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Autore: Delyla    27/01/2006    6 recensioni
Una fanfiction in memoria della più grande strage di civili dell' umanità intera. Quale? Lo sterminio della popolazione ebrea nei campi di concentramento. E che cosa centra con Inuyasha? Per scoprirlo, basta leggere la mia fanfiction...
Genere: Drammatico, Guerra, Malinconico, Poesia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Naraku, Rin, Sango, Sesshoumaru
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Se questo è un uomo, se questa è vita...




In memoria del genocidio degli ebrei, ho deciso di scrivere questa fanfiction per ricordare uno dei più grandi errori e catalessi dell’ umanità intera, non solo dei Tedeschi.
Posto per l’ appunto questo primo capitolo il 27 gennaio, la Shoah, il giorno della memoria e approfitto della fic per mettere al corrente chiunque non sapesse le atrocità commesse soprattutto nei campi di concentramento.
La storia è molto particolare, ed è per questo che mi piace, ma purtroppo vi avviso che non sono una scolara provetta e la maggior parte delle volte non riesco a scrivere.
Accetto vari tipi di commenti, anche negativi, e vi avviso che la maggior parte della storia si svolgerà ad Auschwitz-Birkenau, uno dei più orribili, e putroppo, famosi, campi di concentramento durante la seconda Guerra Mondiale.
Ringrazio tutti quelli che leggeranno questa fanfiction e invito tutti voi a riflettere su ciò che è accaduto.

§§§

Prologo

§§§

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

( Primo Levi, “Se questo è un uomo” )


§§§

Capitolo 1

L’ editto maledetto

§§§

REGIO DECRETO-LEGGE 7 settembre 1938-XVI, n. 1381

Provvedimenti nei confronti degli ebrei stranieri

VITTORIO EMANUELE III PER GRAZIA DI DIO E PER LA VOLONTÀ DELLA NAZIONE RE D'ITALIA IMPERATORE D'ETIOPIA

Ritenuta la necessità urgente ed assoluta di provvedere;
Visto l'art. 3, n. 2, della legge 31 gennaio 1926-IV, n. 100;
Sentito il Consiglio dei Ministri;
Sulla proposta del Duce, Primo Ministro Segretario di Stato, Ministro Segretario di Stato per l'interno;

Abbiamo decretato e decretiamo:

Gli stranieri ebrei che, alla data di pubblicazione del presente decreto-legge, si trovino nel Regno, in Libia e nei Possedimenti dell'Egeo e che vi abbiano iniziato il loro soggiorno posteriormente al 1° gennaio 1919, debbono lasciare il territorio del Regno, della Libia e dei Possedimenti dell'Egeo, entro sei mesi dalla data di pubblicazione del presente decreto. Coloro che non avranno ottemperato a tale obbligo entro il termine suddetto saranno espulsi dal Regno a norma dell'art. 150 del testo unico delle leggi di P.S., previa l'applicazione delle pene stabilite dalla legge.

Ordiniamo

che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a San Rossore, addì 7 settembre 1938-Anno XVI

Vittorio Emanuele, Mussolini

§§§ Una donna teneva in mano quel foglio, cercando di mantenere la poca lucidità che aveva.
[ maledetti! ]
Un’ altra ragazza, probabilmente sui 13 anni, nella sua completa innocenza, guardava la madre sbigottita, notando immediatamente il suo cambio di espressione.
-Mamma?-
La madre, Satora Higurashi, guardò la figlia con compassione e tenerezza, facendola arrossire.
Dopodichè, le passò delicatamente una mano sulla testa e le diede un bacio sulla fronte.
-Tutto bene, tesoro- disse molto gentilmente ma con un velo di amarezza nella voce
-Sei sicura mamma?-
-Si, non ti preoccupare per me- [ inizia a preoccuparti per te stessa amore mio ]
Improvvisamente, nella piccola casa della periferia milanese, nel soggiorno, comparve un piccolo bambino in lacrime, tutto bagnato e pieno di fazzoletti attorno a lui e nelle mani.
Appena la madre lo vide in quello stato, gli corse incontro, e lo abbracciò calorosamente.
-Cos’ è successo Sota?- gli disse lei asciugando le lacrime al bambino
Lui rispose a stento e molto debolmente una frase come: “Non posso più andare a scuola” e poi ricominciò a piangere.
La madre lo guardò sconvolta: non pensava che sarebbero arrivati a tanto.
Addirittura vietare ai bambini di andare a scuola... e a lei di lavorare...e ora dovevano pure andarsene...ma dove?
-Mamma...- una voce serie si fece avanti in quel silenzio, Kagome stava cercando di capire -Cosa sta succedendo?- disse con voce tremolante
-Voi...Noi...chi è il vostro papà?- disse la madre sorridendo
-Dio!- risposero in coro i due ragazzi con gli occhi scintillanti dalla fede
-Vedete figli miei, noi adoriamo un Dio diverso dagli altri, noi apparteniamo alla religione ebraica- Satora risprese fiato e poi continuò il discorso –Negli ultimi tempi, questa religione non è vista di buon occhio dallo stato e, con gentilezza, ci stanno chiedendo di trasferirci, ecco.- disse tutto di un fiato con voce falsa
[ mi dispiace mentirvi, ma la verità è molto più dura ] pensò la donna con un velo di amarezza e dolore per le offese che subite negli ultimi mesi.
-Trasferirci?- disse la ragazza molto stupita della proposta
-Si, noi ci dovremo trasferire-
-Ma, la scuola, la casa, gli amici e...tutto il resto? NON PENSI A NOI? PENSI SOLO A TE STESSA! NOI ABBIAMO UNA VITA QUI! NON PUOI CHIEDERCI, COSÌ DI PUNTO IMBIANCO DI CAMBIARE CASA, ZONA E CITTÀ! E FORSE PURE STATO! TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE DICI? – disse la ragazza con folle rabbia, alzandosi e dando un calcio al tavolo
-Lo so, Tesoro, lo so ma è... necessario- disse lei sospirando
-NECESSARIO? MA MI CAPISCI O NO? NECESSARIO? NECESSARIO PER CHI? PER TE, IMMAGINO! PER TE! SOLO, SEMPRE E SOLO TE! MAI NOI! SEI IMPORTANTE SOLO TU! MA IO E SOTA, NON CONTIAMO NULLA?- disse arrabbiandosi sempre di più a causa del comportamento “irresponsabile” della madre.
-Tesoro, un giorno capirai la mia scelta-
-UN GIORNO UN CORNO! UN GIORNO QUANDO SARÒ A ROMA O IN SVIZZERA? QUANDO SARÒ IN INGHILTERRA O IN RUSSIA? O QUANDO SARÒ IN GERMANIA?- disse lei perdendo la pazienza
-MAI! MAI IN GERMANIA! MAI E POI MAI ANDREMO IN GERMANIA! QUESTA E’ UNA PROMESSA! MAI E POI MAI VARCHEREMO IL SUOLO TEDESCO!- disse la donna alzando le braccia e abbozzando un giurin giuretta per convincere Sota
-E PERCHÈ POI? PERCHÈ? DIMMI PERCHÈ! VOGLIO CAPIRE! PERCHÈ DOBBIAMO ANDARCENE, PERCHÈ NON POSSIAMO ANDARE A SCUOLA, PERCHÈ NON PUOI LAVORARE, PERCHÈ NON POSSIAMO ESISTERE?-
- [ non possiamo esistere...] – DOBBIAMO FUGGIRE! PREPARATE I BAGAGLI IMMEDIATAMENTE! –
-NO! IO MI RIFIUTO CATEGORICAMENTE! NON TI SEGUIRÒ MAI! IO RESTERÒ QUI! SEMPRE!- disse Kagome uscendo di corsa di casa, asciugandosi le lacrime con la manica della maglia, mentre la mamma cercava invano di fermarla
Corse quasi per tutta la città, senza accorgersi che le strade erano stranamente deserte, fino a che non sentì degli strani rumori.
Come un ticchettio multiplo in avvicinamento da dietro Via Meda.( ma esisteva a quel tempo? )
Girandosi, vide un gruppo di soldati tedeschi; il primo aveva in mano un foglio rilegato dal sigillo del Regno D’ Italia.
I Tedeschi la videro subito e la chiamarono con austerità.
-Aufgehaltenen Mädchen!( fermati ragazzina!)- e detto ciò le corsero incontro
Kagome, non capendo una mazza di tedesco, decise di fermarsi ma di stare attenta.
I due soldati che l’ avevano raggiunta, la osservarono ben bene, notando il segno ebreo sulla maglia, e le dissero queste parole, mostrando lei il documento.
- Jetzt sollen Sie mit die kommen: Reihenfolgen von Vittorio Emanuele III, König D' Italien und vom Kapitän Benito Mussolini (Adesso lei dovrebbe venire con noi: ordine di Vittorio Emanuele III, il re D' Italia e del capitano Benito Mussolini)- dissero i due uomini strattonando Kagome da una parte all’ altra, portandola verso Piazza, bah...non so il nome preciso, penso verso il centro di Milano.

Fine capitolo 1

Pensavo mi venisse peggio questo capitolo, mi piace e spero che abbia reso l’ idea di ciò che è accaduto e che cosa hanno provato i personaggi.
Nel prossimo capitolo si rivelerà la sorte della nostra Kagome, di Satoru e di Sota, che oramai, mi sa che non si vedranno più.
Spero di ricevere tantissime recensioni, per avere più foga nella continuazione della fanfiction.
Un grosso bacione a tutti!






















  
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