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Autore: jessica80    03/04/2011    5 recensioni
Il re si avvicinò di più all'insolente mortale continuando a fissarla. La donna poteva sentire il fiato di lui mescolarsi al suo.
- Sarah rilassati, io non ho fatto proprio niente al tuo… amico. -
Dopo tredici anni Sarah torna nell'Undergroud per riprendere qualcuno che lui ha rapito.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Sarah corse più forte che poteva, non si accorse nemmeno che la pioggia aveva smesso di cadere e un pallido sole riscaldava l’ambiente che la circondava. Correva Sarah, correva mentre calde lacrime le rigavano il volto. Lei che non aveva più osato piangere da quando suo padre aveva sposato Karen. Lei, che si era ripromessa di non versare mai più una lacrima per nessuno, dopo tanti anni, stava ancora piangendo. Cadde a terra, esausta, affondando il viso nell’erba morbida e bagnata mentre le sue lacrime si confondevano alle gocce di pioggia appena caduta. Sentiva ancora sulla lingua il gusto del bacio del re, vedeva il suo sguardo mentre le diceva piano “io non ti odio mia preziosa, non ti ho mai odiata”, udiva ancora la sua voce decisa e disperata mentre la implorava “non andare da lui !”.
Denny era il suo ideale di uomo: dolce, premuroso, romantico; lui l’amava, l’aspettava e credeva in lei. Ma chi era Jareth ? Cosa rappresentava nella vita di Sarah ? Era solo il personaggio di una fiaba o qualcosa di più reale? Quante domande, troppe domande… La ragazza batté un pugno a terra continuando a piangere, sola, immersa nella sua disperazione.
 
*** *** ***
 
Una secchiata d’acqua gelida risvegliò Denny dal torpore dello svenimento.
- Avanti ragazzo svegliati! Non vorrai mica farti trovare da Sarah in queste condizioni, vero ?-
Denny aprì gli occhi lentamente, passandosi le mani sulle palpebre bagnate.
Di fronte a lui non c’era l’uomo che l’aveva ferito, l’arrogante e spietato re di Goblin ma qualcun altro. Il ragazzo chiuse gli occhi per qualche istante cercando di riordinare le idee e capire cos’era successo. Non appena li riaprì, si rese conto di non essere più disteso sullo sporco pavimento della prigione ma su un vero e proprio letto.
Si sollevò con le braccia notando che non era più incatenato. Squadrò il fae che si trovava al suo fianco e che lo fissava con sguardo amichevole. Era biondo ma con i capelli corti e aveva gli occhi azzurri come il signore del labirinto ma la sua espressione non peccava certo di arroganza.
- Dove mi trovo ? – La voce di Denny era incerta.
Duncan sorrise.
- Sei ancora nel castello di Goblin ragazzo. Mi sono solo preso la briga di portarti in una stanza della servitù piuttosto che lasciarti in quella squallida segreta.-
Denny si mise a sedere sul letto, la testa che ancora gli girava. La stanza era molto piccola ed era composta solamente da uno spartano letto in legno, una seggiola impagliata, un tavolino basso adatto a un bambino di circa sei anni e un armadio a due ante. Sulla parete posta dietro il letto si trovava una piccola feritoia da dove entrava qualche timido raggio di sole. “Certo che la servitù se la passa proprio male con quel tiranno”. Pensò improvvisamente Denny.
Lo sconosciuto se ne stava in piedi vicino alla porticina di ingresso e continuava a fissarlo. Il ragazzo era proprio curioso di sapere chi fosse, anche per ringraziarlo della cortesia.
- Non credo tu abbia fatto questo su ordine del mio aguzzino e ti ringrazio del favore… Posso sapere il tuo nome ?-
Duncan rise di cuore a quelle parole, non aveva mai sentito nessuno definire il re dei goblins in quel modo con tanta sfrontatezza. Il fae si sedette sulla sedia prima di rispondere.
- Il mio nome è Duncan e se non erro tu sei Denny.-
Il ragazzo fece un lieve cenno con la testa.
Il fae, continuando a sorridere, proseguì.
- Quello che tu hai simpaticamente definito “aguzzino” è mio cugino Jareth, sovrano del regno di Goblin e signore del labirinto.-
Denny abbassò lo sguardo massaggiandosi la fronte con le dita.
- Quindi il suo nome è… Jareth.-
Ora conosceva il nome di quel malefico stregone, nome che Sarah non aveva voluto rivelare.
Duncan appoggiò i gomiti sulle ginocchia e si sfregò le mani, continuando a fissare il mortale di fronte a lui.
- A quanto pare hai avuto modo di conoscere mio cugino.-
Il ragazzo alzò gli occhi verso Duncan senza nascondere la rabbia che lo opprimeva.
- Sì, ho avuto modo di scambiare delle opinioni con lui riguardo una certa persona a entrambi molto cara. Immagino che tu sia qui per convincermi a ritirarmi dal gioco, non è forse così ?-
Il fae si divenne improvvisamente serio, il mortale era davvero coraggioso e si rese conto solo in quel momento del peso delle parole di Jareth “a quanto pare sembra un ragazzo sveglio”; sì, era senza dubbio un ragazzo molto, molto sveglio.
- Mio cugino non sa che ti ho portato qui e quando lo verrà a sapere non farà certo i salti di gioia.-
Denny socchiuse gli occhi a quella risposta.
- Non hai risposto alla mia domanda Duncan, o come diavolo ti chiami… Sei qui per convincermi a lasciare Sarah a quel pazzo isterico dai capelli cotonati ? -   
Il fae si sarebbe messo volentieri a ridere a quella descrizione, ma ovviamente non lo fece. La sua espressione rimase seria, mentre fissava Denny negli occhi.
- Sono venuto semplicemente a darti un consiglio ragazzo. Attento a non giocare troppo col fuoco. Nell’Underground non ci si scotta, ci si brucia !-
Denny si portò le mani nei capelli, perché era stato così sciocco da sottovalutare il racconto di Sarah? Dannazione a lui e alla sua incredulità… Se avesse tenuto la bocca chiusa tutto questo non sarebbe successo.
- Non ho intenzione di lasciare Sarah per nessuna ragione, a meno che non sia lei a lasciarmi. Ma voglio sentirlo dalla sua voce.-
Non c’erano dubbi, il ragazzo era certamente più ragionevole del re.
Duncan si alzò dalla sedia e si appoggiò con la schiena contro il muro della stanza guardando fisso davanti a sé.
- Se Sarah non dovesse arrivare in tempo al castello, ti rendi conto vero, che verrai trasformato in un goblin ?-
Denny si alzò dal letto a fatica e si avvicinò lentamente a Duncan guardandolo negli occhi.
- Sappiamo entrambi che Sarah ha tutta la forza e il coraggio per farcela. E sappiamo anche che presto sarà qui se Jareth non la trarrà in inganno. Sì Duncan, lui non è in grado di giocare pulito, non l’ha fatto nemmeno durante il primo viaggio di Sarah. Senza la sua magia non varrebbe niente.-
Denny era così sicuro delle sue parole che il suo atteggiamento spaventò seriamente Duncan.
Il ragazzo non si rendeva conto del pericolo che correva.
Il mortale voltò le spalle al fae, cercando di rilassarsi.
- Anche tu hai la magia del re dei goblins ?- gli chiese improvvisamente.
Duncan si scostò dal muro per tornare a sedersi sulla sedia.
- Sì, tutti i re fae possiedono la magia. Io sono il signore del regno di Rauros, una terra non molto distante da qui.-
Il ragazzo si voltò verso di lui, gli occhi pieni di stupore.
- Vuoi dire che le cascate di Rauros, le famose cascate di Rauros, sono sotto il tuo dominio ? -
Duncan sorrise.
- Sì ragazzo, le cascate di Rauros appartengono al mio regno. Come le conosci ?-
Denny era incredulo, sembrava tutto così ridicolo.
- A dire il vero girano molte storie su Rauros nel mio mondo ma credevo fossero solo invenzioni, ovviamente.-
Denny tornò a sedersi sul letto appoggiando i gomiti sulle ginocchia e affondando le mani nei capelli, in silenzio. Fu lo stesso Denny a rompere la quiete che si era creata tra loro.
- Ora Sarah dov’è ? Quanto manca allo scadere delle tredici ore ?-
Duncan fissò il ragazzo piegando la testa di lato.
- Non so dove sia Sarah, non ho alcun potere su questo regno ma…-
Un orologio comparve dal nulla.
- Mancano esattamente cinque ore allo scadere del tempo e se Sarah non arriverà al castello oltre la città di Goblin, tu diventerai un folletto.-
 
*** *** ***
 
Jareth comparve nella sala del trono invasa da pelosi folletti urlanti e galline starnazzanti. Si guardò intorno in preda alla collera.
- USCITE TUTTI, IMMEDIATAMENTE !-
In un attimo si ritrovò solo, aveva ancora davanti agli occhi il dolce volto di Sarah, nelle narici il delicato profumo della sua pelle bagnata di pioggia, in bocca il sapore del suo tenero bacio, nelle mani la morbidezza del suo corpo.
Stava impazzendo, quella dannata mortale lo aveva stregato. “Il ballo”. Jareth l’aveva tratta in inganno per farle perdere la memoria, costringerla a rinunciare a Toby e invece, da quella maledetta sera, il re non era più stato in grado di starle lontano. No, questa volta non le avrebbe permesso di raggiungere il castello e di riprendersi il mortale. Lei era sua.
Con una semplice torsione della mano Jareth evocò una sfera. “Dannazione, il ragazzo non è più nella segreta”. Passò una mano guantata sul cristallo e gli apparve l’immagine di Denny insieme a suo cugino. “Duncan, come ti sei permesso?”.
In pochi istanti il re scomparve dalla sala del trono.
 
Jareth passò attraverso il muro della stanza dove si trovavano Duncan e Denny senza nemmeno aprire la porta. Si rivolse verso suo cugino, gli occhi in fiamme.
- Duncan come hai osato !-
Il signore di Rauros si passò una mano sugli occhi. Perché era tutto così dannatamente difficile con quei due ?
- Calmati Jareth, stavamo solo parlando…-
Denny si alzò dal letto e si avvicinò al re di Goblin sfidandolo con lo sguardo.
- Sì Jareth, stavamo solo parlando. Scommetto che vuoi anche sapere di chi stavamo parlando…-
Duncan guardò i due rivali sentendosi tremendamente a disagio, la situazione si stava facendo più complicata del previsto. “Mai impicciarsi negli affari degli altri, nemmeno a fin di bene”, pensò.
Il signore del labirinto si avvicinò pericolosamente a Denny ma lui non indietreggiò, rimase immobile a sfidare la forza del fae.
- Sarah non arriverà mai al castello e per te sarà la fine, fattene una ragione.-
La voce di Jareth era un sibilo e mise in quelle parole tutto l’odio di cui era capace. Vide il volto del mortale rilassarsi e sorridere. Tra poco tempo il re gli avrebbe cancellato quel dannato sorriso dalle labbra.
- Maestà, non mi fai paura. Tu usi la violenza perché non sei capace di amarla !-
Duncan si nascose il viso tra le mani aspettandosi il peggio. Mai sfidare così apertamente il signore del labirinto. Invece il re di Goblin si passò la lingua tra le labbra e rise. Non era una risata isterica ma divertita, e questo stupì molto sia Duncan che Denny. Jareth si allontanò dal mortale e si diresse verso la porta di uscita.
- Puoi tranquillamente restare qui a marcire, Sarah non verrà mai a salvarti.-
Si voltò poi verso suo cugino, lo sguardo severo.
- Duncan, andiamo !-

*** *** ***
Mie care ragazze, sono in partenza per un viaggio e quindi i prossimi capitoli si faranno un pò aspettare.

Grazie come sempre alla mia preziosa Fede per il betaggio.
Bacio
J.

  
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