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Autore: asyouwishmilady    02/04/2011    5 recensioni
Sembra essere la fine. A chi non è capitato di soffrire vedendo la persona che si ama con qualcun'altro? Miley è sul punto di impazzire. Proprio perché non riesce a capire cos'ha la nuova ragazza di Nick che lei non ha. Sfoga tutto quanto con la musica, mentre Nick la guarda da lontano, sotto l'occhio sospettoso della sua nuova ragazza, Kelly. Ma cosa accadrà? Nick e Miley si rivolgeranno mai più la parola? Miley riuscirà ad incidere il suo primo album? Niente è assicurato.
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A chi non è capitato? A chi non è capitato di soffrire vedendo il ragazzo che gli piace mano nella mano con la sua ragazza, di sentirsi contorcere lo stomaco vedendo il proprio cantante preferito baciare un'altra? Ecco... Forse Miley, in questa storia, è lo specchio di tutte noi, di quella gelosia nei confronti di qualcosa che ormai non è più nostro o che non lo è mai stato, che si potrebbe giudicare insensata, ma, a parer mio è sintomo di vero amore.

Dedico questa storia ai miei tre grandi amori, a coloro che hanno il potere di farmi ridere e piangere, solamente cantando, Nicholas Jonas, il mio sogno, colui che ha ispirato questa storia, colui che mi spinge ogni giorno ad essere gelosa di lui, Miley Cyrus, la ragazza con cui mi identifo ogni volta, nelle sue imperfezioni che diventano le sue migliori qualità, perché la redono unica e Taylor Swift, che c'è anche se non sembra. 
;)


NB: i protagonisti della storia non sono famosi.

Grazie per essere qui. Buona lettura. Un bacio


Se ne stava seduta sul letto, nella sua stanza, per conto suo, con le lacrime che le pulsavano agli occhi, ma che lei tratteneva, mentre stringeva il copriletto con rabbia.
Le faceva male, tanto, stare su quel maledetto letto senza di lui e la faceva stare ancora peggio l’idea che probabilmente lui stesse su un letto, con un’altra. Con lei. Ma Miley non si poteva soffermare a pensare a lui e alla sua nuova lei, non un’altra volta, non questa.
“Devi dimenticarlo” non facevano che dirle amici, parenti, conoscenti, tutte quelle persone che le erano abbastanza vicine per vedere quanto si stesse logorando dentro, la piccola Miley.
Si alzò di scatto e, a piedi scalzi, si diresse al piano inferiore, dove una scodella di gelato al cioccolato l’aspettava. Passando per il corridoi si fermò di fronte allo specchio, sorrise – Sono ingrassata tantissimo – si afferrò, con un gesto nervoso, i fianchi per poi sospirare e rinunciare all’idea di fare quel goloso spuntino pomeridiano. Pochi istanti dopo udì dei passi dietro di lei: si girò di scatto – Mamma! – la donna la baciò sulla fronte – Non mangi il gelato che ti ha comprato papà? – Miley sorrise – Sono grassa – la mamma rise e abbracciò la figlia – Da domani ti metti a dieta – le diede una leggera sculacciata – Ora va a mangiare il gelato, Smiley! – la figlia corse al piano di sotto, ridendo. Mamma Tish era sostanzialmente un’amica per lei, forse anche troppo tenendo conto che fosse sua madre. In effetti a volte le pesava, ma non quel giorno.
 
Si sedette al tavolo e, mentre mangiava con noncuranza, rivolgeva ai suoi pensieri a lui, Nick – Questa volta ho chiuso, non ci penserò più, non voglio più vedere nemmeno in fotografia – biascicò mentre mescolava il gelato distrattamente. E, proprio mentre pronunciava con rabbia quelle parole, si rese conto che non era vero, che non poteva dimenticarlo, nemmeno voleva: lui era stato il suo tutto per tanto tempo, era stata l’ispirazione per tante canzoni, la causa di tante risate, di tante lacrime. Come si può dimenticare per sempre una persona che è stata più importante dell’aria per te? Come si può arrendersi senza nemmeno provare?
 
Finito il gelato, lavò la scodella e tornò in camera, con un sorrisetto degno di essere fotografato, così ambiguo da far credere che stesse sorridendo solo per convincere se stessa di essere felice. Chiuse la porta ed impugnò la sua prima chitarra, quella che le aveva regalato suo nonno. Strimpellò qualche grazioso accordo - It's strange to think the songs we used to sing
the smiles, the flowers, everything is gone 
– ed ecco che risuonava per la stanza un pezzetto di quell’ammasso di stupende canzoni che non sarebbero potute essere pubblicate perché troppo personali, perché scritte con il solo scopo di buttare fuori tutta quella sofferenza accumulata dentro, non per vendere. Sorrise: chissà, magari un giorno le avrebbe fatte ascoltare a Nick, ridendo di tutte le volte che si erano presi e lasciati. Scosse la testa, stupida, ingenua, illusa Miley, si rimproverò.
 
- Bella – Braison irruppe nella stanza – L’hai scritta tu? – la sorella annuì orgogliosa e imbarazzata allo stesso tempo – Ti va di scriverne una insieme? – chiese lui, con l’espressione di un bambino che chiedeva alla mamma di comprare un giocattolo. Miley, sorpresa e confusa annuì – Certo – Braison ribatté subito – Quando? – lei posò lo sguardo sulla chitarra, appoggiata accuratamente al letto. Sorrise – Ora.
 
Nick si appoggiò spazientito alla porta del camerino – Kelly, hai finito? Andiamo? – la voce squittente della ragazza non ritardò a farsi sentire – Un secondino, amore, lasciami provare il corsetto: è per stasera – lui ridacchiò: quella sera sarebbero andati alla festa di una delle amiche popolari di lei e, anche se Nick non voleva ammetterlo, nemmeno con sé stesso, sapeva come sarebbe andata a finire. E voleva, lo voleva da matti. Questo era l’unica cosa che lo teneva appoggiato al camerino di quel negozio d’intimo femminile. La fidanzata spalancò la porta del camerino, lui rimase qualche istante a fissarla: era bella, la ragazza più bella che abbia mai visto. Con gli occhiali da sole griffati in testa a mo’di cerchietto, la gonna cortissima che metteva in mostra le gambe perfette, perfette, come lei, pensò.
 
Le prese la mano e le sorrise – Andiamo? – lei annuì e aprì la borsa, sorniona – Aspetta, devo prendere il portafoglio per pagare – Nick la bloccò – No! Pago io… Del resto me la godrò anch’io quella roba – lei annuì: la cosa incredibile era che non aveva pensato nemmeno per un secondo di pagare, era subdola e manipolatrice, come diceva sempre Miley “la sempliciotta” la controdefiniva Kelly.
 
Ma a Nick, inspiegabilmente piaceva Kelly, molto più di quanto le piacesse Miley. Gli piaceva così tanto da essersi comportato un verme con Miley. Rabbrividì a quel pensiero. Lo scacciò in fretta e, senza volerlo, lasciò la mano della fidanzata – Che stai facendo? – gli chiese scocciata, lui tentò di inventarsi qualcosa in fretta – Mi suda la mano – lei gliela riprese con un gesto stizzoso – Non vedi che quelle galline delle amiche di Betty Anderson ci stanno guardando – lui abbassò lo sguardo e seguì gli ordini della fidanzata. Poteva sentire la voce di Miley rimbombare nella sua testa – Bravo cagnolino, obbedisci alla tua padrona. Sei uno stronzo lo sai? – Nick rimosse in fretta quell’immagine dalla sua mente. La verità è che, un po’ sciocco, si sentiva eccome e stronzo tantopiù.
 
Kelly alzò gli occhi al cielo – Non indovinerai mai cosa mi è successo di scocciante – sbuffò – Mi si è rotto lo specchietto che ho preso alla settimana della moda a Parigi – Nick scoppiò in una sonora risata – Scommetto che ti eri appena specchiata – lei gli lanciò un’occhiataccia, per poi grattarsi un braccio con un gesto di stizza – Ma come ti permetti?! – il ragazzo abbassò lo sguardo – Era una battuta. A Miley avrebbe fatto ridere – sussurrò a voce troppo bassa per far sì che Kelly capisse – Si può sapere cosa vai blaterando? – gli chiese lei, acida, lui sorrise con una punta di malinconia – Niente.
 
- La melodia c’è, adesso è ora del testo – Miley guardò il fratello, che non tardò a rispondere – So esattamente quello di cui voglio parlare – lei lo guardò entusiasta e confusa al contempo – Di cos…? – la interruppe garbatamente – Di quando vedi soffrire una persona a cui vuoi tantissimo bene e di quanto faccia male… Così tanto da desiderare di poter soffrire al posto suo – Miley sentì una lacrima scenderle lungo il viso struccato – Fratellino – biascicò per poi abbracciarlo come non aveva mai fatto. Si asciugò il viso – Sai che c’è, Braison? Voglio andare avanti, voglio avere più fiducia in me stessa, voglio fregarmene di quello che pensano gli altri – le si disegnò un sorrisetto sul volto – Voglio incidere un album e… - sopirò, faceva male dirlo, soprattutto davanti a suo fratello: se ne vergognava – Voglio dimenticarlo – sussurrò con un filo di voce. Lui le appoggiò una mano sulla spalla – E’ la cosa giusta, fidati, Miley – si alzò ed uscì dalla stanza: doveva aver capito che a sua sorella serviva stare un po’ per conto suo.
Si buttò sul letto, sfinita. Avrebbe voluto saltare la scuola, il giorno seguente, e quello dopo, e quello dopo ancora. Era stanca di essere la ragazza non popolare con cui nessuno vorrebbe mai farsi vedere. Era stanca di sentirsi ridere alle spalle perché era stata lasciata da Nick Jonas. Era stanca di vedere lui, che pomiciava sull’erba del cortile con la sua ragazza, di trovarsi di fronte la certezza che giocando quell’astutissima mossa era diventato un popolare. E pensare che era un ragazzo così intelligente e sensibile. Chiuse gli occhi.

 
- Ridicolo – disse Nick con sdegno, mentre cercava di sedersi il più vicino possibile a una giovane Miley – Cosa? – chiese lei divertita – Le elezioni per la reginetta della scuola: partecipano solo snob e oche – la ragazza si strinse nelle spalle – Io parteciperei… Se non fossi al primo anno, se non fossi così impopolare e non ossessionata dall’aspetto fisico – Nick ridacchiò – Questo concorso non è nato per le snob, è nato per tutti: siamo stati noi, gli studenti a trasformarlo nello squallore che è diventato  - Miley annuì con noncuranza, lui le appoggiò dolcemente una mano sul ginocchio – Ad ogni modo… Io ti voterei.

 

Il flashback finì e tutto quello che restò a Miley fu un sorriso sincero disegnato sul volto. Era tutto così semplice al primo anno. Lei e Nick giocavano a fare i fidanzatini, anche se in realtà erano solo due amici del cuore che si erano innamorati l’uno dell’altra nel preciso istante in cui si erano incontrati. È strano pensare a come erano finiti ora. Non era stato tutto perfetto, soprattutto da quando si erano davvero messi insieme, quando erano passati dal gioco alla realtà, quando erano passati dai pizzicotti scherzosi ai baci. Lui era geloso, lui. Era lui ad avere paura che Miley un giorno l’avrebbe lasciato per un altro più bello e popolare. Lei gli aveva giurato che non sarebbe mai accaduto. Sembrava tutto così imperfettamente perfetto, finché non arrivò Kelly. 
   
 
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