra per l'indipendenza dall'Inghilterra... non pensare quindi che gli inglesi non se lo ricordino... Per cui, evita di menzionarla!”

Gli occhi di Alfred si velarono di tristezza per quel ricordo ancora così vivido nei suoi pensieri. Però, si ritrovò a pensare, non aveva detto di non parlare di quella cosa... Certo, quella cosa gli avrebbe fatto guadagnare uno status più importante.

“Beh, ma... noi americani dovremmo essere trattati meglio degli altri! Alla fin fine gli abbiamo salvato il culo durante la seconda guerra mondiale!” esclamò assumendo per due secondi quell'aria strafottente che il fratello gli vedeva spesso addosso.

Il canadese sobbalzò e si lasciò scappare un'esclamazione. “Ti prego! Non dirlo assolutamente! Gli inglesi sono fieri della loro storia di guerra! Inoltre loro, prima dell'intervento americano hanno tenuto a bada Hitler per anni! Quindi non è affatto vero che gli avete salvato il... culo!” un altro sospiro uscì dalle sue labbra “Inglesi e americani sono stati alleati, e hanno lavorato assieme, come un team!”

Alfred sbuffò leggermente. “Se ti perdi, non bloccarti in mezzo al marciapiede, mettiti di lato e guarda la cartina. Cerca di non intralciare il percorso degli altri!”

Roteò gli occhi, adesso stava diventando davvero un discorso senza senso.

“Ah, un'ultima cosa! Anche se non è colpa degli americani, tutti gli altri credono che lo sia, per cui non tirare in ballo l'”apocalisse ecologico”. Non parlare di buchi nell'ozono, di scioglimento dei ghiacciai e di qualunque altra cosa riguardi l'ecologia!”

E adesso? Di cosa avrebbe potuto parlare con Arthur? Gli aveva vietato tutto!

“Beh, ora io devo andare! Ci sentiamo tra due settimane!” Matthew scappò letteralmente a fare il check-in. Sarebbe ritornato in Canada, dove Francis l'avrebbe raggiunto.

Lo statunitense sbuffò sonoramente, stava per lamentarsi, ma gli tornarono in mente le parole del fratello e si azzittì. Uscì dall'aeroporto e trovò Arthur ad aspettarlo sotto l'ombrello nero, vicino alla sua auto, anch'essa nera.

“Sei arrivato finalmente! Sempre il solito yankee, in ritardo di ben mezz'ora!” iniziò Arthur. Alfred si morse la lingua per non rispondergli a tono, ma doveva assolutamente far andare a buon fine tutto.

Però doveva pur dire qualcosa, ma cosa?

“Bel tempo, vero?” disse con un sorriso, lasciando sconcertato Arthur che però riprese subito la sua espressione arcigna.

“Piove Alfred, lo avrai notato, no?” disse senza in realtà voler ottenere una risposta. Alfred tenne ostinatamente il sorriso, facendo sbuffare l'inglese.

 

Bene, e questa è fatta! Ditemi come vi è sembrata. è una semplice shot senza troppe pretese. I 15 punti a cui mi sono ispirata sono quelli di questo sito: anglotopia. In questa shot Canada è molto intraprendente mentre America molto accondiscendente e tranquillo, ma questo cambio è dettato dal fatto che tutti e due hanno degli obiettivi più o meno nascosti! °w° Beh, ora vi saluto!

  
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